Quando il fenomeno Ciccio bellico faceva notare che gli studi erano preprint...
Ma almeno erano di addetti ai lavori.
Il vigliacco trolletto anonimo del forum invece, fa finta di essere un addetto ai lavori, critica tutto e tutti, ma poi, con i dati che lui ritiene sicuri in suo possesso, si vergogna a palesarsi alla comunità scientifica...
D'altra parte, da uno che afferma che 1+1=3, 8000>9000 ecc, non ci si può attendere che si sputtani anche con nome e cognome
ANCORA SULLA PEER REVIEW
La settimana scorsa ho completato quella che in questo anno fin qui è l'ottava revisione di un manoscritto per conto di una rivista scientifica. La rivista è tra le più autorevoli di un settore farmacotossicologico "di nicchia", ovvero alquanto specializzato, e il manoscritto descriveva una revisione sistematica della letteratura su un particolare argomento tutto sommato alquanto attuale. Il punto su cui mi voglio soffermare è che la revisione della letteratura partiva da mi pare oltre tremila pubblicazioni che gli autori dichiaravano di aver recuperato e selezionato sulla base di titolo e riassunto giungendo infine a prenderne in considerazione cinque. Da queste cinque sono stati estratti i dati ed è stata condotta una metanalisi alquanto complessa con sottoanalisi, analisi di sensibilità, analisi per la verifica di eventuali distorsioni, analisi di qualità degli studi prescelti e via dicendo. Una trentina di pagine più quasi altrettante di materiale supplementare. La mia revisione è consistita in una lettura approfondita e una verifica d quanto l'impianto complessivo reggesse. Ovviamente non ho replicato in alcun modo la loro selezione (oltre tremila lavori! mi sono limitato a inserire in uno solo dei vari database che dichiaravano di aver usato una sola delle diverse stringhe di ricerca, confermando che più o meno usciva il numero di lavori dichiarato). Tanto meno ho replicato i calcoli. Ho invece letto i riassunti e parte dei testi dei cinque lavori selezionati, rendendomi conto di una magagna abbastanza grande nei criteri di selezione. Inoltre, ho condotto una mia ricerca sul medesimo argomento identificando almeno un altro studio importante che gli autori apparentemente si erano del tutto persi. Sulla base di questi due aspetti ho proposto che il lavoro fosse rifiutato nella presente forma. Vedremo cosa deciderà l'editor (e se avrà la cortesia di comunicarlo all'umile revisore anonimo). Ma è giusto per tornare ancora una volta sulla revisione tra pari, per esemplificare quanto sommaria, formale ed essenzialmente estetica (e rarissimamente, tutto sommato come almeno in parte in queso caso, di sostanza). E dunque in nessun modo una revisione tra pari di regola garantisce nei contenuti uno studio. Al massimo nella forma e nella presentabilità. In altri termini, una mano di calce sul sepolcro dei dati.