Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

Anche l'equity oggi arretra di quasi il 5%.

Management cmq assolutamente inadeguato. Penso sia urgente un altro ADC. Ma mi sembra dalle dichiarazioni che continuano a minimizzare.
Vedendo quanto ci hanno messo prima di fare quello del Gennaio 2014 qui ho paura che si balli un bel pò, sempre sperando che non vi siano interventi drastici, che il mercato ormai praticamente sconta.

Certo che hanno fatto ultimo ADC un anno fa di oltre 2mld.
Mi sta venendo un ribrezzo a investire in sub..

Già...incrociamo le dita - io più che altro me ne starò in futuro decisamente alla larga dai sub austriaci
 
Già...incrociamo le dita - io più che altro me ne starò in futuro decisamente alla larga dai sub austriaci

Ormai non vi è più alcuna distinzione tra paese di origine.
Devo, cmq andrà questa vicenda, rivedere tante cose.

Con SNS il rischio era davvero alto e i prezzi lo manifestavano ampliamente. Ma RBI non aveva assolutamente un rischio/rendimento vertiginoso e non è stata acquistata con fini altamente speculativi.
La 025 stava sopra 90 fino a pochi mesi fa e aveva cmq un rendimento "ridicolo".

Stiamo a vedere come si coclude questa vicenda.:(:(
 
Rott,
capisco il discorso della conversione dei sun in azioni. Ma dici che é possibile anche un taglio a zero anche senza azzerare l'equity ? Se si allora mi sono perso qualcosa...
É vero che con un Cet1 che si avvicina tantissimo al 5.125% l'azione soffrirebbe tantissimo da arrivare a quotare molto vicina allo zero ( ricordiamoci dove tradava BES prima del bail-in...)...peró un taglio dei sub primaa del taglio dell'equity non riesco a spiegarmelo...could u enlight me pls ?

Sono tutte le domande che mi sto ponendo da giorni.

Oggi vedo anche i T2 in forte contrazione, mentre il l'azione è sulla parità a 10,5€.


Ma allora penso di avere delle grosse lacune...mi spieghi pls ?

ma non si liquidano prima gli azionisti e poi i possessori di t1?

Appena visto...

visto come scendono anche i lt2 siamo vicini a questo limite?

Rott, di sicuro sei più competente ed informato di me in materia, ma io avevo capito che:
per i nuovi AT1: al raggiungimento del 5.125% (o altra soglia prevista nel prospetto) si ha writedown/conversione, etc, come da prospetto
per i T1 "vintage": in caso di aiuti statali ci si appellerebbe alle nuove regole europee (dunque non al prospetto), che invocano il coinvolgimento del pubblico per una % minima prefissata degli asset della banca. Tale coinvolgimento ho dato per scontato che seguisse le normali seniority in caso di default: prima verrebbe azzerato l'equity, poi i subordinati ed infine, se non dovesse bastare, i senior. Perciò un writeoff dell'equity sarebbe necessario (e con tutta probabilità contemporaneo) prima di intaccare i sub :mmmm::mmmm::mmmm:

Anche l'equity oggi arretra di quasi il 5%.

Management cmq assolutamente inadeguato. Penso sia urgente un altro ADC. Ma mi sembra dalle dichiarazioni che continuano a minimizzare.
Vedendo quanto ci hanno messo prima di fare quello del Gennaio 2014 qui ho paura che si balli un bel pò, sempre sperando che non vi siano interventi drastici, che il mercato ormai praticamente sconta.

Certo che hanno fatto ultimo ADC un anno fa di oltre 2mld.
Mi sta venendo un ribrezzo a investire in sub..


Premetto che quanto sto per scrivere non va preso per oro colato: è semplicemente quanto ho capito io leggendo norme e reports delle banche d’affari.
Ben venga l’eventuale contraddittorio, anche se ho capito che la materia non piace a nessuno: anche a me non piace, ma ho capito che investire in subordinati senza conoscerla è un po’ come andare in gita di piacere a Kobane…:titanic::titanic::titanic:

Non voglio lanciarmi in una mega presentazione, ma solo richiamare alcuni principi/informazioni di fondo:

1)le norme europee sono riassunte in 2 direttive/regolamenti europei: CRD IV (così detta per semplificare) e BRRD. I testi sono stati pubblicati sul forum più di una volta. Anche la Commissione Europea ha prodotto dei documenti sugli aiuti statali, che vanno tenuti presenti nell’attuale fase.

