un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo

Cutting Loose: Hungary pays off IMF debt, may eye EU exit

di RT
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2 settimane fa
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Hungary is about to pay off its debt to the International Monetary Fund and then wants the creditor gone. The country was saved by Washington-based group with $25 bln loan five yea…

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STAMPA LIBERA ha aggiunto Quando Napolitano considerava Assad “Un esempio di laicità” al blog 19 ore fa
Fonte: http://www.qelsi.it/2013/quando-napolitano-considerava-as... Di Gianni Candotto at settembre 4, 2013 - Permalink - Replica Nel marzo 2010 Giorgio Napolitano fu il primo Presidente italiano ad andare in visita in Siria dove passò quattro giornate tra Ebla, noto sito archeologico e Aleppo. Scriveva sulla visita tg24.sky.it: ”Attenzione e cordialità che sono andate però oltre la pura formalità: protocollo a parte, i due presidenti [...]

1:59
Brindisi del Presidente Napolitano in occasione del Pranzo di Stato in Siria

di presidenzarepubblica
3 anni fa
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Brindisi del Presidente
 
STAMPA LIBERA ha aggiunto THE TSUNAMI BOMB al blog 1 mese fa
Quando dopo Fukushima, Stampalibera riportò una intervista in cui un politico giapponese parlò di minacce da parte degli USA qualcuno fra i lettori ci diede dei visionari. La minaccia degli USA fu di usare “l’arma dei terremoti” in caso di determinate e reiterate richieste di espulsione dei militari americani dalle basi militari in territorio giapponese. Sembrò una cosa lunare, [...]

3:07
Project Seal:Top Secret WWII plan to create a Tsunami Bomb

di The Cosmos News
8 mesi fa
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http://www.cosmostv.org
 
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US ARMY IN SHOCK: OBAMA HA ESITATO AD ATTACCARE LA SIRIA PERCHE’ I RUSSI HANNO ABBATTUTO UN F-22 e 4 TOMAHAWK ?
Postato il Mercoledì, 04 settembre @ 19:42:09 CEST di davide
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DI ANGELO IERVOLINO
lenewsdiangeloiervolino.altervista.org

Il 1° Settembre un esperto militare in un'intervista al canale televisivo "Al Manar", ha confermato che il motivo del ritardo nella partenza dell’attacco da parte del presidente Obama sulla Siria non è stato quello presumibile di attendere il voto del Congresso.

La ragione è che tra il 30 e il 31 Agosto, la Siria, ha distrutto un US Air Force F-22 Raptor, e quattro missili "Tomahawk".

L’F-22 Raptor è il caccia più avanzato al mondo. Esso opera a un livello estremamente alto di altitudine e si sviluppa in velocità estremamente elevate. Questo è il motivo per il quale era impossibile abbatterlo.

Equipaggiato con armi che possono abbattere un nemico a distanza di 50 km. Ha la più recente tecnologia nel campo che lo rende completamente invisibile.

I Generali americani erano così scioccati perché è un velivolo altamente professionale come sono rimasti scioccati dalla intercettazione di 4 missili Tomahawk.

Un aereo militare statunitense si è schiantato nei pressi del confine con la Giordania, lanciando i missili in mare. Scrive il quotidiano "Los Angeles Times", circa l'abbattimento di un aereo F-22 Raptor.

Il giornale ha anche riferito che il 30 Agosto difese aeree siriane hanno abbattuto quattro missili americani "Tomahawk" col sistema russo anti-missile "Kevlar - 1".

Questi sono i primi missili antiaerei russi che hanno distrutto missili americani.

Secondo il giornale, la perdita di un moderno velivolo F-22 nel nord della Giordania e l'abbattimento di 4 missili è la ragione principale per l'improvviso ritardo di aggressione contro la Siria. Trasmette lo stesso messaggio l' "Oklahoma Post" citando fonti militari americane.

Un esperto militare John Reed Blu, ha detto ai giornalisti che la Siria non ha solo gli S-300, ma la versione aggiornata. Egli non ha escluso che la Siria dispone di un sistema S-400.

Questo evento è stato testimoniato anche da alcuni residenti della città siriana di Homs, che hanno confermato di aver udito il 30 di agosto, nel pomeriggio, il rombo dei tre aerei.

Un aereo era un MiG-23, il secondo un MiG-29, inviati ad intercettare l’aereo americano che era stato avvistato nei pressi delle acque territoriali siriane. Gli aerei americani erano a circa 20 miglia al largo della costa della Siria.

Ognuno di loro poteva in qualsiasi momento entrare nello spazio aereo siriano. Ma quando hanno notato gli aerei siriani che si avvicinavano, gli americani hanno cambiato rotta verso il mare.

