Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (4 lettori)

Wallygo

Forumer storico
Che il Banco Popolare sia in zona “grigia” ce lo dicono i suoi bilanci degli ultimi anni, i rating delle agenzie ma soprattutto, come ricordava Rottweiler, i prezzi di mercato.

La banca viene da una serie di disavventure giudiziare, economiche e finanziarie impressionanti, a partire dal cosiddetto scandalo di bancopoli (ricordate Fiorani ed i furbetti del quartierino :rolleyes:), passando poi per Italease, per arrivare alla maxi svalutazione di Agos-Ducato.

Grazie a questa poco invidiabile situazione, però, il Banco è l’istituto italiano di cui si conoscono meglio le condizioni, essendo stata via via analizzata e vivisezionata da parte delle autorità giudiziarie, degli organismi di controllo, BdI, agenzie di rating, stampa specializzata, etc.

Pur entrando nella crisi finanziaria in condizioni di grande debolezza, inoltre, la nuova dirigenza ha dimostrato di saper portare a termine un importante aumento di capitale (2 mld di euro all’inizio del 2011) con cui ha integralmente rimborsato 1,45 mld di Tremonti bond ed è riuscita a rafforzare significativamente la situazione patrimoniale, mantenendo al tempo stesso un atteggiamento market friendly, sia continuando a pagare le cedole sui propri tier 1 quando il pagamento, in virtù delle forti perdite di esercizio, sarebbe stato facoltativo, sia escludendo di voler ricorrere alla conversione obbligatoria del convertendo, sostenendo di essere in grado di poter raggiungere i requisiti patrimoniali Basilea 3 full phased con le proprie forze.

Nel frattempo, grazie anche al suo fortissimo radicamento sul territorio in alcune delle zone più ricche d’Italia (Lombardia, Veneto, Emilia, Piemonte, etc.), la banca ha dimostrato di riuscire tranquillamente a coprire le proprie esigenze di funding tramite collocamenti alla propria clientela, tanto da avere una situazione di liquidità tranquillizzante.

La situazione di Italease è ormai sotto controllo, essendo da tempo in atto un vero e proprio processo di unwinding che parallelamente allo smontaggio delle posizioni ha portato ad una stabilizzazione delle sofferenze. Analogamente la massiccia svalutazione delle attività di Agos-Ducato dovrebbe precludere ulteriori forti perdite derivanti da quella partecipazione.

Parallelamente viene portata avanti una significativa riduzione dei costi, che ha cominciato a dare frutti significativi, principalmente attraverso la riduzione del costo per il personale. E si stanno adottando politiche per aumentare i ricavi delle attività tradizionali (conti correnti, gestione del risparmio, etc.).

La vera incognita, quindi, sembra essere rappresentata da un lato da una insufficiente redditività (comune agli altri principali istituti italiani e derivante da un contesto di bassissimi tassi di interesse e di perdurante stagnazione dell’economia) e dall’altro dalle crescenti partite deteriorate (crediti deteriorati netti = 13,8% dei crediti totali) e dal loro basso livello di copertura (36,7%), relativamente ai principali concorrenti.

A questo proposito, però, va rilevato che il particolare modello di business (maggiormente orientato verso il retail e le piccole e medie imprese) e la conseguente maggior copertura dei crediti con garanzie reali e personali (i crediti deteriorati assistiti da garanzie reali sono l’83% del totale), unitamente al rallentamento nei flussi di nuove partite deteriorate, rende il confronto rispetto ai principali competitors meno penalizzante di quanto una semplice lettura dei dati potrebbe suggerire.

Quanto ai coefficienti patrimoniali, la banca dichiara un Core Tier 1 al 10,30% (Basilea 2.5), stimando un impatto di circa 200 bps da Basilea 3 full-phased. Data la graduale introduzione degli effetti negativi il management si dichiara ottimista sugli esiti dello stress test, potendo contare su un CT1 di partenza superiore al 9%, rispetto ad un limite minimo dell’8%.

Riassumendo: il Banco Popolare è sicuramente un emittente non di prima fascia, da monitorare con attenzione, particolarmente per quanto riguarda la dinamica futura degli utili, della salute patrimoniale e dell’evoluzione dei crediti deteriorati. Tuttavia la banca ha dimostrato di sapersela cavare con le proprie forze (con la breve eccezione dei Tremonti bonds) in un contesto macroeconomico molto difficile, attraverso un importante aumento di capitale (che i maggiori azionisti non hanno esitato a sottoscrivere) e con un management che ha saputo gestire bene situazioni molto difficili (Italease, Agos) pur mantenendo un buon rapporto con il mercato e, soprattutto, potendo contare su una clientela molto fidelizzata.

