Vaccino

porta sfiga fare il testimonial

dopo il bambino di 6 anni tocca al militare

Vedi l'allegato 728720
Yonatan Moshe Erlichman

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Un ascoltatore gli ha chiesto:

“Vorrei comunicarvi un dato relativo ai tamponi Covid
che riguardano pazienti con febbre nel nostro paese:
sono pressoché tutti positivi ma i sintomi sono quelli dell’influenza normale.
Ma l’attendibilità di questi tamponi qual è?”.

Un punto importantissimo questo perché ci fa capire anche molto degli anni pandemici,
quando questi tamponi erano considerati la verità.

“Francamente è una cosa che va avanti da tre anni questa, è un’idiozia che è stata portata avanti per tre anni.

Basterebbe chiedere a chi sottopone questi test, quali sono i valori di sensibilità e di specificità di questo test per la diagnosi che fa.

Vi basterebbe ricordare che nei due anni della cosiddetta pandemia da Covid
noi non abbiamo avuto praticamente casi di influenza

e vi ricordo che è stato detto che questo era avvenuto perché utilizzavamo le mascherine,
nonostante decine di pubblicazioni che hanno confermato che le mascherine non servono a niente.
Ma perché non vai a fare il volontariato in un reparto covid ?
Ma senza mascherina...non serve a niente

Questi test non distinguono tra un coronavirus
e un altro coronavirus o addirittura un’influenza
e dà positivo praticamente a tutto quello che trova.


Non entriamo nei dettagli tecnici dell’amplificazione invece dei tamponi con le PCR,
perché quello è un altro discorso che non farebbe altro che far crollare sempre di più
tutta la menzogna che è stata costruita a livello scientifico intorno a questo
”.
 
Hanno usato del DNA batterico e così hanno fatto senza renderlo noto. Pertanto, il farmaco autorizzato era diverso da quello commercializzato.
Vedi l'allegato 728682
Commento di ricercatore con rating superiore al trolletto da forum.

Novità sulla contaminazione dei “vaccini”

Il 3 gennaio 2024 il Chirurgo Generale della Florida Joseph A. Ladapo (organo tecnico del Ministero della Salute dello Stato) ha replicato a Food and Drug Administration (FDA) e rincarato la dose di critiche.


Riassumo i termini della questione con alcune mie considerazioni tecniche e citando infine la risposta di Ladapo.

Il 6 dicembre 2023 Ladapo aveva inviato una lettera al commissario della FDA degli Stati Uniti, Dr. Robert M. Califf, e al direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), Dr. Mandy Cohen in merito a questioni relative alle valutazioni di sicurezza e alla scoperta di miliardi di frammenti di DNA per dose dei “vaccini” mRNA Pfizer e Moderna. Il chirurgo generale ha sottolineato le preoccupazioni relative ai contaminanti degli acidi nucleici, in particolare in presenza di complessi di nanoparticelle lipidiche e del DNA promotore/potenziatore del virus Simian 40 (SV40). Le nanoparticelle lipidiche sono un veicolo efficiente per il rilascio dell’mRNA nei vaccini COVID-19 nelle cellule umane e possono quindi essere un veicolo altrettanto efficiente per il rilascio del DNA contaminante nelle cellule umane.

La presenza del DNA promotore/potenziatore dell’SV40 può comportare un rischio unico e maggiore di integrazione del DNA nelle cellule umane. In altre parole, la contaminazione con questo frammento del DNA (originato dal plasmide che è servito a produrre i “vaccini” commerciali all’interno delle “fabbriche” costituite dai batteri in cui i plasmidi contenenti anche la sequenza della spike erano stati inseriti) può aiutare l’inserimento di altri frammenti codificanti per varie proteine nelle cellule in cui il “vaccino” è entrato. Inoltre, lo stesso frammento di SV40 può “disturbare” l’espressione dei geni della cellula ospite, provocando un aumento delle anomalie di crescita e proliferazione.

