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USA 2012
Il duello tv, Obama sulla difensiva
La prima sfida va a Romney
Il candidato repubblicano in vantaggio su economia e lavoro Sondaggio della Cnn: meglio Romney per il 67% degli elettori
USA 2012
Il duello tv, Obama sulla difensiva
La prima sfida va a Romney
Il candidato repubblicano in vantaggio su economia e lavoro Sondaggio della Cnn: meglio Romney per il 67% degli elettori
Romney e Obama (Reuters)
Finalmente faccia a faccia. A 34 giorni dalle elezioni presidenziali, Barack Obama e Mitt Romney si sono affrontati nel primo di tre cruciali dibattiti televisivi, centrato sulla politica interna e in particolare sull’economia, la questione che più sta a cuore agli americani. Uno scontro sulle tasse, sui posti di lavoro, sul deficit, sulla sanità. Vinto da Romney, secondo il 67% degli elettori interpellati in un sondaggio della Cnn. Solo il 25% crede che abbia prevalso Obama.
LA SFIDA - Il dibattito è iniziato amichevolmente, con i due rivali che si sono stretti la mano sul palco dell’Università di Denver. Le mogli, Michelle Obama in blu elettrico e Ann Romney in bianco, si sono abbracciate prima di sedersi – un po’ tese - tra il pubblico. Sorrisi e risate quando Obama ha ricordato il ventesimo anniversario di matrimonio che festeggiava proprio ieri e ha promesso alla first lady che l’anno prossimo non lo passeranno davanti a milioni di persone.
Obama-Romney, la sfida
ROMNEY ALL'ATTACCO - Ma dopo aver fatto gli auguri alla coppia (aggiungendo «sono certo sia questo il posto più romantico, qui con me»), il candidato repubblicano alla Casa Bianca è partito all’attacco ed è sembrato avere la meglio. «Le famiglie della classe media sono state schiacciate», «seppellite», ha detto Romney, citando l’ultima gaffe del vicepresidente Joe Biden proprio alla vigilia del dibattito. La disoccupazione è all’8,1%, 13 milioni di americani che non riescono a trovare lavoro. Come creare nuovi impieghi? Romney ha elencato i punti del suo programma: indipendenza energetica, raddoppio degli scambi commerciali, linea dura con la Cina, bilancio in equilibrio, appoggio alle piccole e medie imprese.
L'ECONOMIA - Ha affermato invece che Obama vuole «più spese, più imposte e più regole». Sul deficit ha lanciato il suo primo vero affondo: «Il presidente afferma che vuole ridurre il deficit, ma intanto lo ha raddoppiato. Ha creato tanto indebitamento quasi come tutti gli altri presidenti messi insieme». Pronta la replica di Obama: «Ho ereditato un debito eccessivo, ma abbiamo fatto tanto e so che dobbiamo fare ancora di più. E per questo ho un piano di riduzione».
IL LINGUAGGIO DEL CORPO - Ma il presidente si è mosso soprattutto in difesa. Mentre Romney s’è rivolto spesso direttamente al suo avversario, Obama ha preferito parlare più spesso guardando diretto in camera, praticamente ignorando il suo interlocutore. Quando Romney parlava, Obama chinava spesso il capo. Invece, il repubblicano sorrideva e scuoteva la testa ascoltando l’avversario, senza distogliere lo sguardo e sembrando sicuro di sé. Obama ha contestato il piano di Romney, sostenendo che «la matematica, il senso comune e la nostra storia» non permettono di credere che si possano ridurre le tasse e intanto aumentare spese come quella militare. «In America bisogna promuovere un nuovo patriottismo concentrato sulla classe media». Si è aggrappato all’era Clinton e ha citato più di una volta l’ex presidente. Ma Karl Rove, l’ex spin doctor di Bush, ha twittato: «Mr. Obama, tu non sei Bill Clinton».
LA GAFFE DIMENTICATA - Il presidente non ha mai citato il commento di Romney sul 47%, che avrebbe forse potuto sfruttare a suo vantaggio: in un video girato di nascosto a maggio il candidato repubblicano aveva accusato di pigrizia e vittimismo il 47% del Paese che non paga le tassa federale sul reddito – e quelle parole gli erano costate secondo i sondaggi. L’uno in cravatta azzurra, l’altro rossa – i colori rispettivamente dei democratici e dei repubblicani - entrambi indossavano una spilletta con la bandiera Usa, ma quella di Romney era grande il doppio. Uno scontro tra due filosofie opposte: quella repubblicana che mira a ridurre l’intervento del governo federale, le tasse, il deficit, le regole, e quella democratica che punta sui benefici del governo per promuovere un’economia che aiuti tutti i cittadini.
VERSO IL VOTO - Per Romney questo dibattito era fondamentale. Obiettivo: rovesciare i sondaggi che davano il presidente in testa a livello nazionale (di pochi punti, 49 a 46 secondo l’ultima rilevazione Nbc/Wall Street Journal alla vigilia del dibattito) e in molti stati in bilico (anche se, poco prima del duello tv, il vantaggio si era ridotto in Florida e Virginia). In attesa dei nuovi dati, i primi commenti online hanno sottolineato le difficoltà del presidente, apparso troppo cauto e incapace di replicare al rivale sui fatti. Persino quando il candidato repubblicano ha affermato «non taglierò le tasse ai ricchi», presentandosi come il paladino della classe media, il presidente non è riuscito a contestarlo ricordando agli elettori che il miliardario paga solo il 14% di tasse. E quest'ultimo ha approfittato della cautela del presidente per presentarsi, incontestato, come un candidato «bipartisan», «pronto a sedersi con i democratici e lavorare insieme dal giorno dopo l’elezione». Esattamente la stessa idea con cui Obama aveva conquistato l’America, salvo poi vederla infranta a causa del durissimo ostruzionismo dei repubblicani. Fuori dell’edificio i supporter di Romney chiedevano di «licenziare Obama» e quelli del presidente rispondevano «Forward» (avanti).
LE ALTRE SFIDE - I prossimi dibattiti televisivi tra i due candidati sono in programma il 16 ottobre a New York e il 22 in Florida. L’11 ottobre, in Kentucky, la sfida tra i due vice, Joe Biden e Paul Ryan. http://www.corriere.it/DirettaNews/USA2012/
Viviana Mazza4 ottobre 2012 | 8:50© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/esteri/12_ottobre_04/obama-romney_49cf4fdc-0dbf-11e2-93be-2a3b0933ba70.shtml#
Questa mattina ne ho visto un bel pezzo ed è veramente una bella abitudine questa!
Ci vorrebbe anche da noi, perchè vederli parlare e mettersi uno contro l'altro è molto molto significativo.