La iattura della ripresa | Phastidio.net
Le ricadute sono molteplici: ad esempio, i paesi emergenti rischiano (anzi no, è già in atto) un
sudden stop, cioè un dietrofrontdi capitali esteri, che drena riserve valutarie, a volte sino al punto da spingere le banche centrali ad aumentare i tassi, strozzando la propria congiuntura. Ma anche in Eurozona potrebbero succedere cose spiacevoli. Intanto, e lo ripetiamo a distanza di giorni dal
primo avvertimento, il fatto che (per ora) lo spread tra Btp e Bund sia stabile tende a perdere di significato.
Quello che ora conta è il fatto che il rendimento dei Btp stia salendo, e con esso anche l’onere per il nostro Tesoro. Non qualcosa di eclatante, fatti due conti: ipotizzando un rinnovo annuale di circa 300 miliardi di euro (un settimo dello stock totale di debito italiano), un aumento di un punto percentuale sul costo di emissione significa un aumento di 3 miliardi di euro di servizio del debito. Nulla di impraticabile. Ma l’aumento dei rendimenti causa perdite alle banche che detengono quei titoli di stato in portafoglio, e rischia di portare a nuovi problemi in un sistema creditizio che è ancora imballato e causa
credit crunch, qui da noi.