Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
...immagina i prezzi poi dove li troviamo...casse vuote ...golpe militare...per non farsi male ...la scalettatura in entrata ...sarà d obbligo ...SE decido...

la fretta ad entrare in SIZE ...si paga a volte cara

;)

ciao Russia se ben ricordo in passato volevi fare all in su PDVSA, il 37 o il 27,perche' piu' sicuri rispetto ai soberanos .bene hai cambiato idea? sulla base di cosa? forse le maggiori scadenze di PDVSA da onorare nel 2016/2017 rispetto ai soberanos ? grazie
 
Al momento i prezzi riflettono bene la situazione del paese ... praticamente le fabbriche non producono più niente, i beni nei supermercati scarseggiano, borsa nera alle stelle.

C'è solo da augurarsi che non capiti qualche inconveniente (tipo interruzione della produzione in qualche raffineria) altrimenti non ci resta che piangere.

E tutto questo per arrivare in qualche modo alle elezioni di dicembre.

...è entrata nel mio orizzonte ...meglio RI-entrata dopo lo stop dell'anno scorso ...che mi ha salvato le chi.appe :-o

vediamo come evolvono i prezzi della "nostra" grecia ...più si avvicinano a 90 e li superano :cool: (2019) più motivi avrò per guardare fuori grecia ...poi se c'è ciccia da magnare sarò della partita come sempre ...Size ...Prezzi ...strategia ...tutto come evolverà la situazione ...delicatissima :D

lasciamo lavorare IL TEMPO ;)
 
ciao Russia se ben ricordo in passato volevi fare all in su PDVSA, il 37 o il 27,perche' piu' sicuri rispetto ai soberanos .bene hai cambiato idea? sulla base di cosa? forse le maggiori scadenze di PDVSA da onorare nel 2016/2017 rispetto ai soberanos ? grazie

la mia idea è entrare solo sui GOVERNATIVI ...tassazione 12,50 anzichè 26% ...2027 perchè SENZA CAC ...società PDVSA se ne era parlato tempo addietro qui mi sembra anche con Givemeleverage ...se ricordo male essendo società...non vorrei che la "svuotassero" ci resta una società vuota ...con i debiti ...

la mia idea migliore per un gain stratosferico è :

default o MEGLIO ancora RISTRUTTURAZIONE ORDINATA E 2027 più mi sembra 2018 FUORI DA RISTRUTTURAZIONE mancano le CAC ...

se fanno e spero di NO DEFAULT DURO SU TUTTOA LA LINEA . I PREZZI 20/30 potrEbbero bastare per portare a casa il QULO

SI CERCA DI SEGUIRE GLI AVENIMENTI DEGLI ANNI PRECEDENTI DA ME INGNORATI E pagati CON LO swap SULLA gRECIA 1.0 ...POI RIPRESI CON INTERESSI NEL POST swap :cool:

QUANDO ACCADONO GLI EVENTI RISTRUTTURAZIONI O DEFAULT ...

LA DIFFERENZA LA FANNO I DETTAGLI ;)

c'è tempo ...prima sistemiamo la Grecia con Elezioni - QE - Reprofiling ...NOvembre è il mese da seguire attentamente VENEZUELA...
 
Ultima modifica:
la mia idea è entrare solo sui GOVERNATIVI ...tassazione 12,50 anzichè 26% ...2027 perchè SENZA CAC ...società PDVSA se ne era parlato tempo addietro qui mi sembra anche con Givemeleverage ...se ricordo male essendo società...non vorrei che la "svuotassero" ci resta una società vuota ...con i debiti ...

la mia idea migliore per un gain stratosferico è :

default o MEGLIO ancora RISTRUTTURAZIONE ORDINATA E 2027 più mi sembra 2018 FUORI DA RISTRUTTURAZIONE mancano le CAC ...

se fanno e spero di NO DEFAULT DURO SU TUTTOA LA LINEA . I PREZZI 20/30 potrEbbero bastare per portare a casa il QULO

SI CERCA DI SEGUIRE GLI AVENIMENTI DEGLI ANNI PRECEDENTI DA ME INGNORATI E pagati CON LO swap SULLA gRECIA 1.0 ...POI RIPRESI CON INTERESSI NEL POST swap :cool:

QUANDO ACCADONO GLI EVENTI RISTRUTTURAZIONI O DEFAULT ...