Il 1° Settembre, ci sono stati altri episodi. E' ovvio che tali azioni da parte della US Air Force hanno testato la prontezza al combattimento del sistema di difesa aerea siriana, ma richiedono anche di trovare un varco dentro le difese che, ovviamente, non è stato trovato.

E' noto a tutti che le rampe di lancio in Siria sono gestite da esperti russi ben addestrati e che anche il personale siriano è ben addestrato.

(traduzione serbo-italiano google/Angelo Iervolino)

Fonte: VOJSKA SAD U ?OKU: Obama ustuknuo jer su mu Rusi oborili F-22 i 4 rakete Tomahavk | Vestinet.rs

Per ulteriori approfondimenti leggere qui:
US ARMY IN SHOCK: Obama ha esitato perché i russi hanno abbattuto un F-22 e 4 Tomahawk | Le Notizie di Angelo Iervolino - Home page

Angelo Iervolino
 
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NUNTIUM NOVITATUM
ISSN 2307-8227
Officialis nuntium Institutum privatum
" Verein zur Förderung der Forschung " Societas ad scientiam promovendam Mare Nostrum e.V.

ANNO I NUMERUS I DIES·VENERIS·XXI·DECEMBER·MMDCCLXV·A·V·C

INDEX
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25.11.2012​
Misteri svelati dell'alta rendita

a cura di Marco Saba *

( Authorization number VFF. 3012-EC/ 16.12.2012 )
Original document written in Italian
on 25/11/2012 ( last revision )




Basilea: la Spectre del sistema bancario ?

Il professor Carroll Quigley, il fu docente di storia, scienze politiche e geopolitica a Princeton, Harvard e Georgetown, così descrisse la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI o BIS, Bank for International Settlements) di Basilea, nel suo libro Tragedy and Hope, uscito nel 1966 da McMillan:
"(Dopo la prima guerra mondiale) i poteri del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo remoto, di creare nientemeno che un sistema mondiale di controllo finanziario concentrato in mani private, in grado di dominare il sistema politico di ciascun paese e l'economia mondiale. Questo sistema doveva essere controllato con criteri feudali dalle banche centrali del mondo, che agivano di concerto grazie ad accordi segreti ai quali pervenivano nel corso di frequenti incontri e conferenze private. Il vertice del sistema doveva essere la Banca per i Regolamenti Internazionali di Basilea, in Svizzera, una banca privata di proprietà e sotto il controllo di banche centrali mondiali, esse stesse società private di capitali (corporations).

[ ... ] La BIS., in quanto istituzione privata, era proprietà di sette direttori di altrettante banche centrali e operava attraverso di loro che ne formavano allo stesso tempo il gruppo direttivo [ ... ]. Essi si accordavano su tutti i maggiori problemi finanziari del mondo, come pure su molti problemi economici e politici, specie in riferimento a prestiti, pagamenti e al futuro economico delle aree più importanti del globo... ”.


Come prolungare la crisi

La BIS è generalmente considerata il vertice della struttura del capitalismo finanziario, il sancta sanctorum dove i banchieri decidono le regole che deve seguire il sistema bancario. E' in quella sede che, con le regole di Basilea 3, si sono creati i presupposti teorici di una crisi che durerà fino al 2019. Infatti, innalzando il livello delle riserve obbligatorie delle banche dal 2% al 10,5%, da qui al 2019, assisteremo ad una perdita di PIL del 2% annuo ed all'avvitamento della crisi senza apparente rimedio Le previsioni ci dicono che nel 2012 l'Italia ha già perso il 2,4 % del PIL.
L'innalzamento dei coefficienti di riserva crea i presupposti teorici per una strozzatura del credito di quattro quinti. Da 100 a 20, nell'aggregato.
Se prima con depositi pari a 10,5 euro si potevano creare 525 euro, o sostenere posizioni passive equivalenti, con Basilea 3 con 10,5 euro le banche possono sostenere posizioni passive per soli 100 euro, 425 euro in meno.
Per mantenere le aperture di credito esistenti immutate, occorre aumentare la riserva in termini assoluti quintuplicandola per ogni istituto.
Se questo non avviene, occorre diminuire corrispondentemente le linee di credito dell'80% col blocco progressivo della liquidità del SEBC.
Ma le due cose possono anche avvenire in parallelo, rallentando la velocità della diminuizione del credito corrente, da qui al 2018. Tagliare l'80% del credito in una economia già in recessione è come dare il colpo di grazia al moribondo. Gli Stati Uniti hanno appena comunicato che non aderiranno a "Basilea 3".
Il sistema bancario applica periodicamente queste ricette malefiche - quasi una specie di anno sabbatico al contrario - proprio per provocare una ecatombe di fallimenti ed escutere dalla collettività le garanzie in beni reali all'epoca messe a disposizione per ottenere il credito. Se si pensa che il credito bancario è semplicemente il monopolio di creare denaro contabile e che creare moneta è un diritto del popolo sovrano, diventa evidente che abbiamo dato le chiavi della ghigliottina al nostro boia.



