I dementi alla zaia tornano all'attacco. Ma licenziarli, no ?
Insieme alla risalita dei contagi, torna l'incubo delle mascherine.
In una bozza di circolare che il Ministero della Salute ha inviato a tutte le Regioni
si anticipa un provvedimento che potrebbe diventare inevitabile,
spazzando via le speranze che la pandemia fosse ormai alle spalle.
"L'ondata estiva ha evidenziato che la pandemia non è ancora terminata - si legge nella bozza -
e l'Italia deve prepararsi affrontare un autunno e un inverno
in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute".
La circolare ha il titolo "Indicazioni per la gestione dell'epidemia SARS-CoV-2 nella stagione autunno-inverno 2022-2023"
ed è firmata dalle direzioni Prevenzione e Programmazione.
Secondo quanto riportato da Repubblica, il testo verrà pubblicato a breve salvo clamorose prese di posizione delle Regioni,
e stabilisce le linee guida sulle decisioni da prendere nel caso di un ritorno del Covid,
che ha ripreso a contagiare molte persone come si può vedere anche dal bollettino di oggi
Dalla vaccinazione, all'uso delle mascherine, torneranno vecchi provvedimenti che tanto hanno fatto discutere.
Mentre si attende il nuovo governo, i tecnici del ministero
firmano un atto che rappresenta una sorta di lascito della gestione della sanità di Roberto Speranza.
Nelle conclusioni si spiega che: "Il futuro della pandemia da Sars-Cov-2 non dipende solo da nuove varianti
che possono emergere e sostituire quelle precedentemente circolanti,
ma anche dai comportamenti e dallo stato immunitario della popolazione".
Altro che libera tutti, le Regioni devono predisporre
"a livello regionale e locale un rapido adattamento delle azioni e dei servizi sanitari
nel caso in cui un peggioramento dell'epidemia dovesse portare ad una aumentata richiesta assistenziale e territoriale".
Intanto "gli andamenti epidemiologici e di impatto sui sistemi sanitari potrebbero cambiare
in seguito alla comparsa di nuove varianti virali in grado di aumentare la trasmissibilità o la gravità clinica dei casi".
Poi bisogna valutare il livello di adesione alla campagna della quarta dose, altamente consigliata per le persone anziane e più fragili.
Il terzo fattore è la riapertura delle scuole, che va insieme al quarto cioè il "soggiorno in ambienti chiusi durante i mesi invernali".
Poi c'è la questione degli altri virus che circoleranno col freddo, in primis l'influenza.
Altri punti sono il grado di suscettibilità della popolazione nei confronti dell'infezione e della malattia grave e la mobilità dei cittadini.
Infine, bisogna valutare "gli effetti a lungo termine dell'infezione, cioè l'incidenza del cosiddetto Long Covid".