LA DIFFERENZA LA FANNO I DETTAGLI ;)

c'è tempo ...prima sistemiamo la Grecia con Elezioni - QE - Reprofiling ...NOvembre è il mese da seguire attentamente VENEZUELA...

certo che il 12,50% rispetto al 26% e' una bella differenza come non darti torto ?!!! pensavo puntassi su PDVSA perche' la ritenevi piu' sicura e meno attaccabile o meglio al Venezuela conveniva fare def...t sui soberonos piuttosto che su PDVSA per paura di pignoramenti su assets,macchinari ecc.ecc. certo che anche l'idea di svuotare la societa' mandarla in malora e aprirne una nuova di zecca e' una possibilita'... ti diro' in caso di evento funesto chi la indovina e' bravo. !!!! grazie per la tua opinione
 
Salve, non ricordo chi ma mi era stato chiesto un post, pubblicato su FOL, dove citavo ultimamente qualcosa di interessante, ma non ricordo chi o cosa...questi sono gli ultimi, buon VENZ a tutti!

...Fonte: Studi Legali NYC...Più probabile un default del Venezeula che non di PDVSA, anche se i CDS sui Soberanos quotano meno dei Quasi-Soberanos (PDVSA), infatti chi possiede legalmente e gestisce gli asset petroliferi è PDVSA, mentre il Venezuela riceve royalties ed imposte. Quindi dato che il grosso delle scadenze è su PDVSA, e che il default di PDVSA può scatenare forme di sequestro (embargo) di asset vitali alle entrate del Paese, è assai più probabile, ma in casi estremi, che a defaultare possa essere il Soberano e non i Quasi-Soberanos, anche perché è difficile che si possano trasferire gli asset di PDVSA ad una new-co. in quanto diversi già collateralizzati, cioè dati a garanzia di esposizioni creditizie ed obbligazionarie (vedi CITGO)...c'è poi la vitale questione del cosiddetto ALTER EGO, cioè il Venezuela viene considerato o potrebbe essere considerato un "proxy" di PDVSA e di BCV, quindi gli asset di uno potrebbero essere confiscati, purchè non diplomatici e militari (in quanto protetti da immunità negli Usa) per ripagare i creditori dell'ALTER EGO! Inoltre diversi bond prevedono clausole di cross default he potrebbero portare all'ACCELERAZIONE dei PAGAMENTI. Il fatto che moltissimi bond VENEZUELA abbiano le CACs li rendono idonei alla ristrutturazione senza che sia considerata default, tutti tranne la 2018 e la 2027!
 
