Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

Certo: il margine è preso dai rebates e dal cambio


Dipende:
- se il fondo cresce di valore il certificato crescerà a sua volta con un moltiplicatore del 170% ed, una volta superato il gap del 2%, crescerà di più
- naturalmente questo vale a cambio invariato
- se il $ cresce di valore, il certificato crescerà di una percentuale maggiore di quella del fondo, anche se il fondo dovesse rimanere stabile, e viceversa
- se il fondo cala di valore il certificato calerà anch'esso: se cala del 10% il certificato scenderà del 12% (sempre a cambio costante)
- se il fondo cala di valore oltre il 10%, ed il cambio rimane invariato, il certificato limiterà la sua perdita al 10%
Come vedi ci sono possibilità in cui rendimento del fondo sia peggiore di quello del certificato: ciò, sostanzialmente, in relazione al cambio €/$ in crescita)


Rammentando, però, che il capitale protetto è rappresentato dai 1000 $ di valore iniziale iniziale

In definitiva le variabili in gioco sono tante, per cui un analisi può basarsi unicamente su delle ipotesi semplificative.
Ho preso spunto da questo post che mi sembra molto completo sulla valutazione del certificato (come ho scritto, io non ho esperienza) per verificare una mia ipotesi, cioè che il fondo GAM potesse essere preso per un indicatore del mercato dei sub.
Ho provato a sovrapporre il suo andamento ai due ETF hedged verso EUR segnalati prima da samantaao ed ottengo questo risultato che può essere utile anche per misurare la propria abilità di gestione di portafogli rispetto al mercato:
[edit: grafico corretto per l'uso dell valuta EUR].

Poi vedo che uno degli ETF è a distribuzione e non so come questo viene considerato nella costruzione del grafico, ma insomma credo si veda una certa correlazione degli strumenti.

cfr.png
 
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Provvedo a riscrivere il post di ieri corretto alla luce dei suggerimenti ricevuti:
in breve piu' studio i numeri piu', alla luce del trend attuale di profitto, il dividendo cash sembra a rischio.
Da notare che i calcoli qui sotto sono fortemente influenzati dall'ottimo profitto 2019. La prima meta' 2020 e' stata scarsa.

Ciao Rott,

la BCE, tra le varie cose, ha dato direttive sulla limitazione esborsi cash (il 15.12).
Dividends to remain below 15% of cumulated 2019-20 profits and not higher than 20 basis points of CET1 ratio.

Il bilancio rabo riporta per il 2019 FY 2203mil e 227mil H1 2020.
Assumendo H2 2020=H1 2020 si ottengono 454mil.
Dunque somma profitti netti annui del biennio circa €2657mil.

Se il 15% e' da intendere sul profitto netto, con questa base ci sarebbero circa €390mil. da distribuire.

I certificati Rabo staccano cash circa €509m/anno.

Se i calcoli qui sopra sono esatti (ovviamente il profitto H2 2020 e' stimato) non ci sarebbe spazio per pagamento cash (solo il 74% potrebbe avvenire cash).

Per semplicita' il calcolo l'ho fatto sul 2021 completo. Il ban per ora arriva al 30.9.21.
 
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Se i calcoli qui sopra sono esatti (ovviamente il profitto H2 2020 e' stimato) non ci sarebbe spazio per pagamento cash (solo il 37% potrebbe avvenire cash).

Solo una nota: se il costo del debito è 509 milioni e ne hanno solo 390, possono coprire solo il 75% dell'esborso previsto (perchè il 37% ?). Invece dell'interesse del 6,5% possono pagare solo il 5% circa.
 
Ritorno sul certificato rabo . Mi sembra che le mie stime fatte nel precedente post sostanzialmente concordino con quelle di bia06 , alla luce di quanto scritto appare molto probabile che la banca non pagherà il 6,5% per almeno tre trimestri seguendo quanto richiesto da BCE ( lo ha già fatto nel 2020 ) ma nel comunicato parla di generiche trattative con la BCE stessa e qua scattano delle ipotesi : 1) potrebbe ritoccare il tasso al 5%ad esempio o anche meno per rispettare le richieste BCE ( 15 % sugli utili ecc ecc ) e non scontentare i proprietari dei certificati 2) Adeguarsi totalmente alla richiesta BCE e non pagare nulla ma promettere un ristoro con emissione di certificati alla fine del periodo di blocco ( come già fatto nel 2020 ) . SE la banca provvederà a seguire le indicazioni BCE ( e io penso che lo farà ) la quotazione a130 del certificato è eccessiva perché in questo prezzo si incorpora il credere in un ritorno alla normalità a partire dal 1 gennaio 2021 . Alcuni amici mi hanno chiesto in privato un parere e ripeto qua quanto detto loro ( premetto che non sono un esperto di bilanci bancari e che non ho la sfera di cristallo e che non spingo in alcun modo comportamenti volti all'acquisto o alla vendita del itolo in questione ) : il mio ragionamento è molto lineare e terra terra : se vi sarà un ritocco del tasso d'interesse o una sua limitazione temporale credo che il corso del titolo non potrà essere di 130 ma inferiore quindi io con oggi vendendo I miei ultimi 50k di titoli mi sono messo sulla riva del fiume e aspetto , se ho sbagliato e volessi tornare sul titolo non credo che lo pagherei molto di più se invece ci prendo aumenterò il numero di certificati . Nei prossimi giorni la pagina del sito di rabo sarà quella che guarderò di più .....una .grattatina scaramantica ci sta proprio
 
Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha ricevuto la decisione finale della Banca centrale europea (Bce) riguardante i requisiti patrimoniali da soddisfare a partire dal 1° gennaio 2021. Secondo tale decisione Mps - a livello consolidato - deve rispettare un requisito patrimoniale Srep complessivo (Total SREP Capital Requirement – TSCR) del 10,75%, 25 punti base in meno rispetto al 2020. In particolare, precisa la nota, il requisito include: un requisito minimo di Pillar 1 ('P1R') dell’8% (di cui 4,50% in termini di Cet1) e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 ('P2R') del 2,75% (rispetto al 3% della Srep Decision 2020), che dovrà essere rispettato almeno per il 56,25% con Cet1 e per almeno il 75% con Tier 1. La riduzione del P2R di 25 punti base rispetto al 2020 riflette, tra le altre cose, l’importante attività di derisking effettuata dalla banca. Il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio, ottenuto aggiungendo al TSCR un Combined Buffer Requirement (CBR) del 2,69%, è del 13,44%. Il requisito minimo complessivo in termini di Cet1 ratio è pari al 8,74%, somma tra P1R (4,50%), P2R (1,55%) e CBR (2,69%); il requisito minimo complessivo in termini di Tier 1 è pari a 10,75%, inclusivo di P1R del 6%, P2R del 2,06%3 e CBR del 2,69%.
 

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