Banca Italease (BIL) Va bene Faenza ma c'è qualcos' altro ? (1 Viewer)

tontolina

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I risultati peggiori delle attese affondano Banca Italease

10/09/2007

I risultati peggiori delle attese affondano Banca Italease a piazza Affari. Il titolo, partito male fin dalle prime battute della seduta, ora arretra del 4% a 15,30 euro, testando i minimi di giornata a quota 15,12 euro. Ingenti anche gli scambi pari a 1,8 milioni di pezzi, l'1,96% del capitale, contro una media giornaliera dell'ultimo mese di 3 milioni di pezzi.

L'assise dei soci dell'istituto sabato ha approvato il nuovo Cda: nominato Lino Benassi presidente e confermato come Ad Massimo Mazzega e l'aumento di capitale da 700 milioni euro. Intanto però il primo semestre 2007 per la banca si è concluso con una perdita netta di 478,8 milioni di euro prevalentemente in seguito alla bufera dei derivati.

"I risultati consolidati del secondo trimestre sono stati peggiori delle nostre attese sia sul fronte del margine d'interesse sia sul fronte commissionale, evidenziando le difficoltà operative che Banca Italease sta incontrando per quanto riguarda il costo del funding e per quanto riguarda la capacità di generare commissioni una volta terminate la vendita di derivati", spiegano in una nota gli analisti di una primaria sim milanese.

"Abbiamo così downgradato il titolo da speculative buy a neutral, portando il target price da 18,3 euro a 14,8 euro, dopo aver rivisto al ribasso le stime di Eps 2008 e 2009 rispettivamente del 26,4% a 1 euro e del 20,4% a 1,11 euro", si legge nella nota della sim. Lo stesso hanno fatto Cheuvreux: target tagliato a 11,6 da 13 euro, underperform (sottoperformerà il mercato) confermato, e Banca Akros: rating rivisto a hold da accumulate (target a 18,5 euro).

Oltre alle cattive notizie sul margine di interesse, agli analisti non sono piaciuti i dati molto deboli della nuova produzione leasing. "La performance commerciale ha risentito della crisi della società perché i nuovi contratti stipulati: proxy della nuova produzione a reddito sono scesi dell'11% anno su anno", sottolineano anche a Euromobiliare sim.

"Stimiamo un calo di circa 40 punti base trimestre su trimestre dei margini a 1,23% per effetto dell'aumento del costo del funding interbancario che è salito di 77 punti base", valutano a quest'altra sim. "Il costo marginale dell'interbancario è infatti salito a 4,77% e il costo complessivo della raccolta di 45 punti base trimestre su trimestre a 4,34%".

Come se non bastasse, la crisi dei mercati monetari di agosto avrà un ulteriore impatto negativo sui margini di Banca Italease "perché secondo noi fino al primo trimestre 2008 la nuova produzione e i bond in scadenza potranno essere finanziati solo con ricorso all'interbancario", spiegano gli analisti di Euromobiliare sim.

Dopo la perdita superiore alle attese per effetto di maggiori accantonamenti su crediti e minor effetto fiscale, la sim ha ridotto del 6% le stime 2008-2009 per scontare proprio la crisi del mercato monetario sui margini del core-business della banca. Hold (tenere in portafoglio) e target a 17,5 euro confermati.

Francesca Gerosa
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?chkAgenzie=TMFI&id=200709101030502441

analisti scatenati che abbassano il target
ma prima dove cacchio erano?
 

tontolina

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riporto l'analisi dal Blog di Investire Oggi

http://lepaginedeisoldi.investireoggi.it/2007/09/27/nonostante-i-rimbalzi-la-situazione-e-critica/
Nonostante i rimbalzi la situazione è critica