José Guerra: El petróleo y nosotros
Alia iacta est! Buon Ferragosto a tutti, come sempre passando molto tempo a studiare il tema Venezuela...Guerra, che potrebbe diventare a breve il ministro-ombra della MUD, se questa vincesse il 6D le elezioni parlamentarie (non così scontato come sembra, né che le vincano, né purtroppo che si facciano...) e poi quello vero e proprio se il Chavismo dovesse soccombere, torna ormai con frequenza settimanale a parlare di rifinanziamento della deuda, che soltanto per i bonos VENZ e PDVSA, è inferiore ai 70mld$ come nominale emesso e potrebbe essere riacquistata tutta per assurdo, potenzialmente con meno della metà...attenzione al lessico usato nel "pamphlet", si torna a ribadire per l'ennesima volta in due settimane, che gli attivi esteri (in teoria tra i 40 e 60mld$ ancora, seppur in max parte immobilizzazioni finanziarie e materiali, scarso cash e cash equivalents) sarebbero ormai agli sgoccioli, che il servizio del debito costa il 22% della spesa complessiva in un contesto di deficit al 20%, che bisogna rifinanziare per rendere il debito sostenibile e per evitare il default e permettere il finanziamento e la riapertura delle linee di credito con l'estero per aggiudicarsi importazioni necessarie al rilancio dell'economia...Ora, premesso che sono come molti qui, abbastanza esposto col Venezuela, proprio perché credo che non vada in default, bisogna però cominciare a considerare il rischio default, e quindi cosa succederà ai bond,dato che non esiste una regola standard universale, se e quale sarà il recovery value, quali le modalità di sostituzione dei titoli, quali i tempi soprattutto (speriamo non "argentini") anche se ciò non dovesse accadere e speriamo che non accada...Guerra sta facendo campagna elettorale utilizzando la leva della sostenibilità e liceità del debito estero o meno, la cui onorabilità e rimborso è cavallo di battaglia e fine di arricchimento del chavismo, che a tutti gli effetti l'ha contratto e orchestrato forse per portare fuori dal Venezuela tutti i dollari possibili e immaginabili nonostante oltre 850mld$ di entrate petrolifere in 13 anni (insieme al cambio a 6.30 ancor prima 4.30 e 2.15 .l'emissione di debito estero è secondo la MUD uno stratagemma per far arricchire pochi oligarchi e affini) E siamo soltanto agli inizi della campagna elettorale, vedrete cosa accadrà se andando verso il 6D la escasez y desabastecimiento continuano, vedrete che l'opposizione cavalcherà il tema del rifinanziamento o reperfilacion con quotidiana invettiva. Personalmente penso che Guerra, stimato economista, stia opportunamente peggiorando un pochino le cose rispetto a quelle che sono realmente (a livello finanziario, non economico) perché è l'unico modo per invogliare i venezuelani a votare in massa il 6D e dare la prima spallata a Maduro e co...Senza giudicare se fa bene o meno, non si tratta di tifare né per il chavismo né per la MUD, in un contesto sociopolitico ultra polarizzato come quello venezuelano, è opportuno ricordare che il Venezuela con esportazioni pari nel 2015 (mia stima) intorno a 42mld$ totali possa finanziare import per 28/30 mld$ e pagare il servizio del debito (10.5) purtroppo servono almeno altri svariati mld$ (almeno 7) per rimborsare almeno in parte il debito commerciale e ripristinare le importazioni a credito dai fornitori esteri (rimborso parziale di linee revolving) e trovare risorse per investire nelle infrastrutture energetiche turistiche e di viabilità di cui il Paese ha disperato bisogno, inoltre servono almeno altri almeno 4mld$ per permettere ai venezuelani di andare a studiare all'estero, pagare cure mediche fuori dai confini, spostare legalmente capitali e permettere il rimpatrio dei dividendi maturati da imprese ed investitori non residenti. Quindi, in sostanza, ben venga una ristrutturazione del debito, specialmente a breve, per trovare quei famosi 10mld$ di cui parla Guerra necessari a rimettere in moto l'economia di Caracas, che secondo me sono anche pochi, purchè non preveda haircut e tagli cedolari e/o moratorie, a me andrebbe bene anche concambiare i titoli con scadenza 2016-2022 per 10 anni al 2026-2032, in effetti a noi creditori-risparmiatori-speculatori o Venezuela believers non andrebbe male...purtroppo non sempre con le buone maniere si ottiene tutto e la mia esperienza di 20 anni mi dice ce ricorda che:
1) In Argentina nel 1999/2000 ci fu un mega-canje orchestrato da Cavallo, salutato come un successo per la ristrutturazione indolore del debito, poi nel 2001-2 ci fu il default unilaterale deciso da BsAs e ancora oggi perdurano le conseguenze...senza andare nel dettaglio. https://es.wikipedia.org/wiki/Megacanje per chi vuole documentarsi...
2) Correa nel 2010 dichiarò parte del debito dell'Ecuador ingiusto, lo ripudiò, con haircut del 65%, dopo aver fatto una revisione contabile dell'esposizione, sia per cause ed origini, ed è la stessa cosa che propone anche Guerra...della serie se andiamo noi al potere o accettate la reperfilacion (e siete fortunati) oppure andiamo con le maniere forti e facciamo default, poi rimanete pure holdout se volete...dopo ovviamente aver revisionato le origini del debito e i beneficiari, state sicuri che verrebbe ripudiato in buona parte perché negli ultimi 15 anni Caracas ha ricavato dalla bonanza petrolera, almeno 850mld$, evaporati in progetti discutibilissimi come GMVV, Petrocaribe e sovraffatturazioni, importazioni non necessarie...
3) Se ciò può confortare, i quasi-default di Ucraina e PortoRico prevedono, nel migliore dei casi anche ricovery rates fino al 60 ed 80% rispettivamente, ma sono stime da prendere con le molle...inoltre il debito-pil di Caracas non è altissimo,e dato che non viene fato nulla a livello di iniziative economiche, è possibile che ri-privatizzando tutto ciò che è stato nazionalizzato da Chavez, garantendo investimenti e proprietà privata, aumentando la benzina, aprendo la FAJA alle compagnie USA (di fatto cedendo PDVSA la maggioranza...) restituendo autonomia a BCV e eliminando controlli sui prezzi e capitali, forse anche se intervenisse FMI, non è detto che ci sarà alcun intervento sul debito, ma più si rimandano le iniziative necessarie, più la situazione peggiora e le richiede, con correttivi urgenti e draconiani.
Praticamente in caso di insolvenza non concordata eventuali potenziali creditori potrebbero, in teoria rivolgersi alla giustizia di diversi Paesi, confiscare parte o tutto degli attivi fino a concorrenza delle somme vantate, tra cui conti correnti per l'incasso e pagamento delle forniture, petroliere di proprietà, raffinerie, attivi del Paese che non siano né diplomatici, né militari, essendo poi le emissioni sia VENZ che PDVSA la questione legale sarebbe tutta incentrata sul tema ALTER EGO, come nel triste caso argentino...anni ed anni ed ancora non si sa chi ha ragione riguardo al tema! ALTER EGO per VENZ/PDVSA potrebbero essere gli attivi della Banca Centrale, perché non indipendente, ma anche le sponsorizzazioni, udite udite, a Maldonado, pilota F1, tra i meno vincenti in assoluto. La fonte di tutto ciò è altamente attendibile, cioè legale! Gli eventi sopra descritti sono parimenti altamente poco probabili, almeno estremi.
 
