Vaccino

Altro flop vaccinale in vista

L’influenza in circolazione (H3N2, ceppo K) è diversa da quella di ceppo J-Croazia su cui fu progettato il vaccino per la stagione 2025-26.

 
OMS 2025: la conclusione è pronta, le prove si selezionano dopo

La
revisione OMS 2010–2025 su vaccini, tiomersale e disturbo dello spettro autistico ribadisce la linea di sempre: nessun rischio. Non perché abbia esaminato e confutato tutte le evidenze contrarie, ma perché restringe il campo di analisi fino a renderle irrilevanti. I numeri sono espliciti. L’OMS fonda la propria posizione globale su 36 studi totali: 17 sul tiomersale e 19 su vari vaccini, trattati come se rappresentassero l’intera letteratura disponibile. A confronto, una valutazione alternativa prende in esame 308 studi complessivi, di cui 136 direttamente correlati ai vaccini, includendo epidemiologia, tossicologia, biologia meccanicistica, esposizioni ambientali, effetti degli adiuvanti, dose cumulativa e modelli clinici.

La differenza non è solo quantitativa ma metodologica. L’OMS applica criteri di ammissibilità che escludono sistematicamente proprio le prove in grado di indicare una possibile causalità: studi meccanicistici e biologici, tossicologia degli adiuvanti (alluminio), percorsi mitocondriali e neuroimmunitari, modelli animali, casi clinici, analisi ecologiche e, soprattutto, l’intera letteratura sui confronti tra vaccinati e non vaccinati. Così facendo, nessuna plausibilità biologica e nessuna realtà clinica possono emergere dal quadro finale.
L’omissione più significativa riguarda il confronto diretto tra vaccinati e non vaccinati. La revisione OMS non include alcuno studio di questo tipo, non per mancanza di dati ma per esclusione metodologica. La valutazione alternativa include invece tutti i 12 studi disponibili, dai quali emergono nei non vaccinati tassi più bassi di autismo, ADHD, disturbi dell’apprendimento, asma, malattie allergiche, patologie croniche, disturbi gastrointestinali e ritardi neuroevolutivi. Eliminando questi dati, l’OMS rimuove gli unici set capaci di mostrare cosa accade in assenza totale di vaccinazioni.

Anche la ponderazione delle prove è descritta come strutturalmente sbilanciata. Gli studi con risultati nulli ottengono valutazioni di certezza “moderata” o “forte”; quelli che mostrano associazioni positive vengono sistematicamente declassati a “certezza molto bassa” per “alto rischio di bias”, anche quando sono ampi e ben progettati. Il risultato è un sistema auto‑confermante, in cui ciò che assolve viene rafforzato e ciò che solleva interrogativi viene svalutato.

Infine, la revisione OMS ignora due elementi centrali nella ricerca su vaccini e autismo: l’esposizione cumulativa (nessuna analisi dell’intero calendario pediatrico, del raggruppamento precoce delle dosi e dei carichi combinati di adiuvanti) e la regressione dello sviluppo, fenomeno clinico frequentemente descritto e spesso associato temporalmente a fasi di vaccinazione intensiva.

La sintesi finale è chiara: la revisione OMS 2025 non si presenta come una valutazione completa, ma come un’analisi a perimetro controllato. Definendo in anticipo quali prove possono entrare, il risultato finale risulta inevitabilmente coerente con la conclusione già nota.

Per aggiornamenti senza filtri: t.me/carmen_tortora1
 
Botta e risposta

Ancora un bel lavoro del gruppo di Donzelli che “smonta” un articolo di italiani che sembrava sostenere una mortalità inferiore nei vaccinati rispetto ai non vaccinati.

Svelato il “trucco” (o l’errore se volete), la mortalità totale risulta leggermente maggiore nei vaccinati. Oltre a questo, i vaccinati hanno anche maggiore rischio di cancro.

Comment to “COVID-19 vaccination, all-cause mortality, and hospitalization for cancer: 30-month cohort study in an Italian province” | EXCLI Journal

Pdf: https://www.excli.de/excli/article/download/8974/5513
 

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