Vaccino

Pensate a questo essere in giro impunito e che sipermette di dire
"ha firmato il consenso".

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Andrea, un uomo ridotto dal vaccino anticovid in sedia a rotelle,
ha rivolto a Speranza diverse domande e ha esibito una maglietta con la scritta “vaccinato e danneggiato”.

A registrare la cronaca, le telecamere di “Fuori dal coro”,
trasmissione di Rete 4 che ha dato voce alla protesta di Andrea.

La replica di Speranza all’uomo, ormai gravemente invalido,
è visibile nel video
registrato da “Fuori dal coro” durante la presentazione
e in un successivo tête-à-tête fra il ministro e Andrea.

Lo ha accusato di essere là perché portato da “Fuori dal coro”,
ha biasimato la sua protesta perché indurrebbe persone a non vaccinarsi:
«con questa maglietta qui voi ammazzate le persone»
dice al minuto 6:48 del video che circola sui social.
Ha ribadito che Andrea prima di sottoporsi al vaccino ha firmato una liberatoria.


Sta finendo male che più male non si può …la vergogna del #greenpass a #Fuoridalcoro @fuoridalcorotv https://t.co/bwkk0gX4nJ
— Fabio Dragoni (@fdragoni) February 15, 2024

Questo scambio di accuse, sui cui toni ciascuno può farsi la propria idea,
è avvenuto a poca distanza dall’approvazione in Parlamento della commissione bicamerale
che dovrà indagare sulla gestione dell’emergenza covid da parte del governo Conte
e del suo ministro della Salute Speranza.

Un atto dovuto verso il popolo italiano da parte del cuore istituzionale della democrazia,
il Parlamento, che però è stato accolto dall’ex ministro con la stessa stizza
con cui ha ricevuto un uomo reso invalido dai vaccini che gli sono stati somministrati
fra bugie di Stato e obblighi surrettizi:

“squadristi”, è stata l’accusa lanciata da Speranza in aula,
dopo che una parlamentare di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri,
ha accusato la coppia Conte-Speranza di essere stata
«il peggior presidente del Consiglio e il peggior ministro della Salute della storia»,
definendoli poi, in riferimento a una sentenza del TAR, “condannati”.
 
Tutto ciò mentre decine di migliaia di persone come Andrea, in sedia a rotelle,
chiedono invano giustizia per essere stati indotti a vaccinarsi con farmaci non ancora sperimentati, dietro la pezza a colori di una liberatoria che sgravava medici,
case farmaceutiche e politica d’ogni responsabilità.

Ti vaccini, ti ammali o muori? Cavoli tuoi.

Non vuoi farlo? Ti renderemo la vita difficile
(testuali parole di un certo sottosegretario, le ricordate?)
o ti tortureremo ogni 48 ore infilandoti un tampone “fino nel cervello”
con una “geniale costrizione” (testuali parole di un certo altro sottosegretario, le ricordate?).

Nessuno dimenticherà la Costituzione della Repubblica Italiana
calpestata
con l’avallo degli ermellini, dietro la scusa speciosa del “l’ha detto la Scienza”.

Ah, “la Scienza”
è quella che a maggio 2020 “le mascherine solo in certi casi”
e a ottobre 2020 “le mascherine sono indispensabili pure in spiaggia”.
 
La verità è come l’acqua, non la fermi

Ora si viene a sapere che, quando nel maggio 2021 emerse il pericolo di danni cardiaci (modestamente io l’avevo scritto e pubblicato il 31 marzo) il CDC (center of disease control americano) non lo disse per paura che la gente fosse presa dal panico.

Così le persone continuarono a firmare il consenso “informato”…


Nel mondo 4.0 sono io che scrivo.
Gli altri capiscono...

:fiu: :fiu: :fiu:
Nei 28 giorni dopo il tampone positivo è risultato 11 volte più alto rispetto ad altri periodi; per le persone infettate da Covid-19 dopo essere state vaccinate il rischio è risultato 5-6 volte più alto

Dai abbi coraggio ... scrivi alla fondazione non capisceno nulla

Giugno 2020 ... approfondito colloquio /visita con cardiologa del san matteo di Pavia .... in prima linea in trincea al pronto soccorso .......e non dietro a una tastiera

t'è capì aspirante professore
 
Ultima modifica:
LESSONS LEARNT
Qui in calce riporto il primo post che a inizio agosto 2021 mi costò la sospensione per un mese dal social e mi indusse ad aprire un canale Telegram (Marco Cosentino). Il post trattava del primo studio di un certo rilievo che iniziava a far luce sul rischio di infiammazioni cardiache dovute ai vaccini covid. Lo studio riportava l'esperienza di una rete di ospedali USA tramite la quale fu possible raccogliere tutti i casi di mio- e pericardite post-vaccino che portarono a un ricovero o a una visita in pronto soccorso (quindi non tutti in assoluto, già per questo i loro risultati erano sicuramente sottostimati). Poco tempo prima, nel giugno 2021, i CDC USA discutevano di un possibile segnale di rischio di miopericarditi in giovani maschi, stimandole intorno a 4.8 casi per milione discutendo sulla ipotetica correlazione. Questo studio le stima invece a 2.8 per 100.000. Oggi sappiamo che il danno cardiaco anche silente è molto più comune e può raggiungere percentuali a due cifre (Marco Cosentino).