Una misura anticiclica necessaria
Quindi, per dare indicazioni concrete, occorre sostituire ed ampliare quell'80% di credito che mancherà nei prossimi anni con qualche alternativa, sempre che la situazione non si deteriori al punto che si decida di nazionalizzare tutte le banche.
Quello che possono fare i singoli governi - senza uscire né da Euro né da Europa - è di emettere moneta di stato a circuito nazionale per esempio tramite biglietti di stato a corso legale. Questi biglietti - come le United States note emesse da Kennedy, non comportano aumento del debito né violazione dei parametri del patto di stabilità. Occorre però un gran coraggio politico per prendere questa decisione perché l'ultimo che emise biglietti di stato in Italia - 450 miliardi di lire tra gli anni 60 e 70 del secolo scorso - fu Aldo Moro, poi rapito ed ucciso dalle Brigate Rosse...e - ma sarà solo un caso - il terrorismo in Italia è scomparso con la firma del trattato di Maastricht.
Quindi Aldo Moro aveva trovato la chiave per mantenere allo Stasto il guadagno da signoraggio sulla cartamoneta da 500 lire (900 milioni di biglietti emessi). In Italia, con l'introduzione dell'Euro, questo potere sovrano è stato usurpato da una società commerciale privata, la Banca Centrale Europea (già: Istituto Monetario Europeo).
Allo stato rimane solo il signoraggio sulle monetine, ma definiamo meglio il termine signoraggio.




Rendita monetaria effettiva o signoraggio


La definizione di signoraggio, secondo l'Académie Française: "se dit du droit que prenait un souverain sur la fabrication des monnaies"(Dizionario della lingua francese, 1935).
Ovvero: "del diritto che prendeva un sovrano sulla fabbricazione delle monete".
In pratica, dedotte le spese di coniazione, o monetaggio, la differenza tra il valore nominale della moneta ed il suo valore intrinseco (metallico) di mercato.
Con la creazione di strumenti monetari sempre meno intrinsecamente costosi, come cartamoneta o scritture contabili, tale valore è aumentato fino a coprire la quasi totalità del valore nominale o numerario.
Nel frattempo però sono spariti i sovrani, in senso storico, cioè gli imperatori, i re, gli zar, etc. Nel sistema statuale occidentale attuale la sovranità si intende attribuita al popolo, ma il diritto di signoraggio rimane allocato ad entità, di fatto sotto controllo privato, denominate "banche centrali" o "banche commerciali" (nel caso della moneta creditizia).

Con la crisi del 2008-2009, specialmente in Italia e negli Stati Uniti, è nato un vasto movimento su internet che rivendica la sovranità popolare o statale/governativa sul diritto di signoraggio.
Questo movimento rivendica la redistribuzione del signoraggio direttamente ai detentori di sovranità e, nel caso del popolo, attraverso un reddito universale di cittadinanza. Alcune comunità esercitano direttamente il diritto di signoraggio emettendo monete locali o complementari a corso libero, come nel caso del WIR in Svizzera o dello WE in Italia.
Per chi rimane scettico, rimandiamo alla Comunicazione ufficiale della Commissione europea alle istituzioni dell’UE e al Rappresentante generale UE Javier Solana, il 5 gennaio 2007 (http://register.consilium.europa.eu/pdf/it/07/st05/st05068.it07.pdf) che non sembra mettere minimamente in discussione né l’esistenza né la definizione esatta di “signoraggio” laddove, al paragrafo sulla rendita monetaria da banconote e moneta metallica, viene specificato al punto 3.5:


Reddito monetario proveniente da banconote e monete in euro

Il contante in circolazione costituisce una fonte di reddito (denominato in generale reddito monetario o signoraggio) per l'ente di emissione. Nel caso delle banconote in euro, questo reddito viene messo in comune e successivamente ripartito tra le banche centrali nazionali dell'area dell'euro secondo uno schema specifico basato sul PIL e sulla popolazione di ciascun paese. La situazione cambia per quanto riguarda le monete in euro, in quanto il reddito (che corrisponde grosso modo al valore nominale della moneta meno i costi di produzione e messa in circolazione) è percepito dal paese che emette la moneta. Questo approccio dovrebbe essere altrettanto soddisfacente, purché non vi siano flussi migratori "netti" di monete in euro tra Stati membri (ad esempio afflussi sistematici in taluni paesi o deflussi sistematici da altri), nel qual caso occorrerebbe prevedere determinati aggiustamenti (specifici o generali) al sistema attuale.


