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Un'economia disastrosa provoca disordini in Venezuela - Yahoo Finanza Italia
Sei persone sono morte nel corso delle proteste in Venezuela, e cresce il timore che la situazione possa protrarsi e precipitare. Le disastrose condizioni economiche che alimentano le contestazioni nel paese sembrano solo destinate a peggiorare.
Le ultime due settimane sono state tragiche in Venezuela. Sei persone sono morte nel corso delle proteste e un importante leader dell'opposizione è stato arrestato dopo la trasformazione delle marce studentesche in grandi manifestazioni guidate dall'opposizione. L'accesa campagna denigratoria tra il presidente Nicolas Maduro e i suoi oppositori, l'uccisione di una reginetta di bellezza locale nel corso di una recente protesta e l'espulsione di tre diplomatici americani hanno fatto notizia e hanno spinto gli organi di informazione internazionali a chiedersi se l'incarico del presidente non abbia ormai i giorni contati.
Sebbene allarmanti, i recenti eventi del paese sudamericano non sono esattamente una novità. Sotto il precedente presidente Hugo Chavez, morto di cancro quasi un anno fa, alle invettive dell'opposizione contro il governo quest'ultimo rispondeva accusando i suoi detrattori di essere in combutta con gli imperialisti yankee. Allora, come oggi, le proteste degli studenti e dell'opposizione che rivendicavano più sicurezza e libertà di parola erano accolte con gas lacrimogeno e idranti, i diplomatici americani erano regolarmente rimproverati e i manifestanti morivano sulle strade, come le 19 persone uccise durante una marcia dell'opposizione poco prima del colpo di Stato contro Chavez del 2002.
Le proteste si diffondono fuori Caracas Tuttavia, cresce il timore che la situazione possa protrarsi e precipitare. I blog locali e i social media, divenuti una fonte di informazioni fondamentale data la scarsità delle dirette della televisione locale sulle proteste, parlano di scontri sempre più violenti tra manifestanti e guardia nazionale. Inoltre le manifestazioni si stanno espandendo fuori Caracas verso un territorio più ampio. Gli scontri in città come Barquismeto, Merida, San Cristobal e Valencia rendono più difficile per il governo controllare l'uso della forza contro i manifestanti. "Prevediamo che la situazione rimarrà molto fluida, con possibilità di scontri violenti nel corso del fine settimana", ha affermato Casey Reckman, analista del Credit Suisse (NYSE:
CS -
notizie) .
Lo scorso anno il prezzi al consumo sono aumentati del 56 per cento C'è una netta differenza tra l'era di Chavez e quella attuale: lo stato dell'economia. Sotto Chavez, i controlli valutari e la regolamentazione dei prezzi avevano reso gli affari con il Venezuela un'arte contorta, ma non importava dato che aveva a suo favore il boom del prezzo del petrolio. Ma ormai quelle restrizioni economiche sono in vigore da troppo tempo e costituiscono un pesante fardello. L'inflazione è fuori controllo, i negozi non riescono a procurarsi i prodotti di base e le aziende non riescono a ottenere dollari. C'è di più, queste disastrose condizioni economiche, che alimentano le proteste attuali, sembrano destinate a peggiorare. Come (Swiss:
CADN.SW -
notizie) mai l'economia è in questo stato disastroso? Iniziamo dai prezzi al consumo, che nel mese di gennaio sono aumentati incredibilmente del 56 per cento rispetto allo scorso anno. L'intervento dello Stato nell'economia e il sottoinvestimento cronico hanno creato un crescente fabbisogno di importazioni, che aumentano l'inflazione quando sono più costose delle merci prodotte localmente. La banca centrale ha anche stampato banconote per contribuire a coprire un grosso debito consolidato del settore pubblico. Tale prassi assume perlopiù la forma di anticipi di contante denominati in valuta locale per aiutare la PDVSA a finanziare attività non petrolifere che esegue per conto del governo centrale. Ciò ha iniettato un eccesso di liquidità nell'economia, spingendo ulteriormente verso l'alto i prezzi al consumo e incrementando il debito della società petrolifera statale verso le banche a 35 miliardi di dollari alla fine del 2013.