E’ la prima volta che parlo di Banca Italease. Solitamente non mi occupo di titoli che hanno una banca dati poco estesa ma questo titolo che fa parlare continuamente di se merita qualche commento.
Quello che è sucesso in questa società lascia sbalorditi la maggior parte dei trader indipendenti che conosco. L’esposizione sui deirivati e la totale mancanza di precauzioni a tutela delle operazioni in essere è difficile da descrivere senza rischiare una querela dai diretti interessati.
Questo dovrebbe insegnare a tutti quelli che operano sui mercati finanziari che l’errore è sempre in agguato e che sbagliare è maledettamente facile.
Il grafico non lascia molto da aggiungere, se va bene il ribasso potrebbe trovare un primo ostacolo importante a 10 euro entro il mese di ottobre. Se dovesse cedere anche questo livello le vendite potrebbero essere massicce, senza contare che il grafico si troverebbe nella pericolosissima condizione di non avere più punti di riferimento navigando in territori inesplorati.
bcaitalease20070926_01.jpg
 

tontolina

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RISCHIO ITALEASE

24 Sep

Posted by Paolo Barrai as consulenza finanziaria, banca italease,
http://mercato-libero.investireoggi.it/rischio-italease/


Italease svela al mercato alcuni numeri sul nuovo piano industriale. Da oggi è molto facile valutare la società di leasing del gruppo della Banca popolare.
Agli investitori sono state comunicate due importanti informazioni:
1)Il piano industriale prevede per il 2010 utili a 170 milioni.
2)L ‘aumento di capitale sarà di 700 milioni.

Le altre informazioni rilevanti per spiegare al signor Rossi cosa deve fare delle sue azioni sono:
-Numero di azioni esistenti oggi sul mercato 91,5 milioni circa
-Capitalizzazione attuale 1,2 miliardi (a 13 euro per azione)
A questo punto supponete di essere un investitore al quale viene richiesto di sottoscrivere un aumento di capitale di una società che ha letteralmente perso la faccia in questi mesi (e probabilmente molti clienti!)
Vi vengono chiesti 700 milioni di euro.
Il piano industriale prevede utili netti al 2010 di 170 milioni. Il minimo che potete chiedere come rapporto prezzo utili è 9. (oggi per il 2010..con tutte le incognite che oggi oscurano l’economia)
Questo vuol dire che l’investitore pretende di avere un ritorno dell’11% (100/9 = 11,1) circa sull’investimento che deve effettuare (rendimento al 2010 e non per il prossimo anno!)
L’11% su 700 milioni sono 77 milioni.
L’azienda, per ottenere l’interesse dei nuovi investitori, deve quindi garantire loro 77 milioni sui 170 previsti dal piano.
Questo significa che per gli attuali azionisti ne rimangono 93 (170-77) di milioni.

Dato che il numero di azioni attualmente in circolazione è 91,5 milioni e supponendo che i vecchi azionisti, nel momento dell’aumento di capitale saranno paragonati ai nuovi, ne consegue che 91,5 milioni di azioni, al fine di ottenere un rendimento dell’11% sul capitale, dovranno capitalizzare circa 830 milioni, ovvero 9 euro per azione.
Ecco quindi che 9 euro rappresenta grosso modo il valore al quale dovrebbe essere richiesto denaro al mercato. Infatti, l’11% di ritorno su un capitale di 830 milioni di euro è uguale a 93 milioni!
Ricordo fra l’altro che 170 milioni rappresentano, all’incirca, il valore degli utili che erano previsti da business plan quando Banca Italease approdò in borsa a 9,3 euro.
La differenza è che allora la fedina penale di Banca Italease era pulita e la società era proiettata verso un grande avvenire.
Oggi la società esce malconcia da questa storia, la reputazione è a rischio, ma soprattutto il mercato non è piu’ quello di allora. I tassi sono in crescita, il mercato non sarà piu’ vivo come qualche anno fa. Ricordo che la maggior parte del business era legato al leasing immobiliare e ben sapete cosa pensiamo del valore degli immobili, del caro mutui e di conseguenza del caro leasing…

Mi raccomando investitori state attenti a Italease…state attenti!
Forse pensate che esageri?
Che i conti non sono corretti, che si debbano usare multipli differenti?
Eppure i multipli usati nel nostro esempio (9 sugli utili 2010) sono anche generosi.


