Bce: Trichet Cambia Musica. Verso Aumento Dei Tassi d'Interesse (Punto)
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Focus:UNOCOSINEI
Temi:Economia internazionaleBCE ed Euribor
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giovedì, 3 marzo 2011 - 17:07
(ASCA) - Roma, 3 mar - La Bce ha lasciato i tassi di interesse fermi al minimo storico dell'1%. Dunque nessuna sorpresa, tutto come previsto. Le novita' sono arrivate nel corso della conferenza stampa. Il presidente Jean-Claude Trichet ha pero' cambiato musica completando la svolta ''comunicativa'' iniziata lo scorso gennaio. Dal maggio del 2009 e per ben 19 mesi consecutivi, parlando dei tassi di interesse il numero uno dell'Eurotower li aveva sempre definiti ''appropriati''. Poi, dopo la riunione del Board della Bce del 13 gennaio, aveva aggiustato il tiro parlando di tassi ''ancora appropriati'', dove l'avverbio di tempo ''ancora'' poteva essere interpretato come un cambiamento di prospettive. Oggi, dopo la riunione del Board, non solo e' sparito l'avverbio ''ancora'' ma anche l'aggettivo ''appropriati''. Una svolta subito spiegata dalla stesso Trichet: ''Nel mese di aprile e' possibile un aumento dei tassi di interesse''. Il numero uno dell'Eurotower ha detto che ''la decisione non e' stata ancora presa e dipendera' dai dati economici che man mano giungeranno'', in particolare quelli sull'inflazione. Ma il mercato ha compreso il messaggio e l'euro e' volato sul dollaro a ridosso di 1,40, il top dall'inizio dello scorso novembre. Fino ad oggi, gli operatori scontavano un rialzo dei tassi non prima della seconda parte del 2011. L'eventuale aumento sara' dello 0,25% portando i tassi all'1,25%. A prima vista un piccolo ritocco, ma lo 0,25% sull'1% rappresenta un aumento del costo del denaro del 25% rispetto ai livelli correnti. La decisione che sta maturando Francoforte, la prossima riunione del Board e' convocata per il 6 di aprile, appare influenzata dai maggiori rischi di inflazione indotti dall'aumento ''dei prezzi dell'energia e dei beni alimentari''. Uno (KOSDAQ: 114630.KQ - notizie) scenario scolpito nelle nuove previsioni diffuse oggi dalla Bce. Nell'Eurozona, nel 2011 i prezzi al consumo dovrebbero salire mediamente al 2,3% rispetto alla precedente stima dell'1,8%. Nel 2012 si scenderebbe all'1,7%, un livello comunque superiore alla precedente previsione dell'1,5%. Peraltro questi numeri non tengono conto della nuova fiammata dei prezzi del petrolio provocata dalle tensioni in Nord Africa e nella penisola arabica. Una seconda sorpresa e' giunta con la conferma delle misure di politica monetaria ''non convenzionali'', come le operazioni di finanziamento a tre mesi del sistema bancario, a tasso fisso e per importi illimitati. Rimarranno in piedi fino alla fine di giugno. Fino al 12 di luglio resteranno a tasso fisso e per importi illimitati anche le operazioni principali di finanziamento a breve termine. Le scelte odierne disegnano una Bce bifronte. Da una parte si annuncia l'arrivo di una stretta sul costo del denaro e dall'altra si decide di proseguire a garantire liquidita' illimitata a tasso fisso al sistema bancario. Un comportamento contraddittorio, almeno in apparenza. L'aumento del costo del denaro, seppur giustificato dalle spinte inflazionistiche, avverrebbe in assenza, lo ha detto lo stesso Trichet, del vero rischio chiamato ''second-round effect'', cioe' quando gli aumenti dei costi da materie prime si trasmettono ai salari e agli stipendi sganciandoli dagli incrementi di produttivita'. Ipotesi al momento remota per due motivi. Nell'Eurozona, il grado di utilizzo della capacita' produttiva e' ben lontano dai picchi del 2007 mentre la disoccupazione viaggia al 9,9%, cioe' a ridosso dei massimi storici dall'introduzione della moneta unica (1999). Dunque il ritocco verso l'alto dei tassi di interesse potrebbe essere una misura preventiva per assicurare ''l'ancoraggio delle aspettative inflazionistiche'', come ama dire il numero uno dell'Eurotower. Il mantenimento delle misure non convenzionali di politica monetaria sembra invece rispondere all'esigenza di sostenere un sistema bancario ancora convalescente. Nei (SNP: ^NEIY - notizie) fatti lo ha confermato lo stesso Trichet, quando ha riconosciuto come non ci sia ancora ''un piano per risolvere il problema delle banche che dipendono dalla nostra liquidita''. Insomma, istituti di credito che stanno in piedi solo grazie alle quantita' illimitate di denaro che arrivano da Francoforte. Sulla crescita ''buone nuove'', la ripresa e' in corso nonostante ''un' elevata incertezza'' a cui contribuiscono le tensioni geopolitiche. Pero' lo scenario risulta migliore del previsto. Cosi (Berlino: XO2.BE - notizie) ' lo staff della Bce ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita dell'Eurozona. Quest'anno il Pil potrebbe crescere mediamente dell'1,7% rispetto alla precedente previsione dell'1,4%, nel 2012 dell'1,8% rispetto alla precedente stima dell'1,7%.
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