"La scienza è diventata un'impresa globale. Ci sono 7 milioni di ricercatori nel mondo e la spesa internazionale in ricerca e sviluppo ha superato i mille miliardi di dollari (+45% sul 2002). Oggi che siamo nella cosiddetta "Economia della conoscenza", il sapere è una variabile imprescindibile della competizione. E il sistema italiano sfavorisce – senza appello – la categoria più strategica per questa disfida della conoscenza: i giovani. «I cervelli sono come i calciatori: i goal si fanno per una quindicina d'anni, non di più. Chi è bravo e non ha una squadra dove giocare, se ne va altrove», osserva Maiani."
Qui l'articolo completo:
Perché l'Italia non cresce. La ricerca non trova il giusto merito
2500 anni fa Confucio ha insegnato ai cinesi " conoscenza e lavoro ".
I cinesihanno dato prova di saperlo applicare, e noi?
Anche questo farebbe salire il Pil e scendere lo Spread. Non è un caso se ho menzionato la demostupidità.