Obbligazioni perpetue e subordinate tremonti bond, cosa sono? (1 Viewer)

yellow

Forumer attivo
Qui le nubi si fanno oltremodo minacciose,
abbiamo la peggiore Borsa del mondo,
SPMIB sta perdendo da giorni assai di più di tutte le consorelle ed oggi inanella un -5% circa ( c'è da essere veramente preoccupati ):

05.03.09 17:04 - *Unicredit: amplia ulteriormente le perdite e cede il 9,89%
 

zerbis

Nuovo forumer
Alcune precisazioni:

a) le banche saranno emittenti di Tremonti bond e non sottoscrittori. Il sottoscrittore sarà Tremonti stesso (cioè... noi :D);

b) per le loro caratteristiche profondamente subordinate, che non a caso serve ad assimilare i bond a capitale di rischio, rafforzando così la struttura patrimoniale delle banche che li emettono, il costo mi sembra ragionevole. Un aumento di capitale in questo momento sarebbe improponibile, titoli subordinati e convertibili emessi dalle banche negli ultimi mesi avevano tassi anche ben più alti di questi.

Quanto ad MPS 2,50% sono in grado di soddisfare la tua curiosità :D e di aggiungere un particolare che a me è parso inquietante, ma estremamente significativo.

Una persona che conosco deteneva una grossa quantità dei suddetti bond (circa il 30% del portafoglio complessivo) e mi ha chiesto un consiglio.

Gli ho fatto vedere quotazioni e rendimenti di altre obbligazioni subordinate bancarie, consigliandogli di venderne almeno due terzi, se proprio non voleva venderle tutte.

Dopo qualche giorno di riflessione è riuscito a venderle tutte ad un ottimo prezzo (98, al lordo delle commissioni), a conferma del fatto che il mercato "domestico" del MPS (DDT) è discretamente "sostenuto", per non ingenerare nei loro clienti fenomeni di sfiducia o timori eccessivi.

La cosa inquietante è che non gli hanno permesso di ritirare il controvalore per più di 50.000 € al giorno, nè di trasferirlo altrove con bonifico, nè con assegno circolare. Non avendo libretto degli assegni (il conto era stato aperto unicamente per finalità di investimento) questa persona è stata costretta a tornare in banca fisicamente parecchi giorni di seguito per perfezionare l'operazione, sempre a tranche di 50.000 € alla volta.

Comunque le quotazioni del bond MPS le puoi trovare qui:

http://www.mpscapitalservices.it/DDT/Filtro/default.htm?Isin=IT0004352586



Scusate se mi intrometto,

Ma quando si parla di MPS mi sento sempre chiamato in causa:p, perchè oltre a lavorarci, la ritengo quantomeno più seria di tante altre banche (4u e MYway a parte, ma quella è una brutta vecchia storia, fran l'altro inventate dal de bustis e dalla vecchia 121)...

Forse Negus non lo sa, ma lo stimo e lo apprezzo in quanto lo ritengo assieme ad altri, una fonte inesauribile di informazioni che spesso mi aiutano a svolgere meglio il mio lavoro, dandomi sicurezza e offrendo ai miei clienti un servizio che personalmente ritengo di qualità.

Come avrete potuto vedere sul DDT, sistema di scambi interno su cui sono quotate le emissioni MPS, è abbastanza liquido e i prezzi sono abbastanza in linea con la curva dei tassi. Difatti ci stanno un sacco di emissioni che quotano abbondantemente sopra la pari. e anche la stessa subordinata UT2 che prezza 98 è difatto un buon segnale su solvibilità e qualità della Banca. Sul MOT di emissioni che quotano sopra 100 ce ne stanno davvero poche :down:.

Ora, per quanto riguarda il caso specifico del conoscente che ha venduto la subordinata, ci sono due motivazioni più che plausibilie molto probabili:

1) la prima, più semplice ma non meno importante è che comunque le vendite, anche se con disponibilità immediata, hanno valuta 3 giorni.

2) la seconda, davvero importante, è che nessuna banca oggi vuole perdere un suo cliente (tantomeno un cliente depositante), pertanto è molto probabile che in questo lasso di tempo si sia cercata di capire la situazione e si è preso del tempo per vedere di recuperare il cliente. Fermo restando che determinate procedure (Circolari e Bonifici) spesso sono decentrate e pertanto richiedono qualche giorno. :up:

Quindi, almeno stavolta un bollino verde MPS lo merita:)
 

zerocoupon

Forumer attivo
Scusate se mi intrometto,

Ma quando si parla di MPS mi sento sempre chiamato in causa:p, perchè oltre a lavorarci, la ritengo quantomeno più seria di tante altre banche (4u e MYway a parte, ma quella è una brutta vecchia storia, fran l'altro inventate dal de bustis e dalla vecchia 121)...

