Vaccino (7 lettori)

superciuk1

La verità e' come voi prima o poi viene a galla
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Val

Torniamo alla LIRA
I buffoni della quarta dose ......prima dicono che "evade"
poi invitano a prendere il vecchio siero, INUTILE.
Questi sono "gli esperti".
Curare ? No, quello no.
Troppo impegno.
Troppo lavoro per i poveri medici di base che si limitano a scrivere ricette.
Sapeste come era il dottore di 50 anni fa ..........non ci credereste.


Sappiamo che sia BA.4 che BA.5 riescono a evadere la difesa immunitaria indotta dagli attuali vaccini e dal contagio.

Sarà importantissimo ora condurre dei test di immunogenicità per vedere se il siero di chi è stato vaccinato in via sperimentale

con i vaccini aggiornati sulla prima Omicron neutralizza anche queste sotto varianti.

Somministrerei la quarta dose agli over 70 e ai fragili perché è li che si concentrano i decessi.”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
I soccorsi, per quanto tempestivi, non sono serviti a nulla,
come nemmeno le tre ore di intervento chirurgico all’ospedale San Raffaele di Milano.

Il 27enne Dimitri Roveri, originario di Quingentole in provincia di Mantova,
è deceduto nella tarda serata di sabato nel noto ospedale milanese,
dopo aver subito un infarto mentre giocava a calcio sul campo del mantovano.

Dimitri si è improvvisamente accasciato al suolo, privo di sensi, durante una partita di calcio.

Il match era nel contesto del campionato amatori e si disputava tra il Casalpoglio e il Quingentole, team del suo paese.

Il ragazzo è stato colto dal malore improvviso sotto gli occhi della sorella e dei genitori.

Da quanto si apprende, in quel momento il giovane non stava correndo,
né stava sottoponendo il fisico ad un sforzo particolarmente intenso.

In verità, era praticamente fermo, in attesa di ricevere palla.

All’improvviso Dimitri è stato colpito da un forte tremore ed è crollato al suolo.


L’ennesima tragedia che colpisce giovani ragazzi perfettamente in salute e dediti allo sport.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Come riportato da Il Gazzettino, la bomba è stata sganciata sui social:

«L’ospedale di Feltre, reparto di Pneumologia, è sotto inchiesta.
Sembra che legassero i pazienti ai letti, quelli no-vax naturalmente,
compresi quelli fino a 2 dosi considerati no vax».

La Procura di Belluno ha aperto un fascicolo a “modello 45”, per svolgere accertamenti.


Certo, se i fatti dovessero risultare veri, le responsabilità di tali, gravissime, azioni porterebbero a pesanti conseguenze.

Se invece dovessero dimostrarsi infondati, allora l’autore o l’autrice del post rischierebbe una denuncia per diffamazione.


L’accusa, infatti, è di una gravità estrema:

i pazienti erano

«derisi, scherniti, chiedevano aiuto o semplicemente acqua con la febbre alta
e le infermiere ridevano perché se si fossero vaccinati non si sarebbero ammalati
e loro non avevano tempo da perdere».

Il post prosegue:

«Una paziente legata al letto è riuscita a sciogliersi una mano e arrivare a filmare con il suo cellulare le compagne di stanza legate.
Poi ha chiamato i carabinieri che sono arrivati fino alla porta del reparto,
ma lì hanno trovato resistenza da parte delle infermiere che non li hanno fatti entrare per il covid».


Viste le gravi accuse, l’azienda sanitaria ha subito preso le distanze, respingendo ogni addebito:

«L’Ulss Dolomiti appreso dai social il messaggio, poi diventato virale,
circa presunti fatti che sarebbero avvenuti nella Pneumologia Covid di Feltre,
in mattinata ha immediatamente avviato un’indagine interna.
Al momento non è emerso alcun riscontro.
La direzione è in stretto contatto con le forze dell’ordine per i seguiti di competenza e per eventuali azioni di autotutela».


Ma quindi si tratta di una banale fake news? Non proprio.

La Procura di Belluno, infatti, ha aperto un modello 45 e chiesto accertamenti proprio in merito ad un episodio
che si sarebbe verificato nel reparto di Pneumologia di Feltre qualche mese fa,

evidentemente collegato a quanto descritto nel post.

Dunque, le indagini faranno il loro corso e saranno gli inquirenti a stabilire se i fatti sono realmente avvenuti e in che misura.
 

Val

Torniamo alla LIRA
A Palazzo Valdina, a Roma, si è tenuto il convegno
Vaccinazione nella prevenzione dell’infezione da Sars-CoV2, ai guariti e ai bambini: che cosa dicono oggi le prove scientifiche?,

organizzato dal gruppo parlamentare Alternativa e dal CMSi, Commissione Medico Scientifica indipendente.

