Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
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1) ma il problema non è febbraio, dubito che il venezuela fallirà di qui entro fine mese. volessero davvero far qualcosa del genere avrebbero tutto il tempo di fare qualunque cosa, mediamente ci vogliono pochi mesi per concordare uno scambio distressed coi creditori;
2) hai qualche link al riguardo? mi ricordo un'articolata discussione tempo fa sul fol dove la dinamica non era mica così chiara, grazie;
3) vedi punto uno. il problema non credo sia febbraio;
4) bisogna intendersi su cosa significa fare default: ce ne sono di diversi tipi: dal ripudio totale al cd reprofiling. che vantaggio avrebbe il venezuela a fare un ripudio? e se non fa un ripudio, chi entra a questi prezzi tanto male non sta, soprattutto se riesce a tirare avanti un altro anno;
5) ma non lo so Tommy, i default per caso non mi convincono. soprattutto per paesi petroliferi.

cmq vedremo, a me sembra una buona occasione d'entrata. ovviamente in % ponderate e pronti a dover mediare in caso di distressed exchange che porterà le quotazioni più in basso. stabilirei una certa % di portafogli da destinare al venezuela e comincerei a comprare adesso magari con 1/3 del totale.

1) Penso anch'io che la scadenza di febbraio verrà pagata. Detto questo per me (e suppongo per il Ministro dell'Economia Salas) ha poco senso continuare a pagare, se dopo si riapre la questione per PDVSA.

2) Quali link? Le conversazioni sono informali, ogni tanto affiorano. Prova ad andare sul sito di Aporrea.

3) Il problema non è febbraio, però - concorderai con me - non ha senso continuare a pagare la deuda ... se poi i mercati ti chiudono ogni accesso di finanziamento.

4) Questo è un capitolo a parte, bisogna vedere se e come faranno default ... possono farlo in modo "ordinato" aprendo un tavolo di trattativa, oppure "disordinato" dichiarando che cessano i pagamenti. E poi si vedrà.
Chi entra a questi prezzi rischia poco, ma rischia. Del resto sul FOL saranno tutti in già guadagno?

5) I paesi "petroliferi" son quelli più a rischio, in questa fase. Già qualche compagnia LATAM è in gravissima difficoltà (a parte PDVSA).
 
Condivido il non pensare troppo ad un "senso", ma la storia del default nasce prima dall'opposizione che aveva un piano ben preciso: default, fmi con prestito, appoggio internazionale.
Se fanno default devono cmq avere un appoggio da qualcuno, altrimenti fanno default e il giorno dopo non hanno neanche le rape da mangiare..

E' qui che ci sbagliamo ... una volta fatto default il paese va quasi in avanzo primario... se poi si aggiustano i dati interni ... direi che può evitare aiuti internazionali.

Con i 10 MLD della deuda externa possono rilanciare l'import e far ripartire l'economia interna.

Viceversa continuando a pagare, Maduro rischia veramente una sollevazione interna ... con la penuria dei generi di prima necessità e i supermercati aperti solo 4 ore al giorno ...
 
Di default: Che cosa si deve sapere

Guillermo Garcia N. | El Universal
Domenica 7 febbraio 2016 00:00
In ultima rata ho discusso le voci che il Venezuela "potrebbe cadere in default" (predefinito sulle sue obbligazioni) e le opinioni di analisti e commercianti colleghi a Wall Street sulla situazione molto difficile del governo per prevenire un tale evento fallimento nel 2016. in questa occasione ho discuterà quello che dovete sapere su ciò che è coinvolto in un processo di default e le conseguenze per il paese ei suoi cittadini.

Per pagare o non pagare? La decisione di default non è solo una questione di capacità di pagare. Tre diversi fattori entrano in gioco e la valutazione da adottare in ciascuno di questi effetti il ​​risultato previsto.

