Venerdì 21 febbraio 2020 è una data centrale per la vicenda italiana legata al nuovo coronavirus.
In questa data sono emersi diversi casi di coronavirus nel lodigiano, in Lombardia:
si tratta di persone
non provenienti dalla Cina, un nuovo focolaio di cui non si conosce ancora l'estensione.
Alcuni dei paesi colpiti (Codogno, Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo ed altri)
sono stati di fatto chiusi“
zona protetta”.
Fuori dalla Cina, il numero di contagiati è molto alto in
Italia,
Iran e
Corea del Sud,
anche se per l'Oms quella di Covid-19
non è ancora una pandemia.
Tuttavia, fra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo 2020, dopo l'Italia,
anche in altri stati (
europei e non solo) vengono rilevare un numero crescente di casi e un'epidemia.
Il contagio si è diffuso nel nostro paese, soprattutto nel nord, ma inizia anche in altre regioni.
Per questo,
mercoledì 4 marzo il governo ha dato il via libera alla chiusura di scuole e università in tutta Italia fino al 15 marzo.
Alla data del 4, stando ai
dati della Protezione civile i positivi sono circa 2.700
e già c'è qualche caso (decine o qualche unità) in tutte le regioni.
Mentre
domenica 8 marzo arriva il decreto che prevede l’isolamento della Lombardia, in assoluto la più colpita,
e di altre 14 province, che diventano
“zona rossa”.
Anche anche se la
bozza ancora non ufficiale del decreto era stata pubblicata da alcune testate già nella serata del 7.
E infine si arriva all'ultima data importante per l'Italia: quella di
lunedì 9 marzo.
In questa giornata, intorno alle 22,
Conte annuncia in televisione di aver esteso a tutto il paese le misure già prese per la Lombardia e per le altre 14 province,
tanto che tutta l'Italia diventerà
“zona protetta”.
Le nuove norma sono contenute nel
nuovo decreto Dpcm 9 marzo 2020, entrato poi in vigore il 10 marzo.
Di fatto la regola è contenuta nell'hashtag #iorestoacasa,
si può uscire solo per comprovate ragioni di necessità come per fare la spesa,
per esigenze lavorative, per l'acquisto di farmaci o per altri motivi di salute.