Prendete il caso Fiat. Il signor Marchionne, da piano industriale, prevede utili netti per 3,5 miliardi nel 2010. Se si utilizzasse lo stesso rapporto prezzo utili utilizzato nel caso Banca Italease, ovvero 9, Fiat oggi dovrebbe capitalizzare circa 32 miliardi. Ebbene, l’attuale capitalizzazione di borsa (a oggi) è pari a 26 miliardi di euro (includendo ovviamente le azioni di risparmio e ordinarie).
Il titolo Fiat quindi, per avere una capitalizzazione in linea con quella di Banca Italease durante l’aumento di capitale (se fatto a 9 euro) dovrebbe salire del 24%.
Quindi, applicare sulla banca Italease nel 2007 un rapporto prezzo utili 2010 di 9 è già un bel regalo per la nostra società di leasing.
E’ evidente che, nel caso qualche competitor volesse comprare una quota delle società per poi trovare delle sinergie (vedi Mediobanca e la sua società di leasing) è probabile che sarebbe disposto a pagare qualcosa in piu’. ma non troppo.

Quindi caro investitore, sembra che la soluzione al tuo problema risulti evidente, alla faccia di tutti i bravi analisti che, anche recentemente avevano detto che il titolo poteva valere 20 euro!
 

tontolina

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ITALEASE -6% Il piano industriale delude, Cheuvreux taglia il target

Websim - 24/09/2007 17:05:54



Banca Italease (BIL.MI) sul finale di seduta scivola del 6% a 13,08 euro in Borsa, dopo che il consiglio di amministrazione della banca ha approvato il nuovo piano industriale al 2010 e l'aumento di capitale fino a 700 milioni di euro, necessario per rilanciare la società. Il titolo oggi è anche penalizzato dalla decisione di Cheuvreux di tagliare il target price da 11,6 euro a 10,2 euro. Gli analisti francesi hanno mantenuto il giudizio underperform. Le azioni hanno toccato il nuovo minimo annuo a 12,99 euro.

Il gruppo presieduto da Lino Benassi stima per il 2010 un margine di intermediazione di 566,9 milioni di euro, un utile netto consolidato di 170,1 milioni, un Roe del 9,4% e un payout pari al 40% dell'utile netto consolidato.

L'aumento di capitale, invece, riguarderà l'emissione di un massimo di 135,6 milioni di nuove azioni del valore nominale di 5,16 euro, ma tutti i dettagli dell'operazione ? fra cui il prezzo a cui verranno offerte ? saranno esaminati da un consiglio di amministrazione che si svolgerà poco prima dell'avvio dell'aumento. L'operazione dovrebbe partire entro novembre.

Secondo gli analisti di Mediobanca, che assumono un valore delle azioni Italease intorno a 12,1 euro, le nuove azioni potrebbero essere offerte ai soci a una cifra vicina al valore di libro delle azioni, che allo scorso 30 giugno era di circa 9,7 euro. Con uno sconto di quasi il 20%.

www.websim.it
 

tontolina

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ITALEASE, LA BANCA E’ ROTTA – È AFFONDATA IN BORSA E NEI BILANCI, MA UN FIUME DI DENARO È USCITO DALLE SUE CASSE SOTTO FORMA DI PREMI E COMPENSI – GUARDA CASO, A TRARNE VANTAGGIO SEMBRA SIA STATO UN RISTRETTO GRUPPO DI MANAGER “AMICI”…

http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_34759.html

Vittorio Malagutti per “L’espresso”

La banca dei miracoli ha fatto sboom? Italease affonda tra crolli di Borsa e maxi perdite in bilancio? Poco male. Mentre migliaia di clienti e piccoli azionisti gridano allo scandalo e minacciano azioni legali, c'è chi è già passato alla cassa e adesso si gode guadagni strepitosi, per milioni e milioni di euro.