Occorre notare che ad oggi non abbiamo dati certi sulla quantità di euro circolante poiché la BCE rifiuta di comunicare quanti euro virtuali sono stati creati nel SEBC attraverso l'apertura di linee di credito. [1]


Europa: democrazia o democrazismo ?

Il controllo totalitario del sistema Europa attraverso la BCE è talmente stretto che, ancorché gli stati conservano il risibile signoraggio delle sole monete metalliche, la quantità annuale di monete da coniare, stato per stato, viene comunque stabilita dalla BCE.
E si tratta ancora una volta di criteri completamente aleatori, apparentemente slegati da ogni logica, come ha scoperto la ricercatrice Nicoletta Forcheri [2].
Altrimenti uno stato potrtebbe coniare tutta la moneta di cui ha bisogno senza necessità di debito pubblico e di mantenere i banchieri/redditieri internazionali sedicenti "mercato".
Infatti attualmente i titoli del debito pubblico sono acquistati direttamente da banche che creano denaro dal nulla tramite false scritture contabili. Ma il dolore di questa usura lo paga la collettività e la produzione italiana: 80 miliardi all'anno oltre al rinnovo dei titoli scaduti realizzando così, per soprammercato, il reato di anatocismo.


* Marco Saba, già membro dell'osservatorio sulla criminalità Organizzata a Ginevra, è il responsabile della ricerca al Centro Studi Monetari in Italia e membro dell'Advisory Board di MONETATIVE, in Germania.
Indirizzo email per contattare l'autore: info(AT)studimo
 
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Pochi spiccioli all’Italia. N. Forcheri


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23 ottobre 2012 |
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Autore Nicoletta Forcheri | Stampa articolo
E’ fatto indiscusso che il reddito monetario derivante dal conio delle monetine nel sistema dell’euro spetta ai singoli Stati – è stato anche oggetto di interrogazioni parlamentari (cfr. Signoraggio colpisce ancora?) – e che esso equivale al valore nominale totale delle monetine prodotte decurtato delle spese di conio. Tale valore entra quindi nelle casse dello Stato.
Ricordo a tal proposito la definizione di reddito monetario delle monetine metalliche e delle banconote in una nota della Commissione europea all’Alto rappresentante del Consiglio dell’unione europea Javier Solana, il 3 gennaio 2007 (cfr. Signoragio: definizioni ufficiali ):


La decisione di cui sotto della BCE di fine 2011 si commenta da sé: vi impone, come ogni anno, i quantitativi massimi in milioni di euro che ogni Stato dell’eurozona è autorizzato a coniare per l’anno 2012 (http://www.ecb.int/ecb/legal/pdf/l_32420111207it00370037.pdf).



Bene, o piuttosto male, la Francia (4,7 euro a persona) ne può produrre più del DOPPIO dell’Italia, che con soli 128 milioni di monetine coniate ha però quasi la stessa popolazione della Francia e arriva a 1,9 euro a persona. In confronto l’Austria, con una partecipazione irrisoria al capitale della BCE, meno del 2%, se la passa come una regina, 264 milioni di monetine per 8 milioni 419 mila persone, ossia 31,35 euro a persona, per non parlare della Germania che con appena un terzo di popolazione in più dell’Italia (81 milioni) sembrerebbe essere il vero re indiscusso dell’eurosistema con un tetto di 668 M, ma rispetto all’Austria arriva a soli 8 euro a persona; anche il Belgio se la passa molto bene, anzi un microbo di paese come quello supera l’Italia in conio di contanti, con ben 196 milioni sebbene abbia una quota di partecipazione al capitale inferiore a quella italiana di ben cinque volte (2,4%) e una popolazione di 6 volte inferiore a quella italiana (11 milioni di abitanti): la quota a persona delle monetine a disposizione è di quasi dieci volte di più, 17,80 euro a persona.
Quote di partecipazione al capitale della BCE

