Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1 (27 lettori)

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
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gionmorg

low cost high value
Membro dello Staff
Data la mole di post di questo periodo, vi chiediamo di rimanere in tema per evitare a chi segue di dover leggere post completamente ot.

Grazie per la collaborazione
 

tommy271

Forumer storico
Invece secondo me il maggior rischio per i bond venezuelani arriva proprio da un cambio di governo, perché a quel punto sarebbe facile scaricare la responsabilità sulla precedente classe dirigente.
Una volta il maggior problema del Venezuela era d'immagine, aveva cioè una classe politica (Chavez in testa) che agli operatori finanziari stava "antipatica" per una serie di motivi. Questo comportava uno spread rispetto ad altri paesi emergenti.
La situazione economica invece destava preoccupazioni molto minori, c'erano una serie di squilibri ma non drammatici.
All'epoca ero (pesantemente) investito in bond venezuelani e speravo in un cambio di governo, con l'idea che si potesse ripetere la storia brasiliana.
Ora il problema è in primo luogo economico e solo secondariamente politico, se anche i chavisti perdessero il potere, non ci sono soluzioni "facili" per risanare il bilancio statale e recuperare valuta estera.
Tutte le strade sono dolorose e impopolari, tagliare il debito estero sarebbe uno dei passi logici che potrebbero fare (se non sbaglio, degli economisti che consigliano l'opposzione si sono espressi a favore di un disconoscimento del debito).
Quello che al momento mi trattiene dall'investire nei bond di venezuela o pdvsa non sono i prezzi (concordo che siamo vicini a livelli da recovery) bensì l'assenza di un catalizzatore che possa provocare un forte rimbalzo.
Eventuali riforme infatti, se da un lato contribuirebbero a rallentare il disastro economico, dall'altro eroderebbero il consenso dell'attuale classe dirigente, portanto potenzialmente ad un cambio di governo e/o disordini, entrambi eventi negativi a mio giudizio.
L'unico catalizzatore è esterno: il prezzo del petrolio.
Ma se credessi in un forte rimbalzo dell'oil, non farei prima a prendermi qlc future o azioni?

In conclusione:
prezzi (molto) interessanti, ma resto in attesa (di news, o di prezzi ancora più interessanti).

In bocca al lupo a chi è dentro!

Ho un attimo, e ti riprendo... concordando :up:.

La soluzione per noi bondholder non è un cambio di governo. Come hai ricordato molti esponenti dell'opposizione propendono per l'haircut ... dove avrebbero poi il terreno spianato su cui ripartire.
Resta da vedere come la pensano gli hedge USA.

La situazione con Chavez, anche rispetto all'oil a 50 $, non è la stessa con Maduro.

"Nicolas" non ha lo stesso carisma, cioè non è "Fidel" ... soffre in popolarità, è debole. In ciò tutte le occasioni sprecate tra la primavera e l'estate .. per paura di perdere ulteriori consensi. Con il Venezuela 2031 a 100 ... ed ora dimezzato.

Del resto anche la situazione economica interna, con Chavez, non era a pezzi. Anzi era florida, con un enorme sviluppo del mercato interno dovuto alle politiche di redistribuzione. Poi l'oil risalito a 100 ha aiutato ...

L'unica soluzione in mano a Maduro è fare questa benedetta riforma dei cambi, cioè non regalare più $ agli amici. In parallelo incrementare le entrate del gettito statale con l'innalzamento del prezzo della benzina e cercando di far pagare qualcosa in più.

La manovra non taglierà il contrabbando, ma - perlomeno - se vogliono continuare a rubare ... versino qualcosa anche nelle casse dello stato.
Il rischio, ovviamente, è che Maduro perda il controllo delle piazze.

Per quanto riguarda le varianti "esterne": Russia e Cina sostengono Maduro ... ma sosterranno anche un altro, purchè garantisca gli accordi.

Sull'OIL le varianti sono innumerevoli, qui entra prepotente il gioco geopolitico ... a noi non resta altro che sperare in un ritorno verso quota 75/80 $
 

Gaudente

Forumer storico
I ggb insegnano... ;)
Vi hanno insegnato male.
La solvibilita' dei sovrani greci e' stata un'illusione sostenuta dalla BCE.
In realta' non sono solvibili perche' la Grecia non e' in grado di servire neppure la quota interessi (figuriamoci le scadenze di rimborso) del suo macignesco debito con la troika, figuriamoci il rimborso dei GGB che a quel debito sono subordinati.

Nel caso del Venezuela non c'e' nessun ente sovranazionale disposto a recitare questa pantomima e quindi andra' a fondo come un sasso , ma non prima che la Banda Madurotti abbia raschiato fino in fondo il barile delle concessioni petrolifere da cedere alla Cina in cambio di cash o delle cessioni dei crediti Petrocaribe a qualche usuraio.

State pur certi che quando aprirete la cassaforte del debitore defaultato ci troverete solo le ragnatele.
 