Forse Negus non lo sa, ma lo stimo e lo apprezzo in quanto lo ritengo assieme ad altri, una fonte inesauribile di informazioni che spesso mi aiutano a svolgere meglio il mio lavoro, dandomi sicurezza e offrendo ai miei clienti un servizio che personalmente ritengo di qualità.

Come avrete potuto vedere sul DDT, sistema di scambi interno su cui sono quotate le emissioni MPS, è abbastanza liquido e i prezzi sono abbastanza in linea con la curva dei tassi. Difatti ci stanno un sacco di emissioni che quotano abbondantemente sopra la pari. e anche la stessa subordinata UT2 che prezza 98 è difatto un buon segnale su solvibilità e qualità della Banca. Sul MOT di emissioni che quotano sopra 100 ce ne stanno davvero poche :down:.

Ora, per quanto riguarda il caso specifico del conoscente che ha venduto la subordinata, ci sono due motivazioni più che plausibilie molto probabili:

1) la prima, più semplice ma non meno importante è che comunque le vendite, anche se con disponibilità immediata, hanno valuta 3 giorni.

2) la seconda, davvero importante, è che nessuna banca oggi vuole perdere un suo cliente (tantomeno un cliente depositante), pertanto è molto probabile che in questo lasso di tempo si sia cercata di capire la situazione e si è preso del tempo per vedere di recuperare il cliente. Fermo restando che determinate procedure (Circolari e Bonifici) spesso sono decentrate e pertanto richiedono qualche giorno. :up:

Quindi, almeno stavolta un bollino verde MPS lo merita:)

Con tutto il rispetto, fai bene a difendere la tua azienda dove lavori, ci mancherebbe altro, pero' sulla "serietà" delle banche in generale ci sarebbe molto da discutere, specialmente negli ultimi dieci anni:
- hanno mortificato con i loro fondi tutte le famiglie italiane proponendo prodotti "improponibili" e non comprensibili alla loro clientela, facendo leva unicamente su un rapporto di fiducia consolidato negli anni;
- hanno mortificato i loro dipendenti imponendo budget di vendita di prodotti il cui risultato (negativo) era già scontato in partenza;
- hanno "buttato" nel cestino gran parte della professionalità che certi istituti avevano (v. commercio con l'estero)
- infine hanno dilapidato tutti gli utili investendo in "schifezze" varie e sbagliando il timing nell'acquisto di altre banche presi da smania di grandezza.

Quando tutto sarà finito e la polvere delle macerie si diraderà, vedrete che degli attuali cosidetti "top managers" delle banche rimarrà ben poco, il momento della pulizia verrà dopo ora non è ancora.. l'ora, questo accadrà se ancora ci sarà un minimo di giustizia.
 

