Invece secondo me il maggior rischio per i bond venezuelani arriva proprio da un cambio di governo, perché a quel punto sarebbe facile scaricare la responsabilità sulla precedente classe dirigente.
Una volta il maggior problema del Venezuela era d'immagine, aveva cioè una classe politica (Chavez in testa) che agli operatori finanziari stava "antipatica" per una serie di motivi. Questo comportava uno spread rispetto ad altri paesi emergenti.
La situazione economica invece destava preoccupazioni molto minori, c'erano una serie di squilibri ma non drammatici.
All'epoca ero (pesantemente) investito in bond venezuelani e speravo in un cambio di governo, con l'idea che si potesse ripetere la storia brasiliana.
Ora il problema è in primo luogo economico e solo secondariamente politico, se anche i chavisti perdessero il potere, non ci sono soluzioni "facili" per risanare il bilancio statale e recuperare valuta estera.
Tutte le strade sono dolorose e impopolari, tagliare il debito estero sarebbe uno dei passi logici che potrebbero fare (se non sbaglio, degli economisti che consigliano l'opposzione si sono espressi a favore di un disconoscimento del debito).
Quello che al momento mi trattiene dall'investire nei bond di venezuela o pdvsa non sono i prezzi (concordo che siamo vicini a livelli da recovery) bensì l'assenza di un catalizzatore che possa provocare un forte rimbalzo.
Eventuali riforme infatti, se da un lato contribuirebbero a rallentare il disastro economico, dall'altro eroderebbero il consenso dell'attuale classe dirigente, portanto potenzialmente ad un cambio di governo e/o disordini, entrambi eventi negativi a mio giudizio.
L'unico catalizzatore è esterno: il prezzo del petrolio.
Ma se credessi in un forte rimbalzo dell'oil, non farei prima a prendermi qlc future o azioni?
In conclusione:
prezzi (molto) interessanti, ma resto in attesa (di news, o di prezzi ancora più interessanti).
In bocca al lupo a chi è dentro!
Ho un attimo, e ti riprendo... concordando
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La soluzione per noi bondholder non è un cambio di governo. Come hai ricordato molti esponenti dell'opposizione propendono per l'haircut ... dove avrebbero poi il terreno spianato su cui ripartire.
Resta da vedere come la pensano gli hedge USA.
La situazione con Chavez, anche rispetto all'oil a 50 $, non è la stessa con Maduro.
"Nicolas" non ha lo stesso carisma, cioè non è "Fidel" ... soffre in popolarità, è debole. In ciò tutte le occasioni sprecate tra la primavera e l'estate .. per paura di perdere ulteriori consensi. Con il Venezuela 2031 a 100 ... ed ora dimezzato.
Del resto anche la situazione economica interna, con Chavez, non era a pezzi. Anzi era florida, con un enorme sviluppo del mercato interno dovuto alle politiche di redistribuzione. Poi l'oil risalito a 100 ha aiutato ...
L'unica soluzione in mano a Maduro è fare questa benedetta riforma dei cambi, cioè non regalare più $ agli amici. In parallelo incrementare le entrate del gettito statale con l'innalzamento del prezzo della benzina e cercando di far pagare qualcosa in più.
La manovra non taglierà il contrabbando, ma - perlomeno - se vogliono continuare a rubare ... versino qualcosa anche nelle casse dello stato.
Il rischio, ovviamente, è che Maduro perda il controllo delle piazze.
Per quanto riguarda le varianti "esterne": Russia e Cina sostengono Maduro ... ma sosterranno anche un altro, purchè garantisca gli accordi.
Sull'OIL le varianti sono innumerevoli, qui entra prepotente il gioco geopolitico ... a noi non resta altro che sperare in un ritorno verso quota 75/80 $