Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (1 Viewer)

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ferdo

Utente Senior
Per quel che mi riguarda, per valutare l'uscita ci sono due possibilità:

1. Opzione switch su bond valutato migliore

2. Operare valutando la situazione facendo correre i gain ed uscire solo in presenza di scricchiolii. In pratica si devono ripercorre tutte le valutazioni che hanno portato all'acquisto e utilizzarle anche per valutare l'uscita. La definizione di un TP puó aiutare ma in generale è fuorviante perchè non tiene conto delle condizioni mutevoli.

Cosa non fare IMHO, semplice uscire solo perchè si è in gain senza tener conto di altro. In realtà si dovrebbero riconsiderare tutti gli investimenti a prescindere dal prezzo di carico, confesso che ciò sia difficile ( intendo uscire anche in perdita ad esempio per uno switch ), ma questo è quanto, ...

Io chiaramente non riesco a seguire quello che ho scritto sopra :wall::down:

il problema è saper dstinguere quali sono quelli falsi da quelli veri, le false partenze da quelle reali :rolleyes:
 

cumulate

Forumer storico
Per me si prospetta un' altro problema, e saro' un po' piu' esplicito e provocatorio:

Che fare di un' obbligazione in questo caso la FR0010409789 che ha fatto in portafoglio +63% con un gain potenziale di oltre 15K, non che mi lamenti, ma non mi capita spesso, e qui abbiamo dei colleghi che avrebbero gia' venduto da un pezzo anche solo per realizzare la liquidita'.

Del resto 15K di gain a quante cedole annuali corrispondono? a spanne almeno 6 anni, quindi perche' non prendersi adesso anticipati questi 6 anni di cedole e chiudere? Senza preoccuparsi di rimpiazzarla?

Altro ragionamento: al prezzo di carico di quando l'ho acquistata 48% rendeva alla call circa il 28%.
Al prezzo attuale di 76% rende alla call il 13%, che non e' male se non si considerasse che si tengono immobili 15K di gain potenziale, che potrebbero dissolversi all prossima crisi, che fare?

Altra considerazione: su molti altri titoli sono in perdita, quindi vendendo pareggerei in parte il portafoglio.

Qui ci sono traders, cassettisti, cassettisti dinamici e altre varieta' di investitori, pero' non abbiamo mai discusso di esempi pratici, ognuno decide per se e non si capiscono i parametri che motivano le scelte.. ditemi voi:)

La tua la venderei perche' non e' cum ed ha un basso post call.
Il mio ragionamento e' sulla 484 che ho in ptf, e' cum e non è neanche perpetual, perché scade nel 2040.
Per il resto trovo che le risposte che ti han dato i vari colleghi son tutte sensate.
Se vuoi restare investito fai come dicono Darkog o Apaci2.
Se non sei sempre full, gli spunti di Vet e Saverio aiutano.
 

Joe Silver

Forumer storico
La tua la venderei perche' non e' cum ed ha un basso post call.
Il mio ragionamento e' sulla 484 che ho in ptf, e' cum e non è neanche perpetual, perché scade nel 2040.
Per il resto trovo che le risposte che ti han dato i vari colleghi son tutte sensate.
Se vuoi restare investito fai come dicono Darkog o Apaci2.
Se non sei sempre full, gli spunti di Vet e Saverio aiutano.

Imho ci sarebbe anche una terza via : vendere per consolidare il lauto guadagno e comprare qualcosa di più tranquillo, come parcheggio in attesa di occasioni. Per farti un esempio concreto io ho venduto qualche tempo fa una CA (FR0010248641) su cui guadagnavo quasi 20 punti ed ho acquistato la TF Achmea 6%, che quota sì abbastanza alta ma è cum ed ha maggior resilienza alle turbolenze.
:ciao:
 

bia06

Listen other's viewpoint avoid conflicts & wars.
dIPENDE......

Ciao Max, mi fa piacere leggerti.......posta più spesso mi raccomando....ci manca il Max cerca trifole......

Per (provare a) risponderti seriamente bisognerebbe conoscere il tuo pf attuale. Prova a postarlo.

Intendo % di subordinate, % di obbligaz. finanziarie ecc.