Si noti ancora che Cipro, con 1 milione 116 564 di abitanti e una partecipazione al capitale dello 0,1369%, ha la possibilità di coniare 13,1 milioni di monetine (11,73 euro a persona) mentre la Grecia con una popolazione di 10 volte superiore, la stessa popolazione del Belgio, ha un conio di unicamente di poco più del doppio, 44 centesimi a persona. Belgio e Grecia hanno la stessa popolazione: al Belgio 17,80 euro a persona, alla Grecia 44 centesimi, una differenza da 100 a 40!!! Malta poi con 400 000 abitanti e una partecipazione alla BCE di solo lo 0,0632% ha un conio di 10 milioni di euro in monetine, ossia 25 euro a persona, rispetto a 1,9 euro a persona per l’Italia..
Anche la Spagna - favorita tra i PIIGS ? – beneficia con soli 46 milioni 235 000abitanti, di un tetto massimale di 250 milioni di valore in conio monetine, ossia 5,4 euro a persona, quasi tre volte tanto la razione pro capite italiana.

Qual è il criterio? Chi lo decide?
Per il criterio, abbiamo visto che il tetto massimale di conio monetine non dipende né dalla popolazione, né dalla partecipazione al capitale sociale della BCE… E allora? Nessuno ha mai chiesto in Europa come mai all’Italia così pochi SPICCIOLI rispetto ad altri paesi?
In quanto a deciderlo, è normalmente il consiglio direttivo della BCE che è composto dai 17 governatori delle BCN di cui quello della nostra Banca d’Italia che è tutto tranne nostra (cfr. Partecipanti al capitale della Banca d’Italia ), essendo costituita da tutte banche private tranne l’INPS, tra cui persino soci semi sovrani di altri paesi come BNP Paribas (Fortis), tramite la BNL, appartenente per il 17% alla Francia e per l’11% al Belgio. BNP Paribas concentra nel suo cda gli interessi di Renault, Axa (futuro padrone di MPS e di Siena), Clifford Chance, Veolia Environnement (padrona prevista della nostra acqua assiema a Suez/Gaz de France), Accor (monopolista di alberghi di lusso), e poi quelli della galassia Frère/Suez (altra padrona prevista della nostra acqua): Lafarge, TotalFinaElfErg, Pargesa, e poi ancora EADS e Saint Gobain (monopolista di vetro e plastica).. Ciliegina sulla torta anche il MEDEF o Confindutria francese, siede indirettamente alla Banca d’Italia attraverso i voti di BNP Paribas.
Sul criterio di assegnazione del reddito monetario da monetine agli Stati avrei la mia ipotesi: che esso dipenda dal debito pubblico di un paese. Quanto più alto il debito pubblico, quanto minore sarà il tetto di tale reddito allo Stato. Un serpente che si mangia la coda, perché chi è che ci ha chiamati PIIGS? Non sono gli stessi ambienti finanziari che hanno deciso di ‘sacrificare’ la periferia dell’UE?
Per quanto ciò possa sembrare al profano del tutto illogico, è invece perfettamente in linea con la “prudenzialità” bancaria, sancita dai trattati (cfr. Trattati UE: il diavolo è nei dettaglil ). La prudenzialità è un concetto diametralmente opposto a quello di equità o di redistribuzione sociale. Ma se gli Stati sono indebitati allo stesso sistema bancario che produce moneta indebitandoli, è logico che qualsiasi politica diventi ‘prudenziale’, il contrario di ‘sociale’ e persino di ‘liberale’. La prudenzialità del banchiere che ci comanda è quella cosa che vorrebbe sottometterci tutti allo sterco del diavolo, poiché la sua logica è unicamente il profitto dal nulla e il profitto dalla moneta. Punto.
Inoltre il dogma dell’indipendenza - a tutti i costi, costi quel che costi, è il caso di dirlo – del sistema bancario da qualsiasi governo, dogma sancito dai trattati e dagli atti che istituiscono la BCE e il sistema dell’euro, non solo è del tutto ipocrita perché alcuni paesi contano di più per il semplice fatto che hanno delle banche pubbliche o semi pubbliche tra le banche dealer cioé quelle che fanno parte dell’oligopolio in acquisto dei titoli di stato alle aste pubbliche (Olanda, Germania, Francia, Belgio), ma è anche di per sé completamente autolesionista per i popoli d’Europa.
Chi ha voluto tali dogmi e perché?
Forse non sarà un complotto, ma un ricatto continuo da parte di un oligopolio privato, sì, e uno strozzinaggio programmato, si può dire?
Nicoletta Forcheri 23 ottobre
 
La Banca centrale europea
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Produzione di banconote e monete

