Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1 (13 lettori)

probabilità recovery

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tommy271

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Precios de apertura de jornada de los #bonos de #Venezuela y #Pdvsa.


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Obi W. Kenobi

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L'offerta di greggio tende a concentrarsi in pochi produttori e questo potrebbe creare criticità al mercato. È quanto si legge nel World Energy Outlook 2014, il report dell'International Energy Agency (Iea) presentato oggi a Roma.

Se nel breve termine non dovrebbero essersi problemi negli approvvigionamenti, rileva l'associazione con sede a Parigi che raggruppa i Paesi consumatori di petrolio, il mercato è soggetto a criticità a causa della "dipendenza da un numero relativamente ristretto di produttori". Dal lato della domanda spiccano le richieste in arrivo dai Paesi emergenti, vero motore della crescita della crescita dei consumi. "Per ogni barile che non viene più consumato nei Paesi Ocse, due sono richiesti dai Paesi non-Ocse".

fonte:Finanza.com

io ho letto tutto il documento della IEA. è molto bello e ci sono molti spunti anche sulle rinnovabili. però in nessuna delle quasi 500 pagine, ti assicuro, dice che la produzione va a concentrarsi. è vero esattamente il contrario, generalmente non si sbilancia a fare pronostici sul prezzo del greggio ma nel documento di quest'anno (che è uscito oltre un mese fa!) ci sono numerosi riferimenti. la caduta è accreditata proprio all'affacciarsi di nuovi produttori, fra gli americani, fra kuwait e medio oriente in generale, fra canada con tutti i rumors su sands oil e keystone... se proprio si vuole andare a cercare bad news in questo ambito, io punterei sul fatto che anche la cina ha lo shale oil. ora non lo estraggono, forse un giorno lo faranno. dico forse perchè la concentrazione di popolazione sul territorio cinese è molto diversa (quasi 5 volte superiore) con tutte le conseguenze annesse.

No, e' la Cina che si fa garantire i suoi prestiti con concessioni o future forniture di petrolio. In effetti viene da chiedersi quanta della futura produzione di PDVSA non sia gia' vincolata al servizio del debito contratto coi cinesi.

dipende cosa intendi per futura. prima del viaggio di torres in cina, l'accordo era sui 600k barili al giorno. circa la metà era a prezzo di favore concordato, di 70 usd a barile, l'altra metà era vincolata al prezzo di mercato.

sulla parte "variabile", il venezuela ha avuto la flessibilità di poter vendere ad altri quei barili. per la parte fissa, concordata tempo fa, paradossalmente in questo momento sarebbe un affare. la rinegoziazione del debito verte(va) anche su questo. si dice che l'obiettivo di torres fosse una linea di debito di una quindicina di miliardi per il 2015, per far fronte al ribasso del petrolio dei prossimi tempi, oltre alla linea di finanziamento già presente (circa 5 mld di usd all'anno per petrolio "a prezzi vantaggiosi").

tommy271 ha scritto:
EXCLUSIVE-Foreign firms in Venezuela offer new sources for oil imports | Reuters

tommy il tuo link è morto, non so se sia un problema di reuters... qui l'analogo da CNBC.

EXCLUSIVE-Foreign firms in Venezuela offer new sources for oil imports.

è interessante. ma dubito sia fattibile, serve una speciale autorizzazione. è dagli anni 70 che è proibita l'esportazione di greggio. ultimamente qualcosa va verso il giappone, ma si tratta di condensato che, filosoficamente, è una cosa diversa.

cmq l'apertura all'export sarebbe una cosa buona, molte raffinerie USA, quasi tutte, sono predisposte ad elaborare petrolio più pesante dello sweet light crude del texas, infatti lavorano tutto quello che arriva da permian e bakken. se una concessione fosse possibile, magari discutendo sul fatto che CITGO è proprietà di PDVSA, al venezuela arriverebbe un "liviano" direttamente in pipeline.
 

tommy271

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Tweet da Caracas:


In la parte larga los #bonos de #Pdvsa presentan comportamiento similar, con caídas en sus precios en su mayoría de 0,40 puntos.

El Pdvsa 2022 cedió cerca de dos puntos cotizándose por primera vez en niveles de 50,03%.

El Pdvsa 2017 (cupón 8,5%) concentra la caída más elevada en esta parte de la curva: -1,30 ptos manteniéndose en mínimos históricos (56,68%)

Similar comportamiento refleja la curva de la petrolera estatal. En promedio sus precios ceden 0,60 puntos.

Igualmente destaca el #bono Venz 2025 cuyo precio acumula un retroceso semanal de 8,25%, ubicándose en 40,70%.

El Venz 2022 refleja una caída de 0,60 ptos rompiendo los niveles por encima de 60% en los que se ubicó hasta inicios de mes

El Venz 2018 (cupón 13,625%) cede 0,75 puntos, acercándose de esta manera a su precio mínimo histórico (67,75%) mostrado en enero del 2009.