Salve, non ricordo chi ma mi era stato chiesto un post, pubblicato su FOL, dove citavo ultimamente qualcosa di interessante, ma non ricordo chi o cosa...questi sono gli ultimi, buon VENZ a tutti!

...Fonte: Studi Legali NYC...Più probabile un default del Venezeula che non di PDVSA, anche se i CDS sui Soberanos quotano meno dei Quasi-Soberanos (PDVSA), infatti chi possiede legalmente e gestisce gli asset petroliferi è PDVSA, mentre il Venezuela riceve royalties ed imposte. Quindi dato che il grosso delle scadenze è su PDVSA, e che il default di PDVSA può scatenare forme di sequestro (embargo) di asset vitali alle entrate del Paese, è assai più probabile, ma in casi estremi, che a defaultare possa essere il Soberano e non i Quasi-Soberanos, anche perché è difficile che si possano trasferire gli asset di PDVSA ad una new-co. in quanto diversi già collateralizzati, cioè dati a garanzia di esposizioni creditizie ed obbligazionarie (vedi CITGO)...c'è poi la vitale questione del cosiddetto ALTER EGO, cioè il Venezuela viene considerato o potrebbe essere considerato un "proxy" di PDVSA e di BCV, quindi gli asset di uno potrebbero essere confiscati, purchè non diplomatici e militari (in quanto protetti da immunità negli Usa) per ripagare i creditori dell'ALTER EGO! Inoltre diversi bond prevedono clausole di cross default he potrebbero portare all'ACCELERAZIONE dei PAGAMENTI. Il fatto che moltissimi bond VENEZUELA abbiano le CACs li rendono idonei alla ristrutturazione senza che sia considerata default, tutti tranne la 2018 e la 2027!

