Intervista di oggi a Taddei, su "Avvenire":
La soluzione che deve essere trovata d`accordo con l`Europa rispecchierà la realtà e i bisogni del sistema bancario italiano nel suo complesso. Non sarà, dunque,un abito cucito su misura per Mps, che del resto non necessita di un intervento ad hoc». Filippo Taddei, responsabile economico del Pd, nella settimana in cui tra l`Eurogruppo di ieri e la riunione Ecofin di oggi- il negoziato tra Roma e Bruxelles sta entrando in una fase decisiva, precisa quali sono le intenzioni italiane nella trattativa in corso con l`Unione europea.
Professore, non è che dietro le rassicurazioni di Renzi e di Padoan ai risparmiatori si nasconda in realtà una situazione potenzialmente esplosiva per le banche italiane?
Anzitutto va detto che il tema delle banche italiane non è in agenda all`Ecofin. Premesso ciò, bisogna specificare che in Italia non ci sono assolutamente banche a rischio collasso. Semmai c`è un problema di sofferenze da smaltire che rischia di ritardare un ritorno al livello di credito all`economia reale al periodo pre-crisi.
Su Mps si interverrà prima dei risultati degli stress test del 29 luglio?
Non c`è una scadenza. Va messo in campo un sistema di regole generali che affronti la gestione dei crediti deteriorati e le ricapitalizzazioni. Dobbiamo pensare ad un sistema di gestione che sia valido per tutti gli istituti. Uno dei punti cruciali della trattativa con l`Europa riguarda la possibilità di sospendere la condivisione dei costi anche per gli investitori istituzionali in possesso di bond subordinati.
Perché anche loro non dovrebbero pagare?
Avere clausole non discriminatorie tra titolari della stessa obbligazione, oltre a essere un modo per rassicurare gli investitori (anche quelli futuri), è una questione di serietà. L`Italia è un Paese serio che evita discriminazioni e invita ad investire.
Se si interverrà con Mps, meglio i Padoan bond o Atlante 2?
Sono tante le combinazioni possibili. L`importante – non per Mps, ma per tutti, ribadisco – è creare un mercato di Npl, che ancora non c`è, attraverso una partecipazione più ampia possibile di tutti gli attori privati interessati.
La solidarietà francese segna un punto a favore dell`Italia?
Le parole del ministro Sapin sono un atto di ragionevolezza. La condizione delle banche italiane non è peggiorata nelle ultime tre settimane dopo la Brexit. Semmai, con lo choc aggregato successivo al referendum, ci si è resi conto che a livello europeo e di unione bancaria vanno fatti passi in avanti. Altrimenti l`incertezza dai valori azionari delle banche rischia di scaricarsi sull`offerta di credito all`economia reale.
Il caso derivati di Deutsche Bank può “addolcire” la posizione tedesca?
Non si può ragionare con la logica del do ut des. Serve visione europea da parte di tutti, senza trattative tra Stati. Anche perché l`Italia non vuole violare le norme europee, ma chiede un`applicazione intelligente di quello che le regole in vigore già prevedono.
Atlante 2 (o chi per esso) come aumenterà la dotazione visto che Intesa e Unicreda non sembrano disposte a versare nuove risorse?
Ci sono tanti soggetti interessati ai crediti in sofferenza, dai fondi pensione ai gruppi assicurativi. Se verrà creato un mercato liquido, con un pezzo congruo per gli Npl e un sistema di coordinamento efficace, sono convinto che in molti coglieranno quest`opportunità d`investimento.