Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (3 lettori)

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dierre

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Gentile Signor ,
In merito all'Exchange Offer MPS La informiamo che la societa ha rifiutato la Sua adesione in quanto il riveniente era inferiore ai 100 000 di valore nominale. Rimaniamo a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento al numero verde 800991188 Cordiali saluti. Customer Care IW Bank S.p.A. ----



Ragazzi cosa dite prepariamo una mail unica?
 

negusneg

New Member
sarò controtentendenza rispetto al sentiment generale, ma una candidata a fare la stessa fine mi sembra Dexia ... e spero che la stessa cosa non valga per SNS e Groupama tra un paio di anni se la situazione non migliora

Mi tocco Ferdo.

Dubito comunque che quello che dici si avverera'.
Le banche e assicurazioni dei paesi senza problemi di bilancio se la sbrigano internamente al paese...perche' farsi imporre scelte dall'estero se uno se la puo' cavare con un prestito/iniezione di capitale da parte del suo governo ? Perche' Monte non e' ricorsa a ESM ( nonostante il bilancio italiano non sia dei piu' floridi ) ?
Pensi davvero che per pochi miliardi di euro olanda e francia si facciano ordinare cosa fare dalla EU. Non credo.

E poi dexia e groupama o scoppiano ora o se passano indenni i prossimi mesi, con tutte le dismissioni e deleveraging che stanno facendo, tra 2 anni saranno in formissima.

Purtroppo non funziona così. Tutti i precedenti salvataggi "nazionali" (Ing, Lloyds, RBS, Dexia, etc.) hanno visto comunque l'imposizione di condizioni da parte della Commissione Europea (cancellazione di dividendi/cedole, divieto di esercitare la call, etc.). Senza contare che diversi paesi europei ormai (Germania in testa) hanno adottato leggi nazionali che consentono di imporre perdite alle banche che sono oggetto di salvataggi. E poi c'è il "Resolution Regime" europeo.

Insomma, mi sembra che ormai da anni la tendenza sia abbastanza chiara e tale da consigliare vivamente di starsene alla larga da tutte quelle situazioni "distressed" che hanno portato, o possono portare, all'erogazione di aiuti statali (e, a maggior ragione, europei).
 

Andre_Sant

Forumer storico
Purtroppo non funziona così. Tutti i precedenti salvataggi "nazionali" (Ing, Lloyds, RBS, Dexia, etc.) hanno visto comunque l'imposizione di condizioni da parte della Commissione Europea (cancellazione di dividendi/cedole, divieto di esercitare la call, etc.). Senza contare che diversi paesi europei ormai (Germania in testa) hanno adottato leggi nazionali che consentono di imporre perdite alle banche che sono oggetto di salvataggi. E poi c'è il "Resolution Regime" europeo.

Insomma, mi sembra che ormai da anni la tendenza sia abbastanza chiara e tale da consigliare vivamente di starsene alla larga da tutte quelle situazioni "distressed" che hanno portato, o possono portare, all'erogazione di aiuti statali (e, a maggior ragione, europei).


oppure di puntare alle senior nel caso di situazioni distressed?
d'altra parte irlanda ci mostra che le banche irlandesi hanno rendimenti tutt'oggi sempre piu' bassi

ciao
Andrea
 

Rottweiler

Forumer storico
Ioioio!!! :D

"Piantatela di prenderci per il CHIULO!!!"

La Germania in questo Euro ha il migliore dei mondi possibili: si finanzia a tassi negativi, ha una moneta svalutata rispetto al "suo" marco, il mondo corre a portargli soldi, impone repressione fiscale sui suoi competitors europei e sembra pure che ci stia facendo dei favori.

Ma basta...

Se riavvolgiamo il film dei due anni passati, possiamo ricostruire i passi compiuti dall’Europa per contrastare (parola grossa...) la crisi del debito.

Si possono individuare due fasi:

1)le difficoltà dei Paesi minori: in questa fase abbiamo visto Grecia, Irlanda e Portogallo avvitarsi in una discesa che le ha condotte fuori dal mercato. Le difese offerte dall’Europa sono state maldestre e intempestive. Esse hanno compreso la costituzione del fondo EFSF, la concessione di aiuti finanziari previo consenso della Troika, l’enorme autogol del PSI (private sector involvement)…
La speranza delle autorità europee, frustrata dagli eventi, era che la crisi del debito rimanesse confinata ai Paesi “minori”. Invece…..

2)le difficoltà di Spagna e Italia: dalla metà del 2011 l’attacco all’euro ha vissuto la sua fase decisiva.
Quali posizioni si sono confrontate in Europa? I Paesi finanziariamente virtuosi si sono limitati a rilanciare la palla nel campo dei Paesi in difetto: “risanate riformando la vostra società”, si è detto, “e non ci saranno più problemi”. A questa posizione i Paesi deboli hanno potuto opporre solo il loro grido: “Garantite i mercati anche per noi!”, leggi “dateci gli eurobonds e/o la BCE in versione FED”.
Quale è stata l’efficacia di questo confronto? Nullo. Tanto è vero che siamo stati tenuti a galla dalle operazioni non-convenzionali della BCE (acquisto di bonds e LTRO).

Tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 si è aperta una nuova via, e, per evitare travasi di bile da parte di chi non riesce nemmeno a sentir pronunciare un certo nome, non dirò chi è stato uno dei protagonisti.
Lo scenario al quale si sta lavorando mira a far compiere all’Europa un balzo sul piano dell’unione economica, finanziaria e politica: fiscal compact, growth compact, unione economica, unione bancaria sono alcune delle formule che si sta cercando di riempire di contenuti. Questo progresso dovrebbe essere speculare rispetto a quello della mutualizzazione delle responsabilità, lo scudo anti-spread essendo uno dei tasselli del mosaico.

Questo per quanto riguarda i passaggi più significativi della storia.

Riuscirà l’Europa a percorrere con successo questa “nuova via”? Naturalmente non mancano coloro che professano, in un senso o nell’altro, le loro certezze assolute.

Io posso solo dire che non lo so, ma me lo auguro fortemente. Oggettivamente mi sembra una strada irta di difficoltà (occorre tener conto addirittura della corte costituzionale tedesca…), che però non mi sembra irragionevole considerare come percorribile.

Si vedrà.

Dimenticavo. Sullo sfondo di questo scenario, in molti Paesi europei si è fatta sentire (è infatti molto rumorosa) una opinione (sin qui) fortemente minoritaria (addirittura nella devastata Grecia) che ha chiesto lo scioglimento dell’euro. Non cercherò neppure di esaminare le motivazioni, a volte scomode da confessare, che stanno dietro questa posizione. Mi limiterò a far notare che, oggettivamente, questa posizione ha raccolto le voci più estremiste in ciascun Paese europeo. Infatti, della allegra brigata fanno parte gli olandesi di Wilders, i “Veri Finlandesi”, i neonazi greci così come la Linke tedesca e tutta una serie di vetero sinistri.
In Italia i nomi illustri (si fa per dire…) a sostegno della tesi sono del calibro di un Borghezio e di un Beppe Grillo, ma non è escluso che emergano nuove (o vecchie, in cerca di riciclaggio) stars.

E’ interessante notare la perfetta specularità delle posizioni espressa nei vari Paesi, soprattutto a beneficio di un’audience fortemente emotiva. Così nelle birrerie alemanne o olandesi si va giù pesanti con i mangiaufo latini, mentre nei nostri mercatini rionali si lanciano poderosi vaffa (i più raffinati alleggeriscono con un pudico “chiulo”) ai perfidi teutoni.

La speranza dell’Europa è che queste voci rimangano confinate a percentuali basse e che gli uomini di buona volontà riescano a produrre, con pazienza e determinazione, un risultato positivo prima che il canto di queste sirene faccia breccia.
 

Topgun1976

Guest
Arrivata mail :

Gentile Signor ,
In merito all'Exchange Offer MPS La informiamo che la societa ha rifiutato la Sua adesione in quanto il riveniente era inferiore ai 100 000 di valore nominale. Rimaniamo a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento al numero verde 800991188 Cordiali saluti. Customer Care IW Bank S.p.A. ----



Ragazzi cosa dite prepariamo una mail unica?

Mandate mail o fax differenti e vediamo che dicono,io li ho contattati via chat e mi paiono piuttosto freddini..
Forse è meglio un bel fax di chiusura conto e deposito immediato
 

Rottweiler

Forumer storico
L'Unione Europea pone condizioni per l'aiuto finanziario offerto alle banche spagnole.
Posto il link al memorandum che definisce le condizioni per l'intervento.


http://ep00.epimg.net/descargables/2012/07/10/14540e59ee5504648623c2bb5da808b8.pdf