Durante la conferenza, trasmessa in diretta streaming dai canali di Alternativa,
Marco Cosentino, docente di Farmacologia presso l’Università dell’Insubria,
Alberto Donzelli, medico specialista in Igiene e Medicina preventiva ed
Eugenio Serravalle, specialista in pediatria e Presidente dell’Associazione Studi e Informazione sulla Salute,
hanno presentato nuovi studi e dati riguardo l’efficacia della vaccinazione anti-Covid.


Le novità più importanti riguardano tre argomenti specifici:


  • La capacità dei vaccini anti Covid di prevenire l’infezione, (prima buona, poi mediocre), e che a medio termine può diventare negativa;

  • La protezione dalla malattia per chi è guarito/ha superato l’infezione e sull’effetto a quel punto della vaccinazione;

  • L’infezione da SARS-CoV-2 nei bambini.

La capacità di prevenire la trasmissione del virus è il mandato di legge dei vaccini“,
ha dichiarato ai microfoni il dottor Alberto Donzelli.

“Questa capacità all’inizio era molto buona, con la Omicron mediocre,
però in entrambi i casi declina purtroppo rapidamente.

La novità è che passando il tempo, la distanza dalla seconda dose e anche dalla terza,
la protezione cala e dopo la seconda, dopo che sono passati un certo numero di mesi,
si vede che tende addirittura a invertirsi,

cioè ad essere più suscettibile all’infezione il soggetto con doppia dose di vaccino rispetto al non vaccinato.

E questo cambia notevolmente le prospettive delle strategie in cui bisognerebbe porsi
“.


Per quanto riguarda le altre due novità importanti“, prosegue Donzelli,

una riguarda i bambini: il processo che ho descritto per gli adulti è accelerato in maniera assolutamente inaspettata.

In un grande studio effettuato nello Stato di New York, nei bambini dai 5 agli 11 anni
si è cominciato a vedere che c’è stata nel giro di 45 giorni (con Omicron) un’inversione della protezione,
con addirittura una perdita di efficacia rispetto ai non vaccinati del 41% nei soggetti con due dosi di vaccino.

Questo in un solo mese e mezzo e non si sa come andrà avanti nel follow up
“.


La terza novità riguarda i guariti è lì si è visto da grandi studi, uno che riguarda la popolazione svedese,
che quelli che hanno superato l’infezione in maniera asintomatica o sintomatica, quindi sono guariti,
hanno una protezione molto buona che persiste a distanza di venti mesi dal termine della malattia.

Questa protezione non tende a declinare o lo fa molto molto lentamente.

Il valore aggiunto di una vaccinazione che venga sovraimposta a soggetti guariti


è assolutamente trascurabile dal punto di vista di sanità pubblica.

In Svezia hanno visto che occorrono 1534 dosi di vaccino per evitare una sola infezione,
chiaramente con costi e anche svantaggi in termini di effetti avversi
che sono sbilanciati rispetto al vantaggio di evitare una infezione.

In Israele si è visto ancora peggio, con un grande studio,
che ci vogliono 2mila dosi somministrate a soggetti guariti per evitare una sola infezione.

In termini di sanità pubblica questa cosa ha veramente poco senso”
.


A moderare l’incontro l’onorevole Francesco Sapia di Alternativa:

Noi di Alternativa abbiamo fortemente voluto questo convegno.

Cerchiamo una verità diversa dal dogma che ci impone il Governo, nell’interesse della salute pubblica”
.


L’onorevole Sapia ha recentemente presentato due interrogazioni rivolte al Ministro della Salute Roberto Speranza,
chiedendo che si indaghi sulle morti improvvise di giovani sani
e che si proceda a sospendere le vaccinazioni in via cautelativa.
 

Val

Torniamo alla LIRA
La libertà del metodo scientifico?

La libera coscienza del medico?

Il giuramento di Ippocrate?

Tutto buttato nel cestino.



L’endocrinologo e docente universitario Giovanni Frajese è stato sospeso dall’Ordine dei medici.

La scusa ufficiale è quella di non aver adempiuto all’obbligo vaccinale per i medici,
coerentemente con i dubbi e le questioni che ha sempre posto sulla sicurezza e l’utilità del vaccino anti Covid-19.

Questo è quanto emerge dal Primo Congresso nazionale dell’associazione “Contiamoci” in corso a Bergamo proprio questa mattina, lunedì 9 maggio 2022.


Dopo la sospensione, l'”ex” Dottor Frajese :

Ci hanno fatto credere di essere all’interno di una guerra, dove non c’era bisogno di pensare.


I medici hanno aderito in maniera massiccia, dimenticando completamente il giuramento di Ippocrate, trattando le persone come numeri.


Abbiamo l’Ordine dei medici che ha premiato i medici vaccinatori e non i medici che hanno curato le persone a casa.