Queste cifre sono aggiornate annualmente.​
Banconote

Dal 2002, le banconote in euro sono state prodotte congiuntamente dalle banche centrali nazionali (BCN) dell'area dell'euro. Ciascuna BCN è responsabile e sopporta le spese, una percentuale della produzione totale annua in uno o più tagli. Nel 2009, le banche centrali italiani, austriaci e tedeschi, per esempio sono responsabili della produzione di 1043,6501 milioni di banconote.
La produzione annua delle banconote in euro deve essere sufficiente per soddisfare l'aumento previsto della domanda, quali picchi stagionali e di sostituire le banconote non idonei. Inoltre deve essere in grado di affrontare imprevisti picchi della domanda. Volumi di produzione per il prossimo anno vengono calcolati sulla base di previsioni fornite dalle BCN e una previsione centrale fatta dalla BCE, combinando così le competenze nazionali con una prospettiva di livello zona euro. I dati calcolati devono essere approvati dal Consiglio direttivo della BCE.​
Monete

Coniazione di monete in euro spetta con i governi nazionali dei paesi dell'area euro. Tuttavia, il valore complessivo delle monete da mettere in circolazione annualmente deve essere approvato dal Consiglio direttivo della BCE.​

Banconote
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Banconote


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2013

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€5---€104.50045.000DE, CY, EE, GR, ES, FR, IE, IT, MT, LU, NL, AL, SI, SK, FI€202.50050.000DE, CY, EE, GR, FR, IT, MT, LU, NL, PT, SI, SK, FI€501.00050.000ESSERE, DE, ES€100---€200---€500---TOTALE8.000145.000

2012

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€52,915.3014,576.52ESSERE, ES, FR, IT, PRESSO€101,959.0419,590.45DE, GR, FR, IE, PT€201,703.9534,079.03CY, EE, FR, IT, MT, LU, NL, SI, SK, FI€501,530.4376,521.70ESSERE, DE, ES, IT€100298.1329,813.20DE€20050.0010,000.04DE€5000.000.00-TOTALE8,456.87184,580.95

2011

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€51,714.808,574.00DE, CY, ES, FR, IE, MT, LU, NL, SI, SK, FI€101,541.2015,412.00DE, GR, FR, AL, PT€20536.6010,732.00CY, FR, MT, LU, NL, SI, SK, FI€502,169.10108,455.00ESSERE, DE, ES, IT€1000.000.00-€2000.000.00-€50056,2028,100.00ATTOTALE6,017.90171,273.00


2010

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€51,309.906,549.50ES, FR, NL, PT€101,540.1015,401.00DE, GR, FR, IE, IT, PRESSO€201,898.0037,960.00DE, CY, FR, MT, LU, NL, SI, SK, FI€501,700.0085,000.00ESSERE, DE, ES, IT€100500,0050.000,00ESSO€200100.0020.000,00DE€500100.0050.000,00ATTOTALE7,148.00264,910.50


2009

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€51,118.075,590.35FR, NL€101,352.9513,529.50DE, GR, FR, AT€204,228.2884,565.60DE, CY, GR, ES, FR, IE, IT, MT, LU, NL, PT, SI, FI€502,958.46147,923.00ESSERE, DE, ES, IT€1001,043.65104,365.00DE, CHE, A€200---€500240.00120,000.00DETOTALE10,941.41475,973.45


2008

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€51,369.806,849.00DE, ES, FR, PT€102,130.2021,302.00DE, GR, FR, AT€201,755.3035,106.00ES, FR, IE, IT, LU, NL, SI, FI€501,059.9052,995.00ESSERE, DE, ES, IT, NL€100130.0013,000.00ESSO€200---€500---TOTALE6,445.20129,252.00


2007

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€59804.900DE, ES, FR€101.28012.800DE, GR, FR, NL, AT€201.89037.800GR, ES, FR, IE, IT, PT, FI€501.73086.500ESSERE, DE, ES, IT€100230 23.000ESSO, LU, NL€200---€50019095.000DETOTALE6.300260.000


2006

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€51.0805.400ES, FR, IE, A, FI€101.78017.800DE, GR, FR, NL€201.94038.800DE, ES, FR, IT, PT€501.92096.000ESSERE, DE, ES, IT, NL€100280 28.000IT, LU, AT€200---€500---TOTALE7.000186.000


2005

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€55302.650FR€101.02010.200DE, GR, IE, AT€2070014.000ES, FR, NL, PT, FI€501.10055.000ESSERE, DE, ES, IT, NL€10090 9.000ESSO€200---€50019095.000DE, LUTOTALE3.630185.850


2004

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€5---€103783.780DE, FR, GR, IE, AT€202905.794FR, PT€5068334.160ESSERE, DE, ES, IT, NL€100124 12.450ESSO, FI€200---€50010451.800DE, LUTOTALE1.579107.984