:D
 
García: recompra del Pdvsa 2015 ?es una decisión correcta? (+Audio) | Descifrado
interessante intervista a Garcia di Econometrica, ascoltatela per chi capisce lo spagnolo...integro con alcune mie considerazioni e numeri!
in sostanza le attuali riserve valutarie sono le medesime del 1998, ovviamente completamente differenti la composizione ed il contesto: nel 1998 stava per arrivare al potere il Chavismo e terminava la IV repubblica con la seconda presidenza Caldera, BCV possedeva 10mld$ in Bond Usa alcuni mld$ in oro e il resto cash + DSP presso FMI, il prezzo del petrolio tra 10 e 30$ nel periodo, pochissimi debiti obbligazionari in circolazione, importazioni nettamente inferiori ai livelli attuali (10/15mld$) e ai livelli ipertrofici del 2012 (60) 1/3 export era non petrolifero! Oggi invece a parità di riserve abbiamo il 70% in oro monetario, di cui il 90% in Patria ed il 10% alla BoE e quindi utilizzabile per swap o prestiti dietro garanzia, appena 600mln$ in Bond Usa o affini, 1.2mld$ appena in DSP presso FMI post doppio prelievo primaverile-estivo, debiti per 70mld$ in bond PDVSA-Soberanos ed importazioni doppie (forse 30mld$ nel 2015 o meno). Aferma che più che la Cina, è l'FMI a dover essere preso in considerazione come prestatore di ultima istanza, ma sarebbe uno smacco politico per l'attuale dirigenza chavista. Inoltre nel 2011 le riserve erano cresciute a 42mld$ grazie all'enorme rivalutazione dell'oro mentre in realtà i quantitativi in lingotti rimanevano i medesimi si riducevano le valute estere sotto forma di bond, in primis TdS Usa. Debito sostenibile quest'anno, non nel 2016 se non cambia la politica economica, se invece dovesse cambiare speranze, bisogna eliminare controllo dei cambi, che rende le importazioni inefficienti, alimentando contrabbando e sovraffaturazione. Difficile che possano salire le R.U. rimasto poco da vendere come attivo, io non la penso proprio cos', magari cedendo CITGO incassano 7/8mld$ puliti + altri pagamenti Petrocaribe e prestiti da qualche paese OPEC o Cina, forse la si scampa anche nel 2016, dipende da chi è al potere!
il problema è PDVSA, che ha bond in scadenza e/o con ammortamento, se raccolgono sul mercato le massime quantità tramite Fondi Pensione ed altri enti locali e governativi possono poi proporre lo swap e rimandare il pagamento del capitale, se lo facessero da questo anno risparmierebbero 6 mld$ nel 2015/17, 4 nel 2016/17, finanziando così le importazioni.
Il problema è PDVSA perché a differenza del Venezuela, secondo alcuni legali USA, non può fare default perché possiede raffinerie ed altri attivi vitali per il commercio petrolifero. Idem per la Venezuela 2022, quella pure è amortizing, dal 2020 al 2022 rimborsano 1/3 capitale, potrebbero ridurre i cash outflows in maniera saggia e finanziare con i risparmi importazioni e spesa sociale, rimandando al 2020/2030 il rimborso del capitale. Potrebbero farlo anche sfruttando i bond con CACs, quasi tutti tranne 2018 e 2027, e non sarebbe default!
con PSUV dominante all'AN (e quindi MUD che perde elezioni 6/12 anche se improbabile...) e Maduro ancora al potere, anche il Venezuela vanta ancora almeno 40mld$ in attivi ormai la maggiorparte sono di PDVSA e quello di maggior valore è CITGO che come entrprise value vale oltre 10mld$ forse anche 12, il business R&M va forte negli Usa ma l'azienda non è quotata, io non vorrei assolutamente la cessione di CITGO, perché oltre ad essere un'acquirente sicuro di petrolio pesante venezuelano è anche la miglior garanzia per i creditori, ma se l'anno prox non si cambia politica economica allora l'unico asset che può permettere il finanziamento della deuda per circa 10mld$ è CITGO, il resto come l'oro monetario presso la BOE, i DSP presso FMI e la liquidità presso FONDEN e Fondo Chino, serviranno per garantire importazioni pubbliche e private, sempre che