Ladapo ricordava che la stessa FDA nel 2007 aveva pubblicato una guida sui limiti normativi per i vaccini. In questa Guida per l’industria, la FDA delinea importanti considerazioni per i vaccini che utilizzano nuovi metodi di somministrazione per quanto riguarda l’integrazione del DNA, in particolare: L’integrazione del DNA potrebbe teoricamente avere un impatto sugli oncogeni umani, i geni che possono trasformare una cellula sana in una cellula cancerosa.

Il 14 dicembre 2023, la FDA ha fornito una risposta scritta alla lettera di Ladapo del 6 dicembre.

I passaggi salienti sono quelli in cui FDA scrive“Vorremmo chiarire che, sulla base di una valutazione approfondita dell’intero processo di produzione, la FDA ha fiducia nella qualità, sicurezza ed efficacia dei vaccini COVID-19. La valutazione dei rischi e dei benefici dell’agenzia e la continua sorveglianza della sicurezza dimostrano che i benefici del loro utilizzo superano i rischi. Inoltre, con oltre un miliardo di dosi di vaccini mRNA somministrati, non sono stati identificati problemi di sicurezza legati al DNA residuo. Nessuna proteina SV40 è codificata o è presente nei vaccini.”

Il mio commento (poi vediamo anche quello di Ladapo) a tali affermazioni (non sostanziate dalla documentazione fornita) è su tre punti:

a) la continua affermazione che “i benefici del loro utilizzo superano i rischi” è talmente inflazionata e indimostrata che diviene persino ridicola. Si tratta di una difesa di ufficio non basata su dati REALI e QUANTITATIVI perché i benefici cambiano nel tempo, soprattutto in relazione alla patogenicità del virus, oltre all’età degli inoculati, al loro stato di salute, e all’esistenza delle cure per la malattia (è OVVIO che se una malattia è mite e curabile, il rischio del “vaccino” è semplicemente assurdo).

b) Ma anche i rischi cambiano, anzi aumentano, man mano che emergono evidenze delle reazioni post-vaccinali e si affinano i sistemi di farmacovigilanza. Sappiamo bene che le segnalazioni spontanee su cui di solito si basa la affermazione dei rischi sono sottostimate di decine o centinaia di volte, quindi dire che “non sono stati identificati problemi di sicurezza” è una pietosa affermazione illusoria. Persino per le miocarditi non erano stati identificati problemi per mesi e per riconoscere le alterazioni mestruali ci hanno messo un anno e mezzo.

c) L’affermazione che “Nessuna proteina SV40 è codificata o è presente nei vaccini” non ha alcuna importanza, perché qui non si discute sulla “proteina” presente o codificata dai “vaccini”, ma sulla CONTAMINAZIONE DA DNA. Si tratta di un problema completamente diverso, il cui rischio era spiegato nella lettera del 6 dicembre.

Inoltre, nella risposta della FDA si legge che: “È piuttosto implausibile che i piccoli frammenti residui di DNA situati nel citosol possano penetrare nel nucleo attraverso la membrana nucleare presente nelle cellule intatte e quindi essere incorporati nel DNA cromosomico. Inoltre, sono stati condotti studi sugli animali utilizzando insieme l’mRNA modificato e la nanoparticella lipidica che costituiscono il vaccino, comprese le piccole quantità di frammenti di DNA residui rimasti dopo il trattamento con DNAsi durante la produzione, e non dimostrano alcuna prova di genotossicità del vaccino.” Per quest’ultima affermazione citano documenti della FDA relativi alle analisi sui prodotti Pfizer (https://www.fda.gov/media/151733/download?attachment) e Moderna (https://www.fda.gov/media/155931/download?attachment).

