Approfondimento Trend Mercati
Chi ha letto Trend Mercati in questi ultimi mesi e i nostri commenti sul blog sa che ci aspettiamo un minimo nel primo trimestre del 2016. Avevamo identificato due minimi potenziali del mercato che poi si sono confermati dei rally da short covering cioè da coperture di posizioni ribassiste.
Con l’ultimo Trend Mercati abbiamo indicato l’ultimo minimo (che per lo S&P500 si è collocato ai medesimi livelli del precedente) come il potenziale bottom di medio.
Al momento senza il superamento dei livelli chiavi indicati nei vari report, sia da parte dello S&P500 (che oggi ci ha chiuso molto vicino) che da parte del petrolio (anche lui nei pressi di una resistenza chiave), senza un consolidamento più marcato dell’oro, non si può ancora dire che tecnicamente ci sia stata una conferma del movimento. (nonostante la nostra precisione nell’individuare comunque il minimo)
Riteniamo però che ci sia il potenziale perché questo minimo regga più dei precedenti e confermi almeno per il momento il nostro Outlook 2016 per una serie di ragioni che andiamo ad elencare.
Chi ci segue sa che sosteniamo da alcune settimane l’insoddisfazione dei mercati sia per le decisioni delle banche centrali, sia per la loro eccessiva invadenza.
Ma oltre a questo c’è una forte critica verso le istituzioni politiche che in questi ultimi anni non sono riuscite a trovare una sintesi politica alle differenti posizioni.
In questi giorni si apre una finestra importante per dare l’impressione (e ribadiamo dare l’impressione e non realizzare compiutamente) che questo equilibrio si stia ricercando.
Il possibile accordo almeno tra i paesi OPEC ed i principali produttori non OPEC esclusi gli USA sembra non attuale ma in avvicinamento.
L’accordo tra UE e UK sulla permanenza del Regno Unito nell’Europa nonostante abbia partorito due debolezze è visto come uno sforzo di equilibrismo.
Le voci su un accordo sul cessate il fuoco in Siria sembrano più importanti e credibili.
Le divergenze strategiche tra le banche centrali sembrano in calo.
Il prossimo G-20 dei ministri finanziari (a fine settimana) potrebbe sancire un tentativo di ricalibratura degli equilibri globali.
Come già detto in Trend Mercati quell’appuntamento non deve fallire e pensiamo che qualcosa dovrebbe uscire fuori anche perché la Cina, al primo importante appuntamento nel ruolo di presidente del G20 vorrà far pesare la sua capacità di leadership.
Magari convincerà alcuni dei suoi alleati ad essere più concilianti verso i paesi avanzati, considerati i responsabili dell’attuale situazione economica ed anche politica, anche per non arrivare agli altri appuntamenti con le attuali tensioni geopolitiche (vedi mar cinese ecc…).
L’appuntamento clou sarà poi a settembre con il primo G-20 tenuto in Cina e li vedremo se davvero i progressi saranno stati reali.
Ma questa è un altra storia.
Per il momento ci sembra che il mercato scommetta su questa ipotesi e noi stiamo seguendo da vicino gli accadimenti così come vi abbiamo indicato già dall’inizio del 2016.
A nostro avviso il prezzo del ferro, mercato controllato per una elevata percentuale dagli operatori cinesi mostra un segnale di ripresa più forte delle altre materie prime a segnare la voglia della Cina di essere ancora protagonista sui mercati e non essere additata come la causa delle turbolenze attuali.