Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (32 lettori)

Stato
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marketa

Forumer attivo
Scusate sono all'estero, mi ha chiamato la mia banca e miha infrmato che SG ha proposto una offerta riacquisto di alcuni tra cui il mio P 6,99% al 65% + interessi. Se non aderisco cosa può succedere? So che possono decurtarmi il nominale e no interessi. Come la vedete voi?

PS Posso usare il pc di un amico ma per poco non riesco a verificare i post precedenti GRAZIE
 

Zorba

Bos 4 Mod
Scusate sono all'estero, mi ha chiamato la mia banca e miha infrmato che SG ha proposto una offerta riacquisto di alcuni tra cui il mio P 6,99% al 65% + interessi. Se non aderisco cosa può succedere? So che possono decurtarmi il nominale e no interessi. Come la vedete voi?

PS Posso usare il pc di un amico ma per poco non riesco a verificare i post precedenti GRAZIE

Non succede nulla. L'OPA è volontaria. Considera che a 65 potresti trovare occasioni migliori, viste le sberle prese dai subordinati...
 

fidw99

100% perpetual
vi dico cosa ho saputo oggi ma vorrei aver conferma:
-IR di UBI mi ha detto che l'interesse a richiamare le loro perpetue è un pò diminuito in quanto per la nuova interpretazione(quale????) quelle che avevano la call tra il 2009 e il 2011 non perderanno tutto il vantaggio nel 2013 ma % sino al 2019 e quindi non c'è urgenza... qualcuno sa se è così?
- MPS mi ha invece detto che non c'è rischio che non paghino la cedola sin quando non rimborsano gli aiuti di Stato in quanto se pagano gli interessi dei Tremonti bond devono pagare anche quelli delle perpetue? E' vero? in altri Stati molti di quelli che ha preso gli aiuti non ha pagato poi le cedole...se fosse esatto ciò che mi han detto si può essere quasi tranquilli!!

su Mps condivido

su Ubi qualche dubbio ce l'ho, espondo sotto il materiale:

questo è il comunicato del dicembre 2010

(g) Capital instruments that no longer qualify as non-common equity Tier 1 capital or Tier 2 capital will be phased out beginning 1 January 2013. Fixing the base at the nominal amount of such instruments outstanding on 1 January 2013, their recognition will be capped at 90% from 1 January 2013, with the cap reducing by 10 percentage points in each subsequent year. This cap will be applied to Additional Tier 1 and Tier 2 separately and refers to the total amount of instruments outstanding that no longer meet the relevant entry criteria. To the extent an instrument is redeemed, or its recognition in capital is amortised, after 1 January 2013, the nominal amount serving as the base is not reduced. In addition, instruments with an incentive to be redeemed will be treated as follows:
For an instrument that has a call and a step-up prior to 1 January 2013 (or another incentive to be redeemed), if the instrument is not called at its effective maturity date and on a forward-looking basis will meet the new criteria for inclusion in Tier 1 or Tier 2, it will continue to be recognised in that tier of capital.
For an instrument that has a call and a step-up on or after 1 January 2013 (or another incentive to be redeemed), if the instrument is not called at its effective maturity date and on a forward looking basis will meet the new criteria for inclusion in Tier 1 or Tier 2, it will continue to be recognised in that tier of capital. Prior to the effective maturity date, the instrument would be considered an "instrument that no longer qualifies as Additional Tier 1 or Tier 2" and will therefore be phased out from 1 January 2013.

For an instrument that has a call and a step-up between 12 September 2010 and 1 January 2013 (or another incentive to be redeemed), if the instrument is not called at its effective maturity date and on a forward looking basis does not meet the new criteria for inclusion in Tier 1 or Tier 2, it will be fully derecognised in that tier of regulatory capital from 1 January 2013.

For an instrument that has a call and a step-up on or after 1 January 2013 (or another incentive to be redeemed), if the instrument is not called at its effective maturity date and on a forward looking basis does not meet the new criteria for inclusion in Tier 1 or Tier 2, it will be derecognised in that tier of regulatory capital from the effective maturity date. Prior to the effective maturity date, the instrument would be considered an "instrument that no longer qualifies as Additional Tier 1 or Tier 2" and will therefore be phased out from 1 January 2013.