2)occorre togliersi di mente un concetto fuorviante: quello che equipara il bail-in alla liquidazione della banca. Nella liquidazione, si pagano i passivi, iniziando da quelli meno subordinati, utilizzando gli attivi. Quando gli attivi finiscono, le perdite rimangono sulla parte passiva dello stato patrimoniale, penalizzando le voci più subordinate. E’ evidente che in questo caso l’equity verrebbe completamente azzerata prima di toccare il debito subordinato.
Ecco: nel bail-in le cose non vanno così.
Nel bail-in si agisce in termini di going concern, e si inizia a penalizzare il debito subordinato quando si tocca la barriera, più volte citata, del 5.125% di CET1 (trigger).
Come ho scritto ieri, in realtà le autorità che vigilano, possono decidere di attivare questa procedura anche prima che il trigger sia toccato. Un caso classico è quello in cui una banca, con ratios risicati, e incapace di migliorarli, si veda tagliati i subordinati per migliorare i ratios. Può sembrare un caso limite, ma forse non lo è…
Morale: dobbiamo forse rivedere il nostro concetto di "subordinazione", senza meravigliarci che alcuni titoli di debito possano, nella pratica, risultare, quando scatta il trigger, più subordinati delle azioni!

3)in teoria la procedura sopra descritta potrebbe essere sufficiente a ristabilire i ratios senza intervento statale. Nella pratica si deve pensare che l’intervento statale arrivi sempre, una volta tagliati i subs.
Qui viene la domanda di londonwhale, che a mio avviso confonde il destino dei subs con quelli dei seniors. Le leggi europee prevedono che, fatte salve eccezioni, l’intervento statale non possa avvenire se non è stata tagliata almeno una certa quota del debito. Ecco perché le banche saranno motivate ad emettere T2: li emetteranno per proteggere i seniors, non per aumentare il Total Capital.

4)un suggerimento: per capire questi meccanismi occorre avere una buona conoscenza di fondo su come funzionano i bilanci. Ad esempio occorre capire che il valore dell’equity che sta alla base del calcolo dei ratios, non ha nulla a che vedere con il valore dell’azione. Quest’ultima riflette solo il valore che il mercato attribuisce, in un determinato momento, alla banca, e che potrebbe essere fortemente influenzato da fattori transitori.
Detto questo, è evidente che quando l’azione precipita c’è da temere che anticipi delle perdite, e quindi l’abbattimento dell’equity.
Occorre però evitare di confondere i due concetti, oppure si giungerà a conclusioni errate.

Concludo ricordando che l'applicazione delle leggi sopra citate non è, al momento, assolutamente identica in tutti i Paesi Europei, nè per i contenuti nè per la tempistica, ma che sarà in vigore in tutta Europa tra non molto.
In Austria, come in altri Paesi, lo è già.

Apprezzerei enormemente se chi ha una visione diversa la esponesse.
 
Ultima modifica:
Ormai non vi è più alcuna distinzione tra paese di origine.
Devo, cmq andrà questa vicenda, rivedere tante cose.

Con SNS il rischio era davvero alto e i prezzi lo manifestavano ampliamente. Ma RBI non aveva assolutamente un rischio/rendimento vertiginoso e non è stata acquistata con fini altamente speculativi.
La 025 stava sopra 90 fino a pochi mesi fa e aveva cmq un rendimento "ridicolo".

