Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
I dati sono della WorldBank, sicuramente allineata a qualcuno (come tutti), ma non penso con particolari simpatie chaviste.
Il sito (This is Cuba) se ho ben capito è l'iniziativa di alcuni italiani che amano viaggiare nei Caraibi & Sud America, ho preso l'articolo da lì solo perché era tra i primi risultati in Google e mi pareva decentemente scritto.

direi ke il sito è un ammasso dei soliti kontenuti kastristi fuori dalla realtà

lungi da me kritikare il tuo intervento
 
Con Maduro al posto di Chavez indubbiamente il fronte governativo si è molto indebolito.
Resta il fatto che per più di 1 decennio Hugorilla abbia regnato contro quelle che erano precedentemente le elites del paese, mi pare interessante chiederci come abbia fatto.
Secondo me si è appoggiato soprattutto a due fattori:
1. l'esercito;
2. politiche populiste che (come dice Tommy) hanno creato consenso sociale per il suo programma.
Che poi queste politiche non siano sostenibili siamo tutti d'accordo -- infatti Maduro cerca disperatamente di contro-riformare l'economia senza perdere per strada il proprio elettorato, missione difficile.

Ci sono molti fattori oltre a quelli da te citati, anche una buona dose di fattore c.
Parte delle elites del paese all'inizio erano con lui, poi quando hanno capito dove andava a parare ... fu troppo tardi.
Chavez ha fondamentalmente usato tecniche militari nella gestione del potere, con attacchi profondi agli avversari e ritirate strategiche quando capiva che non era il momento di forzare la mano.
Uno dei fattori decisivi IMHO fu la creazione della lista Tascon che schedava tutti quelli che avevano firmato il referendum revocatorio contro di lui nel 2002.
Prima di permettere il referendum con una serie di motivazioni curiose riuscì a far spostare il referendum al 2004 e a introdurre in quei due anni il voto elettronico.
Risultato riuscì a vincere il referendum spostando a centinaia di Km. il seggio di votazione di parecchi oppositori, diede la nazionalità e il diritto di voto a circa un milione di immigrati, iniziarono le minacce a tutti i dipendenti pubblici, avvisandoli che con l'incrocio del lettore delle impronte digitali e il voto elettronico avrebbero saputo per chi votavano ( nel frattempo tutti i dipendenti pubblici della lista Tascon avevano perso il posto).

Unica sconfitta elettorale nel referendum del 2007, motivo?, gli si era messo di traverso il suo ex Ministro della Difesa Raul Baduel (quello che con un gruppo di paracadutisti lo aveva liberato durante il colpo di stato del 2004 e oggi in carcere per corruzione:lol:).
Alle chiusura dei seggi ci fu uno scambio di telefonate tra l'opposizione, Baduel e Chavez avvisandolo che sapevano che avevano vinto e che non avrebbero accettato una sconfitta.
Valutato che parte dell'esercito avrebbe appoggiato Baduel decise di accettare la sconfitta, non senza aver prima truccato un po' dei voti per potere dire che era stata una sconfitta de mierda (circa -1%)
Alle ultime elezioni a un'ora dal termine delle votazioni il capo della campagna del PSUV ( ex presidente del CNE al tempo del referendum 2004) dice, accetterò la sconfitta anche se solo avremo un voto in meno dell'opposizione, ad ora hanno votato circa 10 milione e rotti venezuelani ... e ....
Come faceva a sapere quanti avevano votato quando il CNE aveva dato la % di partecipazione 3 ore prima e teoricamente non avrebbero dovuto saperlo nemmeno loro fino alla chiusura dei seggi? facile è tutto sotto il loro controllo, è facile iniettare in un sistema elettronico i voti e poi falsificare le firme, non per nulla non hanno accettato la revisione della votazione come aveva richiesto l'opposizione cioè verificare i quaderni di votazione, dove c'è ora, firma e impronta digitale dell'elettore.
Non l'hanno permesso dicendo che era sufficiente fare la verifica tra i voti registrati dalle macchine e il comprovante emesso dalla macchina, come se fosse difficile dopo la chiusura dei seggi metterne uno che registra centinaia di voti a favore di Maduro, con miliziani che prima con armi in pugno ordinano ai rappresentanti dell'opposizione di lasciare i locali.
Alle ultime elezioni ci sono stati più di un milione di voti di persone che hanno votota senza passare dal lettore delle impronte digitali, quando dovrebbe trattarsi di casi del tutto particolari.