In particolare, segnalo e riporto quanto direttamente riguarda gli strumenti ibridi.
Burden sharing
17. Steps will be taken to minimise the cost to taxpayers of bank restructuring. After
allocating losses to equity holders, the Spanish authorities will require burden sharing measures
from hybrid capital holders and subordinated debt holders in banks receiving public capital,
including by implementing both voluntary and, where necessary, mandatory Subordinated
Liability Exercises (SLEs)
. Banks not in need of State aid will be outside the scope of any
mandatory burden sharing exercise. The Banco de España, in liaison with the European
Commission and the EBA, will monitor any operations converting hybrid and subordinated
instruments into senior debt or equity.
18. Legislation will be introduced by end-August 2012 to ensure the effectiveness of
the SLEs. The Spanish authorities will adopt the necessary legislative amendments, to allow for
mandatory SLEs if the required burden sharing is not achieved on a voluntary basis.
These
amendments should also include provisions allowing that holders of hybrid capital instruments
and subordinated debt fully participate in the SLEs. By end-July 2012, the Spanish authorities
will identify the legal steps that are needed to establish this framework, so that its adoption can
be completed by end-August 2012. The Banco de España will immediately discourage any bank
which may need to resort to State aid from conducting SLEs at a premium of more than 10% of
par above market prices until December 2012.
19. Banks with capital shortfalls and needing State aid will conduct SLEs against the
background of the revised legal framework and in accordance with State aid rules, by
converting hybrid capital and subordinated debt into equity at the time of public capital injection
or by buying it back at significant discounts.
For Group 3 banks this rule will apply on 30 June
2013, if they still are in receipt of public funds. For non viable banks, SLEs will also need to be
used to the full extent to minimise the cost for the tax payer. Any capital shortfall stemming from
issues arising in the implementation of SLEs will not be covered by the EFSF assistance.
20. The bank resolution framework will be further upgraded. By end-August, the
Spanish authorities, in consultation with the European Commission, the ECB and the IMF, will
modify the bank resolution framework in order to incorporate relevant resolution powers to
strengthen the FROB. This amendment will take into account the EU regulatory proposal on
crisis management and bank resolution, including special tools to resolve banks, such as the
sale of business tool and bridge banks; the legislation will also include a clarification of the
financial responsibilities of the FGD (Deposit Guarantee Fund) and the FROB. The legislation
will also include provisions on overriding shareholders rights in resolution processes.


La Spagna si appresta ad adottare un approccio irlandese, quindi non più aiuti temporanei ad alto costo, ma ricapitalizzazione tramite dismissioni, tagli e LME/SLE. Da altre fonti ho letto che gli aiuti verranno forniti, laddove si usi la via del debito, a tassi bassi 3%-4%.



:titanic:

Spianata la strada per la soluzione irlandese...?

oggetto di opa volontaria e non a prezzi ridotti

PS sulle senior uns. le mani non le mettono ...
penso a certe Dexia senior dalle quotazioni interessanti

di m...

se nel 2009 i sub si salvavano, ora il mondo è cambiato

PS c'è da dire che vale per emittenti che sono decisamente decotti

Queste sono le regole "europee" per accedere ai fondi
europei, rimane anche aperta la via "nazionale".
Non credo/spero, ad esempio, che BPMS venga sottoposta a queste condizioni.
La lettura del testo fa emergere che, salvo i casi di quasi fallimento, le banche avranno un periodo di tempo entro il quale esperire azioni di cessione, aumento di capitale, ristrutturazioni, ecc. prima di cadere nella tagliola.
Questo potrebbe essere il passaggio che può legare, nei casi meno gravi (BPMS, SNS, BPM, ...) l'intervento nazionale già effettuato e l'applicazione di regole di comportamento "europeo" al rinnovo dei fondi o all'ampliamento del soccorso.
Ovvero, se gli interventi sono già stati effettuati e/o sono modesti, non vedo automatico il ricorso ai fondi europei. E' facile pronosticare che le regole per l'accesso anche a fondi nazionali vengano più o meno velocemente allineate a quelle per l'accesso ai fondi europei.
Il monitoraggio delle politiche di rafforzamento del capitale diventa vitale per l'investimento in soggetti con shortfall di capitale.
In secondo luogo, mi verrebbe da dire: "meglio le assicurazioni, che sembrano al di fuori di queste previsioni legislative".

:ciao:


Le notizie relativa ai vincoli imposti alle banche spagnole non dovrebbero proprio stupire.
Dovremmo infatti ricordare che il coinvolgimento degli investitori sta perdendo il suo carattere "particolare" (ogni caso giudicato nel proprio merito), mentre è in corso una regolamentazione a livello europeo, da quando si è riconosciuto che l'instabilità bancaria in un Paese può avere conseguenze sistemiche.

Ricordo allo scopo:
*l'avvenuta introduzione di una normativa sul resolution regime in alcuni Paesi europei
*le norme imposte da Basilea 3 al gennaio 2011 (T1 e T2 perdono validità se tale regime non c'è)
*la direttiva europea recentemente emanata, che coinvolgerà anche i creditori senior

Tutto questo dovrebbe indurre chi gioca sulle banche distressed ad essere particolarmente cauti...
 

belindo

Guest
Se riavvolgiamo il film dei due anni passati, possiamo ricostruire i passi compiuti dall’Europa per contrastare (parola grossa...) la crisi del debito.

