wall street
Il corposo recupero della scorsa settimana, che ha permesso di mettere a segno interessanti performance a Wall Street, ha trovato una prima battuta d'arresto quest'oggi. Sin dalle prime battute gli indici hanno palesato una certa debolezza, evidenziando non poca incertezza che si è progressivamente fatta strada, costringendo i listini ad una chiusura sui minimi di giornata. Non è stato certo di aiuto l'unico appuntamento macroeconomico in calendario, rappresentato dagli ordini all'industria. Nel mese di dicembre dello scorso anno, è stata registrata una variazione positiva del 2,3%, leggermente inferiore al progresso atteso dal mercato nell'ordine del 2,5% e a nulla è servita la revisione al rialzo della lettura precedente, rivista dall'1,5% all'1,7%. (Pubblicità)
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Gli investitori hanno preferito così affidarsi ad una rinnovata cautela, tornando a riflettere sulle ultime indicazioni arrivate dal fronte macro, con particolare riferimento al deludente report sul mercato del lavoro consegnato venerdì scorso.
A frenare gli acquirenti hanno contribuito anche i nuovi timori legati alla crisi di mutui subprime che, in line con le avvisaglie già emerse nelle scorse sedute, sembra contagiare ora il settore delle carte di credito. La situazione appare ancora piuttosto complessa e ben lontana da una sua soluzione, contrariamente a quanti avevano iniziato a scommettere che il peggio fosse ormai alle spalle.
Complici anche alcune prese di profitto dopo il rally dell'ultima ottava, gli indici si sono presentati al suono della campanella tutti in territorio negativo. Il Dow Jones e l'S&P500 hanno perso rispettivamente lo 0,85% e l'1,05%, mentre il Nasdaq Composite (NASDAQ: notizie) si è fermato a 2.382,85 punti, a ridosso dei minimi odierni, con una flessione dell'1,26%, dopo aver segnato un massimo a 2.413 punti.
Tra i titoli del Dow Jones (notizie) , si interrompe la fase ribassista per Merck (MERK.JK - notizie) dopo le ripetute discese delle ultime sedute è riuscito a trovare la forza per rimbalzare, mettendo a segno un rialzo del 3,24%. In positivo anche Walt Disney che ha portato a casa lo 0,75% alla vigilia dei risultati trimestrali che saranno diffusi domani dopo la chiusura dei listini.
In forte calo General Motors (NYSE: GM - notizie) che ha lasciato sul parterre il 4,83%, ma il bilancio è altrettanto pesante per i finanziari. Jp Morgan ha chiuso in rosso del 4,21%, seguito da American Express (NYSE: AXP - notizie) che ha ceduto il 3,87% dopo la bocciatura di Ubs (Virt-X: UBSN.VX - notizie) che ha abbassato la raccomandazione a “sell” e non ha evitato le vendite neanche Citigroup (NYSE: C - notizie) che pure si è difeso meglio con un ritracciamento dell'1,65%.
Da segnalare il netto arretramento di Intel (NASDAQ: INTC - notizie) che ha chiuso in ribasso del 2,62%, per nulla sostenuto dalle indicazioni positive del settimanale Barron's, pronto a scommettere su una crescita record degli utili nei prossimi trimestri.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, non si ferma la corsa di Yahoo (NASDAQ: YHOO - notizie) che dopo il forte rally di venerdì scorso ha continuato a guadagnare posizioni, avanzando del 3,35%. Stando alle ultime indiscrezioni, la società starebbe valutando l'ipotesi di una partnership con Google (NASDAQ: GOOG - notizie) per contrastare l'offerta da oltre 44 miliardi di dollari lanciata da Microsoft (NASDAQ: MSFT - notizie) . Indicazioni che però non sono riuscite a scaldare le quotazioni di Google, in calo del 3,97% e anche le azioni della società fondata da Bill Gates hanno chiuso in flessione dello 0,8%.
Tra i titoli in positivo troviamo Biogen che ha guadagnato il 2,48% in attesa dei conti del trimestre, insieme a Adobe Systems (NASDAQ: ADBE - notizie) che ha recuperato terreno con un progresso del 2,12%. Pesante flessione per Cisco Systems (NASDAQ: CSCO - notizie) che ha incassato una perdita del 4,49%, in attesa della trimestrale che sarà diffusa mercoledì prossimo a mercati chiusi.
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