Chavez era sicuramente un personaggio istrionico e persuasivo, circolava una barzelletta in Venezuela che credo non abbia bisogna di traduzione.

Chavez es como la cuca: pelo malo, labios grueso y un poder de convencimiento!!!
 
Ultima modifica:
Intanto cominciano a intensificarsi le proteste

Entre lacrimógenas y detenidos, continúa batalla campal en Santa Fe Sur (Fotos)

come dicevo IMO una nuova esplosione sociale e/o la caduta del prezzo del petrolio sono i due fattori che possono far scendere i corsi dei bond.
Con prezzi del petrolio alti e cittadini venezuelani che si rassegnino ad uno stile di vita alla cubana non vedo enormi difficoltà nel pagamento delle cedole per i prossimi anni 4/5 anni.
Anche il problema del costo basso della benzina rientrerebbe in pochi anni, i pezzi di ricambio delle auto cominciano già a scarseggiare e ad ogni protesta ne distruggono un bel po'.

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Antonio De La Cruz: Maduro, la calle y las reservas internacionales líquidas

NOTIZIA DA VERIFICARE, la patilla è un sito anti chavista, ci sono comunque grossi rischi a pubblicare notizie false che vanno contro gli interessi del governo, perciò prima di dare l'ok alla pubblicazione di solito si verificano le fonti.
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Maduro estaría en una condición conocida en EE. UU. como “catch-22’, o en Venezuela “si no me agarra el chingo me agarra el sin nariz”.Al tener que decidir si Venezuela entra en default por no cancelar los compromisos de la deuda producto de los últimos 7 años o estar en el umbral de una crisis humanitaria por la escasez de productos, medicinas y servicios.
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Las reservas internacionales líquidas (RIN LIQ) han caído a tal punto que para el cierre de la semana pasada en el Banco Central (BCV) quedaban -en el orden- $240 millones, equivalentes a 1 día de importaciones.
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e per finire la carrellata di buone notizie, cambio in nero che si avvicina ai 90.

Ambasciator non porta pena

Con la fame di rendimento che c'è in giro potrebbero essere tutte notizie tranquillamente ignorate dai mercati.
 
Ultima modifica:
Eccellente analisi Junior63 ... io kontinuo a pensare ke senza la massiccia presenza/konsulenza kubana nell'ultimo decennio, Hugorilla non sarebbe mai riuscito a mantenere il potere kon tanta disinvoltura
 
Junior63, constato che ci sono differenti opinioni.
Del resto il continente latino americano non ha mai brillato da un punto di vista democratico. Sarà stata l'ingombrante presenza degli USA a frenare il processo?
La stessa formazione intellettuale di Chavez arriva da lì ... :-o.

Ad ogni modo, nell'ultimo decennio qualcosa si è mosso (gli USA hanno cambiato ricetta?) nazioni perennemente povere hanno alzato il tenore di vita (Perù, Ecuador, Bolivia). Il Brasile è ritornato ad essere un player mondiale. Cile e Uruguay son messi bene.
Soliti fanalini di coda i "ladrones" insieme al Paraguay.
Venezuela caso a parte ...
 
Se intensifican fallas en productos de higiene y aseo personal


[FONT=&quot] Consumidores peregrinan en la búsqueda de champú, desodorantes, afeitadoras y pañales


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28/08/2014 07:54:12 p.m. | Gabriela Iribarren.- El abastecimiento de artículos de aseo e higiene personal en los establecimientos capitalinos ha estado inestable en las dos últimas semanas.

Un recorrido efectuado por ocho comercios -supermercados, mercados municipales y cadenas de farmacias- evidenció que los productos más buscados son champú, acondicionador, desodorantes, afeitadoras, acetona y jabón de tocador.

En ninguno de los locales visitados tenían champú; ni siquiera las presentaciones para niños. “La semana pasada rendimos el champú con agua porque no conseguimos por ningún lado”, comentó una joven que preguntaba si tenían cualquier marca del producto en el Farmatodo de La Florida; mientras que el gerente del Bicentenario Las Mercedes aseguró que en dos días vendió las 30 cajas de champú que llegaron el lunes. Igual ocurre con los acondicionadores para el cabello.

Leer más en: Se intensifican fallas en productos de higiene y aseo personal
 
Venezuela entre los países que consideran importar petróleo liviano


[FONT=&quot] Al menos tres países petroleros latinoamericanos podrían comenzar a importar pronto crudo liviano barato, para reemplazar costosas compras de productos refinados








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28/08/2014 06:57:00 p.m. | Reuters .- Al menos tres países petroleros latinoamericanos podrían comenzar a importar pronto crudo liviano barato, para reemplazar costosas compras de productos refinados, lo que acabaría con décadas de autosuficiencia.

