Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

Seguendo la discussione intavolata e passando a nomi italiani per fare delle "simulazioni", si potrebbe dire che tra MontePaschi e Carige al momento dovrebbe essere preferita la seconda.

Il nuovo aumento di capitale dopo le stime iniziale, da discussioni successive è stato elevato portandolo da 400 milioni a 700 milioni ed il consorzio ha di fatto esteso la garanzia a detta cifra.

MontePaschi dovrebbe in proporzione fare lo stesso, (si dice) ma al momento un ulteriore aumento di 4 miliardi non è scontato.

Se guardo i rendimenti delle subordinate sembra invece che il Mercato valuti il contrario, con Carige messa peggio di MPS.

Mia opinione, è che questo insieme di leggi sia un moltiplicatore di volatilità.
Non appena c'è il dubbio di qualche problema tutti vendono.
I MM non fanno più denaro e la situazione da "con qualche problema", diviene immediatamente "grave".

Da valutare attentamente le varie situazioni per cogliere delle occasioni, dal momento che nei momenti di panico anche i senior precipitano.
Esempio nella vicenda BES, i senior scadenza 2015 rendevano oltre il 15%
 
Rott,

1) ho un po' di Tier1 Bes l'ho ereditato e spero di tirarne fuori qualcosa. Io parlavo del cet1 risultante dai numeri del secondo trimestre fatti uscire a fine Luglio in cui ci si aspettava-2.5 Bio e alla fine sono usciti con - 3.5 Bio per via del 1 Bio di truffa.

2) quello che intendevo nel mio punto 2 e che tutti si aspettano che gli at1 vengano convertiti solo quando cet1 scende sotto il 5.125% e invece se il CET1 arriva ad essere pari al 6% e poi rientriamo nella casistica in cui la banca non riesce a fare adc e null'altro allora la trasformazione in equity potrebbe arrivare ben prima di toccare il 5.125. Giusto?



Max,

1)la banca del Portogallo, nell'intervenire, ha fatto riferimento al 5.125%, ma il patrimonio netto era certamente e irrimediabilmente negativo, nella pratica.
Considera tutte le perdite latenti, a cominciare dall'Angola e dai crediti irrecuperabili con la galassia GES.
Ecco perchè il BdP ha riversato nella bad bank, oltre all'equity, anche il debito subordinato.
Se pensi che il patrimonio netto non fosse negativo, ti converrebbe investire anche ora, e alla grande, nei subordinati Bes...:lol:
Comunque non devi prendere il mio caso 1) troppo alla lettera: se il patrimonio netto fosse stato 0.5% oppure -0.5%, la sostanza non sarebbe cambiata.

Se il buco fosse stato meno pesante avrebbero:
a)ridotto comunque l'equity per tener conto delle perdite accertate;
b)convertito i subordinati in equity
c)iniettato CoCo's statali, come era stato fatto per BCP.

Non l'hanno fatto perchè non avrebbero risolto il problema.

2)no, l'AT1 verrebbe sempre penalizzato prima dei T2. Il taglio o la conversione dei subordinati comincia sempre da quelli di maggior subordinazione.
Si taglia tanto quanto basta.
Teoricamente potrebbe bastare il taglio dei T1 (ti ricordo che AT1 e "vecchi T1" sono pari passu). In tal caso i T2 non verrebbero toccati.
Ecco perchè è utile calcolare la quantità di ciascuna asset class in circolazione e di chiedersi: se tagliassero, sin dove arriverebbero?
Come ho scritto nel caso di RZB, secondo me il mercato queste cose non le ha ancora colte bene. Sono ancora convinti, non avendo capito il meccanismo, che i T2 proteggano quasi sempre, ma non è così. Molto dipende da quanto grande è il cuscinetto dei T1.
 
Seguendo la discussione intavolata e passando a nomi italiani per fare delle "simulazioni", si potrebbe dire che tra MontePaschi e Carige al momento dovrebbe essere preferita la seconda.

Il nuovo aumento di capitale dopo le stime iniziale, da discussioni successive è stato elevato portandolo da 400 milioni a 700 milioni ed il consorzio ha di fatto esteso la garanzia a detta cifra.

MontePaschi dovrebbe in proporzione fare lo stesso, (si dice) ma al momento un ulteriore aumento di 4 miliardi non è scontato.

Se guardo i rendimenti delle subordinate sembra invece che il Mercato valuti il contrario, con Carige messa peggio di MPS.

Mia opinione, è che questo insieme di leggi sia un moltiplicatore di volatilità.
Non appena c'è il dubbio di qualche problema tutti vendono.
I MM non fanno più denaro e la situazione da "con qualche problema", diviene immediatamente "grave".

