I numeri del Banco possono essere esaminati in almeno due modi:
1)in termini generali. E’ quello che molti stanno facendo da diversi anni. Gli argomenti, a favore o contro, sono in gran parte quelli da te citati. Forse l’unico aspetto inquietante, e da te considerato con molta benevolenza, riguarda la possibile presenza, nonostante tutto, di vecchie magagne non completamente quantificate. Un esempio su tutti? Italease. Stiamo parlando di un pozzo nero che, da solo, “pesa” sullo stato patrimoniale per quasi 4 miliardi lordi di crediti deteriorati (la metà dei crediti totali Italease verso clientela), con rettifiche intorno al 25%
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. E’ lecito chiedersi: come è possibile che un business da tempo in run-off presenti un livello di impairments così basso?
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Non voglio però lanciarmi qui in una disamina dettagliata del Banco e dei suoi numeri. Mi sembra però semplicistico liquidare la questione della scarsa fiducia raccolta sul mercato (prezzi, analisti) sulla base del semplice pregiudizio.
Credo invece che alcune ombre non siano state dissipate e che i prossimi mesi saranno molto importanti per una piena lettura della banca.
Su un punto sono pienamente d’accordo: il punto di forza del Banco ha un nome e un cognome: Pierfrancesco Saviotti.
2)in vista del “Comprehensive Assessment”. Ecco: questo potrebbe essere il momento della verità. Se però guardiamo ai numeri espressi dal Banco, è difficile sentirsi molto tranquilli.
Il nocciolo della questione riguarda, ovviamente, l’indice di capitalizzazione con il quale il Banco emergerà da AQR e stress test. Questo esercizio si svolgerà secondo modalità non ancora interamente note, e questo aumenta l’incertezza. Ho letto le simulazioni effettuate da soggetti molto competenti i quali si sono presi la briga di ipotizzare l’impatto di parametri quali:
*peso che sarà attribuito all’esposizione sovrana
*modelli che saranno adottati per la valutazione dei crediti di Level 3
*valutazione degli NPL su base EBA
*armonizzazione dei criteri di RWA
Ebbene: il Banco era l’unica, tra le 9 Italiane in AQR esaminate, a non passare il test….
Che alternative operative ci si può dunque dare? A mio avviso le seguenti:
a)puntare pesantemente fin da ora sul Banco, sia in sub che in azioni. A mio avviso questa posizione contiene ancora notevoli elementi di “scommessa”, perché il rischio “non calcolabile” è ancora sostanzioso.
b)iniziare a prendere posizione sui T1, con un’apertura di credito più su Saviotti che sui numeri. In molti ci si è chiesti perché mai non sia ricorso al bond convertibile, se c’era il timore di non passare il Comprehensive Assesssment. Un errore madornale per un uomo come lui? E tuttavia si rimane in attesa di un segnale forte che confermi la bontà della sua linea. Un esempio? All’inizio di dicembre si erano diffusi dei rumors sulla cessione di un grosso pacchetto di NPL. Ecco: se qualcosa del genere avvenisse, e in maniera corposa, allora un’entrata massiccia (e tempestiva) nel Banco assumerebbe meno il sapore di un azzardo.
c)rimanere fuori in attesa che l’Europa emetta un verdetto positivo. Con il rischio di mangiarsi le mani se ciò avverrà…
Questa mi sembra un’impostazione razionale. Poi ci sono tutte le altre che fanno riferimento alla “pancia”, ma su quelle non mi permetto di intervenire. Oltre tutto, gli esperti in materia non mancano mai…