Se si escludono eventi esogeni di particolare drammaticità (come un aggravarsi della recessione) il processo di irrobustimento patrimoniale, attualmente non del tutto soddisfacente se paragonato ai principali competitors, dovrebbe proseguire la tendenza positiva degli ultimi anni, consentendo al Banco di recuperare significativamente quella credibilità che il mercato e le agenzie di credito stentano a riconoscergli.

Personalmente non mi capacito del fatto che i rating siano ben più bassi di altre banche decisamente messe peggio (per non dire decotte), se non per il fatto che il Banco sconta il fatto che, essendo italiana, sconta di partenza un pregiudizio negativo che vale almeno due-tre notch.

Al tempo stesso, guardando le quotazioni dei perpetual sul mercato, non mi capacito che restino inferiori a quelle di altri emittenti che hanno saltato il pagamento della cedola. Misteri del mercato. :mmmm: :mumble:

Personalmente considero le tre emissioni del Banco come ottime opportunità di acquisto (in particolare le BPVN) come rapporto rischio/rendimento.

Disclaimer: titoli rischiosissimi, maneggiare con cautela :cool:
condivido al 1000x 1000 :up::up::up:
Sul Lux si prende a 93,20... :mumble: :mumble: :mumble:
:up:incrementato su lux a 93.20:):):)
 

solovaloreaggiunto

Forumer storico
Per me i loro fiorini se li possono mettere.,....non aggiungo altro:D
aahhahaha lo sapevo Top!!! dai rimuovi il messaggio:lol::lol:

scusate OT, qualcuno conosce il bond RICKMERS 8.875% 2018 taglio 1.000 , si compra a 98.30 (YTM del 9.4) . lòa societa' e' quotata anche a Singapore con dvd yield del 10%. il business e' il classico LOGISTICA/TRASPORTO Marittimo, ma non vorrei mi sfuggisse qualcosa DE000A1TNA39 .
 

Myskin

Forumer stoico
vedo che vi state fiondando sulla bp 512...comunque ce ne sono ancora in circolazione quasi 250 k infatti vi sono molte controparti sul titolo
otc si prende a 93.25
 

Rottweiler

Forumer storico
Che il Banco Popolare sia in zona “grigia” ce lo dicono i suoi bilanci degli ultimi anni, i rating delle agenzie ma soprattutto, come ricordava Rottweiler, i prezzi di mercato.

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Personalmente considero le tre emissioni del Banco come ottime opportunità di acquisto (in particolare le BPVN) come rapporto rischio/rendimento.

Disclaimer: titoli rischiosissimi, maneggiare con cautela :cool:

Ciao Negus,
e grazie per la tua risposta.

Ti confesso che l’ottimismo da te mostrato per il Banco (“gonfio come un tacchino…”) non manca di stupirmi un po’.:eek:

I numeri del Banco possono essere esaminati in almeno due modi:

1)in termini generali. E’ quello che molti stanno facendo da diversi anni. Gli argomenti, a favore o contro, sono in gran parte quelli da te citati. Forse l’unico aspetto inquietante, e da te considerato con molta benevolenza, riguarda la possibile presenza, nonostante tutto, di vecchie magagne non completamente quantificate. Un esempio su tutti? Italease. Stiamo parlando di un pozzo nero che, da solo, “pesa” sullo stato patrimoniale per quasi 4 miliardi lordi di crediti deteriorati (la metà dei crediti totali Italease verso clientela), con rettifiche intorno al 25%:eek:. E’ lecito chiedersi: come è possibile che un business da tempo in run-off presenti un livello di impairments così basso?:benedizione:
Non voglio però lanciarmi qui in una disamina dettagliata del Banco e dei suoi numeri. Mi sembra però semplicistico liquidare la questione della scarsa fiducia raccolta sul mercato (prezzi, analisti) sulla base del semplice pregiudizio.
Credo invece che alcune ombre non siano state dissipate e che i prossimi mesi saranno molto importanti per una piena lettura della banca.
Su un punto sono pienamente d’accordo: il punto di forza del Banco ha un nome e un cognome: Pierfrancesco Saviotti.

2)in vista del “Comprehensive Assessment”. Ecco: questo potrebbe essere il momento della verità. Se però guardiamo ai numeri espressi dal Banco, è difficile sentirsi molto tranquilli.
Il nocciolo della questione riguarda, ovviamente, l’indice di capitalizzazione con il quale il Banco emergerà da AQR e stress test. Questo esercizio si svolgerà secondo modalità non ancora interamente note, e questo aumenta l’incertezza. Ho letto le simulazioni effettuate da soggetti molto competenti i quali si sono presi la briga di ipotizzare l’impatto di parametri quali:
*peso che sarà attribuito all’esposizione sovrana
*modelli che saranno adottati per la valutazione dei crediti di Level 3
*valutazione degli NPL su base EBA
*armonizzazione dei criteri di RWA
Ebbene: il Banco era l’unica, tra le 9 Italiane in AQR esaminate, a non passare il test….