For an instrument that had a call and a step-up on or prior to 12 September 2010 (or another incentive to be redeemed), if the instrument was not called at its effective maturity date and on a forward looking basis does not meet the new criteria for inclusion in Tier 1 or Tier 2, it will be considered an "instrument that no longer qualifies as Additional Tier 1 or Tier 2" and will therefore be phased out from 1 January 2013.
95. Capital instruments that do not meet the criteria for inclusion in Common Equity Tier 1 will be excluded from Common Equity Tier 1 as of 1 January 2013. However, instruments meeting the following three conditions will be phased out over the same horizon described in paragraph 94(g): (1) they are issued by a non-joint stock company33; (2) they are treated as equity under the prevailing accounting standards; and (3) they receive unlimited recognition as part of Tier 1 capital under current national banking law.
96. Only those instruments issued before 12 September 2010 qualify for the above transition arrangements.


Nelle faq postate qualche giorno fa ci sono questi due punti contraddittori:

[FONT=Arial,Bold][FONT=Arial,Bold]
4. Il comunicato stampa del 13 gennaio 2011 afferma che gli “strumenti emessi
prima del 1° gennaio 2013 che non soddisfino i criteri sopra elencati, ma
soddisfino tutti i criteri di computabilità nel patrimonio Tier 1 aggiuntivo o
Tier 2” previsti nel dicembre 2010 saranno “progressivamente esclusi a
partire dal 1° gennaio 2013 conformemente con il paragrafo 94 g)”. Se uno
strumento emesso prima del 12 settembre 2010 presenta un incentivo al
rimborso anticipato e non soddisfa il requisito di assorbimento delle perdite al
punto di non sopravvivenza, ma soddisfa in prospettiva tutti gli altri criteri,
può essere soggetto al regime transitorio?
[/FONT][/FONT]
Se lo strumento presenta una data effettiva di scadenza precedente al 1° gennaio 2013 e
non viene rimborsato, e al 1° gennaio 2013 soddisfa inoltre i criteri previsti a eccezione del
requisito di assorbimento delle perdite al punto di non sopravvivenza, esso può essere
soggetto al regime transitorio, secondo quanto specificato nel comunicato stampa del
13 gennaio 2011.
Se lo strumento presenta una data effettiva di scadenza successiva al 1° gennaio 2013 e
pertanto non soddisfa i requisiti previsti (compreso quello di assorbimento delle perdite al
punto di non sopravvivenza) al 1° gennaio 2013, esso sarà progressivamente escluso fino
alla data effettiva di scadenza e successivamente non sarà più computabile.





e questo



[FONT=Arial,Bold][FONT=Arial,Bold]
9. Paragrafo 94 g): calcolo della base da usare il 1° gennaio 2013 – Il terzo punto
del paragrafo 94 g) si riferisce agli strumenti con un incentivo al rimborso
anticipato fra il 12 settembre 2010 e il 1° gennaio 2013. Se uno strumento di
questo tipo non è rimborsato alla data effettiva di scadenza, ed è quindi
ancora in essere il 1° gennaio 2013, il suo importo nominale va incluso nella
base?
No, solo gli strumenti ammessi al regime transitorio sono inclusi nella base.​
[/FONT][/FONT]


nel primo paragrafo rientrano anche le perpetue di ubi e mps che non hanno esercitato la call ? cioè soddisfano tutti i criteri di computabilità ad eccetto della loss ? In teoria no perchè hanno uno step-up, ma il punto è che lo step-up lo hanno prima del 1 gennaio 2013




cosa ne pensate ?
 

drbs315

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A integrazione della news precedente su Groupama