stockuccio

Guest
http://phastidio.net/2009/03/09/tutti-i-problemi-dei-tremonti-bond/





Il 20 febbraio l'Unione Europea ha ufficialmente approvato la proposta italiana di schema di emissione di strumenti ibridi da parte delle banche, destinati a rafforzarne il Core Tier 1 e sottoscrivibili dal Tesoro. Ad oggi, e malgrado alcune false partenze di una stampa più o meno "informata sui fatti", nessuna banca italiana ha formalmente avviato la procedura per emettere i cosiddetti Tremonti Bond (ma troviamo loro un altro nome, per favore). Anche considerando i tempi tecnici necessari ad una valutazione compiuta dello strumento da parte degli istituti di credito, non si deve dimenticare che la bozza di regolamento di emissione è in circolazione da molte settimane, e su di essa si è più volte espressa l'Associazione Bancaria Italiana. La nostra impressione è che le banche non siano propriamente smaniose di emettere questi titoli ibridi. I motivi potrebbero essere molteplici.
In primo luogo, esiste un problema di stigma: se una banca ha bisogno di rafforzare il proprio Core Tier 1, e non riesce a farlo né attraverso la redditività operativa né ricorrendo al mercato - ed è quindi costretta a bussare a via XX Settembre - qualcuno potrebbe inferire (non del tutto a torto) la presenza di problemi di solidità patrimoniale. Per ovviare al problema dello stigma le banche potrebbero organizzarsi per accedere contemporaneamente allo strumento, ma mettere d'accordo una decina di grandi istituzioni (ognuna con proprie funzioni-obiettivo), richiede tempo, nella migliore delle ipotesi. Poi, i Tremonti Bond sono emessi dietro condizionalità piuttosto robuste, come le agevolazioni a favore dei mutuatari che hanno perso il lavoro, con sospensione per 12 mesi della rata dei mutui. Su questo punto, abbiamo già scritto: inutile coinvolgere le banche, che sono imprese private, in attività che rientrano nella sfera del welfare. Meglio che sia lo stato a sostenere i mutuatari in difficoltà, come ad esempio previsto nella Finanziaria 2008, approvata dal precedente esecutivo, con l'abituale norma monca perché priva di regolamento attuativo, lo sport preferito dal legislatore italiano quando vuol fare della demagogia a buon mercato.
Le agevolazioni previste dai Tremonti Bond non hanno, invece, carattere erga omnes. Se avete perso il lavoro, e vi capita pure di essere mutuatari di una banca che ha emesso questi titoli ibridi, potete tentare di accedere all'agevolazione. Sennò, problema vostro. A meno che non pensiate di trasferire il vostro mutuo presso tale banca. In quel caso si avrebbe contemporaneamente qualcosa che assomiglia ad una distorsione della concorrenza ma anche ad un caso di selezione avversa. Qualcosa di cui potremmo leggere sui testi di economia in un futuro neppure troppo lontano. Più in generale, le banche potrebbero essere riluttanti ad emettere uno strumento che lega loro le mani, a causa dei vincoli alle politiche di credito previsti. Anche questo deve essere considerato un disincentivo alla emissione di questi strumenti.
E ancora: il ministro del Tesoro contesta che i Tremonti Bond siano troppo costosi, e utilizza il concetto di moltiplicatore di depositi e credito per ricavare (sbagliando) l'effettiva onerosità dello strumento:
"Non stiamo parlando di debito ma di strumenti di patrimonializzazione delle imprese. E' come se fosse un aumento di capitale perché allarga la base di capitale delle banche", ha spiegato Tremonti sottolineando che la "leva finanziaria" di questi strumenti è "molto alta, nell'ordine di 1 a 15". Per questo motivo, ha aggiunto, ''se il tasso di rendimento è l'8,5% e la leva è 1 a 15, ragionando in termini di costo, dovreste prendere l'8,5% e dividerlo per 15". Ribadendo quindi che questo strumento non è eccessivamente costoso per le banche, Tremonti ha sottolineato che se il costo di questi strumenti venisse "traslato dalle imprese alle banche, sarebbe pari a 8,5% diviso 15 e quindi uno zero virgola…" (Ansa, 5 marzo 2008)
Qui il ministro ha in parte ragione ed in parte torto. Ha certamente ragione sul concetto di moltiplicatore di depositi e impieghi, anche se il valore di 15 sospettiamo sia troppo ottimistico, data la congiuntura corrente. Ha torto quando implicitamente assume che il capitale raccolto con l'emissione dei titoli ibridi si trasformi in credito, e che il costo del credito debba essere prezzato dalla banca solo su questa tipologia di fondi. In realtà, la banca misura il costo dei propri fondi in base al costo medio ponderato della provvista, cioè delle fonti di raccolta. Mettiamoci pure gli ibridi, ma non calcoliamo dividendo per 15 il tasso dell'8,5 per cento, sarebbe un assoluto non senso.
Occorre poi considerare che i Tremonti Bond vanno a rafforzare il Core Tier 1, ma il quoziente critico che misura la solvibilità delle banche è quello del Tangible Common Equity, e lì le banche italiane hanno qualche problema in più, dato dagli avviamenti (su acquisizioni pagate assai care), che rappresentano circa la metà del patrimonio netto, e che presto o tardi (per il mercato, accade ora) dovranno essere svalutati per rifletterne la permanente riduzione di valore. Per questa fondamentale problematica i Tremonti Bond non servono, a meno di ipotizzare che le banche vogliano procedere a convertirli in azioni ordinarie, facendo entrare il Tesoro nei loro consigli di amministrazione e diluendo gli azionisti preesistenti, che spesso sono Fondazioni. Ma questa è fantafinanza e fantapolitica, almeno pensiamo.
In sintesi, questi strumenti appaiono caratterizzati da troppe rigidità e disincentivi, oltre a non essere pienamente centrati sul problema (il mantenimento ed il rafforzamento della solvibilità delle banche). Per questi motivi tali titoli potrebbero avere utilizzo nullo o assai limitato rispetto alle previsioni.
 

