Val
Torniamo alla LIRA
In Italia i casi erano pochissimi e tutti provenienti dalla Cina:
a partire dal 29 gennaio c'erano due turisti cinesi di Wuhan contagiati, ricoverati allo Spallanzani.
C'era poi un ricercatore italiano positivo al virus e proveniente dalla Cina
e un diciassettenne, rimasto bloccato a lungo a Wuhan a causa di sintomi simil-influenzali,
non positivo al coronavirus ma ugualmente tenuto sotto osservazione e ricoverato allo Spallanzani.
Tutte queste persone sono guarite e sono state dimesse nel mese di febbraio
– per ultima, la paziente cinese della coppia malata - il 26 febbraio.
I contagi fuori dalla Cina sono ancora molto circoscritti e limitati, con focolai per ogni paese di un manipolo di persone.
Alla fine di gennaio il rischio che l'epidemia si diffondesse passava da moderato a alto
e il 27 gennaio l'Organizzazione mondiale della sanità scriveva che era “molto alto per la Cina e alto a livello regionale e globale”.
Tanto che nella serata del 30 gennaio l'Oms dichiarava l'“emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”
e l'Italia bloccava i voli da e per la Cina, unica in Europa.
Ma la situazione in Cina stava già migliorando:
pochi giorni dopo, alla data dell'8 febbraio,
l'Oms scriveva che i contagi in Cina si stavano stabilizzando
ovvero che il numero di nuovi casi giornalieri sembrava andare progressivamente calando.
a partire dal 29 gennaio c'erano due turisti cinesi di Wuhan contagiati, ricoverati allo Spallanzani.
C'era poi un ricercatore italiano positivo al virus e proveniente dalla Cina
e un diciassettenne, rimasto bloccato a lungo a Wuhan a causa di sintomi simil-influenzali,
non positivo al coronavirus ma ugualmente tenuto sotto osservazione e ricoverato allo Spallanzani.
Tutte queste persone sono guarite e sono state dimesse nel mese di febbraio
– per ultima, la paziente cinese della coppia malata - il 26 febbraio.
I contagi fuori dalla Cina sono ancora molto circoscritti e limitati, con focolai per ogni paese di un manipolo di persone.
Alla fine di gennaio il rischio che l'epidemia si diffondesse passava da moderato a alto
e il 27 gennaio l'Organizzazione mondiale della sanità scriveva che era “molto alto per la Cina e alto a livello regionale e globale”.
Tanto che nella serata del 30 gennaio l'Oms dichiarava l'“emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”
e l'Italia bloccava i voli da e per la Cina, unica in Europa.
Ma la situazione in Cina stava già migliorando:
pochi giorni dopo, alla data dell'8 febbraio,
l'Oms scriveva che i contagi in Cina si stavano stabilizzando
ovvero che il numero di nuovi casi giornalieri sembrava andare progressivamente calando.