Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1

probabilità recovery

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Stato
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Bonos soberanos cierran con tono positivo


[FONT=&quot] En promedio los títulos soberanos suben 0.15 puntos, en contraste los bonos de Pdvsa que pierden 0.17, siguiendo el comportamiento del crudo

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21-08-2015 07:19:00 p.m. | Emen.- Los bonos soberanos cierran la semana con tono positivo mientras que los bonos de la estatal petrolera finalizan en terreno negativo.

En promedio los títulos soberanos suben 0.15 puntos, en contraste los bonos de Pdvsa que pierden 0.17, siguiendo el comportamiento del crudo.

En la parte corta de la curva de Venezuela destaca el bono Venz 2018 cupón 13.625%, con una ganancia de 1.25 puntos reflejando mayor demanda en este instrumento en la jornada de hoy, de igual forma el Venz 2016 y el Venz 2018 cupón 7% suben medio punto respectivamente.

En cuanto a la curva de la estatal petrolera en su parte corta, el Pdvsa 2016 presentó la caída más relevante al perder 0.69 puntos.

La prima de riesgo de Pdvsa, medida a través del Credit Default Swap a 5 años sube 83 puntos a 8.003 puntos básicos, lo que acumula un incremento de 4.421 puntos en lo que va de año.

El rendimiento promedio de los Bonos de Venezuela se ubica en 35.3% mientras que el de Pdvsa se ubica en 33.6%.

Materias primas

El crudo mantiene su tendencia la baja, tocando niveles mínimos en 10 años, impacto fundamentalmente por los temores de una desaceleración económica mundial y por la sobreoferta a nivel global.

El West Texas Intermediate pierde 87 centavos de dólar para cotizarse en 40.30 dólares el barril, mientras el Brent pierde 1.16 dólares.

El rendimiento de la deuda soberana de Estados Unidos a 10 años, cae 3 puntos básicos con respecto a la mañana, este instrumento conjuntamente con el oro son los más demandados como activos de refugio por parte de los inversionistas.

Mercado bursátil

Las acciones en Estados Unidos y en Europa cierran la semana con una pérdida en promedio de 6%, siendo ésta la peor semana en los últimos 4 años, impactados principalmente por las acciones de los sectores de tecnología y energía.

El S&P500 pierde -3.17% en la sesión de hoy, afectado principalmente por la caída de las acciones de APPLE (-6.12%), Microsoft (-5.67%) y Gilead (-6.28%) ante el pesimismo en el mercado por el comportamiento de la economía de China.
El Dow Jones cede -3.12%, y el Nasdaq -3.52%.


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Premesso che, i titoli piacciono se sono destinati a dare soddisfazioni, l'incognita è tanto più reale quanto più veloce e maggiore è la discesa del prezzo del petrolio. Consapevole di ciò, personalmente dopo aver disinvestito dalla Grecia perchè quest'Europa mi ha rotto le @@ ho deciso di acquistare il titolo in questione negli ultimi tre giorni al prezzo medio di 37 circa. Ripeto: più che un'investimento, considero definitivamente perso il capitale impiegato e, con l'ulteriore consapevolezza che, se debbo saltare, salterò con un paese che comunque detiene interrate 25000 tonn. di oro! Oltre a 300 Mld di barili di petrolio e 100000 tonn. di coltan + tutto il resto...

La riflessione andrebbe fatta sulla possibilità di evitare una simile soluzione.

Cioè, se ipoteticamente sei nel giro degli "amici degli amici" e vedi che Maduro ha poche possibilità di vincere ... cosa faresti?
 
La riflessione andrebbe fatta sulla possibilità di evitare una simile soluzione.

Cioè, se ipoteticamente sei nel giro degli "amici degli amici" e vedi che Maduro ha poche possibilità di vincere ... cosa faresti?

Non sono convinto del fatto che se Maduro perdesse le elezioni, andrebbe tutto a rotoli. Chi governa il paese non sono i politici e questo è tanto evidente anche in Italia dove il livello di corruzione è più basso che in Venezuela. La politica c'entra fin tanto che si tratta di varare leggi a favore di lobbies e corporazioni lo si è visto benissimo in Grecia. Figuriamoci in Venezuela
 
Non sono convinto del fatto che se Maduro perdesse le elezioni, andrebbe tutto a rotoli. Chi governa il paese non sono i politici e questo è tanto evidente anche in Italia dove il livello di corruzione è più basso che in Venezuela. La politica c'entra fin tanto che si tratta di varare leggi a favore di lobbies e corporazioni lo si è visto benissimo in Grecia. Figuriamoci in Venezuela

In questo momento, fossi un membro del PSUV o degli "amici degli amici" penserei a togliere di mezzo Maduro.