Che alternative operative ci si può dunque dare? A mio avviso le seguenti:

a)puntare pesantemente fin da ora sul Banco, sia in sub che in azioni. A mio avviso questa posizione contiene ancora notevoli elementi di “scommessa”, perché il rischio “non calcolabile” è ancora sostanzioso.

b)iniziare a prendere posizione sui T1, con un’apertura di credito più su Saviotti che sui numeri. In molti ci si è chiesti perché mai non sia ricorso al bond convertibile, se c’era il timore di non passare il Comprehensive Assesssment. Un errore madornale per un uomo come lui? E tuttavia si rimane in attesa di un segnale forte che confermi la bontà della sua linea. Un esempio? All’inizio di dicembre si erano diffusi dei rumors sulla cessione di un grosso pacchetto di NPL. Ecco: se qualcosa del genere avvenisse, e in maniera corposa, allora un’entrata massiccia (e tempestiva) nel Banco assumerebbe meno il sapore di un azzardo.

c)rimanere fuori in attesa che l’Europa emetta un verdetto positivo. Con il rischio di mangiarsi le mani se ciò avverrà…

Questa mi sembra un’impostazione razionale. Poi ci sono tutte le altre che fanno riferimento alla “pancia”, ma su quelle non mi permetto di intervenire. Oltre tutto, gli esperti in materia non mancano mai…:lol:
 

Myskin

Forumer stoico
I numeri del Banco possono essere esaminati in almeno due modi:

1)in termini generali. E’ quello che molti stanno facendo da diversi anni. Gli argomenti, a favore o contro, sono in gran parte quelli da te citati. Forse l’unico aspetto inquietante, e da te considerato con molta benevolenza, riguarda la possibile presenza, nonostante tutto, di vecchie magagne non completamente quantificate. Un esempio su tutti? Italease. Stiamo parlando di un pozzo nero che, da solo, “pesa” sullo stato patrimoniale per quasi 4 miliardi lordi di crediti deteriorati (la metà dei crediti totali Italease verso clientela), con rettifiche intorno al 25%:eek:. E’ lecito chiedersi: come è possibile che un business da tempo in run-off presenti un livello di impairments così basso?:benedizione:
Non voglio però lanciarmi qui in una disamina dettagliata del Banco e dei suoi numeri. Mi sembra però semplicistico liquidare la questione della scarsa fiducia raccolta sul mercato (prezzi, analisti) sulla base del semplice pregiudizio.
Credo invece che alcune ombre non siano state dissipate e che i prossimi mesi saranno molto importanti per una piena lettura della banca.
Su un punto sono pienamente d’accordo: il punto di forza del Banco ha un nome e un cognome: Pierfrancesco Saviotti.

2)in vista del “Comprehensive Assessment”. Ecco: questo potrebbe essere il momento della verità. Se però guardiamo ai numeri espressi dal Banco, è difficile sentirsi molto tranquilli.
Il nocciolo della questione riguarda, ovviamente, l’indice di capitalizzazione con il quale il Banco emergerà da AQR e stress test. Questo esercizio si svolgerà secondo modalità non ancora interamente note, e questo aumenta l’incertezza. Ho letto le simulazioni effettuate da soggetti molto competenti i quali si sono presi la briga di ipotizzare l’impatto di parametri quali:
*peso che sarà attribuito all’esposizione sovrana
*modelli che saranno adottati per la valutazione dei crediti di Level 3
*valutazione degli NPL su base EBA
*armonizzazione dei criteri di RWA
Ebbene: il Banco era l’unica, tra le 9 Italiane in AQR esaminate, a non passare il test….

Che alternative operative ci si può dunque dare? A mio avviso le seguenti:

a)puntare pesantemente fin da ora sul Banco, sia in sub che in azioni. A mio avviso questa posizione contiene ancora notevoli elementi di “scommessa”, perché il rischio “non calcolabile” è ancora sostanzioso.

b)iniziare a prendere posizione sui T1, con un’apertura di credito più su Saviotti che sui numeri. In molti ci si è chiesti perché mai non sia ricorso al bond convertibile, se c’era il timore di non passare il Comprehensive Assesssment. Un errore madornale per un uomo come lui? E tuttavia si rimane in attesa di un segnale forte che confermi la bontà della sua linea. Un esempio? All’inizio di dicembre si erano diffusi dei rumors sulla cessione di un grosso pacchetto di NPL. Ecco: se qualcosa del genere avvenisse, e in maniera corposa, allora un’entrata massiccia (e tempestiva) nel Banco assumerebbe meno il sapore di un azzardo.

