Credo sia giusto portare a conoscenza di tutto il forum il contenuto del passaggio più tecnico della discussione avuta ieri con BPM. Gli altri aspetti trattati sono stati le comunicazioni scorrette nei confronti degli investitori e la richiesta di dimostrare che sia stata soddisfatta la clausola 15 del prospetto della 227 (Notices).
Provo a riassumere:
1) la nostra posizione: BPM avrebbe dovuto prendere atto che, secondo la clausola 4c) il 25 giugno si verificherà una situazione di Mandatory Payment in quanto l'1-1-2011 è stata pagata la cedola sui Tremonti bonds, che tutto il mondo sa essere junior security rispetto alla 227. Non aggiungo altri dettagli, visto che nelle pagine precedenti il punto è stato approfondito.
2)la posizione della banca: è vero, quella clausola dovrebbe scattare in base agli aspetti temporali ("12 mesi prima etc. etc."), ma non può scattare perchè i Tremonti bonds non rientrano nella definizione di junior security presente nel prospetto. Infatti, nella parte "Definitions" del prospetto della 227, a pag. 31, si legge: "‘‘Junior Securities’’ means all classes of share capital (including preference shares – azioni
privilegiate – and savings shares – azioni di risparmio) of the Issuer;"
Avete capito il trucco? Rispetto ai Perpetual bonds i Tremonti bonds sono, anche per la banca (visto che lo afferma su altri suoi documenti interni) junior securities, ma non sono "Junior Securities" secondo la definizione del prospetto.
BPM arriva a sostenere una posizione che ignora la sostanza della questione (i Tremonti bonds sono effettivamente junior rispetto ai nostri) perchè conta sul tradizionale formalismo della legge inglese (sotto la cui giurisdizione cadono i nostri bonds). "Formalismo" significa che viene data grande importanza alla lettera del prospetto.
Ora però mi chiedo: sino a che punto il "formalismo" può essere così cieco da ignorare la realtà più evidente?
Infatti, quella definizione di "Junior Secirity" era onnicomprensiva per tutti gli strumenti finanziari esistenti al momento dell'emissione del bond (giugno 2008). I Tremonti bonds sono venuti dopo. Però, per BPM, è come se ancora non esistessero. Tant'è che si potrebbero creare delle situazioni grottesche. Ad esempio: in un certo anno BPM potrebbe avere utili, non distribuire dividendi, pagare i Tremonti bonds e skippare i nostri, rendendo, di fatto, i nostri bonds junior rispetto ai Trebonds....
A questo punto ci troviamo di fronte a due considerazioni.
La prima è facile: BPM dimostra di essere, per gli investitori, la banca italiana meno affidabile sul mercato, visto che si appiglia ad assurdi arzigogoli come questo per skippare cedole di ammontare tutto sommato modesto. E senza rendersi conto dei danni arrecati alla propria reputazione.
La seconda è più delicata: se si facesse causa a BPM, quante probabilità avremmo di ottenere un giudizio positivo da parte del giudice inglese? E' possibile che il giudice di Sua Maestà possa essere così ottuso da darci torto?
In attesa di maturare una decisione sul secondo punto (molto gentilmente Zorba, che conosce professionalmente questo contesto ci sta dando una grossa mano per approfondire il tema), sarebbe molto utile prendere contatto con alcuni tra gli investitori istituzionali in possesso dei due bonds.
Chiunque sia in possesso di informazioni al riguardo è pregato di farmele pervenire in MP.
Suggerisco anche di evitare di manifestare all'esterno del forum le nostre comprensibilissime considerazioni su BPM: queste, per produrre il maggior effetto, andrebbero concentrate al momento opportuno nell'ambito di una ben organizzata campagna mediatica (titolo: "Ecco l'ennesima porcata di BPM") a ridosso di una eventuale causa legale.