Il lavoro di Bellavite è consistito nell’aver fornite i meccanismi molecolari degli effetti avversi.
In uno studio di recente pubblicazione con Alessandra Ferraresi e Ciro Isidoro (
QUI)
e corredato da una solida bibliografia di oltre 190 riferimenti,
Bellavite è stato in grado di fare anche una mappatura di come la Spike possa agire nei vari sistemi.
Il recettore maggiormente coinvolto che si lega con la proteina è l’ACE2 cellulare.
Questa interazione altera il sistema renina-angiotensina con gravi conseguenze nel sangue e nel sistema cardiovascolare.
Il meccanismo molecolare che si innesca tra Spike e ACE2 ha, a seconda della zona di interesse,
diversi meccanismi patogenetici,
si va dall’iperattività piastrinica, che, come possibili effetti clinici dà le trombosi,
alla perdita di integrità della barriera emato-encefalica con una risposta pro-infiammatoria nel cervello.
Senza contare fenomeni di immunosoppressione, encefalite, neuropatologie, difetti del gusto, crisi ipertensive.
L’interazione della Spike con altri recettori o con il fenomeno del “mimetismo molecolare” invece,
è quella che investe maggiormente il cuore con danni micro-vascolari cardiaci, pericarditi, miocarditi e trombocitopenie.
La produzione di autoanticorpi anti-Spike, sarebbe invece responsabile delle frequenti tiroiditi subacute registrate.
La mappatura di Bellavite, che dà l’idea di una battaglia navale, è messa a disposizione della comunità scientifica,
ma già da subito vuole prefiggersi uno scopo fondamentale:
la reazione avversa da vaccino covid è un fenomeno grave e reale.
Per affrontarla bisogna capire tutto sulla Spike
perché è questa proteina la responsabile dei fenomeni registrati
e che una parte ancora maggioritaria della medicina fa finta di non vedere.