Con lui non si va da nessuna parte.
 
In questo momento, fossi un membro del PSUV o degli "amici degli amici" penserei a togliere di mezzo Maduro.

Con lui non si va da nessuna parte.

Con un altro, invece, dove si andrebbe? La politica è l'arte dell'inganno e dell'ipocrisia. E i cambiamenti non avvengono mai per ragioni "democratiche" o nell'interesse generale. Solo un colpo di stato sarebbe in grado di assicurare la piena indipendenza dalle multinazionali
 
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Francisco Monaldi: Nuestra producción de crudo está cayendo como nunca



El director fundador y profesor del Centro Internacional de Energía y Ambiente del IESA, Francisco Monaldi, aseguró este jueves que la estatal petrolera Pdvsa "produce 2.6 millones de barriles diarios, casi 400 mil barriles menos de lo que se generaba en 2008".








EL UNIVERSAL
jueves 20 de agosto de 2015 11:22 AM



Caracas.- El director fundador y profesor del Centro Internacional de Energía y Ambiente del IESA, Francisco Monaldi, aseguró este jueves en una entrevista en el Circuito Éxitos, que la situación de la petrolera Pdvsa es "precaria".

"Nos agarra la caída de precios en un momento en que nuestra producción ha venido declinando, aunque Pdvsa diga que se está estabilizando y que incluso en la faja esta incrementándose. Nuestra producción de crudo convencional está cayendo como nunca antes", aseveró el economista.

Señaló que en el momento en que todos los países petroleros incrementaron su producción en la etapa de los precios altos del crudo, "nosotros hicimos lo contrario".

"Recientemente Pdvsa reportó a la OPEP que producíamos 2.6 millones de barriles diarios. Casi 400 mil barriles menos de lo que se generaba en 2008", ratificó Monaldi.

Advirtió que uno de los problemas más grandes que enfrenta la petrolera es que "desde el 2012 nuestros yacimientos más productivos que se encuentran al norte de Monagas, están cayendo. Por eso es que estamos importando petróleo de otros países."

"La única cosa que tiene Pdvsa a mano frente a esta situación es incrementar la producción de crudo extra pesado. Como cayó la producción de crudo liviano por decisiones equivocadas y otras cosas, en esta coyuntura a Pdvsa no le queda de otra", explicó Monaldi.

Así mismo, comentó que "en los próximos dos años Pdvsa no estará recuperada", debido a que es "muy difícil manejar una empresa aisladamente de un país que se maneja mal. Una empresa debe ser autónoma. Si lo hemos hecho antes, podemos hacerlo ahora pero depende del país que tengamos".
 
Con un altro, invece, dove si andrebbe? La politica è l'arte dell'inganno e dell'ipocrisia. E i cambiamenti non avvengono mai per ragioni "democratiche" o nell'interesse generale.

Al momento Maduro tiene ancora in mano le file del PSUV ... ma il suo potere va indebolendosi, di pari passo con la caduta del sostegno popolare.

Ultimo strappo verso gli "amici degli amici" il siluramento dell'inetto Asdrubale Chavez.

E' difficile decifrare il dibattito interno (se c'è) dopo la cacciata dei membri della sinistra e della destra del partito.
Cabello pare ritagliarsi sempre più spazio, forse anello di trasmissione tra PSUV e militari.

Questi ultimi hanno guadagnato sempre più spazio e vantaggi nell'attuale situazione di corruttela.

Se cade Maduro, perderanno i privilegi ... se non prenderanno le distanze.

Una situazione che mi piace poco è la proclamazione dello stato di emergenza alla frontiera con la Colombia: con i militari sempre in primo piano.
 
...il dilemma è acquistare pre ristrutturazione a 36 e " godere " delle cedolones fino all evento ....o acquistare post evento a prezzi 36- cedole. ..

...altro dilemma è l evento sarà telecomandato o sarà incontrollato

...altro dilemma sarà se controllato che tempistiche per la soluzione e stessa domanda se incontrollato

...situazione work in progress ...con prezzi del usd comunque in calo sul euro e e petrolio che non accenna a risalire ...

logicamente parliamo comunque di cifre importanti ...non cippini da 100/200 k usd nominali
 
La riflessione andrebbe fatta sulla possibilità di evitare una simile soluzione.

Cioè, se ipoteticamente sei nel giro degli "amici degli amici" e vedi che Maduro ha poche possibilità di vincere ... cosa faresti?


"Ogni scelta ha il suo prezzo" e, per evitare soluzioni dolorose, come giustamente evidenzi, ci sono le BEI a T.V. 2018 € che offrono un rendimento negativo.

