OMS 2025: la conclusione è pronta, le prove si selezionano dopo
La revisione OMS 2010–2025 su vaccini, tiomersale e disturbo dello
spettro autistico ribadisce la linea di sempre: nessun rischio. Non perché abbia esaminato e confutato tutte le evidenze contrarie, ma perché restringe il campo di analisi fino a renderle irrilevanti. I numeri sono espliciti. L’OMS fonda la propria posizione globale su
36 studi totali: 17 sul tiomersale e 19 su vari vaccini, trattati come se rappresentassero l’intera letteratura disponibile. A confronto, una valutazione alternativa prende in esame 308 studi complessivi, di cui 136 direttamente correlati ai vaccini, includendo epidemiologia, tossicologia, biologia meccanicistica, esposizioni ambientali, effetti degli adiuvanti, dose cumulativa e modelli clinici.
La differenza non è solo quantitativa ma metodologica. L’OMS applica criteri di ammissibilità che
escludono sistematicamente proprio le prove in grado di indicare una possibile causalità: studi meccanicistici e biologici, tossicologia degli adiuvanti (alluminio), percorsi mitocondriali e neuroimmunitari, modelli animali, casi clinici, analisi ecologiche e, soprattutto, l’intera letteratura sui confronti tra vaccinati e non vaccinati. Così facendo, nessuna plausibilità biologica e nessuna realtà clinica possono emergere dal quadro finale.
L’omissione più significativa riguarda il confronto diretto tra vaccinati e non vaccinati. La revisione OMS non include alcuno studio di questo tipo, non per mancanza di dati ma per esclusione metodologica. La valutazione alternativa include invece tutti i 12 studi disponibili, dai quali emergono nei non vaccinati tassi più bassi di autismo, ADHD, disturbi dell’apprendimento, asma, malattie allergiche, patologie croniche, disturbi gastrointestinali e ritardi neuroevolutivi.
Eliminando questi dati, l’OMS rimuove gli unici set capaci di mostrare cosa accade in assenza totale di vaccinazioni.
Anche la ponderazione delle prove è descritta come strutturalmente sbilanciata. Gli studi con risultati nulli ottengono valutazioni di certezza “moderata” o “forte”;
quelli che mostrano associazioni positive vengono sistematicamente declassati a “certezza molto bassa” per “alto rischio di bias”, anche quando sono ampi e ben progettati. Il risultato è un sistema auto‑confermante, in cui ciò che assolve viene rafforzato e ciò che solleva interrogativi viene svalutato.
Infine, la revisione OMS ignora due elementi centrali nella ricerca su vaccini e autismo:
l’esposizione cumulativa (nessuna analisi dell’intero calendario pediatrico, del raggruppamento precoce delle dosi e dei carichi combinati di adiuvanti) e
la regressione dello sviluppo, fenomeno clinico frequentemente descritto e
spesso associato temporalmente a fasi di vaccinazione intensiva.
La sintesi finale è chiara: la revisione OMS 2025 non si presenta come una valutazione completa, ma come
un’analisi a perimetro controllato. Definendo in anticipo quali prove possono entrare, il risultato finale risulta inevitabilmente coerente con la conclusione già nota.
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