La necessità si riferisce al rapporto costi / benefici è fatta sulle conseguenze di non aver pagato la valutazione del debito. Se guasto compromette la stabilità del paese oltre il livello considerato accettabile.

La capacità di pagare è basata sul flusso di cassa e la disponibilità di fondi per effettuare i pagamenti in programma. È il parametro decisione più attualmente in discussione.

La volontà di onorare gli impegni si riferisce a calcoli economicamente meno materiali e politici: qual è il livello di priorità assegnato responsabile per il pagamento del debito di bonus nella gerarchia dei bisogni della nazione?

A seconda diverse combinazioni di questi tre fattori, il risultato della decisione può essere il default, ristrutturazione o rimborso del debito seconda delle condizioni. "Quando un emittente prende la decisione di non continuare a pagare i bonus in base ai calendari fissati, diverse opzioni sono aperte. Ognuno ha costi e benefici diversi, tra diversi livelli di impatto sulla credibilità del paese come dell'emittente.

Ripudio: si tratta di un rifiuto diretto di pagare il debito e avviare negoziati con i creditori. E 'il più radicale e costoso per la futura capacità di scenario debito nazionale.

Ristrutturazione: l'emittente responsabile avviare negoziati con i creditori e cercare di raggiungere un accordo che coinvolge rinegoziazione dei termini. Concessioni ottenibili includono la riduzione del capitale da versare, la variazione del tasso di interesse e / o la modifica dei termini. Questa negoziazione viene effettuata con la mediazione di avvocati ed esperti finanziari e influenzare negativamente il futuro capacità di indebitamento dell'emittente, in quanto segna un precedente.

Riprofilatura: Questo è il coronamento meno aggressiva con i pagamenti del debito palco. Implica che l'emittente lo scambio di titoli esistenti da altri che hanno una scadenza più lontana, di solito offrono maggiore coupon incentivo. L'accettazione di questo processo è volontaria per gli emittenti. La concentrazione delle obbligazioni nei portafogli di alcuni titolari facilita la negoziazione di una riprofilatura, dal momento che lo scambio può essere concordata con un minor numero di rappresentanti della controparte. Il governo negli ultimi due anni ha perseguito una strategia di reinvestimento e di gestione delle passività. Una parte importante del portafoglio di debito a breve termine del Venezuela è concentrata nelle istituzioni governative. Come obbligazioni pagano portafoglio tagliandi, incassi maturi o ammortizzati utilizzati per aumentare la posizione in altre obbligazioni (2015/2016) sono generati. La strategia di reinvestimento chiave è che questi titoli sono acquistati apprezzamento del mercato, con un premio di rischio elevato che si applica ai titoli di venezuelani, il che implica un grande sconto e maturità, generare reddito per il suo valore nominale " . 1.

specchio Argentina. La mancanza di CAC (clausole di azione collettiva) nel legame contratti PDVSA e la Repubblica rendere obbligazioni PDVSA e alcuni della Repubblica (VEN2027) non hanno queste clausole. Ne consegue che, in uno scenario di default di una piccola percentuale di titolari può bloccare il processo di ristrutturazione del debito e di richiedere il pagamento completo al valore nominale (fondi avvoltoio caso Argentina). Questo significava che l'Argentina è andato in un contenzioso lungo e costoso, e alla fine lo ha perso via per 14 anni di mercato globale dei capitali senza ottenere un finanziamento. Questo sarebbe catastrofico per il Venezuela.

Conseguenze per il Venezuela. I beni della Repubblica e all'estero venire Pdvsa a rischio di esclusione da parte dei creditori. Questo può influenzare la produzione e la vendita di petrolio greggio al mese, oltre a ridurre le attività finanziarie che si trovano al di fuori, come Citgo, conti di deposito d'oro. La chiusura dei mercati finanziari internazionali, il settore privato governo e non può ricorrere a finanziamenti internazionali. Riduzione degli investimenti diretti esteri, aggravando la stagnazione della produzione e che porta per l'economia nazionale ai livelli attuali di scarsità e la carenza di una crisi umanitaria.

