L’ ASST di Lecco ha licenziato l’infermiere Raffaele Varvara,
in seguito a quattro procedimenti disciplinari che l’infermiere aveva collezionato in soli tre mesi di lavoro.
Varvara, dalla sua prima sospensione in seguito alla scelta di non vaccinarsi,
ha in corso quattro procedimenti, poiché reo di aver fatto accedere i parenti di una sua paziente all’infuori dell’orario consentito,
nonché per lo scorretto utilizzo della mascherina ffp2.
“Sono rientrato in corsia dopo due anni ma devo constatare che la situazione è peggiorata,
tuttavia mi sento bene perché ho fatto prevalere l’umanità e l’empatia,
valori che hanno da sempre contraddistinto le professioni di cura
ma che adesso si sono persi in nome dello scientismo.
Non potevo dire di no a una richiesta di buon senso come quella di un marito e un figlio
che volevano prodigarsi per assistere la mia paziente per pranzo,
quando gli orari di visita concessi dall’ “azienda” subiscono ancora le restrizioni pandemiche.
Per loro sono colpevole di non aver rispettato i regolamenti,
io mi sento felicemente “colpevole” per aver difeso il diritto di un paziente di ricevere il calore e il sostegno dei propri cari”.
L’ultimo atto della direzione generale uscente
è stata la delibera con la quale l’azienda sanitaria ha risolto il rapporto di lavoro con l’infermiere.