Potrebbe darsi che vendendo riequilibri il pf o .... al contrario, va benissimo tenerle così.....abbiamo visto con riccio qualche giorno fa la forte correlazione (ergo esposizione) all'andamento tds ita.........

Per me si prospetta un' altro problema, e saro' un po' piu' esplicito e provocatorio:

Che fare di un' obbligazione in questo caso la FR0010409789 che ha fatto in portafoglio +63% con un gain potenziale di oltre 15K, non che mi lamenti, ma non mi capita spesso, e qui abbiamo dei colleghi che avrebbero gia' venduto da un pezzo anche solo per realizzare la liquidita'.

Del resto 15K di gain a quante cedole annuali corrispondono? a spanne almeno 6 anni, quindi perche' non prendersi adesso anticipati questi 6 anni di cedole e chiudere? Senza preoccuparsi di rimpiazzarla?

Altro ragionamento: al prezzo di carico di quando l'ho acquistata 48% rendeva alla call circa il 28%.
Al prezzo attuale di 76% rende alla call il 13%, che non e' male se non si considerasse che si tengono immobili 15K di gain potenziale, che potrebbero dissolversi all prossima crisi, che fare?

Altra considerazione: su molti altri titoli sono in perdita, quindi vendendo pareggerei in parte il portafoglio.

Qui ci sono traders, cassettisti, cassettisti dinamici e altre varieta' di investitori, pero' non abbiamo mai discusso di esempi pratici, ognuno decide per se e non si capiscono i parametri che motivano le scelte.. ditemi voi:)
 

cumulate

Forumer storico
Imho ci sarebbe anche una terza via : vendere per consolidare il lauto guadagno e comprare qualcosa di più tranquillo, come parcheggio in attesa di occasioni. Per farti un esempio concreto io ho venduto qualche tempo fa una CA (FR0010248641) su cui guadagnavo quasi 20 punti ed ho acquistato la TF Achmea 6%, che quota sì abbastanza alta ma è cum ed ha maggior resilienza alle turbolenze.
:ciao:

...volendo, ma è sempre una scelta Full
 

Metriko

Forumer attivo
Vorrei segnalare che la lloyds XS0408623311 13% sul foglio è data ancora flat

a luglio ha pagato.

Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che contribuiscono a questo 3d .
 

riccio43

lupo si lupo no
La acquisizione di una gain, come di una perdita rappresenta un elemento troppo soggettivo da poter definire dei parametri operativi validi in assoluto.

La acquisizione di un gain o di una perdita dipende infatti, a mio parere da molteplici fattori , entità del portafoglio, propensione al rischio, capacita di resistenza, in esimenti eventuali alternativi, modo operativo di stare sul mercato( scalper, trader, cassettista dinamico ecc...), elementi di carattere squisitamente fiscale, raggiungimento di target prestabiliti o meno.... Ecc.eccc.

Su tutti tuttavia si erigono a baluardo della operatività due detti che dovrebbero essere scolpiti:
1) compra basso e vendi alto;
2) vendi e pentiti

Saluti

e non guardare i prezzi di carico soche e' difficile ma quante occasioni si perdono
per stare attaccati a prezzi lontani. un mio amico ha le seat.pg a 3.25
e non le vende
 

Rottweiler

Forumer storico
Oct. 12 (Bloomberg) -- Groupama SA’s solvency should reach 120 percent by the end of 2012, Les Echos reported.

• Groupama’s solvency ratio was at 113% as of June 30.
• Groupama increased solvency by one percentage point as it decided to skip 63 million-euro coupon payment on hybrid bond.
• Insurer booked 1 billion euros in gains from four disposals this year.