Da valutare attentamente le varie situazioni per cogliere delle occasioni, dal momento che nei momenti di panico anche i senior precipitano.
Esempio nella vicenda BES, i senior scadenza 2015 rendevano oltre il 15%

Lt2 di carige lo vedo quale punto sopra lt2 mps ma scade pure prima

A cosa ti riferisci tu nel confronto ke fai?
 
Rott,

1) ho un po' di Tier1 Bes l'ho ereditato e spero di tirarne fuori qualcosa. Io parlavo del cet1 risultante dai numeri del secondo trimestre fatti uscire a fine Luglio in cui ci si aspettava-2.5 Bio e alla fine sono usciti con - 3.5 Bio per via del 1 Bio di truffa.

2) quello che intendevo nel mio punto 2 e che tutti si aspettano che gli at1 vengano convertiti solo quando cet1 scende sotto il 5.125% e invece se il CET1 arriva ad essere pari al 6% e poi rientriamo nella casistica in cui la banca non riesce a fare adc e null'altro allora la trasformazione in equity potrebbe arrivare ben prima di toccare il 5.125. Giusto?

Max,

1)un conto sono i numeri che sono emersi "ufficialmente", un conto i numeri emersi "informalmente", e poi confermati dagli eventi successivi.

2)giusto!
 
sto guardando il banco brasil usp3772waf97 non riesco a trovare il CET1
forse qlc che lo ha in ptf mi puo' aiutare grazie

questo AT1 mi sembra interessante per il prezzo circa 85 la cedola 9% e' in $. il rating della banca e' BBB
 
Ultima modifica:
Certo che giá me lo scrivevi a Marzo 2014...devo avere la testa dura...

CoCo (=contingent convertible) fa riferimento, in modo generico, ad una clausola del prospetto, che prevede la conversione, temporanea o permanente, del nominale in qualcos'altro.

AT1 (=Additional Tier 1) ti dice se un bond si qualifica come capitale T1 in base alle norme di Basilea 3.
Poichè queste ultime prevedono il trigger al PONV (=5.125%), normalmente un AT1 è necessariamente un CoCo, mentre non è detto che sia vero il contrario, tant'è che puoi avere dei CoCo che sono T2.

Volendo essere ancora più precisi, il trigger al 5.125% tra poco non avrà neanche bisogno di essere presente nel prospetto di un AT1.
Infatti, con la nuova legge sul bail-in, il trigger al 5.125% sarà automatico, essendo implicito che a quel livello il bond viene tagliato.

Pertanto tra poco non vi sarà più differenza tra vecchi e nuovi T1, almeno per quanto riguarda questo aspetto.
 
Ultima modifica:
Ciao Massimum,

rispondo alla tua obiezione, che riguarda le modalità di trattamento degli azionisti, quando una banca va in crisi.

Brevi premesse.
Nel mio post ho utilizzato il termine “bail-in” in senso lato, intendendo che il salvataggio passa, in un modo o nell’altro, attraverso il “sacrificio” di alcuni creditori della banca.

Ho poi ricordato che il quadro complessivo si ottiene attingendo principalmente a 3 fonti:

a)Direttiva e Regolamento CRD IV: è la normativa che comprende i cosiddetti “requisiti prudenziali” per il capitale delle banche.

b)BRRD: le parole “recovery and resolution” dicono tutto, anche se viene spesso etichettata come la “direttiva del bail-in”. Essa spiega come affrontare una situazione di crisi bancaria, sia quando è sufficiente una flebo, sia quando è necessario passare sotto i ferri del chirurgo. In assoluto questo è il documento più importante.

c)Memo’s e altre istruzioni della Commissione Europea: questi documenti sono importanti per due motivi. In primo luogo fissano le regole transitorie, in attesa che le direttive diventino pienamente operative. In secondo luogo fanno capire come ragiona e ragionerà la Commissione, visto che l’applicazione delle direttive sarà sempre soggetta ad un minimo di discrezionalità.

Tutto questo premesso, sarebbe troppo complicato, e parecchio noioso, tentare di riassumere tutti i passaggi significativi di quei documenti.
Può essere più utile, per chi legge il forum, esaminare alcuni “tipici” casi di crisi bancaria e di vedere come sarebbero risolti alla luce di quei documenti.