la politica rimanga questa (per assurdo) e che il petrolio non risalga...ovviamente l'optimum sarebbe un nuovo governo che azzera qualsiasi "tonteria" chavista dal controllo dei cambi a quello dei prezzi dei beni, che privatizzi l'Orinoco e la Guayana ed aumenti la benzina a prezzi quasi internazionali, che sia market-friendly e lasci fare ai privati...magari! Purtroppo se la situazione socio-politica rimane quella che è o l'anno prox ci pensa la Cina con Russia India e Qatar con finanziamenti fino a 15mld$ oppure PDVSA sarà costretta a cedere CITGO, clausole legali permettendo!
tanto CITGO prima o poi si vende, inutile a dirsi!!!
O per impellenti esigenze di finanziamento, tipo acqua alla gola nel 2016, oppure per ridurre gli attivi confiscabili a danno di Exxon, Conoco vincitrici in ultima istanza ed in maniera inappellabile dei ricorsi ICSID, oppure perché il business non dovesse essere più strategico. A questo punto meglio venderla nel 2016 per 8mld$ al netto del debito e non se parla più, almeno abbiamo più chances di veder servito il debito nel 2016! L'unico modo per tenerla è risolvere i mille problemi del Paese, e quindi tramite cambio governo e della maggioranza parlamentare, a meno che Maduro & Co. cambino testa e strategia. In caso di default CITGO verrebbe pignorata all'80%,a questo punto la si vende prima del default e si compra tempo per 12 mesi in attesa di prezzi petroliferi più alti e stabili (75$ max). Oppure si fa un'ipo del 40% e si racimolano 4/5 mld$ se possibile così non si perde il controllo!
Il brent è il prezzo di riferimento del petrolio a livello mondiale, il 70% delle transazioni si basa sul brent anche se a livello produttivo l'impatto è davvero minimo, poi si chiama brent ma in realtà è solo uno dei 4 petroli che formano il Brent Blended! Cmq per gli arabi e l'OPEC due sono i riferimenti: il Brent e il Dubai-Oman, ora se aumenta la produzione Opec è ovvio che il Brent può risentirne negativamente in un contesto di sovraofferta, mentre il WTI è il petrolio di riferimento per gli Usa e anche paesi come il Venezuela, di conseguenza quando aumenta la produzione negli Usa, in un contesto di sovraofferta, il WTI ne risente negativamente. Gli analisti sono sorpresi, jò tambièn, perché in questo momento ed anche presumibilmente in futuro, sarà l'OPEC ad aumentare la produzione e non gli USA, quindi sul BRENT abbiamo e dovremmo avere un effetto negativo sul prezzo mentre sul WTI uno neutrale o positivo, quindi lo spread dovrebbe diminuire e non allargarsi. In sostanza con la produzione USA ferma a 9.6mln bg e prevista in calo a 9.3/9.4 l'anno prox mentre quella OPEC intorno ai 32 ed in aumento da 30.3 di novembre 2014 (+1.7) uno si dovrebbe attendere un calo del Brent maggiore del WTI e non viceversa. Anche perché il WTI è di qualità, oltre che di quantità superiore al BRENT, sia come API gravity (40 vs 38°) che come zolfo presente (0.2% vs 0.3%) infatti per anni il WTI ha quotato più del Brent, questo perché lo shale non era ancora sviluppato e di Brent ancora in abbondanza, adesso invece abbiamo gli Usa che affogano nel petrolio mentre il Brent del Mare del Nord è via via più scarso, ma anche più difficile da estrarre per le dure condizioni climatiche nel mare tra GB e Norvegia, mentre negli Usa a meno che non ci sia un uragano nel Golfo del Messico, è sicuramente più facile, meno costoso. L'unico modo per unificare le quotazioni è quello di permettere l'export petrolifero (vietato dal 1973 in seguito all'embargo OPEC) di grezzo agli USA, ciò provocherebbe arbitraggi a livello mondiale e le due qualità vedrebbero forse lo spread scendere ad un paio di dollari USA. I raffinatori USA sono contrari a ciò perché aumenterebbe il prezzo della materia prima riducendo i margini di raffinazione...ovviamente è una parte della spiegazione, ci sono altri fattori, ma faremmo notte!

