Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (1 Viewer)

porchetto

la casa non fallisce
Non entro nelle elucubrazioni che riguardano la Fondazione MPS, nè, tantomeno, nelle imprecazioni a sfondo più o meno politico: temo ci aiutino poco a capire come investire...

Il rapporto con i Regolatori/Supervisori invece mi sembra semplice, se diamo per scontato che in questi due anni il management abbia fatto una buona opera di pulizia.

Invece di continuare a ragionare in termini di "azzeramenti di azioni" etc., dovresti ragionare in termini di indici di capitalizzazione.

Seguendo il proverbio cinese, provo ad offrirti una canna da pesca invece di un pesce:
*vai al bilancio MPS
*annota i dati sul Patrimonio di Vigilanza. Noterai che esso comprende anche i Monti bonds
*immagina ora di essere la Commissione Europea (o meglio ancora: il nuovo organismo che deciderà in tema di aiuti statali alle banche) dalla quale deve essere approvato il malauguratissimo ipotetico futuro piano per MPS
*la Commissione si chiederà: come può questa banca raggiungere degli indici di capitalizzazione in grado di farla vivere in tranquillità con mezzi propri, permettendo allo Stato di uscire dal capitale?
*se MPS avesse 4 miliardi di T1 (sappiamo che non li ha...), convertirebbe quelli in azioni, lo Stato riprenderebbe i suoi soldi e la vita riprenderebbe "normale", visto che oggi MPS presenta degli indici decenti, ma solo grazie ai Monti bonds
*se, come sappiamo, non ci sono tutti quei T1, si procederebbe a convertire gli altri assets seguendo il loro grado di subordinazione.
Sappiamo anche che, se saranno applicate le nuove norme abbozzate dopo l'accordo europeo di dicembre, non sarà convertito in capitale debito bancario per più dell'8% dei total assets: se però l'8% degli assets non ripagassero i Monti bonds, allora ci ritroveremmo con una banca che continua ad essere parzialmente nazionalizzata, in attesa di successivi interventi.
Tutti questi dati si possono tranquillamente prevedere proprio andandosi a leggere il bilancio. Naturalmente c'è un'incognita: se la banca non facesse l'AUC, che accadrebbe del suo business? Temo che avrebbe bisogno di ancora più capitale...

Porchetto: prova a fare questi calcoli e vedrai che tutto ti tornerà...

Grazie, un tempo facevo pesca sub ora sono anni che non pesco più perché non mi piace uccidere, neanche i polpi nella tana.

Facciamo dei conti perché a questo punto sono importanti i dettagli. Allora con le azioni a 0,17 mps capitalizza circa 2 G.
Immagino che non bastino ne i t1 ne i t2 per togliersi il dente dei monti bond, ergo conversione di t1, t2, e anche dei monti bond in azioni.
Con quale rapporto di conversione?

Ipotizziamo che la capitalizzazione rimanga costante, ma penso che non sia proprio così, a quel punto il valore delle azioni dovrebbe scemare.
Con le azioni sotto 0,128 le banche creditrici, che non sono delle onlus escutono il pegno e procedono al l'adc che far uscire lo stato, e preservare loro che possono sottoscrivere, il valore dei propri asset.
Quando gli invasati che scrivono sulla sezione azionaria del fol se ne rendono conto di questo meccanismo spero per loro che si mettano. Short.

Dove sbaglio?

Una cosa che. Mi diceva il sig. Russiabond, semmai non ci sarà un ctu sul debito ma una trasformazione ad azioni, ho capito male io?
 

Wallygo

Forumer storico
Ciao Negus,
e grazie per la tua risposta.

Ti confesso che l’ottimismo da te mostrato per il Banco (“gonfio come un tacchino…”) non manca di stupirmi un po’.:eek:

I numeri del Banco possono essere esaminati in almeno due modi:

1)in termini generali. E’ quello che molti stanno facendo da diversi anni. Gli argomenti, a favore o contro, sono in gran parte quelli da te citati. Forse l’unico aspetto inquietante, e da te considerato con molta benevolenza, riguarda la possibile presenza, nonostante tutto, di vecchie magagne non completamente quantificate. Un esempio su tutti? Italease. Stiamo parlando di un pozzo nero che, da solo, “pesa” sullo stato patrimoniale per quasi 4 miliardi lordi di crediti deteriorati (la metà dei crediti totali Italease verso clientela), con rettifiche intorno al 25%:eek:. E’ lecito chiedersi: come è possibile che un business da tempo in run-off presenti un livello di impairments così basso?:benedizione:
Non voglio però lanciarmi qui in una disamina dettagliata del Banco e dei suoi numeri. Mi sembra però semplicistico liquidare la questione della scarsa fiducia raccolta sul mercato (prezzi, analisti) sulla base del semplice pregiudizio.
Credo invece che alcune ombre non siano state dissipate e che i prossimi mesi saranno molto importanti per una piena lettura della banca.
Su un punto sono pienamente d’accordo: il punto di forza del Banco ha un nome e un cognome: Pierfrancesco Saviotti.

