Aumento di capitale IntesaSanpaolo: i motivi dell’operazione
Il management ha precisato che l’aumento di capitale consentirà all’istituto di rafforzare la dotazione patrimoniale della banca. Qualche indicazione sulla politica dei dividendi
IntesaSanpaolo ha fornito qualche indicazione su come impiegherà i proventi derivanti dall’aumento di capitale.
Prima di tutto nel prospetto informativo i vertici dell’istituto hanno precisato che i proventi netti derivanti dall’operazione, in caso di integrale sottoscrizione delle azioni offerte, al netto delle spese, sono stimati pari a circa 4,91 miliardi di euro, rispetto a un ammontare lordo di poco inferiore ai 5 miliardi. Di conseguenza, il totale delle spese, inclusivo delle commissioni del consorzio bancario che garantirà la sottoscrizione dei diritti che resteranno inoptati, è stimato in 92 milioni di euro.
Sempre nel prospetto informativo, il management di IntesaSanpaolo ha precisato che l’aumento di capitale consentirà all’istituto di rafforzare la dotazione patrimoniale della banca, garantendo al contempo la possibilità di posizionarsi in modo favorevole sul mercato e cogliere le opportunità derivanti dalla futura crescita economica.
IntesaSanpaolo ha ricordato che al 31 dicembre 2010, l’istituto presentava i seguenti coefficienti patrimoniali: Core Tier 1 Ratio pari al 7,9%, Tier 1 Ratio pari al 9,4% e Total Capital Ratio pari al 13,2%. Il management della banca ha calcolato che l’incremento dei coefficienti patrimoniali conseguente all’aumento di capitale sarà pari a circa 150 punti base rispetto alla situazione risultante a fine 2010.
Di conseguenza, attraverso il consolidamento del profilo patrimoniale IntesaSanpaolo conseguirebbe anche un rafforzamento della propria posizione competitiva all’interno del mercato finanziario nazionale ed europeo.
Inoltre, IntesaSanpalo ritiene che la disponibilità di adeguate risorse patrimoniali possa configurarsi come condizione per poter aumentare ulteriormente la penetrazione dell’istituto nei mercati di riferimento, finanziare la crescita interna e dare maggiore flessibilità strategica e nelle politiche di pagamento del dividendo. A questo proposito, IntesaSanpaolo ha ricordato che, nell’ambito dell’approvazione del Piano di Impresa 2011-2013/2015, la banca ha stabilito di distribuire in dividendi gli utili che eccedano il 10% di Common Equity ratio e che non servano per una crescita organica superiore alle ipotesi del business plan. L’istituto ha precisato che eventuali acquisizioni selettive saranno finanziate con operazioni di cessione o quotazione.
Infine, l’aumento di capitale consentirebbe una maggiore flessibilità nella gestione degli strumenti di patrimonio di vigilanza esistenti.