José Guerra: El petróleo y nosotros
 
Quello che si sta vedendo ora col Venezuela è un film visto e rivisto negli anni addietro, in particolare 70/80/90! la benzina che costa troppo poco, il bolivar carta straccia e l'inflazione elevatissima, problemi tipici del Sudamerica che in questi mesi si stanno ripresentando. Argentina e Venezuela in primis, ora anche il Brasile.
Sembra finita l'ubriacatura cinese che ha alimentato il superciclo delle commodities, a fare default qui, potenzialmente (né lo credo né me lo auguro!) non sono solo Venezuela e Grecia ma Russia e Brasile se le materie prime non si riprendono nell'arco di un triennio max. E questi sono pesi massimi. Quindi non credo affatto che la FED vari una politica monetaria restrittiva, e se mai lo facesse, vedremo aumenti limitati dei tassi, scordatevi in questo contesto tassi al 3/5%, max si arriva al 2! e chi sa cosa può significare un aumento dei tassi USA, ha già capito. Se mai un TBOND dovesse arrivare a rendere il 4% venderebbero qualsiasi cosa, azioni, bond EM e materie prime, si ridurrebbero i consumi, perché quel 4% sarebbe ultrasicuro, garantito dal Tesoro USA!
Cmq, non focalizzatevi troppo sul default (imo unlikely) ma sui tempi della ristrutturazione eventuale seguente, i danni sono limitati in caso di accordo consenziente, enormi in caso di imposizione dei termini all'Argentina (2005/2010) magari una reperfilacion conclusa in tempi rapidi (max 5/6 mesi) potrebbe essere benefica, soprattutto sulle scadenze brevi!
La domanda che tutti dobbiamo porci è questa: Cosa accadrebbe se vincesse la MUD e un Guerra, ad esempio, affermasse che una ristrutturazione è inevitabile e non procrastinabile, pena default?
I mercati, i creditori sarebbero costretti ad aderire, infatti l'opposizione potrebbe arrivare a ripudiare il debito perché contratto tutto durante gli anni 2005/2011 del Chavismo!
In parole povere ci potrebbe essere un aut aut, in casi estremi, poi dipende dalle pressioni delle banche USA e dei vari fondi, del tipo "o cancelliamo la deuda e la rimborsiamo al 35%, tipo Correa con Equador, oppure allunghiamo le scadenze, tagliamo le cedole, ma non tocchiamo il nominale! Di questo si parla anche a Caracas, nelle file dell'opposizione, attenzione al nome Guerra ed al suo piano condiviso anche da Capriles!
intanto la situazione peggiora...destituiti dal TSJ i vertici del COPEI, potente partito della IV Repubblica (presidente Caldera...) e confiscati stabilimenti della POLAR, che è una sorta di Nestlè locale...riflettevo sulla dollarizzazione dell'economia, una misura che potrebbe veramente salvare l'economia nazionale in pochi mesi. Basterebbe cambiare tutta la divisa locale in circolazione, ormai manca poco a 3 trln bolivares per una parte dei dollari delle riserve del BCV, esempio per ogni dollaro USA 350 bolivares, così che verrebbe ritirato tutto il circolante con 8.5mld$ e questi sarebbero i dollari che fanno funzionare l'economia, alla BCV rimarrebbero 6.5mld$ a cui dovrebbero almeno aggiungersene 10/15 o come finanziamento FMI oppure prelevandoli dai vari Fonden-ChinoVenezolano (se svincolati) con questi 16/21 mld$ l'istituto potrebbe garantire il pagamento di importazioni e servizio del debito, fermo restando che una volta stabilizzata l'inflazione ed il cambio presumibilmente entrerebbero capitali per mld$ da investitori esteri sicuri di non subire più svalutazioni e sicuri di facili profitti, in un Paese dove c'è una forte domanda inevasa. Il Paese non potrebbe più avere deficit, perché non potrebbe finanziarlo con la stampa di bolivares, in quanto dichiarati fuori circolazione, con conti pubblici in pareggio o in attivo aumenterebbe terribilmente la credibilità del paese sui mercati internazionali con le ovvie conseguenze positive sul debito obbligazionario.
Ovviamente la BCV verrebbe spogliata della sua autorità, non potrebbe più essere un prestatore di ultima istanza in divisa locale, o finanziare PDVSA ed il Governo, da qui l'assenza di inflazione e la stabilità dei prezzi, il recupero del potere d'acquisto e la stabilità sociale. Certo esistono anche lati negativi, come la perdita della sovranità monetaria, la scarsa flessibilità valutaria per risolvere shock economici e finanziari, nessun QE possibile o salvataggio di banche e Governi, col rafforzamento del dollaro Usa il Paese rischierebbe una caduta di competitività, che però sarebbe contenuta dalla stabilità dei prezzi e dei salari e dalla loro mancata rincorsa reciproca in assenza di inflazione galoppante. Tutto ciò non basterebbe se fosse una misura isolata, andrebbero tolte tutte le forme di controllo su cambi e capitali, prezzi (non c'è ne sarebbe più bisogno d'altronde) privatizzata l'industria petrolifera e manifatturiera, ristrutturata PDVSA, aumentata la benzina a prezzi quasi internazionali. Ma servirebbe un cambio del governo. Solo così si salva veramente il Paese!
 