:rolleyes::rolleyes:


articolo cmq impreciso, 63 milioni di skip sono orientativamente tra 1,3 /1,5 punti di solvency


non 1

praticamente nulla cmq :D



l'ultimo punto probabilmente è sbagliato, perchè se no si ride per davvero. 1 bln di GAIN dalle vendite? penso sia sbaglaito se no chiudono il 2012 con oltre 1 bln di gain. cmq è positivo che sia realtà più snella ora.


non ci scordiamo poi che ora le performance delle azioni tipo sogen e compagnia vanno direttamente a P&L ..... e qui se azioni salgono si ride. ecco perchè dico che è un fondo long

Qui sotto l'articolo originale di Les Echos, insieme con l'illazione sul prossimo presidente del Board of Directors:

Groupama veut reprendrele cours normal de son existence
Par Laurent Thevenin | 12/10 | 07:00

L'assureur mutualiste, qui avait frôlé le pire en 2011, estime avoir aujourd'hui bien redressé la barre. Il prépare maintenant son nouveau plan de marche.


En plein redressement, c'est une mauvaise publicité dont Groupama se serait volontiers passé. Sa décision, vendredi dernier, de ne pas verser un coupon de 63 millions d'euros sur des emprunts obligataires arrivant à échéance fin octobre lui a valu une volée de bois vert de la part de Fitch et de Standard & Poor's, qui ont tous les deux dégradé sa note de solidité financière. Chez l'assureur, on concède aujourd'hui avoir commis une erreur d'appréciation : « Nous avons insuffisamment mesuré le risque de créer un précédent sur le marché, même si nous étions complètement dans notre droit pour exercer cette option de non-paiement. » Le groupe mutualiste comprend d'autant moins la réaction des agences de notation que cette opération lui a permis de gagner un point de marge de solvabilité. « C'est également méconnaître la situation bilancielle de Groupama. Nous avons aujourd'hui plusieurs milliards d'euros de liquidités, nous avons saturé notre compartiment de dette hybride et notre première échéance de remboursement n'arrive pas avant 2015 », détaille-t-on en interne.
Des spéculations relancées
Cette annonce a également pu relancer les spéculations sur la situation financière de l'assureur, juste au moment où il arrive au terme du programme de cession d'actifs engagé à la suite des difficultés de l'an passé et où il vient de rembourser les 300 millions d'euros prêtés dans l'urgence par la Caisse des Dépôts et Consignations. Au plus mal en 2011, un exercice bouclé sur une perte de 1,76 milliard d'euros et une marge de solvabilité tout juste au-dessus des exigences réglementaires, Groupama estime aujourd'hui avoir fait le gros du travail : « Nous avons réussi à vendre quatre compagnies d'assurances sur un marché que l'on disait fermé, nous avons réduit notre exposition actions d'un tiers et rétabli notre marge de solvabilité. » Les différentes ventes (ses filiales espagnole et britannique, les portefeuilles d'assurance-dommages et transport de GAN Eurocourtage, un immeuble de prestige sur les Champs-Elysées) lui ont rapporté plus de 1 milliard d'euros au total. De quoi soulager la marge de solvabilité attendue autour de 120 % à fin 2012, contre 113 % à fin juin.
Pas question pour autant pour Groupama de relâcher ses efforts, lui qui est engagé dans un programme d'économies drastiques avec trois plans de départs volontaires à la clef (chez GAN Assurances, au sein du holding Groupama SA et chez Groupama Supports et Services).
Nouvelle feuille de route
« En moins de neuf mois, nous avons remis le groupe debout sans obérer ses chances », affirme-t-on au sein du groupe dirigé par Thierry Martel depuis maintenant presque un an. Son périmètre est aujourd'hui stabilisé, explique-t-on au siège parisien. Autrement dit, rien ne justifierait de nouvelles cessions. Il reste néanmoins à trouver un repreneur pour le pôle de « private equity », un dossier qui susciterait des marques d'intérêt. Il n'est également pas exclu que Groupama se sépare de sa petite filiale portugaise si l'occasion se présentait.
Un an après le limogeage de Jean Azéma, l'ancien directeur général, l'assureur veut pouvoir enfin reprendre le cours normal de son existence. « Depuis le 1er septembre, nous sommes entrés dans une phase où nous gérons le groupe comme si la crise n'avait pas existé », entend-on rue d'Astorg. Comme annoncé, il s'agit désormais de passer « d'une stratégie de taille à une stratégie de performance ». « Nous allons nous recentrer sur notre métier d'assureur au lieu de chercher à gagner notre vie sur des plus-values financières », explique-t-on en interne.
Groupama devrait présenter en février sa nouvelle feuille de route. Elle devrait notamment comprendre un gros volet sur les métiers d'épargne, car, « vu l'environnement de taux d'intérêt, l'assurance-vie en euros a ses plus belles heures derrière elle ». Dans l'immédiat, l'assureur va demander à son réseau de repartir à la conquête sur l'épargne, après avoir levé le pied sur cette activité en 2012.
LAURENT THÉVENIN





