l'articolo su Libero era di Sergio Pigoli ,mezza pagina dedicata alle perpetue in modo molto dettagliato
Trovato
, dovrebbe essere questo:
http://www.libero-news.it/articles/view/548610
Ora le obbligazioni bancarie rendono fino al 47% l’anno
Sergio Pigoli
Pubblicato il giorno: 03/06/09
Dopo tutto il mondo sembra non finire domani, come solo pochi mesi addietro sembrava, almeno a guardare i prezzi delle attività finanziarie. L’uscita dal tunnel non è dietro l’angolo ma almeno si intravede. Come avviene in tutti i momenti di difficoltà si creano anche significative opportunità, da prendere ovviamente con le dovute cautele. Un’area nella quale cercare potrebbe essere quella dei “Titoli Ibridi” o Tier 1. Le caratteristiche complessive sono quasi uguali per tutti i titoli ed è perciò possibile descriverli nell’insieme. Il termine ibrido viene riferito in genere in un’accezione estensiva intendendo quei titoli obbligazionari con caratteristiche tali da renderli maggiormente assimilabili ai titoli azionari. Si tratta di obbligazioni sempre a lunga durata con una divisione temporale in due parti. Generalmente i primi dieci anni sono a tasso fisso con cedole decisamente elevate.
Al termine del decimo anno, alla call date, l’emittente ha la facoltà ma non l’obbligo di rimborsare l’obbligazione. Se il rimborso non avviene l’obbligazione si trasforma a tasso variabile perpetua con condizioni di tasso assai onerose per l’emittente e quindi generose per l’investitore. Basta leggere i numeri in tabella che pubblichiamo sopra per rendersene conto. Altra particolarità che aggiunge rischio per l’investitore: se un anno la banca emittente ha problemi di bilancio può decidere di non pagare le cedole senza far scattare le clausole di default e le cedole eventualmente non pagate non si recuperano più. In caso di default vero e proprio queste obbligazioni sono equiparate al capitale e perciò godono del minore livello di protezione. Ovviamente chi ha il coltello dalla parte del manico è l’emittente. Così si giustificano gli alti tassi pagati su queste obbligazioni. E’ solo la banca che decide se rimborsare avendo fissato in precedenza i livelli di remunerazione. Ovviamente non rimborsare una di queste obbligazioni determina un danno economico e soprattutto reputazionale per l’emittente che rompe il gentlemen agreement col mercato.
Fino al dicembre 2008 era andato tutto bene. La crisi ha indotto Deutsche Bank, per la prima volta nella storia, a non rimborsare un’obbligazione rimandando l’impegno a tempi migliori. Inoltre un numero elevato di banche inglesi non ha dato seguito al pagamento degli interessi. Apriti cielo. L’intero mercato mondiale dei titoli ibridi è crollato, complice anche la scarsa liquidità.
Con il pensiero prevalente nei primi mesi del 2009 tutte le banche mondiali avrebbero dovuto fallire, l’imperativo era solo quello di liquidare.
Sono passati pochi mesi e l’aria, almeno per questo aspetto, è certamente oggi diversa.
I numerosi ed articolati interventi di tutti i governi mondiali hanno scongiurato la catastrofe e ne sono a testimonianza, per quanto contino, i numeri di conto economico delle banche del primo trimestre 2009.
In aggiunta, almeno nel modo degli investimenti obbligazionari, si rivede un chiaro distinguo fra situazioni diverse. Se le banche italiane hanno beneficiato di un approccio prudente ed escono non illese ma nemmeno distrutte dalla tempesta perfetta dell’ultimo biennio, allora non si vede come i loro titoli di credito debbano essere stati così penalizzati.
Tenuto conto dei rischi che comunque questo investimento comporta, anche in termini di non agevole negoziazione, tuttavia i rendimenti sulla prima call sono talmente elevati da generare almeno un pensiero per una diversificazione anche in portafogli conservativi.
C'è anche una tabella allegata, ma non si riesce a leggere. Se magari riusciste a postarla...