Ad esempio:

1)La banca va rapidamente in crisi perché si scopre un enorme buco. Il patrimonio netto della banca è diventato negativo. Gli azionisti non vogliono mettere nuovo capitale e nessuno se la vuole comperare.
Scatta la “resolution” in una delle forme previste dalla BRRD, la più nota delle quali passa attraverso il meccanismo della “good/bad bank”, lasciando l’equity e una opportuna quantità di debito nella bad bank. In tal caso è evidente che l’equity sarà azzerata. Il debito subordinato potrebbe esserlo in tutto o in parte: dipenderà dall’entità del buco.
A tutti gli effetti si tratta di una liquidazione “soft”, che cerca di salvare il salvabile e ne assegna i costi al sistema bancario attraverso il Fondo di Risoluzione.
Credo che questo meccanismo sia a tutti chiaro.

2)La banca va in crisi per via di un incidente di percorso al quale si ritiene il mercato possa dare risposta. Tuttavia, il piano di “recovery” evidenzia che la banca ha bisogno di essere aiutata dallo Stato.
In questo caso molto probabilmente gli indici di capitalizzazione sono scesi rispetto ai livelli considerati prudenti (da AQR, stress test, etc.) e non si intravede, per le più svariate ragioni, la possibilità di ripristinarli ricorrendo al mercato in un arco ragionevole di tempo, con il rischio di far precipitare la situazione.
Cosa succederà?
Si recupera capitale, attraverso conversione o taglio di parte del debito, in primis quello subordinato, appena prima di permettere l’aiuto dello Stato.
Può quindi capitare che una banca con un CET1 intorno al 6% non riesca a portarsi con i propri mezzi in zona di sicurezza e veda penalizzati i propri subordinati.
Lo stesso ragionamento, a maggior ragione, vale se il CET1 andasse a sfondare i fili dell’alta tensione rappresentati dal CET1 al 5.125%.
E’ chiaro che in questo caso gli azionisti non verranno azzerati, ma solo penalizzati fortemente. In pratica è probabile che la banca:

a)riduca l’equity per semplice attribuzione delle perdite accumulate. Il CET1 potrebbe pur sempre non scendere sotto il 3%, o il 5%, o il 6%...

b)converta in azioni una opportuna quantità di subordinati, diluendo ulteriormente gli azionisti.
Gli obbligazionisti subordinati non saranno sterminati, ma pagheranno un bel pedaggio e sarà ragionevole parlare di bail-in anche in questo caso, pur non essendo in presenza di una resolution della banca.
Questa seconda situazione l’abbiamo già vista accadere, ma con una differenza: in passato lo Stato interveniva senza penalizzare i subordinati. Dall’estate 2013 non è più così.

3)Tra i casi 1) e 2) si può presentare una gamma infinita di situazioni, che saranno affrontate con provvedimenti probabilmente intermedi tra quelli sopra evocati, ma tutti tali da coinvolgere il debito subordinato.
Una precisazione suggerita dal tuo commento: nella pratica non può esistere il caso in cui una banca continui a rimanere con ratios inferiori ai livelli che la vigilanza considera “imprudenti”, non importa se inferiori o superiori al fatale 5.125%.
E’ vero: se ne deve dedurre che i ratios “minimi” non sono quelli previsti dalle leggi (CRD IV), ma dalla vigilanza.
Se una banca non riuscisse a portarsi autonomamente in area sicura (tramite AUC), la vigilanza sarebbe autorizzata ad intervenire, ricadendo, a seconda della situazione, in uno dei casi di cui sopra.

Tutto questo a mio avviso è deducibile dai documenti che ho richiamato all’inizio. Come già detto potrei, come ho fatto nel mio precedente post, richiamare o fotografare tutti i passaggi significativi in quei documenti.
Sarebbe un lavoro complesso e di scarso interesse per i più: i documenti sono lì e basta prendersi la briga di leggerli.

Piuttosto ti chiedo:
A)sei d’accordo che la situazione di crisi oggi sarebbe affrontata come da me descritto in 1), 2) e 3)?
B)se non sei d’accordo, come immagini verrebbe affrontata?

Sull’argomento ho speso un po’ di tempo negli ultimi anni: se mi aiuti a correggere il tiro non potrò che essertene riconoscente.

Ti ringrazio per i chiarimenti Rott

Ho visto che il tema è stato abbastanza dibattuto nel weekend.
Sul punto chiave, cioè sull'annullamento dei sub prima dell'equity, mi sembra di aver capito che comunque si procederebbe alla conversione in equity e non all'azzeramento tout court nel caso 2.

Infatti mentre nel caso 1 di fatto la banca diventerebbe di proprietà del Fondo di Risoluzione, nel caso 2 i sub diventerebbero equity e quindi di fatto i subholders sarebbero i nuovi proprietari della banca, come nel caso Bankia.

Così la cosa ha più senso per me.

Ho capito male?
 

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