Alcune considerazioni:

(i) negli studi registrativi dei vaccini covid e in particolare di quelli a RNA non c'è traccia di infiammazioni cardiache, probabilmente anche per l'inadeguatezza dei metodi di rilevamento degli eventi avversi (autoriportati dai partecipanti e senza nessun esame laboratoristico, ad esempio la ricerca delle troponina plasmatica prima e dopo vaccino), e questo malgrado i vaccinati fossero ad esempio in Pfizer oltre 20.000, che pare un numero grande ma non lo è;

(ii) vero tuttavia che ad esempio nello studio Pfizer gli ultimi dati a sei mesi prima della sua dissoluzione indicano un eccesso di morti nel gruppo vaccinato, in particolare per cause cardiache. Ma nessuno vi diede peso e tuttora nessuno pare tenerne conto o anche solo essersene accorto;

(iii) lo studio di agosto 2021 è un esempio di farmacovigilanza attiva, con la ricerca di diagnosi specifiche associate allo stato vaccinale, mentre i CDC ancora si baloccavano con le segnalazioni spontanee, che notoriamente sono gravate da tassi di sottosegnalazione del 94-98% in tempi normali. C'è da sospettare, che in era vaccini covid, non pochi abbiano avuto la sensazione che non era così indispensabile segnalare, anche al netto dei sistemi di farmacovigilanza che poi fanno da collo di bottiglia. AIFA ad esempio fu capace di "scremare" circa un migliaio di decessi segnalati post-vaccino riducendoli a circa 29 decessi con qualche forma di correlazione, che sono sempre troppi ma insomma...;

(iv) e infine, indubbiamente i vaccini covid devono ringraziare tra l'altro la solerzia dei social, che si affrettavano a sopprimere la divulgazione delle prime informazioni che una ricerca scientifica comunque "orientata" stava tuttavia producendo. Il blocco di un mese con cancellazione del post che mi capitò ad agosto 2021 fu solo il primo di una serie che a un certo punto mi oscurò il profilo per sei-sette mesi su dodici. Oggi è la stessa OMS, attraverso la revisione del trattato pandemico attualmente in corso, a definire il controllo dell'informazione sanitaria come una priorità onde bloccare qualsiasi voce dissonante o anche solo dubbiosa, il Digital Service Act ha imposto una stretta all'informazione in rete e in questi giorni paesi come la Francia si apprestano a varare norme che sanzionano chiunque "sconsigli" terapie mediche che "siano "evidentemente idonee" sulla base delle attuali conoscenze mediche" (Giubbe Rosse).

Solo per dire che al prossimo giro potremmo non avere più la possibilità di essere ancora qui a raccontarci determinate cose. E allora sì che forse qualcuno sarà soddisfatto e potrà concludere che abbiamo giocoforza imparato la lezione.
 
LESSONS LEARNT
Qui in calce riporto il primo post che a inizio agosto 2021 mi costò la sospensione per un mese dal social e mi indusse ad aprire un canale Telegram (Marco Cosentino). Il post trattava del primo studio di un certo rilievo che iniziava a far luce sul rischio di infiammazioni cardiache dovute ai vaccini covid. Lo studio riportava l'esperienza di una rete di ospedali USA tramite la quale fu possible raccogliere tutti i casi di mio- e pericardite post-vaccino che portarono a un ricovero o a una visita in pronto soccorso (quindi non tutti in assoluto, già per questo i loro risultati erano sicuramente sottostimati). Poco tempo prima, nel giugno 2021, i CDC USA discutevano di un possibile segnale di rischio di miopericarditi in giovani maschi, stimandole intorno a 4.8 casi per milione
4.8 casi per milione ..... numeri preoccupanti
ma poi che fine hanno fatto questi giovani ?

discutendo sulla ipotetica correlazione. Questo studio le stima invece a 2.8 per 100.000. Oggi sappiamo che il danno cardiaco anche silente è molto più comune e può raggiungere percentuali a due cifre (Marco Cosentino).
mi devo preoccupare .... con OKI rischio una emorragia gastrica 1 per milioni ...
che faccio smetto ?
Alcune considerazioni:

