Tutto sembra indicare che il
deliro collettivo del Covid-19 sia giunto oramai ai titoli di coda,
sebbene di quando in quando si incontra ancora qualche sprovveduto che ci riprova.
Tant’è che molti dei più scaltri
virologi del terrore, fiutando l’aria, si sono da tempo defilati.
Ma non il buon
Fabrizio Pregliasco il quale, continuando a propalare le sue catastrofiche profezie,
rappresenta una sorta di ultimo dei mohicani col camice bianco.
Intervistato per l’ennesima volta da
AdnKronos,
il nostro ha tratto dal suo cilindro una nuova,
terrorizzante evoluzione del coronavirus:
la sottovariante
Kraken.
Con queste parole Pregliasco ha lanciato l’ultimo dei suoi innumerevoli allarmi:
“Dobbiamo considerare che il coronavirus ha una ampissima variabilità
e una tendenza evolutiva a fare di tutto per continuare il suo ‘sporco mestiere’
che è quello di contagiare il più possibile.
Per questo dobbiamo continuare nella
sorveglianza virologica che in Italia si fa poco.
Anche l’allerta d’interesse su ‘
Kraken‘, la sottovariante Covid Xbb1.5, ci dice che dobbiamo essere attenti.
Ci sono segnali che arrivano dagli Usa che indicano una maggiore capacità di contagio
anche rispetto a chi ha l’immunità ibrida, quindi è in grado di reinfettare”.
Dopodichè il nostro eroe è costretto ad ammettere ciò che
Giorgio Palù, attuale presidente dell’Aifa,
ha ribadito domenica scorsa nel salotto di Lucia Annunziata, in onda su Rai3, cioè che
“per ora
non abbiamo avuto varianti più patogene rispetto a Omicron”
(Palù infatti ha detto che “il virus sta trovando da tempo il suo
optimun di convivenza con il corpo umano).
Una convivenza che, però, sembra andare troppo stretta a Pregliasco,
nostalgico di quei bei tempi andati in cui i suoi ossessivi richiami alla prudenza riecheggiavano in ogni emittente televisiva.
Ed ecco, quindi, che il suo lato iettatorio riemerge prepotentemente, sostenendo che
“
Kraken potrebbe avere una immunoevasività – ossia la capacità di bypassare le nostre difese immunitarie –
più alta di Omicron, anche se occorre aspettare dati più definitivi”.