Andre_Sant
Forumer storico
Prendo spunto dai quesiti avanzati recentemente a proposito delle LT2 di UBI per esporre alcune considerazioni: potrebbero aiutarci a capire come ragionano le banche di fronte al possibile richiamo dei loro titoli subordinati.
Prendiamo UBI e lo “strano” comportamento tenuto lo scorso mese di settembre allorchè la banca ha deciso di non richiamare il bond LT2 XS0272418590 e di regalare, come contentino, un innalzamento a senior del grado di subordinazione.
Secondo me la banca ha “ragionato” così:
*la coincidenza della possibile call con lo step annulla la contribuzione al capitale di vigilanza. Quindi per me (banca) il valore T2 si azzera.
*può questo titolo avere ancora valore in quanto subordinato, in ottica RRD (si parla di un nuovo indice: capitale proprio+debito subordinato all’8-10% dei total assets, calcolati in un certo modo)? Se ci si prende la briga di calcolare a quanto ammonta quell’indice si scoprirà che UBI è tra le banche che non avranno problemi con il futuro requisito RRD.
UBI, quindi, non ha interesse a mantenere il rango “subordinato” a quel titolo: può compiere il bel gesto di regalare un upgrade ai bondholders, upgrade che dovrebbe voler dire un aumento nella quotazione del bond.
*la banca ha annunciato che opererà su base economica. Ha interesse economico a richiamare questo bond ed emetterne un altro senior di durata simile? La convenienza mi sembra trascurabile.
Conclusioni della banca: non richiama né sostituisce il bond con un senior. Assegna un contentino al bondholder, a costo zero.
Le conclusioni, per noi, sono altre. Se vogliamo cercare di capire come si comporterà una banca a riguardo di un certo titolo subordinato dobbiamo considerare:
1)la contribuzione del titolo al capitale T1 e/o T2;
2)la contribuzione all’indice che verrà fissato dalla futura direttiva RRD;
3)il costo del bond.
E’ un po’ di lavoro, ma potrebbe rivelarsi utile…
concordo pienamente..
tuttavia questo discorso è moooooooolto piu' facile da farsi con un lt2 rispetto che ad un t1
nel caso di un t1 infatti la durata resta "virtualmente" perpetua..
mettiamo cioè che il bond perpetuo contribuisca 0 al T1 e 0 al t2
è tutt'altro che scontato che anche in quel caso la banca abbia interesse a ritirarlo
infatti il confronto nn andrà piu' fatto con il cds a 5 anni ma su quanto costerebbe a quella banca emettere un bond a durata lunghissima (es. un senior a 20 30 anni.. escludendo la compnente irs se il bond è un titolo a tasso variabile)
al tempo stesso avendo visto quanto fatto da ubi negli ultimi anni (ubi che:
- nn richiamo' le perpetue già nel 2010 quando stavano già a 100 perchè il mercato si aspettava la call. post call finirono a 94..
- le aveva parzialmente opate nel 2009 e poi le ha opate parziamente di nuovo nel 2012, prorogandone anche la opa..
- nn calla la lt2 di basso size per nn dover regalare al mercato 6 punti..
- nn emette sub per istituzionali da tempi immemore, ed ha emesso solo lt2 al retail
penso che se il mercato salisse tanto, tale che il bond ubi valesse sicuramente molto sopra 100 allora ubi nn esiterebbe a richiamarlo proprio quando i detentori sperebbero che nn venisse richiamato..
ciao
Andrea