(i) negli studi registrativi dei vaccini covid e in particolare di quelli a RNA non c'è traccia di infiammazioni cardiache, probabilmente anche per l'inadeguatezza dei metodi di rilevamento degli eventi avversi (autoriportati dai partecipanti e senza nessun esame laboratoristico, ad esempio la ricerca delle troponina plasmatica prima e dopo vaccino), e questo malgrado i vaccinati fossero ad esempio in Pfizer oltre 20.000, che pare un numero grande ma non lo è;

(ii) vero tuttavia che ad esempio nello studio Pfizer gli ultimi dati a sei mesi prima della sua dissoluzione indicano un eccesso di morti nel gruppo vaccinato, in particolare per cause cardiache. Ma nessuno vi diede peso e tuttora nessuno pare tenerne conto o anche solo essersene accorto;
quindi lo studio inglese su milioni di cartelle non vale un casso ?
(iii) lo studio di agosto 2021 è un esempio di farmacovigilanza attiva, con la ricerca di diagnosi specifiche associate allo stato vaccinale, mentre i CDC ancora si baloccavano con le segnalazioni spontanee, che notoriamente sono gravate da tassi di sottosegnalazione del 94-98% in tempi normali. C'è da sospettare, che in era vaccini covid, non pochi abbiano avuto la sensazione che non era così indispensabile segnalare, anche al netto dei sistemi di farmacovigilanza che poi fanno da collo di bottiglia. AIFA ad esempio fu capace di "scremare" circa un migliaio di decessi segnalati post-vaccino riducendoli a circa 29 decessi con qualche forma di correlazione, che sono sempre troppi ma insomma...;
casso 28 morti correlabili dopo un 100 milioni di dosi
ASSASSINI .... ASSASSINI ..

(iv) e infine, indubbiamente i vaccini covid devono ringraziare tra l'altro la solerzia dei social, che si affrettavano a sopprimere la divulgazione delle prime informazioni che una ricerca scientifica comunque "orientata" stava tuttavia producendo. Il blocco di un mese con cancellazione del post che mi capitò ad agosto 2021 fu solo il primo di una serie che a un certo punto mi oscurò il profilo per sei-sette mesi su dodici. Oggi è la stessa OMS, attraverso la revisione del trattato pandemico attualmente in corso, a definire il controllo dell'informazione sanitaria come una priorità onde bloccare qualsiasi voce dissonante o anche solo dubbiosa, il Digital Service Act ha imposto una stretta all'informazione in rete e in questi giorni paesi come la Francia si apprestano a varare norme che sanzionano chiunque "sconsigli" terapie mediche che "siano "evidentemente idonee" sulla base delle attuali conoscenze mediche" (Giubbe Rosse).

Solo per dire che al prossimo giro potremmo non avere più la possibilità di essere ancora qui a raccontarci determinate cose. E allora sì che forse qualcuno sarà soddisfatto e potrà concludere che abbiamo giocoforza imparato la lezione.
Rischiamo l'estinzione ????

CA-VAX
 
PRO BONO
AIFA, l'agenzia italiana del farmaco che ha la responsabilità di gestire la sicurezza, l'efficacia e ogni altro aspetto dei prodotti medicinali nel nostro paese, per un anno sarà presieduta da una persona che per questo compito non riceverà alcun compenso. Ora, la prima considerazione è che se l'importanza di un lavoro è rispecchiata dalla retribuzione, difficile non concludere qualcosa sulla considerazione che il ministro ha di questo specifico ruolo. La seconda invece è più che altro un ricordo: tanti anni fa, da componente eletto del CdA della mia università condussi una "battaglia" peraltro perdente sulle indennità di carica accademiche, prima fra tutte quella di rettore. Con grande abilità il rettore di allora, figura di altissima caratura e straordinaria intelligenza politica, mi impantanò in una commissione che avrebbe dovuto redigere un regolamento sulla questione, insieme a un funzionario amministrativo oggi dirigente e a un collega economista. Ricordo di quest'ultimo in particolare la replica a quella che ritenevo fosse una delle argomentazioni più forti a favore delle mie posizioni, ovvero che in un'università piccola come la nostra era inammissibile che l'indennità del rettore fosse il triplo do quella del rettore della statale di Milano. La sua risposta fu pronta, precisa e fulminante: "Ma il rettore di un'università storica e importante in una grande città come Milano gode di molteplici benefici "di ritorno" legati alla carica che invece in un'università piccola e periferica non ci sono". Il regolamento che alla fine ne uscì fu di nessuna conseguenza, le indennità continuarono a essere elevatissime anche in tempi di crisi, e oggi oltretutto il governo Draghi ha pure varato un provvedimento che consente di alzarle ancor di più. Ma quella frase non me la sono mai più scordata e chissà perché mi è immediatamente tornata in mente ora di fronte alla notizia del presidente AIFA a titolo gratuito.


Sempre io nel mondo 4. 0, nel quale sono a volte pensionato, altre in servizio
Gli altri capiscono.
 
 

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