1. BOUNGY Nel complesso - CEFE

consulente finanziario
Candidato AMDP Harvard University
 
E' qui che ci sbagliamo ... una volta fatto default il paese va quasi in avanzo primario... se poi si aggiustano i dati interni ... direi che può evitare aiuti internazionali.

Con i 10 MLD della deuda externa possono rilanciare l'import e far ripartire l'economia interna.

Viceversa continuando a pagare, Maduro rischia veramente una sollevazione interna ... con la penuria dei generi di prima necessità e i supermercati aperti solo 4 ore al giorno ...

scusa tommy, non credi che dichiarando default si bloccherebbero, almeno all'inizio anche le fonti di import?
 
Buongiorno,
con il max rispetto, francamente non capisco a cosa servirebbe.
Proviamo ad ipotizzare tre ipotesi: breve, medio e lungo termine.
Nel breve potrebbero deviare risorse, ma l'errore di fondo resta e quindi continuano a distruggere valore. Gli alimenti finirebbero al mercato nero.
Medio e lungo, perderebbero credibilità ed aumenterebbero problemi ecc.
MUD cavalcherebbe l'onda.
Mantenere separata PDVSA? Legalmente fattibile, ma visti i punti di interconnessione e di voci a volte correlate nei bilanci di BCV, quanto ci metterebbero i tribunali usa? Poi sequestri petroliere e oil in input, ecc.
Questo sarebbe un programma economico e industriale?

A volte mi spiego male e mi scuso, ed a volte do per scontato certe info.
Ritorno sul discorso Polar e oggi anche sulla distribuzione alimentare.
Quello che mi sembra molto preoccupante è il pensiero (convinto) di nazionalizzare e che dopo le cose funzioneranno e la PRD aumenterà.
Cosa ha funzionato meglio dopo la nazionalizzazione?
Il non prendere coscienza dei problemi, o per essere più corretti, il non fare una fotografia della situazione e cosa la causa. Questo è un grosso problema.
Per me peggiore anche del temuto default, perché lo rende sempre più probabile e purtroppo ripetitivo. imho

a) Nel breve, deviando risorse si assicurano la sedia. Questo è il risultato principale.

b) Nel medio periodo hanno modo di introdurre riforme in forma "leggera" per far digerire al pueblo le riforme, ed evitare possibili rivolte di piazza.

c) Come sempre si spera che nel 2017/18 i prezzi andranno oltre i 50$ al barile.


Per quanto riguarda PDVSA, un hard default sui soberanos metterebbe alle strette i bondholder che potrebbero scendere a miti consigli sul concambio delle scadenze 2016/2017. Evitando l'apertura di procedimenti di sequestro extra-territoriali.
Resta inteso che si potrebbe pure svuotare PDVSA dall'interno (ma resterebbero sempre a disposizione giudiziaria CITGO ed altre raffinerie minori) e creare un nuovo soggetto legale cui autorizzare l'estrazione dell'oil.
 
dipende sempre da cosa s'intende. potrebbero benissimo fare un cambio con nuovi titoli, cedole inferiori, accettato dai creditori e stare benissimo risparmiando qualche miliardo. imitare l'ecuador per esempio(ma quelli potevano anche permettersi di pagare ma hanno scelto di non farlo). ma di casi ce ne sono tanti. ci sono stati circa 34 default sovrani negli ultimi 30 anni. è interessante capire come si sono mossi i vari stati nelle varie situazioni.

Ogni default è un caso a sè ... resta il fatto che difficilmente il governo in carica riesce a gestire questo passaggio.

Essenzialmente possiamo distinguere con hard default (tipo argentina) e soft default (tipo Grecia).

La difficoltà nota del Venezuela, sono le caratteristiche dei suoi bond (Law NY) che non favorisce un approccio friendly... se una controparte non accetta.
 
Stato
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