Las empresas estatales de México, Venezuela y Argentina han dicho que están considerando la importación de crudos ligeros.

Ese petróleo puede mezclarse en las refinerías locales con crudos pesados para que puedan ser exportados más fácilmente, o usarse para mejorar el suministro de viejas plantas que no tienen la suficiente capacidad para transformarlos en productos más livianos.

Los países de América Latina están haciendo esfuerzos para reducir los costos de los combustibles, usados principalmente para transporte y generación eléctrica, que han pesado sobre sus presupuestos ante un aumento de la demanda.

Aunque las importaciones de crudo pueden ayudar a reducir el gasto público, también pueden causar incomodidad política en países que han disfrutado de autosuficiencia petrolera por casi un siglo. Las tres naciones producen unos 6,4 millones de barriles por día (bpd).

"Este acuerdo comercial es inteligente porque Pemex está mejorando sus refinerías para procesar más crudo pesado y al mismo tiempo incrementar las tasas de utilización", dijo Luisa Palacios de Medley Global Advisors en Nueva York.
Venezuela es un caso diferente.

"Las importaciones son ahora una necesidad para que Pdvsa pueda exportar más crudos pesados. Políticamente, es una decisión difícil de explicar", añadió.

La petrolera estatal mexicana Pemex dijo el jueves que quiere comenzar a importar crudo liviano a fines de este año, para alcanzar posiblemente unos 70.000 bpd, a través de mecanismos de canje con compañías aprobadas por el Gobierno de Estados Unidos.

Pemex agregó que está también en conversaciones con otros países para garantizar los suministros de crudo ligero para su red de refinerías.

La noticia se conoce un día después de que Reuters informó que la venezolana Pdvsa podría importar petróleo Saharan Blend de la estatal argelina Sonatrach para mezclarlo con sus crudos pesados de la faja del Orinoco.

México y Venezuela, los mayores productores de crudo de América Latina junto a Brasil, esperan que sus importaciones sean temporales hasta que modernicen y expandan sus refinerías y mejoradores.

Argentina anunció también que está tratando de ahorrar costos reemplazando sus importaciones de combustibles con compras de crudo liviano hasta el 2015, luego de que su factura por importaciones petroleras se empinó a entre 13.000 millones y 15.000 millones de dólares anuales.

"Estas importaciones podrían ser temporales si los países resuelven sus problemas de mejoramiento y refinación, pero no se acabarán en el corto plazo", dijo Alejandra León de la consultora IHS.
 
Especialistas analizaron aumento de la gasolina en foro de Últimas Noticias


[FONT=&quot] Diversos especialistas hablaron sobre el impacto del precio del combustible en la economía en la sede del Grupo Últimas Noticias

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28/08/2014 11:51:00 a.m. | Emen.- El diario Últimas Noticias realizó este jueves 28 de agosto el foro “Precio de la gasolina : necesidad y efectos de un ajuste” en el que autoridades, expertos y sectores involucrados disertaron sobre el tema y presentaron sus propuestas.

El economista Víctor Álvarez, del Centro Internacional Miranda, señaló que "el precio justo" de la gasolina debería ser de 4 bolívares por litro.

Propuso que si el Gobierno tiene "temor" para tomar la decisión, se active el artículo 71 de la Constitución, el cual somete a consulta popular los asuntos considerados de importancia nacional.

Por su parte, José Luis Trocel, secretario del Comando Intergremial del Sector Transporte que representa el 80% del grupo de transportistas, exige que la decisión final del monto del ajuste del precio de la gasolina sea producto de la "consulta nacional y no una decisión unilateral".

El dirigente gremial advirtió que un posible ajuste "impacta de manera directa los costos operativos del servicio".

En tanto, el economista y profesor universitario, Ronald Balza, dijo que los recursos adicionales que perciba el Estado por un ajuste de la gasolina "no deben repartirse en fondos extrapresupuestarios, como el Fonden y el Fondo Chino , porque dificulta hacer Contraloría".

"No se puede pretender utilizar ese dinero para resolver problemas de seguridad, escasez y gasto social, porque para eso existe un presupuesto nacional que debe contemplar estos gastos y que debe sincerarse para el 2015", explicó.

Rafael Ramírez, ministro de Petróleo y Minería, era uno de los participantes del foro, pero suspendió su asistencia al evento.

