Svizzera esclusa a priori, nano in mezzo all'Europa con banche già "salvicchiate", in caso di tracollo dell'euro non vedo proprio come potrebbero rimanerne immuni.
L'oro non mi stimola affatto. Esiste un mondo fuori dall'Europa, è un'occasione per conoscerlo anche dal punto di vista finanziario - tutto legalmente, ma senza che qualche iniziativa repentina del nostro continente possa avere, direttamente (imposizione di legge) o indirettamente (sui bilanci bancari e/o degli intermediari scelti) effetti sistemici deflagranti.
Quindi il lontano e solido è, imho, oggi un valore aggiunto.
Non temo tanto la patrimoniale (anche se mi infastidirebbe molto) o qualche innovativa formula di "esproprio", haircut notturno (si possono scansare), nè la ristrutturazione del debito pubblico (che non ho) o bancario nostrano (sostanzialmente idem). Diciamo che però comincio a valutare come non più improbabilissima la rottura dell'euro, per una serie di situazioni concomitanti che si vanno rafforzando. Quindi penso a come muovermi in anticipo.
Chiarisco che ora, la rottura, la ritengo semplicemente possibile, diciamo più verosimile rispetto ad uno o due anni fa, non probabile.
Ma valutare i rischi (pur se, si spera, non concretizzatisi a posteriori) è sempre utile.
Poi a breve, imho, succede nulla: prima di ristrutturare eventualmente il debito l'Ita sarà indotta a passare dalle tasche dei cittadini, e questa medesima opzione non la vedo "attiva" prima di fine estate. Dunque c'è tutto il tempo per muoversi preventivamente..