Los precios de los bonos soberanos retroceden en promedio medio punto.

La deuda externa soberana y de Pdvsa se mantienen en terreno negativo
 

tommy271

Forumer storico
tommy il tuo link è morto, non so se sia un problema di reuters... qui l'analogo da CNBC.

EXCLUSIVE-Foreign firms in Venezuela offer new sources for oil imports.

è interessante. ma dubito sia fattibile, serve una speciale autorizzazione. è dagli anni 70 che è proibita l'esportazione di greggio. ultimamente qualcosa va verso il giappone, ma si tratta di condensato che, filosoficamente, è una cosa diversa.

cmq l'apertura all'export sarebbe una cosa buona, molte raffinerie USA, quasi tutte, sono predisposte ad elaborare petrolio più pesante dello sweet light crude del texas, infatti lavorano tutto quello che arriva da permian e bakken. se una concessione fosse possibile, magari discutendo sul fatto che CITGO è proprietà di PDVSA, al venezuela arriverebbe un "liviano" direttamente in pipeline.


Dagli USA sarebbe interessante ... comunque certamente da Algeria, Norvegia, Russia.

Ho messo un post, prima, riguardante lo sviluppo del gas ... questo è ancora sfruttato poco, potrebbero utilizzarlo per le proprie centrali elettriche e vendere le eccedenze di oil alla Cina.
Non essendo un tecnico ... non ho idea dei costi e del tempo necessari alla modifica degli impianti ...
 

tommy271

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Plan de conversión a gas de parque térmico ahorrará $5.000 millones


[FONT=&quot] Para Jesse Chacón 2014 ha sido un año de logros en materia eléctrica, pues culmina con estabilidad en el SEN

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07:59 a.m. | Erika Hidalgo López.- El ministro de Energía Eléctrica, Jesse Chacón, informó que su despacho lleva a cabo un plan de conversión a gas de las plantas termoeléctricas que usan diesel para operar, con lo estiman generar un ahorro de 5.000 millones de dólares anuales.

Chacón destaca que este es uno de los elementos importantes que marcaron el año 2014, debido a lo significativo del ahorro no solo en contante y sonante, sino que además en derivados del petróleo.

De acuerdo con los cálculos del funcionario la primera etapa iniciada en la Isla de Margarita, tras la adecuación de 8 plantas y otras que terminarán de incorporarse antes de que cierre el año o a principios del próximo, se están ahorrando 2.500 millones de dólares, y están dejando de quemar unos 3,016 millones de litros de diesel.

Mientras que la adecuación de la planta India Urquia en la Región Capital, tras la concreción de la mejora del gasoducto que alimenta la Raisa, Arichuna e India Urquia, se lograrán liberar más líquidos del petróleo, una vez incorporadas las tres maquinas.

El titular del despacho eléctrico asegura que con estas tres máquinas se estaría duplicando lo que se ha liberado de diesel en 3,3millones de litros adicionales, “en otras palabras serían 2.500 millones de dólares más, con lo que se supone que estaríamos ahorrando, $5.000 anuales”.

El gas que alimenta a las plantas convertidas, proviene del desarrollo gasífero “Mariscal Sucre”, el gasoducto sale de Sucre, toca la islas de Coche, y aterriza en Margarita, indicó.

Chacón asegura que el gas ya está disponible, al punto que se sincronizó la unidad 1 de la planta termoeléctrica Antonio José de Sucre a 170 megavatios (mw) a gas, que será inaugurada mañana en la ciudad de Cumaná.

La idea es consolidar el sistema eléctrico en oriente, mejorar el servicio del estado Sucre que siempre ha tenido problema y facilitar los niveles de tensión necesaria para aumentar la capacidad hacia Margarita.

El alto funcionario de la Corporación Eléctrica Nacional, asegura que el uso del gas en las termoeléctricas mejora la eficiencia del sistema, porque las máquinas a gas reportan entre 20 a 30 megavatios más que las plantas a diesel, además de que los mantenimientos pueden ser más espaciados en el tiempo.

Estabilidad en el sistema

“Este año estamos cerrando con más estabilidad en el sistema eléctrico gracias a la conversión a gas que logramos”, comenta Chacón.

En materia de transmisión, además del cable submarino que está por inaugurarse, el titular del despacho eléctrico, indicó que se han hecho otros trabajos de envergadura en el Zulia, así como también en los Andes, que ha redundado en beneficio del alto Apure.

“Para esa zona (Guasdualito) se está llevando una línea de transmisión a 230 kv. La primera terna ya está en servicio, y se espera culminar la segunda a principios de año, lo cual va a dar una capacidad de transferencia de 300 megavatios”, precisó el funcionario.