c)rimanere fuori in attesa che l’Europa emetta un verdetto positivo. Con il rischio di mangiarsi le mani se ciò avverrà…

Questa mi sembra un’impostazione razionale. Poi ci sono tutte le altre che fanno riferimento alla “pancia”, ma su quelle non mi permetto di intervenire. Oltre tutto, gli esperti in materia non mancano mai…:lol:

finalmente dei numeri :up: (a me non piacciono troppo le esposizioni "patinate")
visto che sei sul pezzo...hai capito la consistenza del patrimonio di vigilanza del banco? mi sapresti quantificare quanto possono incidere a livello di capitale quei 700 kk di crediti deteriorati che il banco ha in pancia?
risposte naturalmente aperte a tutti....

p.s. rott non prenderlo come un impegno, se ce la fai a rispondermi bene altrimenti ok lo stesso :up:
 

Rottweiler

Forumer storico
finalmente dei numeri :up: (a me non piacciono troppo le esposizioni "patinate")
visto che sei sul pezzo...hai capito la consistenza del patrimonio di vigilanza del banco? mi sapresti quantificare quanto possono incidere a livello di capitale quei 700 kk di crediti deteriorati che il banco ha in pancia?
risposte naturalmente aperte a tutti....

p.s. rott non prenderlo come un impegno, se ce la fai a rispondermi bene altrimenti ok lo stesso :up:

I 700 mln (arrotondando) che citi non sono i crediti deteriorati del Banco, ma la quota di rettifiche ricadute a conto economico solo nei primi 9 mesi del 2013.
I crediti deteriorati li trovi a partire da pag. 42 dell'ultimo report trimestrale: sono pari a oltre 13 miliardi.

Tutto questo discorso dei NPL, se lo si vuole affrontare in modo professionale, andrebbe analizzato con calma. Ad esempio:
*guardando alla composizione del credito (retail, business, etc.)
*esaminando quanta parte dello stesso è assistito da garanzie reali
*confrontando il livello di rettifiche con quello di altre banche aventi profilo di biusiness analogo
*etc.

Un lavoro di qualche impegno....

P.S. per il patrimonio di vigilanza, le info più importanti le trovi a partire da pag. 361 del bilancio 2012
 
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Topgun1976

Guest
I 700 mln (arrotondando) che citi non sono i crediti deteriorati del Banco, ma la quota di rettifiche ricadute a conto economico solo nei primi 9 mesi del 2013.
I crediti deteriorati li trovi a partire da pag. 42 dell'ultimo report trimestrale: sono pari a oltre 13 miliardi.

Tutto questo discorso dei NPL, se lo si vuole affrontare in modo professionale, andrebbe analizzato con calma. Ad esempio:
*guardando alla composizione del credito (retail, business, etc.)
*esaminando quanta parte dello stesso è assistito da garanzie reali
*confrontando il livello di rettifiche con quello di altre banche aventi profilo di biusiness analogo
*etc.

Un lavoro di qualche impegno....

P.S. per il patrimonio di vigilanza, le info più importanti le trovi a partire da pag. 361 del bilancio 2012

:clap: Lavoro di svariate orette:up:
 

Myskin

Forumer stoico
I 700 mln (arrotondando) che citi non sono i crediti deteriorati del Banco, ma la quota di rettifiche ricadute a conto economico solo nei primi 9 mesi del 2013.
I crediti deteriorati li trovi a partire da pag. 42 dell'ultimo report trimestrale: sono pari a oltre 13 miliardi.

Tutto questo discorso dei NPL, se lo si vuole affrontare in modo professionale, andrebbe analizzato con calma. Ad esempio:
*guardando alla composizione del credito (retail, business, etc.)
*esaminando quanta parte dello stesso è assistito da garanzie reali
*confrontando il livello di rettifiche con quello di altre banche aventi profilo di biusiness analogo
*etc.

Un lavoro di qualche impegno....

P.S. per il patrimonio di vigilanza, le info più importanti le trovi a partire da pag. 361 del bilancio 2012

si si hai ragione, mi pareva strano:)
cioè 13 bilioni di crediti deteriorati su un patrimonio netto di 9 bilioni? :eek:
per intenderci unicredit ne ha 46 bilioni di cr.deteriorati ma il patrimonio di vigilanza supera i 60 bilioni
direi che il "materasso" che preserva la minima struttura patrimoniale di bp non sia molto spesso...
 

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