Stiamo a vedere come si coclude questa vicenda.:(:(

Idem. Hai ragione. Intanto speriamo...:rolleyes:
 
Premetto che quanto sto per scrivere non va preso per oro colato: è semplicemente quanto ho capito io leggendo norme e reports delle banche d’affari.
Ben venga l’eventuale contraddittorio, anche se ho capito che la materia non piace a nessuno: anche a me non piace, ma ho capito che investire in subordinati senza conoscerla è un po’ come andare in gita di piacere a Kobane…:titanic::titanic::titanic:

Non voglio lanciarmi in una mega presentazione, ma solo richiamare alcuni principi/informazioni di fondo:

1)le norme europee sono riassunte in 2 direttive/regolamenti europei: CRD IV (così detta per semplificare) e BRRD. I testi sono stati pubblicati sul forum più di una volta. Anche la Commissione Europea ha prodotto dei documenti sugli aiuti statali, che vanno tenuti presenti nell’attuale fase.

2)occorre togliersi di mente un concetto fuorviante: quello che equipara il bail-in alla liquidazione della banca. Nella liquidazione, si pagano i passivi, iniziando da quelli meno subordinati, utilizzando gli attivi. Quando gli attivi finiscono, le perdite rimangono sulla parte passiva dello stato patrimoniale, penalizzando le voci più subordinate. E’ evidente che in questo caso l’equity verrebbe completamente azzerata prima di toccare il debito subordinato.
Ecco: nel bail-in le cose non vanno così.
Nel bail-in si agisce in termini di going concern, e si inizia a penalizzare il debito subordinato quando si tocca la barriera, più volte citata, del 5.125% di CET1 (trigger).
Come ho scritto ieri, in realtà le autorità che vigilano, possono decidere di attivare questa procedura anche prima che il trigger sia toccato. Un caso classico è quello in cui una banca, con ratios risicati, e incapace di migliorarli, si veda tagliati i subordinati per migliorare i ratios. Può sembrare un caso limite, ma forse non lo è…
Morale: dobbiamo forse rivedere il nostro concetto di "subordinazione", senza meravigliarci che alcuni titoli di debito possano, nella pratica, risultare, quando scatta il trigger, più subordinati delle azioni!

3)in teoria la procedura sopra descritta potrebbe essere sufficiente a ristabilire i ratios senza intervento statale. Nella pratica si deve pensare che l’intervento statale arrivi sempre, una volta tagliati i subs.
Qui viene la domanda di londonwhale, che a mio avviso confonde il destino dei subs con quelli dei seniors. Le leggi europee prevedono che, fatte salve eccezioni, l’intervento statale non possa avvenire se non è stata tagliata almeno una certa quota del debito. Ecco perché le banche saranno motivate ad emettere T2: li emetteranno per proteggere i seniors, non per aumentare il Total Capital.

4)un suggerimento: per capire questi meccanismi occorre avere una buona conoscenza di fondo su come funzionano i bilanci. Ad esempio occorre capire che il valore dell’equity che sta alla base del calcolo dei ratios, non ha nulla a che vedere con il valore dell’azione. Quest’ultima riflette solo il valore che il mercato attribuisce, in un determinato momento, alla banca, e che potrebbe essere fortemente influenzato da fattori transitori.
Detto questo, è evidente che quando l’azione precipita c’è da temere che anticipi delle perdite, e quindi l’abbattimento dell’equity.
Occorre però evitare di confondere i due concetti, oppure si giungerà a conclusioni errate.

Concludo ricordando che l'applicazione delle leggi sopra citate non è, al momento, assolutamente identica in tutti i Paesi Europei, nè per i contenuti nè per la tempistica, ma lo sarà tra non molto.
In Austria, come in altri Paesi, lo è già.

Apprezzerei enormemente se chi ha una visione diversa la esponesse.

Ma il destino dell'equity è legato al destino degli azionisti?
Voglio dire che mi sembra assurdo che in caso di discesa del CET1 sotto il trigger, i sub vengono azzerati ma la banca resta agli azionisti attuali.
Ovviamente parlo dei T1 e non degli AT1 in cui la conversione è prevista nativamente nel prospetto.
Cosa diversa in caso di bail in in cui la banca diviene di proprietà del fondo di risoluzione.
Altrimenti si apre uno spazio di moral hazard gigantesco. Prendi rischi altissimi. Se va bene gli azionisti guadagnano un botto. Se va male pagano i sub.
 

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