Si possono individuare due fasi:

1)le difficoltà dei Paesi minori: in questa fase abbiamo visto Grecia, Irlanda e Portogallo avvitarsi in una discesa che le ha condotte fuori dal mercato. Le difese offerte dall’Europa sono state maldestre e intempestive. Esse hanno compreso la costituzione del fondo EFSF, la concessione di aiuti finanziari previo consenso della Troika, l’enorme autogol del PSI (private sector involvement)…
La speranza delle autorità europee, frustrata dagli eventi, era che la crisi del debito rimanesse confinata ai Paesi “minori”. Invece…..

2)le difficoltà di Spagna e Italia: dalla metà del 2011 l’attacco all’euro ha vissuto la sua fase decisiva.
Quali posizioni si sono confrontate in Europa? I Paesi finanziariamente virtuosi si sono limitati a rilanciare la palla nel campo dei Paesi in difetto: “risanate riformando la vostra società”, si è detto, “e non ci saranno più problemi”. A questa posizione i Paesi deboli hanno potuto opporre solo il loro grido: “Garantite i mercati anche per noi!”, leggi “dateci gli eurobonds e/o la BCE in versione FED”.
Quale è stata l’efficacia di questo confronto? Nullo. Tanto è vero che siamo stati tenuti a galla dalle operazioni non-convenzionali della BCE (acquisto di bonds e LTRO).

Tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 si è aperta una nuova via, e, per evitare travasi di bile da parte di chi non riesce nemmeno a sentir pronunciare un certo nome, non dirò chi è stato uno dei protagonisti.
Lo scenario al quale si sta lavorando mira a far compiere all’Europa un balzo sul piano dell’unione economica, finanziaria e politica: fiscal compact, growth compact, unione economica, unione bancaria sono alcune delle formule che si sta cercando di riempire di contenuti. Questo progresso dovrebbe essere speculare rispetto a quello della mutualizzazione delle responsabilità, lo scudo anti-spread essendo uno dei tasselli del mosaico.

Questo per quanto riguarda i passaggi più significativi della storia.

Riuscirà l’Europa a percorrere con successo questa “nuova via”? Naturalmente non mancano coloro che professano, in un senso o nell’altro, le loro certezze assolute.

Io posso solo dire che non lo so, ma me lo auguro fortemente. Oggettivamente mi sembra una strada irta di difficoltà (occorre tener conto addirittura della corte costituzionale tedesca…), che però non mi sembra irragionevole considerare come percorribile.

Si vedrà.

Dimenticavo. Sullo sfondo di questo scenario, in molti Paesi europei si è fatta sentire (è infatti molto rumorosa) una opinione (sin qui) fortemente minoritaria (addirittura nella devastata Grecia) che ha chiesto lo scioglimento dell’euro. Non cercherò neppure di esaminare le motivazioni, a volte scomode da confessare, che stanno dietro questa posizione. Mi limiterò a far notare che, oggettivamente, questa posizione ha raccolto le voci più estremiste in ciascun Paese europeo. Infatti, della allegra brigata fanno parte gli olandesi di Wilders, i “Veri Finlandesi”, i neonazi greci così come la Linke tedesca e tutta una serie di vetero sinistri.
In Italia i nomi illustri (si fa per dire…) a sostegno della tesi sono del calibro di un Borghezio e di un Beppe Grillo, ma non è escluso che emergano nuove (o vecchie, in cerca di riciclaggio) stars.

E’ interessante notare la perfetta specularità delle posizioni espressa nei vari Paesi, soprattutto a beneficio di un’audience fortemente emotiva. Così nelle birrerie alemanne o olandesi si va giù pesanti con i mangiaufo latini, mentre nei nostri mercatini rionali si lanciano poderosi vaffa (i più raffinati alleggeriscono con un pudico “chiulo”) ai perfidi teutoni.

La speranza dell’Europa è che queste voci rimangano confinate a percentuali basse e che gli uomini di buona volontà riescano a produrre, con pazienza e determinazione, un risultato positivo prima che il canto di queste sirene faccia breccia.

Buongiorno Rott :bow:
il traguardo che tu ti auspichi penso sia quello che tutta la popolazione Europea si auspica, ma la volontà politica dei rappresentati dei Paesi non fa pensare che si voglia arrivare li.
Il problema è che l'economia percepita dalla popolazione sta andando a rotoli, e la colpa oggi viene attribuita alla classe dirigente politica, quindi nascono delle fazioni contrarie all'Euro non perchè non credono nel progetto, ma perchè non reputano sufficientemente capaci le persone che sono al comando.
IMHO :bow:
 

Vet

Forumer storico
Francamente sulla valutazione di mps -antoveneta...continuo a rimanere "perplesso" se non sbaglio quotano attorno ai 58...e col rischio si skippaggio cedola nel caso si verifichi sicuramente scenderà a capo collo....sotto i 50.........quando attualmente il mercato ci propone Il Banco che ha appena raggiunto un core del 9% quindi nei paramentri di Basilea con cedola al 6% al momento certamente non a rischio...che quota 55..........mah?????????'
 
Stato
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