Pochi eletti. Un manipolo di manager con il solito codazzo di amici e parenti. Loro sì che sono riusciti a cavalcare l'ascesa di Italease, la meteora finanziaria portata ad un effimero successo dal gran capo Massimo Faenza, l'amministratore delegato costretto alle dimissioni nel giugno scorso.
Per un paio di anni un fiume di denaro è uscito dalle casse della banca milanese sotto forma di premi, provvigioni d'agenzia, ricche parcelle e compensi di ogni tipo. Tutto regolare? Se lo chiedono anche i pm milanesi Roberto Pellicano e Giulia Perrotti, che da un paio di mesi indagano sulla vecchia gestione di Italease. Agli atti dell'inchiesta ci sono già migliaia di documenti contabili, i verbali della recente ispezione di Bankitalia e i risultati delle indagini interne disposte dal nuovo numero uno Massimo Mezzega.

Seguendo la pista dei soldi, tra bonifici e pagamenti, si approda spesso a minuscole società, sigle anonime spuntate dal nulla tra le fine del 2005 e l'inizio del 2006, quando la creatura di Faenza, tra gli applausi degli analisti, si preparava a prendere il volo. Sarà un caso, o forse no, ma alcune di queste strutture risultano collegate ad alti dirigenti di Italease.

Prendiamo il caso della Raele consulting di Bologna, fondata da Antonio Benfenati e Gianluca Montanari. Vita breve e fortunata, quella della Raele. Nata ad aprile del 2005, ha chiuso i battenti nell'agosto scorso. Nel frattempo, però, sono piovuti sui suoi conti circa 9 milioni di euro, quasi tutti versati da Italease a titolo di commissioni per la vendita di prodotti derivati. Un successone. Ma certo è difficile non notare che Montanari, uno dei due soci di Raele, conosce bene un fidatissimo collaboratore di Faenza come Roberto Fabbri. Il quale, fino a poche settimane fa, sedeva sulla poltrona di vicedirettore generale di Italease.

Montanari e Fabbri fanno anche affari insieme. Affari da spiaggia. Entrambi sono soci della Faremo di Ravenna, che gestisce uno stabilimento balneare sulla Riviera romagnola. Il business delle vacanze può dare grandi soddisfazioni, ma di sicuro non sarà facile eguagliare i fasti della Raele consulting. Secondo quanto è emerso dalle indagini, la società bolognese vinceva in casa e anche in trasferta.

Sarebbe infatti riuscita a piazzare prodotti finanziari ad alto rischio perfino a un gruppo di immobiliaristi di Roma. Del resto Faenza pagava bene, molto bene. Per la vendita di strumenti derivati ('interest rate swap') le provvigioni per gli agenti potevano arrivare fino al 15-20 per cento del valore dell'operazione. Compensi stratosferici rispetto a quelli spuntati sui normali contratti di leasing.

Non c'è da sorprendersi, allora, se Italease ha finito per trasformarsi in un colossale 'derivatificio'. Migliaia di clienti hanno comprato bombe finanziarie pronte a esplodere, di cui non erano in grado di comprendere il funzionamento e, di conseguenza, neppure i rischi. Nel frattempo la banca faceva soldi a palate (185 milioni di commissioni su strumenti derivati nel 2006) e una parte di questi proventi andava ad arricchire i venditori.


I documenti all'esame della magistratura raccontano storie di straordinario successo. Come quella del bergamasco Gianni Mulazzi, un altro dirigente di Italease in ottimi rapporti con Faenza. Molti dei suoi colleghi lo ricordano trionfale vincitore di un 'contest interest swap', in pratica una gara a piazzare il maggior numero possibile di derivati. In palio, provvigioni a parte, c'era una Porsche nuova fiammante.

