Vaccino (5 lettori)

Daee

Forumer storico
Non capisce o fa finta di non capire quello che si scrive. Poi può non essere d'accordo ma non continuare a travisare i post.
L'operatore del 118 è stato chiaro nell'esporre un duplice problema, l'elevato numero delle persone che stanno male con conseguente aumento delle chiamate e l'elevato numero di operatori (pluridosati) del settore che stanno a loro volta male e che non possono prendere servizio.
Non ho neanche letto la risposta che sarà sempre la medesima (dammi il link, l'aifa e l'stat non conferma)
Ma i cinesi, gli hamburger, 13.milioni di miliardi di dosi in tutto l'universo.... Poi cosa manca? Ah sì, i parassiti siete voi che non avete fatto spendere un cent allo stato, I finti obblighi con le finte multe, fatti il proteico (come se fossero tutti riconosciuti a livello europeo e come se i liquami proteggessero dalla malattia.
 

superciuk1

La verità e' come voi prima o poi viene a galla
Ma i cinesi, gli hamburger, 13.milioni di miliardi di dosi in tutto l'universo.... Poi cosa manca? Ah sì, i parassiti siete voi che non avete fatto spendere un cent allo stato, I finti obblighi con le finte multe, fatti il proteico (come se fossero tutti riconosciuti a livello europeo e come se i liquami proteggessero dalla malattia.
Niente non capisce....non si commentano i dati ufficiali perchè con quelli ci puliamo il c...
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un po' di storia non fa mai male.

31 dicembre 2019: “polmoniti anomale

Già a novembre – e forse anche a ottobre, secondo le ipotesi di uno studio italiano –
il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 aveva iniziato a circolare, in Cina, in particolare a Wuhan,
la città più popolata della parte orientale, perno per il commercio e gli scambi.

All'inizio, però, non si sapeva che si trattava di un nuovo virus:
ciò che inizia ad essere registrato è un certo numero di polmoniti anomale,
dalle cause non ascrivibili ad altri patogeni.

La prima data ufficiale in cui inizia la storia del nuovo coronavirus è il 31 dicembre,
in cui le autorità sanitarie locali avevano dato notizia di questi casi insoliti.

All'inizio di gennaio 2020 la città aveva riscontrato decine di casi e centinaia di persone erano sotto osservazione.

Dalle prime indagini infatti, era emerso che i contagiati erano frequentatori assidui
del mercato Huanan Seafood Wholesale Market a Wuhan, che è stato chiuso dal 1 gennaio 2020,
di qui l'ipotesi che il contagio possa essere stato causato da qualche prodotto di origine animale venduto nel mercato.
 

Val

Torniamo alla LIRA
L'Oms divulgava la notizia il 10 gennaio,
fornendo tutte le istruzioni del caso (evitare contatto con persone con sintomi)
e dichiarando che non era raccomandata alcuna restrizione ai viaggi per e dalla Cina.

Tutti i casi erano concentrati a Wuhan e non si conosceva la contagiosità di questo virus
(Sars e Mers, ad esempio, molto più gravi erano però molto meno contagiose).


Il 7 gennaio il virus veniva isolato e pochi giorni dopo, il 12 gennaio, veniva sequenziato
e la Cina condivideva la sequenza genetica.

Questo è stato il primo passo importante, in termini di ricerca,
anche per poter sviluppare e diffondere i test (i kit) diagnostici
che serviranno a molti altri paesi.

In questa fase la Cina stava già svolgendo un monitoraggio intensivo.

Il 21 gennaio le autorità sanitarie locali e l'Organizzazione mondiale della sanità
annunciavano che il nuovo coronavirus, passato probabilmente dall'animale all'essere umano,
si trasmette anche da uomo a uomo.

Ma ancora gli esperti non sapevano (e tuttora l'argomento è discusso) quanto facilmente questo possa avvenire.

Il ministero della Salute ha iniziato a raccomandare di non andare in Cina salvo stretta necessità.
 

Val

Torniamo alla LIRA
In Italia i casi erano pochissimi e tutti provenienti dalla Cina:
a partire dal 29 gennaio c'erano due turisti cinesi di Wuhan contagiati, ricoverati allo Spallanzani.

C'era poi un ricercatore italiano positivo al virus e proveniente dalla Cina
e un diciassettenne, rimasto bloccato a lungo a Wuhan a causa di sintomi simil-influenzali,
non positivo al coronavirus ma ugualmente tenuto sotto osservazione e ricoverato allo Spallanzani.

Tutte queste persone sono guarite e sono state dimesse nel mese di febbraio
– per ultima, la paziente cinese della coppia malata - il 26 febbraio.

I contagi fuori dalla Cina sono ancora molto circoscritti e limitati, con focolai per ogni paese di un manipolo di persone.

Alla fine di gennaio il rischio che l'epidemia si diffondesse passava da moderato a alto
e il 27 gennaio l'Organizzazione mondiale della sanità scriveva che era “molto alto per la Cina e alto a livello regionale e globale”.

Tanto che nella serata del 30 gennaio l'Oms dichiarava l'“emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”
e l'Italia bloccava i voli da e per la Cina, unica in Europa.

Ma la situazione in Cina stava già migliorando:
pochi giorni dopo, alla data dell'8 febbraio,
l'Oms scriveva che i contagi in Cina si stavano stabilizzando
ovvero che il numero di nuovi casi giornalieri sembrava andare progressivamente calando.
 

Val

Torniamo alla LIRA
L'11 febbraio è arrivato il nome della nuova malattia causata dal coronavirus.