2003

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€5110550FR€109999.991DE, GR, IE, AT€201.07121.422DE, ES, FR, NL, PT€5065732.850ESSERE, ES, IT, NL€100122 12.200ESSO, FI€20013326.600DE, LU€500---TOTALE3.092103.613


2002

DenominazioneQuantità (in milioni di banconote)Valore (€ milioni)BCN messa in produzione€51.1315.655FR, NL, AL, PT€101.04510.450DE, GR, IE€201.55531.100ES, FR, IT, FI€5074237.100ESSERE, ES, NL€100307 30.700ESSO, LU€200---€500---TOTALE4.780115.005




Monete

Questa tabella Mostra solo la ripartizione di produzione per la sostituzione del contante rispettivi (in milioni di monete). Paese (invertitori)1 centesimocento 25 cent10 cent20 centesimi50 cent€ 1€ 2TotaleLe differenze sono dovute agli arrotondamenti. I paesi sono elencati in ordine alfabetico nella propria lingua.Belgio (2002)3353373003271811971601201.957Germania (2002)3.7001.8002.3003.3001.6001.6001.7001.00017.000Grecia (2002)73143240214309121981361.333Spagna (2002)8111.5001.0839019011.2644351907.085Francia (2002)1.7001.5001.1301.0808006508204708.150Irlanda (2002)27717614411413882102451.078Italia (2002)1.0009001.3809001.4001.1009503107.940Cipro (2008)26100607065302816395Lussemburgo (2002)2020202010101010120Malta (2008)1036344140151410200Paesi Bassi (2002)5004006005002202501701602.800Austria (2002)3502101404001901602001501.800Portogallo (2002)23227219622011615268401.296Slovenia (2007)4544444337323021296Finlandia (2002)223612962117160501.052TOTALE9.081 7.440 8.032 8.426 6.218 5.734 4.846 2.730 52.502



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data on outstanding amounts (stocks) of euro banknotes and coins in circulation
transactions data (flows) on the banknotes and coins issued into circulation, returned from circulation, sorted to check authenticity & fitness and sorted to unfit during the reporting period
the number of NCBs/commercial banks branches providing cash in the euro area
the value of euro collector coins not intended for circulation issued by the euro area Member States.
The main aggregates for these statistics are shown on this page. More data are available through the Statistical Data Warehouse (see below). Data are not seasonally adjusted.
The ECB closely monitors the stock and circulation of euro banknotes and coins. It is the Eurosystem’s task to ensure a smooth and efficient supply of euro banknotes and to maintain their integrity.

Data
Background

Data




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Circulation of euro banknotes, quantities pdf 46 kB, en; csv data ( zipped ) 13 kB, en last update 21 August 2013
Circulation of euro banknotes, values pdf 45 kB, en; csv data ( zipped ) 12 kB, en last update 21 August 2013
Circulation of euro coins, quantities pdf 47 kB, en; csv data ( zipped ) 15 kB, en last update 21 August 2013
Circulation of euro coins, values pdf 46 kB, en; csv data ( zipped ) 12 kB, en last update 21 August 2013
Statistical Data Warehouse – Interactive data access

Time series start from January 2002. Stock data refer to the amount outstanding at the end of the reporting period. Flows data refer to the cumulated amount between the first and the last day of the reporting period.
All time series of banknotes and coins statistics
 