Per quanto riguarda tale parte della risposta, i miei commenti sono i seguenti:
a) “Implausibile” non significa “impossibile” e quindi il problema meriterebbe delle prove “ad hoc” di tipo sperimentale, che invece non sono fornite. E’ vero piuttosto che ci sono studi preliminari che hanno mostrato una integrazione delle sequenze vaccinali nel DNA di cellule “in vitro” (Intracellular Reverse Transcription of Pfizer BioNTech COVID-19 mRNA Vaccine BNT162b2 In Vitro in Human Liver Cell Line)
b) FDA parla di “piccole quantità di frammenti di DNA” ma non dice “QUANTI” frammenti hanno trovato, questo probabilmente per non dover ammettere che sono i quantità superiori al di vello di contaminazione ufficialmente previsto e permesso dai regolamenti. Se si trattasse di tracce minime sotto le soglie di autorizzazione, lo avrebbero detto di certo.

c) Andando a leggere i documenti FDA citati per le analisi, non si trova alcuna indicazione che sia stata fatta la misura del DNA contaminante e per quanto riguarda la frammentazione del mRNA, le analisi sono secretate.

d) Le prove di genotossicità sono rudimentali e scarsissime e non si capisce se sono state fatte sui prodotti con mRNA sintetico (quelli per gli studi di registrazione) o con mRNA derivato dai plasmidi, Questo perché nei documenti i dettagli sono secretati.

Infine, nella sua risposta del 14 dicembre 2023 , FDA afferma che "nessuna proteina SV40 è codificata dalle sequenze nucleotidiche presenti nei vaccini mRNA" e che questa affermazione è stata convalidata mediante "test PCR quantitativo". Tuttavia, i test PCR quantitativi non rilevano frammenti di DNA inferiori a 100 paia di basi (bp). Il potenziatore SV40 è 72 bp. Il potenziatore SV40, una sequenza di localizzazione nucleare, è un elemento SV40 trovato utilizzando varie tecniche di sequenziamento da laboratori indipendenti in più fiale di prodotti mRNA modificati per COVID-19. Pertanto, forse la tecnica di quantificazione utilizzata dalla FDA richiede un perfezionamento per rilevare questi frammenti di DNA più piccoli.
In breve, la FDA non ha fornito alcuna prova che questi rischi siano stati valutati per garantire la sicurezza.

Pertanto, il chirurgo generale dello stato della Florida, Dr. Joseph A. Ladapo, il 3 gennaio ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“La risposta della FDA non fornisce dati o prove che le valutazioni di integrazione del DNA da loro raccomandate siano state eseguite. Hanno invece fatto riferimento agli studi sulla genotossicità, che sono valutazioni inadeguate per il rischio di integrazione del DNA. Inoltre, hanno confuso la differenza tra il promotore/potenziatore dell’SV40 e le proteine SV40, due elementi distinti.” “L’integrazione del DNA rappresenta un rischio unico ed elevato per la salute umana e per l’integrità del genoma umano, compreso il rischio che il DNA integrato negli spermatozoi o nei gameti delle uova possa essere trasmesso alla prole dei soggetti vaccinati con mRNA contro il COVID-19. Se i rischi dell’integrazione del DNA non sono stati valutati per i vaccini mRNA COVID-19, questi vaccini non sono appropriati per l’uso negli esseri umani.”

Secondo Ladapo, a questo punto “Gli enti sanitari responsabili delle campagne vaccinali, che siano realmente preoccupati per i rischi per la salute dei pazienti associati al COVID-19, dovrebbero dare priorità all’accesso dei pazienti ai vaccini non mRNA e alle cure per il COVID-19. La mia speranza è che, per quanto riguarda il Covid-19, un giorno la FDA considererà seriamente la propria responsabilità normativa nel proteggere la salute umana, compresa l’integrità del genoma umano”.

Nello spirito di trasparenza e integrità scientifica, il chirurgo generale dello Stato, Dr. Joseph A. Ladapo, continuerà a valutare la ricerca su questi rischi e a fornire aggiornamenti agli abitanti della Florida.
 

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