Quien sabe per Maduro...! E' come affidarsi al lancio della monetina. Qui una riflessione ragionata su chi ne sa sicuramente più di me e che, mi ha convinto sulla possibilità che Maduro non perda la poltrona:


"
In quanto alle elezioni parlamentari di dicembre, tra i tanti colpi di stato scoperti e quindi falliti c’è anche il possibile “colpo parlamentare” denunciato dal giornalista Jose Vicente Rangel, già Vice Presidente della Repubblica con Hugo Chavez (9). L’obiettivo dell’opposizione venezuelana sarebbe di effettuare un golpe alla paraguaya, ossia ottenere la maggioranza assoluta alle prossime elezioni di dicembre e poi votare la destituzione del Presidente della Repubblica. Ovviamente sarebbe una procedura del tutto illegale, perché la Costituzione non prevede tale strumento per destituire il presidente. In ogni caso la vittoria elettorale dell’opposizione non è certa, anzi la vedo difficile. Indubbiamente l’opposizione ha una quantità di voti molto vicina a quella del governo, come ha dimostrato l’ultima elezione presidenziale dell’aprile 2013, in cui Maduro ha vinto con solo 200.000 voti di vantaggio.



Alle prossime elezioni parlamentari potrebbe anche avere un numero di voti superiore a quello dei partiti che appoggiano il Governo, ma difficilmente potrà ottenere la maggioranza dei deputati; infatti, bisogna considerare due fattori: il primo, che in Venezuela vige il sistema elettorale maggioritario, con l’elezione di un deputato per collegio; il secondo fattore da considerare è il fatto che il voto dell’opposizione non è omogeneo in tutto il territorio nazionale, ma si concentra nei quartieri più ricchi delle grandi città; in tali zone arriva a prendere anche il 90%, come a Chacao o Baruta (nell’est della città di Caracas, tra le zone più ricche del Venezuela); nella stragrande maggioranza dei collegi popolari difficilmente potrà ottenere l’elezione del deputato. Quello che sembra certo è la grande astensione come hanno dimostrato le elezioni primarie dei partiti di entrambi gli schieramenti: per l’opposizione hanno votato poco più di 500.000 elettori, ma si è votato solamente in un terzo dei collegi; per il partito socialista hanno votato poco più di 3 milioni di persone e si votava in tutti i collegi. In particolare nell’ultima elezione del Partito Socialista potevano votare non solo gli iscritti al partito (circa 7,5 milioni) ma tutti i cittadini venezuelani aventi diritto al voto (circa 20 milioni). In definitiva ha votato il 15% circa.



Tra l’altro per quanto riguarda l'elezione dell'opposizione, ad oltre un mese di distanza non sono ancora stati diramati i risultati e quindi gli eletti! In definitiva risulta che le persone che non appoggiano il presidente ed il partito del presidente non appoggiano neppure i partiti di opposizione, che sono tanti, oltre una trentina, e mai si mettono d’accordo; ognuno è in lotta con l’altro. I risultati dei vincitori non sono ancora stati resi noti perché ci sono lotte intestine all'interno dei vari partiti e quindi è probabile che alla fine si proporranno non i candidati scelti dal popolo dell'opposizione, ma quelli derivanti da subdoli accordi. Ovviamente questo comportamento antidemocratico influisce sull’astensione dei votanti che non appoggiano Maduro, che in fin dei conti vanno a votare massivamente solo quando si tratta di eleggere il Presidente, ovvero votare contro il chavismo.



Riassumendo, per le prossime elezioni prevedo una grande astensione, una elezione equilibrata per quanto riguarda il numero dei voti, ma alla fine otterrà comunque la maggioranza la coalizione che fa capo al presidente Maduro.



Secondo me, più che guardare a questa elezione parlamentare bisogna rivolgere l’attenzione al possibile referendum revocatorio del prossimo anno. In Venezuela esiste la possibilità di revocare il mandato a tutti gli eletti, quindi anche al Presidente della Repubblica a metà del periodo presidenziale. In questo caso l’opposizione deve prima raccogliere un numero di firme sufficienti per innescare il referendum, ossia il 20% degli aventi diritto al voto, quindi all’incirca 4 milioni e poi ottenere la vittoria nel referendum; ma non è sufficiente la semplice maggioranza dell’opzione a favore della revoca del mandato, occorre che il numero dei voti favorevoli alla revoca del mandato sia superiore al numero dei voti ottenuti dal Presidente per la sua elezione; in questo caso, Maduro avendo vinto con il 52% e circa 7,5 milioni di voti a favore potrebbe anche perdere e quindi si aprirebbero scenari completamente nuovi per il Venezuela."


Selvas Blog: Il Venezuela può andare in default?


Anche se in parte molti conoscono già il contenuto dell'articolo, ne suggerisco comunque la lettura...
 
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