da:
[email protected]
[email protected]
Ciao, al momento, per quello che ne so, la situazione è questa:
1. Qualche azionista è riuscito a farsi rimborsare integralmente il controvalore delle azioni dalla banca che aveva negoziato i titoli, attraverso accordi "amichevoli" tra cliente e banca
2.Qualche azionista è riuscito a vincere la causa contro la banca che aveva negoziato i titoli: nel 2003 quasi tutte le banche erano fuori regola riguardo alle norme che stabiliscono la corretta valutazione dei rischi dell'investimento. Alcuni giudici (anche a Roma) hanno dato ragione agli azionisti sostenendo che la banca avrebbe dovuto sapere dello stato di crisi di Parmalat e non procedere all'esecuzione degli ordini di acquisto impartito dal cliente (per le ragioni di cui sopra: inadeguatezza dell'operazione). C'è da aggiungere che, a fronte di alcune sentenze favorevoli, ce ne sono già state molte altre che hanno dato torto al risparmiatore e rigettato la richiesta di annullamento degli ordini di acquisto. La differenza di giudizio tra un tribunale e l'altro (e spesso: anche tra i diversi giudici di uno stesso tribunale, vedi Roma!) è un aspetto poco chiaro della vicenda: si è visto, leggendo le sentenze, che i tribunali piccoli (di città di provincia) hanno dato molto spesso ragione ai risparmiatori azionisti, mentre i tribunali "grandi" (Roma, Milano) più spesso alle banche... Chissà perchè
))
3. Molti azionisti hanno presentato domanda di risarcimento nell'ambito della class action promossa in america. Il termine per la presentazione delle domande è scaduto il 13.3.09 i gestori della class stanno verificando i documenti e (con calma...) manderanno tramite bonifico o assegno a ciascun azionista la quota parte relativa ai risarcimenti offerti da BNL, CSFB e la stessa Nuova Parmalat (che ha risarcito con 10 milioni di azioni)
4. Molti azionisti sono costituiti in parte civile nei vari processi penali in corso a Milano e Parma. Nei mesi scorsi tre banche e una società di revisione hanno offerto il pagamento di una quota del 10% (ciascuna), come risarcimento necessario per ottenere il patteggiamento, MA SOLO AGLI AZIONISTI CHE HANNO COMPRATO LE AZIONI ENTRO IL 11.11.2003 (perchè: io personalmente non lo so)
5. Alcuni azionisti si preparano a fare cause civili contro gli stessi convenuti che hanno patteggiato la pena nei processi penali (ammettendo quindi la responsabilità penale e, si presume, anche civile). Mi risulta che varie cause stanno partendo in queste settimane.
6. Un piccolo stuolo di azionisti ha notificato una causa di risarcimento a nuova Parmalat. Questi reclamano il diritto di ricevere in concambio azioni della Nuova Parmalat (visto che Parmalat Finanziaria è tornata in bonis ed è rientrata a pieno diritto nel Gruppo Parmalat) e reclamano anche UNA QUOTA DEI RISARCIMENTI CHE IL COMMISSARIO BONDI HA RACCOLTO PROPRIO A NOME DI PARMALAT FINANZIARIA. Si tratta di circa 1,5 miliardi di euro, quindi qui la partita (nel merito) è grossa. Questo tipo di azione è possibile solo per gli azionisti che hanno interrotto i termini prescrizionali entro il 24.12.08 (cinque anni dai fatti) e si sono esclusi deliberatamente dalla class action Usa. E' un'azione legale molto audace, basata sul fatto che Parmalat Finanziaria non è affatto fallita, ma è tornata in bonis, e quindi gli azionisti di minoranza avrebbero ancora ampi diritti da esercitare nell'ambito del Gruppo.
Nuova Parmalat, che ha un'intero pool di avvocati di grido che studiano ogni giorno il metodo migliore per "fregare" (legalmente) chiunque, ha manovrato abilmente le carte (e si è fatta fare varie leggi ad hoc dai piloti che magari hanno avuto il voto da noi piccoli azionisti... ) per escludere (cioè: FREGARE) gli azionisti di Parmalat Fin. Aver offerto alla class action un risarcimento, chiedendo in cambio a chi partecipa alla class stessa, la manlleva da ogni azione legale, è stato l'escamotage più subdolo.
Qualche azionista però ha capito l'antifona e ha giocato in contropiede: ha rinunciato ai pochi spiccioli che verranno pagati alla class per chiedere alla Parmalat di essere ri-ammesso nel capitale (o essere risarcito di conseguenza). Pare (dico: pare) che il codice fallimentare e la stessa procedura Parmlaat (è stata fatta una legge ad hoc) diano buone possibilità di riuscita... Sarà una bella causa, vedremo l'esito... Vedremo anche se Parmalat andrà fino in fondo oppure offrirà una transazione, che forse converebbe ad entrambi (visto anche che il controvalore della causa è irrisorio rispetto alle dimensioni dell'azienda)
Come vedi di carne al fuoco ce n'è ancora tantissima. I tempi sono lunghi per noi che siamo semplici "persone", ma sono normali in contesti di questo genere (controversie di natura finanziaria).
L'impressione è che - come nel caso degli obbligazionisti - ci sarà chi - in un modo o nell'altro - riuscirà ad uscire dalla vicenda senza danni, risarcito di tutto punto, e chi invece non rivedrà che pochi spiccioli, e forse neanche quelli.