stockuccio

Guest
(Teleborsa) - Roma, 10 mar - E' il Banco Popolare, il primo istituto italiano, a ricorrere allo strumento finanziario dei Tremonti bond per rafforzare patrimonialmente il gruppo veronese, per un ammontare di 1,45 miliardi di euro.
Il Consigliere Delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, ha così commentato: "E' una operazione opportuna che, anche in chiave prospettica, assicurerà una patrimonializzazione adeguata al Gruppo, consentendo di rafforzare il sostegno alle famiglie ed alle Piccole e Medie Imprese sui territori di radicamento, in linea con la vocazione storica delle proprie banche".

Ma nell'agenda di Saviotti c'è anche un altro appuntamento importante questa settimana.
Venerdì infatti, secondo la stampa, dovrebbe essere varata l'altra grande operazione in cantiere: l'avvio del delisting di Banca Italease.
Il Sole 24 Ore scrive che Banco Popolare rileverà il 100% della società che poi verrà scorporata in tre società distinte. A Banco Popolare, secondo il quotidiano, andrà soltanto la metà degli attivi.

Intanto stamane Borsa Italiana, ha sospeso temporaneamente dalle contrattazioni i titoli di Banco Popolare e Italease, in attesa di nota. La sospensione è valida anche per gli strumenti correlati.
 

Broker88

Senior Member
Tremonti Bond, ora tocca alle due big Intesa e Unicredit

Il Banco Popolare ha fatto la prima mossa, ora toccherà alle due big bancarie italiane. Intesa sanpaolo e Unicredit dovrebbero essere le prossime banche a ricorrere ai Tremonti Bond. E' infatti previsto per la prossima settimana l'esame formale del tema nel corso dei consigli di amministrazione per l'approvazione dei conti 2008. Anche Mps deciderà con ogni probabilità in concomitanza con l'approvazione dei conti 2008. Ieri Il Banco Popolare ha presentato formale istanza per l´emissione degli strumenti finanziari previsti dal decreto legge noto come "Tremonti Bond" per un ammontare di 1,45 miliardi di euro.
 

piergj

Forumer attivo
Non dite che non l'avevo detto....

Pranzetto tutti assieme, tutti aderiscono, nessun vincolo per il management, nessun interesse per lo stato, pericolo che manovre di bilancio assorbano i capitali per molti anni.

Una manna per i banchieri

Saluti

pJ

Per quanto concerne l'ultimo step, conversione in azioni...mi sembrava un poco lontano, ancora, come utilizzo. Ma lo ptremo valutare e ...prevedere
 

stockuccio

Guest
Tremonti fa scuola ....

CRISI: GIAPPONE; BOJ, BOND SUBORDINATI CONTRO CREDIT CRUNCH


(ANSA) - TOKYO, 17 MAR - Una ''misura del tutto
straordinaria'' che vuole disinnescare ''il rischio di credit
crunch'' in futuro.
Il governatore della Banca centrale del Giappone (BoJ),
Masaaki Shirakawa, ha ammesso l'eccezionalita' dell'acquisto dei
prestiti e dei bond subordinati deciso oggi dall'istituto per
rafforzare i coefficienti patrimoniali delle banche commerciali,
cosi' come ha spiegato di vedere che ''molteplici interazioni
possano lavorare negativamente nella relazione tra finanza ed
economia reale''.
In una conferenza stampa convocata d'urgenza, Shirakawa ha
illustrato le ragioni che hanno portato la BoJ a valutare
l'acquisto fino a 1.000 miliardi di yen (circa 8 miliardi di
euro) di titoli subordinati dalla banche, nell'ambito degli
sforzi per migliorare la qualita' e la quantita' delle risorse
che il sistema creditizio puo' mettere al servizio di imprese e
famiglie.
La decisione cade proprio a ridosso della chiusura degli
esercizi fiscali in corso, al 31 marzo, quando le aziende hanno
maggiormente bisogno di finanziamenti.
''E' chiaro che se il capitale delle banche si deteriora, la
conseguenza logica e' una stretta sul credito. In questo modo -
ha continuato - noi evitiamo che un possibile calo dei corsi
azionari possa avere impatti sui coefficienti patrimoniali''.
La BoJ ha detto che le operazioni avverranno ai prezzi di
mercato, mentre i dettagli (periodo e durata dei prestiti) non
sono stati ancora decisi, cosi' come i limiti previsti per ogni
singolo istituto.(ANSA).
 

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