L'anno scorso, a quanto pare, Mulazzi ha fatto il salto di qualità. Insieme alla moglie, anche lei dipendente di Italease, ha costituito la GM intermediazioni finanziarie, con sede a Bergamo allo stesso indirizzo della GM medioimprese, di cui lo stesso Mulazzi è l'azionista principale con una quota del 42 per cento.

Nel giro di pochi mesi, secondo quanto emerge dai rapporti ispettivi, la banca guidata da Faenza avrebbe versato a queste due società oltre 1,5 milioni di euro. Dalle carte dell'inchiesta spuntano altri nomi. Per esempio la romana Finalpe, nata nel marzo del 2005, la FM Serfin di Busto Arsizio (attiva dal 2006) e la FL Italia, controllata da una finanziaria lussemburghese. Queste sigle hanno almeno una caratteristica in comune: sui loro conti bancari sono approdati svariati milioni di euro provenienti da Italease.

Piatto ricco anche per la milanese Marefin, che nei primi sei mesi del 2007 ha ricevuto provvigioni per 1,2 milioni di euro. Soldi, anche questi, targati Italease. Chi controlla Marefin? Parte del capitale risulta intestato a una fiduciaria. La quota principale fa invece capo al bresciano Gianfranco Imperadori, un'altra vecchia conoscenza di Faenza. Il nome di Imperadori figura anche tra gli amministratori della Italease Network, braccio commerciale del gruppo bancario.

Tutto in famiglia, insomma. O quasi. Nata solo alla fine del 2005, la Marefin è partita a spron battuto. L'anno scorso ha mandato in archivio un bilancio con 800 mila euro di profitti netti su poco più di 2 milioni di ricavi. Ottimi risultati, non c'è che dire. Il record dei record, però, resta saldamente in mano alla Caronte di Roma. Questa piccola società specializzata in intermediazioni creditizie nel giro di un paio di anni avrebbe ricevuto da Italease addirittura 23 milioni. Caronte, è il caso di dirlo, naviga nell'oro. I conti del 2006 segnalano ricavi per 26 milioni con utili per 18 milioni.

Al timone di questa macchina da soldi troviamo Claudio Calza, personaggio ricorrente nelle cronache di questi ultimi mesi. La procura di Roma sta indagando sui suoi rapporti con l'immobiliarista Danilo Coppola, finito in carcere nei mesi scorsi con l'accusa, tra l'altro, di bancarotta fraudolenta.


A questo punto il cerchio si chiude. L'Italease di Faenza ha sostenuto per anni a suon di prestiti la velocissima ascesa di Coppola, già azionista di Mediobanca, socio di Gianpiero Fiorani e protagonista assoluto della breve stagione dei furbetti del quartierino. La stella del banchiere è tramontata insieme a quella del suo grande cliente. E adesso si scopre che tutti e due, Coppola e Faenza, pagavano profumatamente il comune amico Calza. Perché? La risposta potrebbe arrivare dall'inchiesta giudiziaria milanese, quella sul clamoroso flop di Italease.



Dagospia 28 Settembre 2007
 
catenacci ha scritto:
Qualcuno ha qualche informazione ?

Purtroppo ci ho messo un po' di soldi...

E' speculazione ? o un altro caso Parmalat..

