tra l'altro laddove esiste "dual listing" azionario tipo in Argentina, era/è possibile comprare azioni al Merval di BsAs per poi rivenderle simultaneamente o quasi a Wall Street (cambia solo l'ISIN), quindi chi vuole portare dollari fuori dal Paese, in un contesto di controlli sui cambi (da quando Macri è al potere ridotti in max parte o cancellati) poteva acquistare determinati titoli in pesos sfruttando il "peg" forte (ufficiale o meno) e poi rivenderle all'estero per incassare dollari veri, da depositarsi in una banca di Panama o di NYC. E' così che si porta-vano/no capitali all'estero o sovrafatturando le importazioni, quindi pagando fatture di 1mln$ quando la merce in entrata è di valore nettamente inferiore, tanto "gli amici controllano nei porti" eventualmente! Il venezuelano non lo può fare con le azioni, la borsa venezuelana è composta da una manciata di 5/6 titoli non tradabili all'estero!) ma lo faceva con i titoli di stato. Di fatti quando c'era Chavez e super-ministro della Planificacion era Jorge Giordani esisteva il "cambio permuta!
Col cambio basso o forte solo pochi riescono ad ottenere dollari che poi rivendono in base al cambio Cucuta intascando una montagna di bolivares che poi reinvestono nelle aste DIPRO ottenendo ancora più dollari e ripetendo il giochetto all'infinito; Cioè sfrutta quello "protegido" nettamente diverso da quello "paralelo" molto debole e realistico, cioè paga pochissimo i greenbacks...