GROUPAMA: CDA APPROVA AUMENTO DI CAPITALE DA 500MLN EURO -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 25 nov - L'aumento di
capitale - precisa la portavoce - era l'unico argomento
all'odg dell'odierno consiglio di amministrazione di
Groupama Sa, la societa' controllata al 100% dalle Casse
regionali che formano il gruppo mutualistico e di cui era
prevista la quotazione (progetto ufficialmente rinviato
all'orizzonte del 2015). E' molto forte, d'altro canto,
l'attesa per le misure che saranno prese dal nuovo a.d.
Martel per raddrizzare il timone della compagnia e che si
preannunciano drastiche, comprendendo tagli e cessioni di
asset. Nel caso di Gan Assurances, che ha una rete con circa
1.000 agenti in Francia ed e' una compagnia attiva
soprattutto nei rami auto e casa, sono circolati i nomi di
Generali, Axa, Allianz e della francese Covea, quali
possibili interessati. Secondo gli analisti alla base dei
problemi del gruppo vi sono oltre alle turbolenze dei
mercati finanziari, l'esposizione verso il debito sovrano
dei Paesi periferici, ma anche difficolta' in alcune aree di
attivita' come il settore vita e la filiale bancaria, come
pure acquisizioni realizzate a prezzi elevati. In base al
bilancio 2010 i goodwill ammontavano a 3,1 miliardi di euro.
Secondo 'La Tribune' il margine di solvibilita' della
compagnia non raggiungerebbe il minimo necessario (100%) al
31 dicembre e le minusvalenze latenti ammontavano a 4,6
miliardi di euro alla fine di ottobre e da allora la Borsa
ha perso ancora terreno. Il rating della compagnia e' stato
declassato da Standard and Poor's (il 23 settembre) a 'BBB'
con outlook negativo, seguita qualche giorno dopo da Fitch,
che dopo aver gia' ridotto la valutazione all'inizio di
agosto di un gradino, la ha abbassata di altri due, a causa
dell'inadeguatezza patrimoniale. Tra l'altro Groupama ha
un'esposizione ai titoli azionari (15% a fine giugno) piu'
elevata rispetto alla media del settore. Tra le principali
partecipazioni vi sono il 4,1% in Societe' Generale, il
5,38% di Veolia Environnement, l'1,9% di Saint Gobain, il
6,7% di Eiffage e il 4,3% di Bollore' Investissment.
All'estero le quote principali sono il 4,93% di Mediobanca,
dove Groupama fa parte del gruppo C del patto di sindacato
ed e' rappresentata in cda da Pierre Lefevre e l'8,28% della
Otb Bank, la principale banca ungherese. Secondo 'Le Monde'
la scorsa settimana Groupama avrebbe venduto "un importante
blocco" di titoli sovrani, incluse obbligazioni francesi. A
fine giugno l'esposizione netta ai titoli di Stati dei Paesi
periferici di Groupama era di 1,5 miliardi di euro
sull'Italia, 671 milioni sulla Spagna e a un totale di 770
milioni su Grecia, Portogallo e Irlanda.
Gli-

(RADIOCOR) 25-11-11 17:59:15 (0291)ASS 3 NNNN
 

Imark

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Ecco la soluzione :D

EU's Rehn: Italy has assets to overcome challenges

Esito dell'eterodeterminazione

Nella parte di quelli con la sveglia al collo e l'anello al naso abbiamo già dato con Bini Smaghi e la Grecia che non fallirà "perché ha 300 mld asset".

Non è che si possa sentirsi dire stronzate tutte le settimane, facciamo almeno una sì e una no... :D

Per quelli di memoria corta...

Grecia, parte l'austerity senza ristrutturazione- LASTAMPA.it

...

Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo, ha parlato di una soluzione da «ultima spiaggia». E ha aggiunto che con un debito di 330 miliardi di euro ma con asset quasi equivalenti, pari a 300 miliardi, la Grecia «è solvente». (ndr. la faccina qui in fondo la ho aggiunta io... :ciapet:). Bini Smaghi, che ha parlato ieri da Berlino, ha anche bocciato la proposta che circola in Germania di un coinvolgimento dei privati nel salvataggio ellenico. Incoraggerebbe la speculazione a breve e allontanerebbe gli investitori con un’ottica di più lungo respiro, ha argomentato il consigliere Bce.
 
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