2)in vista del “Comprehensive Assessment”. Ecco: questo potrebbe essere il momento della verità. Se però guardiamo ai numeri espressi dal Banco, è difficile sentirsi molto tranquilli.
Il nocciolo della questione riguarda, ovviamente, l’indice di capitalizzazione con il quale il Banco emergerà da AQR e stress test. Questo esercizio si svolgerà secondo modalità non ancora interamente note, e questo aumenta l’incertezza. Ho letto le simulazioni effettuate da soggetti molto competenti i quali si sono presi la briga di ipotizzare l’impatto di parametri quali:
*peso che sarà attribuito all’esposizione sovrana
*modelli che saranno adottati per la valutazione dei crediti di Level 3
*valutazione degli NPL su base EBA
*armonizzazione dei criteri di RWA
Ebbene: il Banco era l’unica, tra le 9 Italiane in AQR esaminate, a non passare il test….

Che alternative operative ci si può dunque dare? A mio avviso le seguenti:

a)puntare pesantemente fin da ora sul Banco, sia in sub che in azioni. A mio avviso questa posizione contiene ancora notevoli elementi di “scommessa”, perché il rischio “non calcolabile” è ancora sostanzioso.

b)iniziare a prendere posizione sui T1, con un’apertura di credito più su Saviotti che sui numeri. In molti ci si è chiesti perché mai non sia ricorso al bond convertibile, se c’era il timore di non passare il Comprehensive Assesssment. Un errore madornale per un uomo come lui? E tuttavia si rimane in attesa di un segnale forte che confermi la bontà della sua linea. Un esempio? All’inizio di dicembre si erano diffusi dei rumors sulla cessione di un grosso pacchetto di NPL. Ecco: se qualcosa del genere avvenisse, e in maniera corposa, allora un’entrata massiccia (e tempestiva) nel Banco assumerebbe meno il sapore di un azzardo.

c)rimanere fuori in attesa che l’Europa emetta un verdetto positivo. Con il rischio di mangiarsi le mani se ciò avverrà…

Questa mi sembra un’impostazione razionale. Poi ci sono tutte le altre che fanno riferimento alla “pancia”, ma su quelle non mi permetto di intervenire. Oltre tutto, gli esperti in materia non mancano mai…:lol:

penso che ci siano trattative serrate in questo senso ;)....

attenzione poi che Release - che non è tutta del banco- ha sofferenze vere e proprie pari a 1,3mld (= 1,04 mld quota in carico al banco) ...non sono esperto di bilanci ma penso che vadano letti molto a fondo prima di esprimere giudizi definitivi.


MILANO, 5 dicembre (Reuters) - Banco Popolare ha avviato trattative con alcuni operatori per la cessione di crediti non performing.
Lo dicono alcune fonti finanziarie specificando che al momento sono trattative in "fase preliminare" e che non è possibile ad ora prevedere l'ammontare dei crediti che potrebbero essere ceduti.
"Ci sono quattro-cinque interlocutori che stanno guardando ai non performing loan del gruppo", dice una fonte.
"I contatti ci sono e l'interessamento è reale. Rispetto ai mesi passati il mercato dei crediti deteriorati si è ripreso, ma bisogna vedere come si andrà avanti", aggiunge.



La fonte non indica i tempi previsti mentre conferma che tra i crediti al centro dell'interesse vi sono anche quelli di Release, la bad bank nata dalla ristrutturazione di Banca Italease e controllata per l'80% da Banco Popolare e per il restante 20% da Pop Emilia, Pop Sondrio e Pop Milano.
Questo veicolo, al 30 settembre scorso, aveva un portafoglio crediti deteriorati lordi per circa 3,2 miliardi, di cui 1,3 miliardi di sofferenze.
Tra i soggetti interessati "Primus Partner sta lavorando al dossier", spiega una seconda fonte.
Primus Partner è una società attiva nella gestione di Npl e Distressed Assets controllata al 60% da Management & Partner mentre il restante 40% è suddiviso in quote uguali tra Sovigest, Servizi Previdenziali, NBi (Gruppo Astaldi) e Genertec
Complessivamente a livello di gruppo Banco Popolare a fine settembre aveva un portafoglio crediti deteriorari lordi per 17,4 miliardi di cui 8,4 miliardi di sofferenze.

Le esposizioni rappresentate da crediti originate da Banca Italease, che sarà fusa nella capogruppo Banco Popolare, ammontano a 4 miliardi circa, principalmente contratti di leasing, di cui 0,6 miliardi di sofferenze.
"E' difficile stabilire adesso l'ammontare dei crediti deteriorati che saranno ceduti. Inizialmente si guarda l'intero portafoglio ma poi si possano fare operazioni anche su singole parti", spiega la prima fonte.
 

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