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Forumer storico
MILANO (MF-DJ)--La seduta si è aperta all'insegna della prudenza sul mercato obbligazionario europeo, con le ultime evoluzioni sul fronte del conflitto commerciale e valutario tra Usa e Cina in parte compensate dalla lettura sopra le attese degli ordini al settore manifatturiero tedesco.
Lo scontro Usa-Cina, che da conflitto commerciale si sta trasformando anche in guerra valutaria, "forniscono un'ulteriore supporto alle quotazioni del Bund", commenta Christoph Rieger di Commerzbank.
Il rendimento del decennale tedesco è di -0,523%, ancora vicino ai minimi storici segnati ieri e l'intera curva dei rendimenti della Germania è in negativo.
Il Tesoro Usa ha formalmente accusato Pechino di manipolare i cambi a proprio vantaggio, ma al contempo la banca centrale cinese oggi ha frenato la flessione dello yuan.
Questo contesto di tassi reali ultra-bassi "potrebbe influenzare la calibrazione delle prossime misure di supporto della Bce" e "l'efficacia di un nuovo programma di acquisto da parte di Francoforte non è scontata", aggiunge l'esperto di Commerzbank.
Notizie per una volta migliori arrivano dal manifatturiero tedesco. Gli ordini al settore manifatturiero in Germania, in termini destagionalizzati, sono saliti del 2,5% a livello mensile mentre sono scesi del 3,6% su base annuale a giugno.
Questo miglioramento potrebbe portare un breve sollievo sul mercato dopo il recente crollo innescato dall'escalation delle tensioni commerciali. Lo sostiene Carsten Brezski, sottolineando come il rimbalzo degli ordinativi sia dovuto piú ai mercati globali che a quelli dell'area euro. "La continua debolezza della domanda dall'Eurozona potrebbe indicare che un nuovo indebolimento degli altri Paesi europei sará la prossima sfida per l'economia tedesca", aggiunge l'esperto, concludendo che questi numeri dovrebbero far suonare un campanello d'allarme alla Bce.
Nel frattempo, il rendimento dei Btp decennali è in marginale calo in avvio di seduta, a 1,52%, grazie a un piccolo miglioramento della propensione al rischio dopo il dato positivo sugli ordini all'industria tedesca. Solo ieri i titoli italiani erano stati maglia nera nell'Eurozona, "una circostanza non sorprendente in un contesto di corsa ai beni rifugio", commentano gli strategist di Unicredit.
In giornata non sono attesi altri dati macroeconomici significativi né collocamenti obbligazionari nell'area euro.
Lo scontro Usa-Cina, che da conflitto commerciale si sta trasformando anche in guerra valutaria, "forniscono un'ulteriore supporto alle quotazioni del Bund", commenta Christoph Rieger di Commerzbank.
Il rendimento del decennale tedesco è di -0,523%, ancora vicino ai minimi storici segnati ieri e l'intera curva dei rendimenti della Germania è in negativo.
Il Tesoro Usa ha formalmente accusato Pechino di manipolare i cambi a proprio vantaggio, ma al contempo la banca centrale cinese oggi ha frenato la flessione dello yuan.
Questo contesto di tassi reali ultra-bassi "potrebbe influenzare la calibrazione delle prossime misure di supporto della Bce" e "l'efficacia di un nuovo programma di acquisto da parte di Francoforte non è scontata", aggiunge l'esperto di Commerzbank.
Notizie per una volta migliori arrivano dal manifatturiero tedesco. Gli ordini al settore manifatturiero in Germania, in termini destagionalizzati, sono saliti del 2,5% a livello mensile mentre sono scesi del 3,6% su base annuale a giugno.
Questo miglioramento potrebbe portare un breve sollievo sul mercato dopo il recente crollo innescato dall'escalation delle tensioni commerciali. Lo sostiene Carsten Brezski, sottolineando come il rimbalzo degli ordinativi sia dovuto piú ai mercati globali che a quelli dell'area euro. "La continua debolezza della domanda dall'Eurozona potrebbe indicare che un nuovo indebolimento degli altri Paesi europei sará la prossima sfida per l'economia tedesca", aggiunge l'esperto, concludendo che questi numeri dovrebbero far suonare un campanello d'allarme alla Bce.
Nel frattempo, il rendimento dei Btp decennali è in marginale calo in avvio di seduta, a 1,52%, grazie a un piccolo miglioramento della propensione al rischio dopo il dato positivo sugli ordini all'industria tedesca. Solo ieri i titoli italiani erano stati maglia nera nell'Eurozona, "una circostanza non sorprendente in un contesto di corsa ai beni rifugio", commentano gli strategist di Unicredit.
In giornata non sono attesi altri dati macroeconomici significativi né collocamenti obbligazionari nell'area euro.