Ior, fuga di capitali verso la Germania. Svuotati i conti italiani

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In poco meno di quattro anni, la banca vaticana ha spostato all’estero circa mezzo miliardo di euro depositati negli istituti di credito del nostro Paese. Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla luce ingenti trasferimenti soprattutto verso la Deutsche Bank tedesca.
Eccola la fotografia di una delle più grandi fughe di capitali mai realizzate: quella dello Ior ricostruita nero su bianco dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza guidato dal generale Giuseppe Bottillo.
Poco meno di mezzo miliardo di euro è sparito dalle banche con sede nel nostro paese in tre anni e nove mesi, dal 2009 al settembre del 2012, dai conti correnti dello Ior, l’Istituto per le opere di Religione. La Guardia di Finanza ha ricostruito il dare e l’avere dei conti intestati alla banca del Vaticano in Italia scoprendo che sui dieci conti Ior accesi in nove istituti (due dei quali sono filiali italiane di banche estere, JP Morgan e Deutsche Bank) in tre anni e 9 mesi sono entrati 3 miliardi e 377 milioni di euro ma ne sono usciti molti di più.
E hanno preso la strada della Germania. L’informativa è stata consegnata il 7 giugno scorso ai pubblici ministeri Nello Rossi, Stefano Pesci e Stefano Fava. La Procura di Roma che indagava già sulla violazione delle disposizioni antiriciclaggio previste dall’articolo 55 comma 2 e 3 del decreto 131 del 2007 da parte dell’allora direttore generale dello Ior Paolo Cipriani e dell’allora vicedirettore Massimo Tulli, ha iscritto a loro carico un secondo e separato procedimento. Poche settimane dopo la consegna dell’informativa, a seguito del rinnovamento introdotto da Papa Francesco, i due dirigenti indagati hanno lasciato l’istituto. Nell’informativa i finanzieri segnalano numerose operazioni ai pm e scrivono: “E’ bene rappresentare come lo Ior, nel corso degli anni dal 2010 al 2012, abbia progressivamente concentrato all’estero la propria operatività, trasferendo presso la Deutsche Bank AG – Germania le somme depositate presso le banche italiane. La circostanza coincide temporalmente con le considerazioni della Banca d’Italia del 18 gennaio 2010 circa ‘la posizione dell’istituto vaticano modificata ai fini antiriciclaggio”. Appena lo Stato italiano ha cominciato a fare sul serio il Vaticano ha spostato in Germania i soldi.
Nel periodo registrato, per esempio, il conto Ior acceso alla filiale della Banca del Fucino ha registrato entrate per 275 milioni ma uscite per 378 milioni; quello della ex Banca di Roma di via della Conciliazione, ora Unicredit, è stato uno dei più attivi. Si registrano 930 milioni di entrate in tre anni ma anche uscite per 948 milioni. Fino a quando il 30 settembre 2011, il conto si è azzerato ed è stato chiuso per sempre; alla Bpm invece lo Ior ha adottato una tecnica di svuotamento ancora più brutale: solo 10 milioni di entrate e ben 133 milioni di uscite; il conto alla Bnl ha registrato solo uscite per 10 milioni.
Diverso il discorso per le filiali delle due banche straniere ma operanti in Italia con società localizzate nel nostro paese. Lo Ior a un certo punto ha pensato di evitare le nostre occhiute autorità (Bankitalia e Procura) spostando l’operatività presso l’unica filiale della banca Jp Morgan a Milano. Così nell’istituto americano si sono registrate entrate per un miliardo e 361 milioni di euro. Ma per non lasciare un solo euro sotto la vigilanza della Banca d’Italia ogni sera il conto era riportato a zero. Fino a quando (dopo le ripetute richieste di informazioni della banca americana allo Ior sui reali intestatari dei fondi, tutte senza risposta adeguata da parte del Vaticano) il conto è stato svuotato e chiuso il 30 marzo 2012. Dopo l’indagine, la Deutsche Bank filiale italiana ha continuato ad operare (dopo il primo giugno del 2010) solo per l’incasso dei pos dei bancomat installati dentro la Città del Vaticano. Gli incassi poi erano “sistematicamente prelevati”, scrive la Guardia di Finanza, “dallo Ior attraverso operazioni di giroconto verso la Banca del Fucino e Deutsche Bank AG – Germania. Successivamente – proseguono le Fiamme gialle – la Banca d’Italia ha deciso di sospendere il servizio fornito dalla Deutsche Bank nonché di respingere la richiesta di ‘sanatoria’ mancando la necessaria autorizzazione. Il provvedimento ha comportato l’interruzione dei rapporti dello Ior con Deutsche Bank Spa dove giacciono anche in questo caso somme inutilizzate” per l’esattezza 97 milioni di euro al 31 agosto 2012.
I due conti Ior presso Banca Intesa hanno registrato 529 milioni di euro di entrate e 423 milioni di uscite, i due conti del Credito Artigiano hanno registrato 96 milioni di euro di entrate e 69 milioni di uscite. Le altre due banche ad avere registrato più entrate che uscite sono quindi Banca Intesa che oggi ha un saldo finale di 30 milioni e la Banca Desio che ha registrato 2 milioni di entrate in più delle uscite.
Alla fine di questa sarabanda miliardaria, dove sono i ‘pochi’ soldi del Vaticano in Italia? Alla data di settembre 2012, oltre ai 30 milioni di Bankintesa, ci sono 97 milioni depositati presso Deutsche Bank e altri 29 milioni al Credito Artigiano, 10 milioni al Banco Desio e 2 milioni alla Banca del Fucino. In tutto sono circa 169 milioni di euro disponibili. Spiccioli al confronto di quelli nascosti nella cassaforte del Vaticano, in Svizzera e soprattutto in Germania, terra di Benedetto XVI e dei suoi consiglieri più fidati in materia.
 

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