sempre le banche0 dati
Banche, 23,8 mld (+4,7%) l'utile netto nel 2007 - Abi/Afo
ROMA, 20 dicembre (Reuters) - Nel 2007 le banche italiane
confermano la propria solidità con una previsione per l'utile
netto pari a 23,8 miliardi di euro, +4,7% rispetto al 2006.
E' quanto si rileva nell'Afo, il Rapporto di previsione
2007-2009 redatto dall'Abi in collaborazione coi centri studi
delle principali banche italiane.
"I dati di fine 2007 confermano una certa vivacità
dell'attività bancaria, mentre per il biennio 2008-2009 si
registra una lieve decelerazione", si
legge nel rapporto.
Il 2007 segna un rimbalzo negativo per l'utile netto
rispetto all'aumento registrato nel 2006 (+35,8%). Per il 2008 e
il 2009 è previsto un utile netto rispettivamente di 26,2 e 29,2
miliardi di euro (+10,2% e +11,4%).
Per
quanto riguarda il margine di interesse, le stime
prevedono un rallentamento della crescita: il 2007 dovrebbe
chiudere con un +8,3% (contro il +10,5% del 2006), il 2008 con
un +7,1% e il 2009 con un +5,8%.
Il risultato lordo di gestione avrà un
tasso di crescita del
+9,4% nel 2007, del +8,1% nel 2008 e del 9,8% nel 2009, grazie
anche a un contenimento dei costi oprativi (che saranno nei tre
anni pari al +2,9%, +3,3% e +3,2%).
Il margine di intermediazione avrà nel 2007 uno sviluppo del
+5,7%, più contenuto rispetto al +12,3% del 2006, del +5,4% nel
2008 e del +6,2% nel 2009.
Gli altri ricavi netti (da servizi e altro) sono quelli che
più hanno risentito delle turbolenze finanziarie internazionali,
e cresceranno del 3,4% e del
3,9% nel 2007 e nel 2008 (contro il
+13,9% del 2006), mentre nel 2009 dovrebbero risalire del +6,7%.
Le sofferenze, al netto delle svalutazioni, segneranno a
fine 2007 un +2,5%, nel 2008 un +1,9%, mentre per il 2009 è
prevista un leggera flessione
del -0,2%.
Per gli impieghi complessivi continua con una progressiva
decelerazione la fase espansiva (+10,9% nel 2006), segnando un
+10% a fine 2007, +7,9% a fine 2008 e +7,6% a fine 2009. Tale
decelerazione investe sia i finanziamenti a breve
termine (+5%
previsto nel biennio 2008-2009) sia quelli a media e lunga
scadenza, che corrispondono ai 2/3 dei finanziamenti globali
(+9,5% nel 2008 e +9% nel 2009).
A tale rallentamento corrisponderanno minori necessità di
raccolta (+7,5% nel
2007, +5,1% nel 2008 e +3,9% nel 2009). Il
ritmo dell'espansione dei depositi nel triennio si manterrà
superiore al 4%, a fronte di una contrazione della crescita
delle obbligazioni che scenderà dal +9,7% del 2007 a un +5,6%
nel 2009.
((Redazione Roma, Reuters Messaging:
[email protected] - +39 06 85224352 -
[email protected]))