Quanto, di quello che viene etichettato come Long Covid,
può essere un effetto collaterale dell’indebolimento del sistema immunitario a seguito di ripetute vaccinazioni?
Il
metodo scientifico imporrebbe il porsi delle domande, sperimentare, approfondire, provare e riprovare.
L’approccio
fideistico non può riguardare la scienza che, di norma, dovrebbe appunto muoversi per tesi e antitesi, prima di trovare una sintesi.
Già in passato abbiamo scritto a riguardo dei dati della
ricerca statunitense, pubblicati anche da
La Verità del 21 giugno 2022,
secondo cui il presunto Long Covid rappresenterebbe, semmai, un insieme degli effetti collaterali dei vaccini.
In quell’occasione, lo studio – condotto da scienziati di Boston, Philadelphia, Baltimora e Bethesda e pubblicato in versione
pre print a maggio 2022 su
Medrxiv –
aveva trovato riscontro anche nella tesi del professor
Andrea Francesco De Maria, esperto di malattie infettive dell’Università di Genova,
che ha colto problemi
neuropatici serissimi in pazienti italiani dopo il vaccino.
Quella del Long Covid, dunque, è una bufala, un tentativo di confondere le acque?