Il responsabile alle Finanze
greco George Papaconstantinou ritiene vada la pena per lo meno
di discutere dell'ipotesi di riacquistare titoli di Stato al di
sotto della pari.
"Per farlo servono soldi, dunque è una delle idee di cui si
discute, non ufficialmente... è un'ipotesi che merita di essere
dicussa, come le altre" risponde alla domada specifica sulla
possibilità di buyback sotto la pari.
Secondo il ministro, il piano onnicompensivo di riduzione
del debito contribuirà a migliorare il clima di fiducia dei
mercati nel corso dei prossimi mesi.
"Questo ci consentirà nel corso dell'anno, forse verso la
fine, di tornare a offrire emissioni a lunga scadenza" spiega in
un'intervista a 'Reuters Insider' a margione del World Economic
Forum di Davos.
Secondo Papaconstantinou, che ribadisce come Atene non stia
pensando a una ristrutturazione del debito, il fondo europeo di
stabilità dovrebbe comunque avere maggiori possibilità di
intervento e più flessibilità.
A maggio dell'anno scorso la Grecia è stato il primo paese
della zona euro a ricevere aiuti finanziari da Ue e Fondo
monetario internazionale, ottenendo 110 miliardi di euro in
considerazione dei costi eccessivamente elevati raggiunti dalla
raccolta sul mercato dei capitali.
Seguendo un rigido programma di austerità mirato a riportare
il disavanzo entro il paletto Ue del 3% del Pil nel 2014, Atene
è riuscita l'anno scorso a ridurre il deficit a 9,4% del
prodotto interno lordo rispetto al 15,4% del 2009.