Jean-YVes DAGèS probable futur président
Par Les Echos | 12/10 | 07:00

La succession de Jean-Luc Baucherel à la présidence de Groupama semble réglée comme du papier à musique. Sauf coup de théâtre, c'est Jean-Yves Dagès, cinquante-quatre ans, l'actuel président de la caisse régionale Groupama d'Oc et vice-président de Groupama depuis mai dernier, qui devrait être choisi en décembre. Sa candidature est soutenue par Jean-Luc Baucherel lui-même. En poste depuis huit ans, ce dernier avait annoncé dès le mois de mai qu'il abandonnerait tous ses mandats à la fin de l'année afin de permettre d'organiser « sa succession dans un climat de sérénité et de transparence ». En 2004, il avait été porté à la présidence après une crise de gouvernance et l'éviction de Jean Baligand, qui présidait l'assureur mutualiste depuis 1996.
 

malvi88

Forumer attivo
Salve a tutti. Non scrivo abitualmente ma seguo il thread sulle perpetue e le subordinate con interesse. Vorrei chiedervi qualche suggerimento di lt2 (bancarie o assicurative, italiane e non, anche otc, taglio max 50.000) da rimpiazzare delle unipol 15/6/2021, sulle quali ho attualmente un buon gain. Mi piacerebbe mantenere un grado di rischio simile e magari un rendimento maggiore. GRAZIE.
 

Rottweiler

Forumer storico
ING su SNS Reaal

Albert Ploegh, l'analista di ING che segue SNS Reaal, si è espresso in questo modo lo scorso mese di settembre:

Investment summary
The outcome of the strategic review will be closely watched. We decide to remain cautious on SR, as the outcome in terms of dilution remains uncertain. We take from the 1H12 analyst meeting that the outcome of the scenarios explored to address the capital is likely a mixture of what management describes at strategic restructuring (asset disposals) and the enhancement and simplification of the capital structure (debt-for-equity swap). All options are on the table and all stakeholders’ interests are taken into consideration. There is no discussion with the European Commission on the extension of the deadline for repayment of state aid.
Strategic update conclusions: (1) On strategic restructuring, drastic solutions will likely be taken and the review is thus not a formality to get an extension from the EC on the timeline for state aid repayment. (2) Asset disposals or a complete break-up of the group can/will not be done without strengthening the capital position of the remaining activities. (3) Enhancement and simplification of capital structure might in our view involve an exchange of debt into equity. It is unclear whether the state capital securities could also be converted. We believe this will face pushback from the EC. (4) Uncertainty remains over whether measures will be adequate to address the double leverage (€850m) and the state aid (€565m, including reimbursement fee of €848m); ie, proceeds of €1.6bn are required. Much will depend on outcome scenarios, a full break-up (more costly given double leverage) or partial asset disposals (maintaining holding structure).
Our new EPS estimates for 2012-14 are €0.47 (prev. €0.31), €0.37 (€0.56) and €0.82 (€0.78), to reflect the 1H12 result beat and updated forecasts mainly for Property Finance. Upside risk: better-than-expected outcome of strategic review. Downside risk: worsening external market conditions affecting the group’s capital position. We maintain our SOTP-based TP at €0.50.
Company profile
SNS Reaal is a Dutch bancassurance company that resulted from the 1997 merger between SNS Group and Reaal Group. The company has its roots in local savings banks and insurance companies (partly) related to labour unions. SNS is the fifth-largest bank in the Netherlands (40% of earnings) and the sixth- largest insurer (c.35% of earnings). It has a market share in life insurance of c.6% and c.4% in non-life. SNS gained exposure to the property finance market through the acquisition of Bouwfonds Property Finance, which has a c.16% Dutch market share.
 
Stato
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