Otro que de los participantes, Richard Mambel, vocero del consejo nacional socialista de transporte público, ratificó este jueves el apoyo del sector a un ajuste del precio de la gasolina , pero condicionado a créditos y "precios justos" para la adquisición de autobuses, insumos y repuestos.

Por su parte, el presidente de la Cámara de Transporte pesado de la Guaira, Emiddio Palumbo, advirtió que el incremento del precio de la gasolina “tiene una incidencia diferente, mucho más importante, tratándose del transporte masivo de los ciudadanos en general, incide en la masa trabajadora, por lo que sugerimos que este caso se haga en forma gradual y concertada, teniendo en consideración la repercusión en el sueldo de los trabajadores”.

El director de Últimas Noticias, Eleazar Díaz Rangel, fue el moderador del encuentro, realizado en el auditorio del edificio del Grupo Últimas Noticias, abierto a la asistencia del público, transmitido en vivo a través de www.ultimasnoticias.com.ve y www.elmundo.com.ve y seguido en tiempo real por las cuentas de Twitter @UNoticias y @elmundomovil con la etiqueta #foroUN.

Díaz Rangel comentó el resultado de unas encuestas promovidas por el diario acerca del tema y dijo que “más del 60% de los encuestados están a favor del aumento y un 5% a 10% no tenía respuesta, de manera que sigue siendo una minoría muy significativa”.


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Petróleo termina en alza en Nueva York a $94,55 el barril


[FONT=&quot] En Londres el barril de Brent del mar del Norte para igual entrega terminó en 102,46 dólares en el Intercontinental Exchange


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28/08/2014 05:46:25 p.m. | AFP.- Las cotizaciones del petróleo en Nueva York subieron el jueves por una revisión al alza del crecimiento económico en EEUU, de buen augurio para la demanda de crudo, en un contexto de fuerte tensión en Ucrania.

El barril de "light sweet crude" (WTI) para entrega en octubre ganó 67 centavos a 94,55 USD en el New York Mercantile Exchange (Nymex).

En Londres el barril de Brent del mar del Norte para igual entrega terminó en 102,46 dólares en el Intercontinental Exchange (ICE), en baja de 26 centavos con relación al cierre del miércoles.

Desde la apertura el mercado petrolero se comportó al alza por una mejor estimación de crecimiento de EEUU en el segundo trimestre.

"Luego de inquietudes sobre la demanda mundial en 2014, esto (las cifras del PIB en EEUU) devolvió la esperanza de un mayor consumo de crudo", destacó Bob Yawger, de Mizuho Securities.

La degradación de la situación en Ucrania, también impulsó los precios por preocupaciones sobre la oferta energética en la región.

"Las refinerías europeas necesitan ser abastecidas de crudo para producir gasolina y diesel. Pero el mercado estadounidense teme que la oferta europea no sea suficiente para cubrir sus necesidades, en un momento en que EEUU ingresa en temporada de mantenimiento de refinerías", explicó Carl Larry, de Oil Outlooks and Opinion.
 
Bonos venezolanos cerraron con caídas en sus precios


[FONT=&quot] Los títulos Soberanos cayeron 0,55 puntos al finalizar la jornada, mientras que los bonos Pdvsa bajaron 0,40 puntos



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28/08/2014 04:37:00 p.m. | Emen.- En el cierre de la jornada los precios de los bonos soberanos y de Pdvsa reflejaron una caída de 0,55 y 0,40 puntos promedio respectivamente.

A pesar de mantenerse por encima de los 79,60% durante las primeras horas de la jornada, el Soberano 2019 cayó 0,85 puntos en la jornada de hoy, finalizando en niveles de 78,81%.

Respecto a la parte media, vale señalar los casos del Soberano 2023 y del Soberano 2026, cuyos precios retrocedieron 0,80 y 0,70 puntos respectivamente, tendencia que acentuaron en horas de la tarde.

No obstante la caída más acentuada la reflejó el Soberano 2031, cuyo precio se ubica en niveles similares al cierre de la semana pasada (88,57%).

Tendencia similar presentó la curva de la petrolera estatal.

Los bonos con vencimiento en el 2017 (cupón 5,25%) y en el 2021 cedieron en promedio 0,65 puntos.

Al igual que en la curva soberana, su volatilidad más pronunciada se concentró en la parte larga: El Pdvsa 2024 cedió 1,10 puntos (58,54%), y el Pdvsa 2027 -0,80 puntos.





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