La produzione petrolifera è in calo Il governo ha cercato di proteggere alcuni segmenti della popolazione dalle pressioni inflazionistiche. I dipendenti pubblici hanno ricevuto sensibili aumenti del salario e i venezuelani a basso reddito possono acquistare presso supermercati sovvenzionati. Ma è improbabile che il nono produttore mondiale di petrolio possa utilizzare per sempre i ricavi petroliferi per proteggere tali gruppi dagli effetti dell'inflazione elevata, secondo Reckman. Ciò è particolarmente vero data la flessione della produzione petrolifera del paese. Sebbene il petrolio rappresenti circa il 45 per cento del bilancio federale, gli investimenti della PDVSA in nuove esplorazioni e nella produzione sono stati insufficienti a compensare il calo di produzione dei giacimenti maturi. Secondo la PDVSA, la produzione di greggio è calata a 2,9 milioni di barili al giorno nel 2012, rispetto ai 3,2 milioni di barili al giorno del 2008. Altre fonti stimano l'attuale produzione a livelli addirittura inferiori. "Il punto fondamentale è: fino a che punto è compromesso il cash flow?", si chiede Reckman.
Niente carta per stampare = chiusura dei giornali Undici anni di controlli valutari hanno accelerato il peggioramento della situazione economica che ha reso difficile per le imprese l'importazione di merci e per i singoli individui il reperimento di dollari. Il paese attualmente applica un doppio tasso di cambio, che valuta il dollaro statunitense a 6,3 bolivar venezuelani per i beni essenziali, quali i prodotti alimentari e i farmaci, e a 11,3 bolivar in settori quali il turismo e gli investimenti petroliferi. Finora il sistema non è riuscito a raggiungere l'obiettivo desiderato di una dura repressione del crescente mercato nero delle valute, che paga oltre 90 bolivar per un dollaro. Nel frattempo, in tutto il paese, i controlli hanno esacerbato la carenza di una serie di prodotti come carta igienica, farina di mais e pesce. Alcuni quotidiani locali hanno addirittura completamente eliminato alcune sezioni dalle loro edizioni stampate perché non riescono a procurarsi carta per stampare. Nel mese di gennaio l'indice di scarsità della banca centrale venezuelana, che misura la carenza dei prodotti, ha toccato il record del 28 per cento.
"L'economia è destinata a peggiorare" Anche le società estere accusano il colpo. Le linee aeree internazionali, temendo che i controlli valutari avrebbero ridotto il valore dei dollari che detengono in Venezuela, hanno limitato o completamente bloccato la vendita di biglietti in bolivar. Toyota ha annunciato questo mese il blocco dell'assemblaggio dei veicoli nel paese dato che una carenza di valuta forte impedisce l'approvvigionamento di parti. "Ottenere dal governo l'accesso ai dollari è un vecchio problema", ha dichiarato Reckman. "Le lamentele stanno aumentando ultimamente, cosa che mi fa pensare che la situazione sia peggiorata". Non sorprende la previsione di un'ulteriore flessione dei fondamentali economici. Il Credit Suisse recentemente ha rivisto al ribasso la sua previsione relativa alla crescita economica, portandola dal 2,7 per cento all'1,2 per cento e prevede che quest'anno il debito pubblico e della PDVSA raggiungerà il 41,9 per cento del PIL, in aumento rispetto al 39,8 per cento del 2013. Nel mese di dicembre sia Moody's Investors Service sia Standard & Poor's hanno abbassato i rating del Venezuela dopo che Maduro ha obbligato i dettaglianti ad abbassare i prezzi. "Il nostro scenario base è quello di un ulteriore peggioramento dell'economia", ha affermato Reckman.
Un altro nuovo sistema di cambi I funzionari hanno dichiarato che prevedono di lanciare un ulteriore sistema di cambi la prossima settimana. Tale meccanismo dovrebbe consentire al settore privato di scambiare direttamente dollari e obbligazioni denominate in dollari mediante broker e probabilmente applicherà un tasso di cambio più debole dei due attualmente usati. Reckman ritiene probabile che il nuovo sistema rappresenterà uno "sviluppo positivo" in grado di incrementare l'afflusso di valuta estera al settore privato. "Ciò potrebbe contribuire a ridurre la carenza di prodotti, a sostenere la crescita e a ridurre la pressione sul tasso di cambio parallelo", sostiene. "Consideriamo inoltre positivo che il governo proceda nella creazione del mercato nonostante le forti tensioni politiche interne".
Per il momento, la questione principale è se il peggioramento dell'economia e le manifestazioni che contribuisce ad alimentare possano erodere il sostegno al governo Maduro. Da un lato, l'opposizione frammentaria e non coordinata sta effettivamente fornendo agli chavisti un motivo di aggregazione dopo essere stati sul punto di perdere le elezioni presidenziali dell'anno scorso, sostiene Reckman. Ma c'è la possibilità che ulteriori disagi possano danneggiare Maduro, che non controlla il livello di rispetto della sua base come riusciva a fare il carismatico Chavez. Reckman afferma: "Riteniamo che i rischi per il sostegno popolare e militare al presidente Maduro possano aumentare se le proteste continuano a diffondersi nel paese e se ci sarà un'ulteriore escalation della violenza contro i manifestanti".