Il nome, scelto dall'Oms, è Covid-19:

Co e vi per indicare la famiglia dei coronavirus,
d per indicare la malattia (disease in inglese)
e infine 19 per sottolineare che sia stata scoperta nel 2019.

Questo per quanto riguarda la malattia,
mentre il virus cambia nome e non si chiama più 2019-nCoV, ma Sars-CoV-2
perché il patogeno è parente del coronavirus responsabile della Sars
(che però era molto più letale anche se meno contagiosa).


All'epidemia di Covid-19 si affianca quella dell'informazione,
con notizie non sempre veritiere (molte sono fake news).

Tanto che ai primi di febbraio proprio l'Oms parla per la prima volta di infodemia,
termine nuovo con cui si indica il sovraccarico di aggiornamenti e news non sempre attendibili.
 

La Zanzara

Forumer storico
Niente non capisce....non si commentano i dati ufficiali perchè con quelli ci puliamo il c...
FINALMENTE hai avuto il coraggio .... i dati ISTAT sono carta igienica .....
Invece è il vangelo quello che dice sempronio autista di autoambulanza :fiu: :fiu: :fiu: :fiu:
Tutti corrotti , a decine di migliaia i dipendenti di 100 istituti nazionali di statistica :rotfl::rotfl:
SE poi parliamo di chat che dire affidabilissimi !!!!!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Venerdì 21 febbraio 2020 è una data centrale per la vicenda italiana legata al nuovo coronavirus.

In questa data sono emersi diversi casi di coronavirus nel lodigiano, in Lombardia:
si tratta di persone non provenienti dalla Cina, un nuovo focolaio di cui non si conosce ancora l'estensione.

Alcuni dei paesi colpiti (Codogno, Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo ed altri)
sono stati di fatto chiusi“zona protetta”.

Fuori dalla Cina, il numero di contagiati è molto alto in Italia, Iran e Corea del Sud,
anche se per l'Oms quella di Covid-19 non è ancora una pandemia.

Tuttavia, fra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo 2020, dopo l'Italia,
anche in altri stati (europei e non solo) vengono rilevare un numero crescente di casi e un'epidemia.

Il contagio si è diffuso nel nostro paese, soprattutto nel nord, ma inizia anche in altre regioni.

Per questo, mercoledì 4 marzo il governo ha dato il via libera alla chiusura di scuole e università in tutta Italia fino al 15 marzo.

Alla data del 4, stando ai dati della Protezione civile i positivi sono circa 2.700
e già c'è qualche caso (decine o qualche unità) in tutte le regioni.

Mentre domenica 8 marzo arriva il decreto che prevede l’isolamento della Lombardia, in assoluto la più colpita,
e di altre 14 province, che diventano “zona rossa”.

Anche anche se la bozza ancora non ufficiale del decreto era stata pubblicata da alcune testate già nella serata del 7.

E infine si arriva all'ultima data importante per l'Italia: quella di lunedì 9 marzo.

In questa giornata, intorno alle 22,
Conte annuncia in televisione di aver esteso a tutto il paese le misure già prese per la Lombardia e per le altre 14 province,
tanto che tutta l'Italia diventerà “zona protetta”.

Le nuove norma sono contenute nel nuovo decreto Dpcm 9 marzo 2020, entrato poi in vigore il 10 marzo.

Di fatto la regola è contenuta nell'hashtag #iorestoacasa,
si può uscire solo per comprovate ragioni di necessità come per fare la spesa,
per esigenze lavorative, per l'acquisto di farmaci o per altri motivi di salute.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il 27 dicembre 2020 è iniziata la somministrazione del vaccino Covid:
si parte dagli operatori sanitari per raggiungere tutta la popolazione.

Al momento l’unico vaccino disponibile (e autorizzato dalle autorità sanitarie) è quello della Pfizer-BioNTech,
di cui l’Italia ha ricevuto 9.750 dosi distribuite in tutte le regioni.

A regime, il nostro Paese sarà in grado di effettuare 470 mila dosi a settimana
con un orizzonte temporale che spera di vaccinare tutta la popolazione entro la fine del 2021.
Fino a febbraio 2021 ci si concentrerà sugli operatori sanitari, sul personale delle RSA
e sugli ospiti
di queste strutture assistenziali, considerate tra gli ambienti più a rischio
e maggiormente esposte nel corso delle due ondate recenti.

In seguito, ci si concentrerà sugli anziani e sugli over 80 – all’incirca 4 milioni di persone -
altra fascia considerata a rischio e con il più alto indice di letalità al momento.

Se si rispetteranno i tempi, ad aprile ci si sposterà sulla fascia tra i 60 e i 79 anni (13 milioni di persone)
più quelle persone considerate a rischio, ossia chi ha due o più patologie croniche
come ad esempio il diabete o l’insufficienza cardiaca.

Dopo aver vaccinato queste 7 milioni di persone,
si passerebbe al resto della popolazione con la speranza di finire tutto entro la fine del 2021.

La campagna vaccinale potrà avere successo
soltanto se si raggiungerà il 70-80% della popolazione,
in quella che è stata definita la quota necessaria per l’immunità di gregge.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Rimane da capire come si comporterà la nuova tecnologia a mRNA utilizzata per il vaccino.

Se fino ad ora le tecniche vaccinali si erano basate sull’iniezione di un virus morto o già praticamente debellato
per farti sviluppare i giusti anticorpi, ora è tutto diverso.

Cercando di semplificare, si tratterà di iniettare un gene specifico
che comunicherà direttamente al nostro corpo come combattere quel determinato virus
permettendogli di reagire di conseguenza.

Una sorta di codice programmato a tavolino.
 

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