L'unica notizia che conta in un mare di fregnacce...
Suavizan pago de deuda para el segundo semestre
Il Venezuela si è già ricomprato tra il 30 e 40% della deuda il cui servizio si tiene nei prossimi mesi, enorme affare per Caracas, ottenuti 100$ anni fa e ripagati a 40/45$ a sconto del 50-60%, in più i fondi pensione locali e di PDVSA non avranno alcun problema a concambiare i loro bond in portafoglio che scadono a breve (2016-17-18) con scadenze più lontane (2025-2030 almeno) e guadagneranno un mucchio di interessi grazie agli acquisti scontati. L'errore che molti fanno è di concentrarsi sulle riserve soltanto invece che sugli attivi in moneta estera di cui le riserve fanno parte, insieme ai Fondi off-balance, Citgo e le altre raffinerie , crediti verso Petrocaribe ect ect fino a quando questi si mantengono positivi è impossibile per Maduro&Co fare default perché il patrimonio verrebbe aggredito...attualmente questi asset valgono fino a 60mld$ ma anche se ne valessero solo 35 coprirebbero le scadenze debitorie e i fabbisogni per l'import netto almeno fino a tutto il 2016 forse anche 2017. Non basta, ok, ma più si va avanti più lo stock del debito diminuisce, almeno quello in valuta USA, per via delle mancate emissioni e dei dovuti rimborsi, siamo a 68mld$ e possiamo solo scendere, un'haircut con questo livello cos' basso di debito lo vedo molto difficile, mentre una ristrutturazione con allungamento scadenze e limatura cedolare probabile e benaccetta, il Venezuela ritornerà a crescere e a prosperare, anche se dovesse servire un decennio. In caso di svalutazione il debito in divisa locale si ridurrebbe in termini reali compensando la crescita di quello in valuta che però viene ripagato con i proventi petroliferi. Buon Venezuela e Buona Cedola a tutti!
Se la notizia pubblicata dal giornale "el Mundo" è confermata da qualche altro fonte,che il debito è stato ricomprato nella misura dell' 30/40 % allora siamo a posto per qualche anno
praticamente a guadagnarci i fondi pensione PDVSA, che comprando a 40/45 ed ottenendo cedole a cifra doppia con i guadagni potranno non solo garantire il pagamento dei benefici dovuti agli ex lavoratori ma anche finanziare la sottoscrizione di nuovi bonds da parte della compagnia. Il sistema bancario venezuelano è in salute, potrebbe investire fino a 3/4mld$ per sottoscrivere bonds del Paese, di default non se ne parla neanche nel 2016. Poi dipende dall'economia, ma è sempre più una questione politica, se paesi infintamente meno ricchi come Giamaica e Paraguay riescono a finanziarsi a 10 anni al 6.5% come non può riuscirci Caracas? E' pur sempre il Venezuela, ricco di attivi e riserve minerarie, è solo una questione politica, il petrolio c'entra ma relativamente. Passate le elezioni del 6/12, se vince il PSUV (unlikely) Maduro il giorno dopo aumenta la benzina e crea un cambio duale, tipo unifica Cencoex e Sicad a 50 e lascia Simadi a 200, così da vendersi i dollari ad un prezzo più alto e ridurre deficit ed inflazione. Ora non può farlo, si darebbe la zappa sui piedi. Se vincesse la MUD invece, Governo "impiccato" cioè senza appoggio della AN non può auto assegnarsi crediti addizionali, perde il controllo della CNE, del TSJ e potrebbe affrontare il referendum revocatorio a metà mandato, e Maduro non ci sarebbe più, probabile, nel 2017. Ovviamente con la MUD che conquista la AN e forse la Presidenza, sicuramente ristrutturazione del debito ma senza default, possibile intervento di FMI e di nuovo a braccetto con gli USA. Secondo voi perché tardano i finanziamenti cinesi? Per la paura che i venti cambino a Caracas...dato la posta in palio è altissima, perché continuare a finanziare un Paese il cui Governo potrebbe non esserci più? E se la deuda a occhi di mandorla venisse dichiarata illeggitima?
e finisco qui la mia incursione nel FOL dicendovi a tutti questo...un anno fa io per primo comunicai di notte sul forum che Rafa Ramirez, l'uomo forte di PDVSA e a capo dell'economia era stato fatto fuori perché come pragmatico era stato sconfitto dall'ala marxista del PSUV e dell'establishment attorno a Maduro, di fatti era pronto da 6 mesi (aprile 2014) un nuovo ingente finanziamento per il Venezuela pattuito in quel di Londra e NYC in cambio di riforme economiche quali l'aumento del prezzo della gasolina (0.097bf) e del cambio unico + altre...Maduro allontano Ramirez da PDVSA e tutte le altre cariche (in tutto 3) e lo piazzò al Min Esteri per neutralizzarlo, infatti al MIN Esteri ci sono tutti gli uomini di Maduro che fu Ministro per diversi anni...ora Ramirez è all'ONU a NYC...quando quel giorno io comunicai che Ramirez era stato esautorato da quelle cariche, il Venezuela cominciò la sua discesa,a prescindere dal petrolio che già stava scendendo, infatti la 2027 stava a 77 e la 2022 a 100!!! E dissi a tutti di allacciare le cinture, perché un danno enorme era stato fatto , persa la fiducia delle banche d'affari americane e londinesi!
Ora vi dico un'altra cosa: fate attenzione a questo nome, Francisco Rodríguez, quotatissimo economista capo di BofA-ML per Latam e già punto di riferimento e consulente per il congresso, e soprattutto stimato sia dall'opposizione che dal Chavismo. Si sussurrava tempo fa che sarebbe diventato presto o tardi ministro dell'economia e se leggete tutte le sue dichiarazioni ed interviste, capirete che reputa la deuda assolutamente sostenibile, ma servono riforme come il cambio unico e l'aumento della benzina, privatizzazioni, apertura del mercato petrolifero, cessione di attivi, riduzione di importazioni...e attenzione perché Ramirez è tornato sulla bocca di alcuni...quelli dell'opposizione addirittura! Praticamente questi 2 sono gli unici spendibili dal Venezuela per riallacciare i legami con i mercati e farlo uscire dalle secche!
 
Stato
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