SPERO PROPRIO DI NO ANCHE PERCHE' IO CI LAVORO :lol: E SONO TRANQUILLO, A PROPOSITO CHE MI DICI DI WARRANT BANCO POPOLARE CI SONO DENTRO CON 1500 PEZZI E LI HO COMPRATI A 2,80 OGGI MI RITROVO IN PERDITA SECCA, :( SCADONO NEL 2010 CHE DICI LI TENGO E SPERO???
AUGURI A TE ED AI TUOI INVESTIMENTI
 

tontolina

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BANCA ITALEASE (BIL.MI) - Starebbe preparando una cartolarizzazione da 1,5 miliardi di euro. L'operazione, scrivono alcuni quotidiani, dovrebbe partire entro fine settimana e potrebbe essere suddivisa in due o tre tranche.
 

tontolina

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tontolina ha scritto:
BANCA ITALEASE (BIL.MI) - Starebbe preparando una cartolarizzazione da 1,5 miliardi di euro. L'operazione, scrivono alcuni quotidiani, dovrebbe partire entro fine settimana e potrebbe essere suddivisa in due o tre tranche.

A rischio l'accordo con Kevios, ma Italease continua la sua corsa 09/10/2007

Continua la sua corsa Banca Italease, anche se non è più a perdifiato come quella di venerdì scorso quando il titolo quotava 14,47 euro (+7% rispetto alla seduta precedente). Oggi l'azione passa di mano a 14,20 euro (+1%), nonostante le notizie non siano confortanti.

Secondo il quotidiano Mf, l'accordo concluso a fine 2006 per il passaggio del controllo di Kevios, società specializzata nei mutui residenziali, a Banca Italease, potrebbe essere a rischio. Infatti, dopo l'ispezione di Banca d'Italia sono stati bloccati tutti i piani di espansione dell'istituto tra i quali proprio questo acquisto.

Questa società ha con Banca Italease un accordo commerciale per il collocamento di mutui retail e ha prodotto 210milioni di euro nei primi 9 mesi del 2007. L'acquisizione di Kevios, commenta Centrosim in una nota raccolta dall'agenzia Mf Dow Jones, è avvenuta a condizioni estremamente favorevoli: 6 milioni per il 51% (o 6 volte l'Ebitda 2007).

Kevios rappresenta un canale distributivo cruciale anche nel business plan recentemente presentato dal nuovo management e gli analisti pensano peraltro che l'arrivo in tempi brevi del "partner strategico" di Italease possa convincere Banca d'Italia a rimuovere i vincoli all'operatività e quindi consentire il closing dell'acquisizione.

"Se la vendita non dovesse finalizzarsi in tempi brevi", commentano invece alcuni analisti milanesi, "allora Kevios potrebbe trovare nuovi proprietari e Italease perdere una società importante per il rilancio previsto nel business plan". Intanto secondo indiscrezioni di stampa starebbe per chiudere una cartolarizzazione di canoni leasing da 1,5 miliardi di euro che permetterebbe alla società di allentare i problemi di liquidità che la stanno attanagliando.

"Da monitorare lo spread al quale la società emetterà i bond", dice però una sim milanese che sul titolo Italease ha ancora un rating di underperform (sottoperformerà il mercato) e un target price di 9 euro. "In base a queste indiscrezioni Italease potrebbe tornare sul mercato prima di quanto ci attendevamo (il primo trimestre 2008, ndr)", commentano a Euromobiliare, "anche se ci sembra difficile che l'operazione possa concludersi prima dell'aumento di capitale, quindi non prima di dicembre".

Qualora invece l'istituto dovesse tornare sul mercato del debito prima del previsto, la notizia sarebbe positiva "perché permetterebbe al Banco Popolare di ridurre il proprio impegno finanziario", ma non solo: "la cartolarizzazione dovrebbe permettere a Italease di accedere ad un'ulteriore fonte di finanziamento abbassandone il costo marginale", spiegano gli analisti che sul titolo si mantengo hold (tenere) con prezzo obiettivo a 14 euro.

Italia Perri
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?chkAgenzie=TMFI&id=200710091411482860
 

tontolina

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Quasi un miliardo dalle banche, Banca Italease rimbalza

12/10/2007

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Quasi un miliardo dalle banche e Banca Italease rimbalza sul Midex. L'azione avanza infatti dello 0,51% a 13,92 euro con lo 0,78% del capitale già passato di mano. L'istituto avrebbe ricevuto un finanziamento da 950 milioni di euro dai soci del patto di sindacato. Lo riporta la stampa, ricordando che i nuovi fondi vanno ad aggiungersi a due aumenti di capitale, quello da 300 milioni di febbraio e quello in arrivo da 700 milioni.