Non siamo pochi e siamo in crescita costante, questo è il più bel messaggio che vi posso dare, perché il cambiamento inizia da noi medici.


In questo periodo avete sbagliato tutto!


Avete sbagliato a fare i medici.


A quelli che sono ancora in silenzio, dico che i dati che stanno uscendo vi travolgeranno.


Tanti colleghi rimangono conformi alla narrativa, non parlano, hanno avuto vantaggi, sia economici che di altro tipo.


Questo fa capire che la categoria medica ha raggiunto il punto basso
“.




Sappiamo che gli ordini dei medici sono nel caos, con numerose sedi provinciali che non riescono ad approvare i bilanci e vedono i vertici ribaltati.

Evidentemente esistono ancora medici con una coscienza, conoscenza e che si fanno domande sulla propria professione.

L’obbligo è stata una vera e propria violenza professionale, che deve colpire carriere e coscienze di chi lo ha imposto.


Con questa decisione l’ordine dei medici pensa di mettere la museruola al metodo scientifico cacciando chi, tra l’altro ,
è stato coerente con le proprie idee anche dal punto di vista personale e non ha ceduto all’ipocrisia.
Lo sputtanamento non è per Frajese, ma per l’ordine.
 

Val

Torniamo alla LIRA
In Germania il dibattito sul danno da vaccino ha raggiunto l‘opinione pubblica.

Molti parlano di studio osservazionale a lungo termine della Charité di Berlino

(per chi non lo sapesse, è uno dei più grandi ospedali universitari d’Europa, noto da sempre per le sue ricerche sui vaccini)

in cui è coinvolto anche il Prof. Christian Drosten

(il virologo più noto, che ha supportato sino ad oggi tutte le decisioni del governo)

giunge alla conclusione che gravi complicazioni dopo la vaccinazione

si verificano 40 volte più spesso di quanto precedentemente registrato dal Paul Ehrlich Institute

(PEI è in sostanza un importante istituto riconosciuto di ricerca per vaccini e biomedicina).



Nell’ultimo report di sicurezza pubblicato dal PEI si evidenzia che a fronte di 172 milioni di dosi somministrate al 31 marzo 2022,
sono pervenute 296mila reazioni avverse (1.7x1000dosi) di cui considerate gravi 0.2x1000dosi (fonte).

Nello studio della Charité intitolato “Profilo di sicurezza dei vaccini Covid-19
sono state intervistate circa 40.000 persone vaccinate (link allo studio);

dopo un anno di indagine, i risultati indicano come otto vaccinazioni su 1.000 provocano gravi effetti collaterali.


Rispetto al valore di 0.2 del PEI, si evidenzia un fattore di 40volte superiore.


Considerando che alla data in cui scriviamo in Germania sono state somministrate 179milioni di dosi,
con 64 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose,
i numeri proiettati a questa popolazione parlano appunto di più di 500mila persone coinvolte da gravi effetti collaterali post vaccinazione.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il numero non è sorprendente, spiega il Prof. Harald Matthes, coordinatore dello studio:

Corrisponde a ciò che è noto da altri paesi, come Svezia, Israele o Canada.
A proposito, anche i produttori dei vaccini avevano già determinato valori simili nei loro studi
”.



Con i vaccini convenzionali, come contro la poliomielite o il morbillo,
il numero di gravi effetti collaterali è significativamente più basso.


La Charité registra questi sintomi come gravi effetti collaterali che durano per diverse settimane o più e richiedono anche cure mediche.

Si tratta in particolare

di infiammazioni del muscolo cardiaco,

dolori muscolari e articolari,

reazioni autoimmuni o disturbi neurologici.

Il Prof. Harald Matthes ha dichiarato ad una importante emittente pubblica tedesca:

“[…] La maggior parte degli effetti collaterali, compresi quelli gravi, si attenuano dopo tre o sei mesi, l’80% guarisce.
Ma purtroppo ce ne sono anche alcuni che durano molto di più”.



Sia alla Charité che in altre cliniche, si stanno sviluppando trattamenti efficaci per le persone con complicanze da vaccino:

“Spesso, la
presenza di troppi autoanticorpi nel plasma sanguigno delle persone colpite è la causa del problema“, spiega il Prof. Matthes.

“Ecco perché bisogna prima determinare quali e quanti di questi autoanticorpi siano presenti […]

Non appena la diagnosi è chiara, si tratta di rimuovere gli anticorpi in eccesso dal sangue

mediante soppressione immunitaria da farmaci o da uno speciale lavaggio del sangue
”.


Matthes infine chiede che non si stigmatizzino più coloro che criticano i vaccini,

visti gli effetti collaterali dovremmo finalmente parlarne “apertamente”.
 

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