Los resultados de las tres licitaciones que se adjudicaron este año para transmisión, deberán estar rindiendo frutos para 2015, dijo Chacón, tras informar que se espera hacer una nueva licitación que debe estar yendo a junta directiva el próximo martes, para la zona del Sur del Lago.

Con bemoles en el camino


El ministro Chacón no perdió la oportunidad para fustigar las gestiones del pasado.

Para él, el camino ha sido complejo, toda vez que la desinversión con la que el Gobierno del fallecido ex presidente, Hugo Chávez, asumió el tema eléctrico ha pasado facturas.

“Nosotros definimos la obsolescencia en más de 30 años de operación. Es decir la desinversión de los años 80 y 90 trajo como consecuencia que se ingresara al parque menos generación de la que estaba saliendo por obsolescencia. No alcanzaron a llegar a la mitad”, comentó.

Aseguró que a partir del 1999 la demanda se duplicó hasta el 2010, lo que indica que se pasó de 9.000 mw a 18.000 mw.

Chacón muestra cifras y sostiene en los últimos 15 años se instalaron 7.504 mw térmicos y salieron del rezago 3.471 mw por obsolescencia. “En 15 años hemos incorporado más del doble de lo que salió por obsolescencia, hemos hecho mucho más, introdujimos 7 veces más la capacidad térmica que ellos metieron en la década da de los 80”, señaló.

La demanda actual está en torno a 16.900 mw, sin embargo el ministerio reportó un consumo pico este año el 30 de septiembre que rozó los 18.545mw.

“Tenemos disponibilidad para responder a esa demanda, que gira en torno a los 19.000 mw, que esperamos estabilizar a comienzos de 2015 en más de 21.000 mw”, aseguró el funcionario.

Chacón considera que estabilizar el sistema en 21.000 es perfectamente posible con las conversiones a gas y todo lo que se está haciendo en términos generales.

Piensa incluso que para 2015 la generación térmica podría llegar a una disponibilidad diaria de entre 6.500 y 7.000 mw.

El problema es la demanda

“El venezolano no quiere internalizar que la electricidad cuesta”, sentenció Jesse Chacón.

Con indicadores en mano demostró que Venezuela no es solo el país con la electricidad más barata sino que el que más consume.

Pese a que está esperanzado que el plan Banda Verde, termine por quebrar el brazo a los malos usuarios, sostiene con laconismo que “el plan Banda Verde todavía está muy lejos de ser verde”, dijo.

La respuesta a ello es simple, el venezolano piensa que la energía es parte del derecho de nacer en un país fundamentalmente productor de ella.

Chacón explica que Venezuela está muy por encima del promedio mundial que es de 278 kv/h/mes, al reportar 700 kv/hm. “Eso hay que cambiarlo, hay que internalizar la necesidad del ahorro, por el ambiente y por país”.

Leer más en: Plan de conversión a gas de parque térmico ahorrará $5.000 millones
 

Obi W. Kenobi

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Ho messo un post, prima, riguardante lo sviluppo del gas ... questo è ancora sfruttato poco, potrebbero utilizzarlo per le proprie centrali elettriche e vendere le eccedenze di oil alla Cina.
Non essendo un tecnico ... non ho idea dei costi e del tempo necessari alla modifica degli impianti ...

si, è roba iniziata questa estate. visto che hanno gas, parecchio, sarebbe interessante se si affacciassero al mercato del condensato e affini, anche da usare sia come blend che come prodotto finito... può essere interessante la riconversione di impianti ormai in disuso, o la creazione di altri dedicati in modo da aumentare le rendite da prodotti energetici senza aumentare il supply di greggio... anche perchè nel futuro il greggio ed i gas andranno verso un equilibrio più marcato nel settore delle fonti rispetto ad adesso.

il discorso è che sono rumors... con 5 miliardi si può avviare sicuramente una start-up, il know-how sicuramente c'è visti gli accordi con la russia. come per tante altre cose, rimaniamo nel campo del possibile, per adesso, piuttosto che del probabile...
 

tommy271

Forumer storico
A mio avviso i volumi mi sembrano troppo bassi rapportati ai prezzi .... Chi sta rastrellando gli spiccioli ?

A Francoforte non scambiano, ma il MM si regola secondo prezzi OTC. Credo che il TLX sia il "regno" dei retailer :lol:.

Spiccioli o meno, i prezzi sono questi ... ormai seguono il prezzo del WTI, senza alcuna altra concessione.

Leggevo ora le dichiarazioni del Ministro Iraniano che se la prende con i sauditi, a suo dire, colpevoli di manovre contro Teheran e Mosca colpevoli di sostenere la Siria. E accusava di complotto contro gli stati della regione.

I sauditi se la prendono con gli USA per lo shale e altrettanto fa Maduro ...

Un gran casino con l'OPEC che non governa nulla.
 
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