Per un anno e mezzo il leader italiano del settore del leasing, colpito dallo scandalo dei derivati e reduce da perdite semestrali per 478,8 milioni, potrà quindi concentrarsi sugli obiettivi del piano industriale senza la preoccupazione di accedere al mercato interbancario o di tentare una costosa e difficile emissione obbligazionaria.

Al finanziamento, che ha una durata di 18 mesi, a quanto pare hanno partecipato Banco Popolare, Pop Sondrio, Bpm e Bper. Fra i soci del patto solo Antonveneta e Reale Mutua non hanno preso parte all'operazione. "Non si conosce lo spread del prestito", notano a Euromobiliare sim. "L'obiettivo è quello di dare supporto finanziario in presenza di mercati che non consentono di collocare bond", aggiungono, ribadendo sul titolo hold e un target price a 14 euro.
In generale, "la notizia è indicativamente positiva, ma mancano i dettagli sugli spread applicati per questo finanziamento", conferma anche un altro analista che quindi preferisce rimanere cauto su Banca Italease (underperform e target a 9 euro).


Tra l'altro, alcuni clienti hanno chiesto alla banca la cancellazione degli interest rate swap (Irs) sottoscritti per proteggersi dall'aumento dei tassi per la mancanza di reciprocità.
Banca Italease può cancellare il contratto di Irs dopo il primo anno, mentre ai clienti non è concesso. [è clausola vessatoria???]


In ogni caso, commentano gli analisti di Deutsche Bank (hold e target a 13 euro) ripresi dall'agenzia Mf-Dow Jones, Banca Italease ha svalutato di quasi il 100% il portafoglio Ifr e così il rischio rimanente riguarda le spese legali per l'arbitrato chiesto dai clienti.

Francesca Gerosa
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200710121153214180&chkAgenzie=TMFI
 

tontolina

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BANCA ITALEASE: IPOTESI DI MARKET ABUSE PER VENDITA DERIVATI

(ANSA) - MILANO, 19 OTT - Nell'ambito dell'inchiesta su Banca Italease si potrebbe ravvisare l'ipotesi di 'market abuse' in quanto l'istituto di leasing avrebbe venduto nel periodo 2003-2006 prodotti derivati senza disporre delle necessarie licenze della Banca d'Italia.
E' quanto si apprende da fonti giudiziarie.

Dal quartier generale di Banca Italease non sono stati rilasciati commenti in merito a queste ipotesi. L'istituto, dopo un periodo travagliato a causa delle forti esposizioni proprio di recente ha ricevuto un finanziamento da 950 milioni di euro della durata di 18 mesi, a sostegno di un rinnovato piano di sviluppo da parte dei soci che compongono il patto di stabilità della banca: Banco Popolare, Bpm, Popolare Sondrio e Bper.

Peraltro, Banca Italease ha da diverso tempo avviato la procedura di conciliazione con i propri clienti per risolvere le controversie legate agli strumenti finanziari derivati che hanno causato gravi danni economici e di immagine all'istituto che sta cercando intese con i suoi clienti soprattutto per tramite dell'organismo di conciliazione bancaria allo scopo di giungere ad accordi in tempi rapidi e costi contenuti.
La procedura di conciliazione, svolta con l'ausilio di un professionista indipendente, è disciplinata da uno specifico regolamento e avviene per tramite dell'organismo di conciliazione bancaria costituito dal conciliatore bancario, creato su iniziativa dei maggiori gruppi bancari italiani per la promozione e la gestione dei mezzi di risoluzione delle controversie, alternativi alle procedure giudiziarie.(ANSA).
 

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