Vaccino

“Dottor Knock” è la più conosciuta opera teatrale di Jules Romains, scritta nel 1923.
La trama potrebbe dirci qualcosa di molto interessante:
il dottor Parpalaid lascia il suo studio al più giovane Knock,
il quale apprende con suo dispiacere che la cittadina che si appresta a prendere in cura, Saint-Maurice, gode di buona salute.

Ben presto però Knock tramuterà il tutto a suo vantaggio.

Con un’abile strategia attira clienti tramite consultazioni gratuite,
poi, una volta elaborate terapie di lungo corso, fa affari col farmacista del villaggio.

Ben presto le sue cifre lieviteranno, una volta convinti tutti,
inclusi i vicini delle contrade circostanti, di essere malati.

“Dottor Knock” è anche il grande pericolo per la società moderna,
dove il concetto di cura sta pian piano svanendo
a vantaggio di una perenne terapia atta a non contemplare neppure la malattia.



“Quando io studiavo medicina veniva considerata ipertensione
una tensione arteriosa superiore ai 140-90
e adesso invece si curano tutte le pressioni più alte di 120-80,
facendo lievitare il commercio degli antipertensivi.

Estendere i confini della anormalità, invece che della normalità, serve per vendere più farmaci.

A difenderci un po’ da questo c’era prima il giuramento di Ippocrate,
in cui i medici giurano di non somministrare nulla di potenzialmente pericoloso all’individuo
per favorire i loro guadagni.

Esisteva il reato di comparaggio, per cui il Dottor Knock
non avrebbe potuto nemmeno esercitare sopra la farmacia del Paese“.


Oggi non solo questo concetto di comparaggio è superato,

“ma ormai le cattedre di medicina, i primariati di medicina,

le direzioni degli istituti scientifici,

sono appannaggio dei consulenti delle case farmaceutiche,

si è chiuso un cerchio perfetto“.
 
Fvoq31-WYAAg8mU
 
Mah ........

A dare l’annuncio della morte di Massimo Milone
è stato il quotidiano partenopeo ‘Il Roma’.

Milone è deceduto a causa di un malore improvviso accusato nella sua abitazione napoletana.
 
Gli introiti vanno a scomparire.
Aiuto compagni. Inventiamoci qualcosa.


Mentre la popolazione mondiale è finalmente tornata alla sua vita di sempre
e non vuole più sentir parlare di lockdown e Green pass,
c’è una parte del mondo della scienza che sembra non rassegnarsi ancora alla fine dello stato di emergenza.

E continua, a ogni occasione utile, a lanciare allarmi e tragiche previsioni,
come in un disperato tentativo di riportare indietro le lancette del tempo.

Nelle ultime settimane abbiamo così assistito alle dichiarazioni del direttore generale dell’Oms
(Organizzazione mondiale della sanità) Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha tuonato:

“Il virus è qui per rimanere, sta ancora uccidendo e sta ancora cambiando”.

Dalle nostre parti, ovviamente, qualche professore e dottore
ha subito colto la palla al balzo per invocare altri drammatici scenari.


Con un messaggio preciso:
“Il Covid c’è ancora, servono nuove dosi”, parola di virostar.
 
Patrizia Floder Reitter ha riportato per esempio le parole di Filippo Anelli,
presidente della Fnomceo (Federazione nazionale ordini dei medici):

“La malattia continua a essere una delle patologie temibili, visto che provoca ancora morti nel nostro Paese”.


Per Roberto Burioni, una delle virostar più famose del nostro piccolo schermo,
la colpa sarebbe addirittura dei soliti “no-vax”:

“In molti hanno spostato il dibattito sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini, dalla scienza alla politica.
Il risultato è stato catastrofico e ha causato la morte di molte persone”.
 
Invece che discutere degli effetti avversi dei vaccini
e di quegli obblighi imposti alla popolazione nonostante i farmaci non prevenissero il contagio,
bisognerebbe insomma restare in allarme e continuare a guardare al Covid come a un tremendo pericolo.

Un’altra star della tv italiana, quell’Andrea Crisanti
nel frattempo diventato senatore con il Pd, ha a sua volta ammonito:

“Bisognerà vedere quanto durerà il nuovo equilibrio”


La sensazione, insomma, è che i virologi siano subito pronti a tornare alla carica,
non appena dovesse verificarsi qualche altra impennata nei contagi
o l’avvento di nuove varianti del Covid.

Con appelli alla vaccinazione già iniziati.

“Bisogna prepararsi alla stagione fredda usando il vaccino”
ha spiegato Walter Ricciardi, ex consulente di Roberto Speranza.


A Che Tempo che Fa, il leader tecnico della prevenzione dell’Oms Benedetta Allegranzi
è stata ancora più diretta:

“Soprattutto nelle persone fragili il vaccino andrebbe ripetuto ogni quattro, sei mesi”.
 
Mettiamolo bello chiaro.


L’Aifa occultò che vaccinando mamme
si potevano provocare reazioni avverse anche sui neonati.

Nella bozza del 6o rapporto di farmacovigilanza parlano di

“11 segnalazioni su 9 bambini allattati al seno di madre vaccinata”.

Un funzionario propone: “Togliamo?”.

La frase viene tolta.
 

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