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policeman

Forumer storico
Al momento PDVSA ha più scadenze concentrate fra il 2015 e 2017, contrariamente allo Stato. Comunque, da profano, credo che se salta lo Stato, vien giù anche PDVSA, mentre non è altrettanto vero il contrario. Secondo me, ci sono più rischi in PDVSA

NO,sorry quando l'argentina ha fatto default le banche e le societa' hanno continuate ad onorare e pagare le cedole e tutto quanto.
ripeto ancora una volta se PDVSA fa default ,lo stato Venezuelano fa default immediatamente.PDVSA è l'unico fonte di $$$$
è ovvio che lo stato po defaultare è PDVSA no
 
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qquebec

Super Moderator
petrolio ancora debole, bene invece l'oro

MILANO (MF-DJ)--Prosegue la brutta performance del petrolio "visto che l'Iran ha segnalato la possibilità di una caduta dei prezzi verso i 40 usd al barile qualora la solidarietà tra i membri del cartello Opec venisse meno", puntualizzano gli analisti di Mps Capital Services. Il Brent cede l'1,59% a 66,15 usd e il Wti l'1,93% a 62,59 usd. Bene invece l'oro che è tornato a oscillare sopra i 1.230 usd/oncia, sui massimi da un mese e mezzo, "grazie anche alla debolezza generalizzata del dollaro e agli acquisti in ottica di bene rifugio in concomitanza con le vendite sostenute sulle borse mondiali", spiegano gli esperti. In rialzo anche l'argento che è salito di oltre il 5% e che tratta ora sopra i 17 usd.
 

Cosmic

Guest
L'offerta di greggio tende a concentrarsi in pochi produttori e questo potrebbe creare criticità al mercato. È quanto si legge nel World Energy Outlook 2014, il report dell'International Energy Agency (Iea) presentato oggi a Roma.

Se nel breve termine non dovrebbero essersi problemi negli approvvigionamenti, rileva l'associazione con sede a Parigi che raggruppa i Paesi consumatori di petrolio, il mercato è soggetto a criticità a causa della "dipendenza da un numero relativamente ristretto di produttori". Dal lato della domanda spiccano le richieste in arrivo dai Paesi emergenti, vero motore della crescita della crescita dei consumi. "Per ogni barile che non viene più consumato nei Paesi Ocse, due sono richiesti dai Paesi non-Ocse".

fonte:Finanza.com
 

NoWay

It's time to play the game
MILANO (MF-DJ)--Prosegue la brutta performance del petrolio "visto che l'Iran ha segnalato la possibilità di una caduta dei prezzi verso i 40 usd al barile qualora la solidarietà tra i membri del cartello Opec venisse meno", puntualizzano gli analisti di Mps Capital Services. Il Brent cede l'1,59% a 66,15 usd e il Wti l'1,93% a 62,59 usd. Bene invece l'oro che è tornato a oscillare sopra i 1.230 usd/oncia, sui massimi da un mese e mezzo, "grazie anche alla debolezza generalizzata del dollaro e agli acquisti in ottica di bene rifugio in concomitanza con le vendite sostenute sulle borse mondiali", spiegano gli esperti. In rialzo anche l'argento che è salito di oltre il 5% e che tratta ora sopra i 17 usd.

Sì... booooommmmm...
Chi offre di meno? :)
 

qquebec

Super Moderator
Vi hanno insegnato male.
La solvibilita' dei sovrani greci e' stata un'illusione sostenuta dalla BCE.
In realta' non sono solvibili perche' la Grecia non e' in grado di servire neppure la quota interessi (figuriamoci le scadenze di rimborso) del suo macignesco debito con la troika, figuriamoci il rimborso dei GGB che a quel debito sono subordinati.

Nel caso del Venezuela non c'e' nessun ente sovranazionale disposto a recitare questa pantomima e quindi andra' a fondo come un sasso , ma non prima che la Banda Madurotti abbia raschiato fino in fondo il barile delle concessioni petrolifere da cedere alla Cina in cambio di cash o delle cessioni dei crediti Petrocaribe a qualche usuraio.

State pur certi che quando aprirete la cassaforte del debitore defaultato ci troverete solo le ragnatele.


Ci sarà pure qualcuno che garantirà (eventualmente) per il debito di un paese che siede su immensi giacimenti? Sulla Grecia, o meglio... sui debiti delle banche tedesche e francesi, hanno garantito i singoli stati europei. Sul Venezuela potrebbe garantire la Cina. un po' lo sta già facendo. O sbaglio? :mmmm:
 

tommy271

Forumer storico
Ci sarà pure qualcuno che garantirà (eventualmente) per il debito di un paese che siede su immensi giacimenti? Sulla Grecia, o meglio... sui debiti delle banche tedesche e francesi, hanno garantito i singoli stati europei. Sul Venezuela potrebbe garantire la Cina. un po' lo sta già facendo. O sbaglio? :mmmm:

Tieni conto che ognuno cerca di garantirsi per se stesso ... ;).
Al momento la Cina continua a fornire linee di credito ... le attese è che queste vengano rinforzate ... ma in cambio chiede oil ... e questo andrà tolto ad altri fornitori.
 
Stato
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