il mio consiglio è chiaramente da prendere con le pinze. io scrivo cosa farei io, gli altri ognuno con la sua testa . quello che ho scritto era per chi , nonostante tutto, non vuole abbandonare l'investimento in seat, ma non vuole mettere nemmeno un centesimo in + di soldi nuovi.
in adc "normali" chi non vuole aderire si vende i diritti e tira a campare. in questo caso di adc "truffaldino" dove tutto il valore dell'impresa è nel diritto , e il prezzo dell'azione quotata è palesemente errato e sopravalutato vendere diritti e col ricavato comprarsi l'azione equivale a prendere un pò di denaro e dargli fuoco.
per venderle si deve mettere la quantità ante adc. le nuove saranno diponibili solo dopo l'adc . il 17
per rob luc
non sbagli. seat non darà dividendo...e come potrebbe farlo ? con i soldi che incassa per l'adc copre solo gli intessi di un anno del suo debito
bella schifezza di titolo è......
arbitraggi fattibili non ne vedo. i Malandrini l'hanno studiata bene vietandone lo short . visto mai che ti buttano lì un'operazione lampante di guadagno sicuro ?? se fosse possibile lo short quando tempo rimarrebbe quotata 0.70/0.80 un qualcosa che vale palesemente 0.2spiccioli ??
ps bis
la cosa che mi lascia poi allucinato è la stampa. nemmeno una riga di commento , nemmeno sui trafiletti, su milano finanza di oggi. ora vado mi compro il sole 24 ore e vedo se anche lui è assogettato ai voleri di mediobanca e soci e se ne stà muto e rispettoso del ladrocinio in corso
Piccolo contributo:
E’ partito quasi a sorpresa
l’aumento di capitale di Seat Pagine Gialle; a “strappo” si potrebbe dire visto che è stato annunciato improvvisamente giovedì, il venerdì iniziava a circolare fra gli aficionados il prospetto sul web e già lunedì (ovvero ieri) si scambiavano i diritti. Inutile dire che la maggior parte dei risparmiatori sulle modalità di questo aumento di capitale ci ha capito ben poco (come forse volevano gli organizzatori per confondere le acque come hanno osservato giustamente quelli di Websim) e in molti istituti bancari i tempi cosi ridotti non hanno consentito di caricare sulle posizioni dei clienti nemmeno i diritti per poterli vendere sin dai primi giorni di contrattazione. Si parla sempre più di trasparenza del mercato e difesa dei diritti dei risparmiatori; si stampano centinaia di pagine e prospetti e si fanno firmare documenti su documenti ma ammettiamolo quando tanti anni fa al vertice della Consob c’era un ex gestore di sale cinematografiche i regolamenti non avrebbero permesso un simile “golpe”.
L’aumento di capitale concepito dagli uomini di Seat Pagine Gialle è poi un vero rompicapo. Qualche mese fa l’azione quotava 0,3 centesimi e i vertici di Seat Pg hanno approvato il raggruppamento. Un’azione nuova ogni 200 azioni vecchie. Qualche anima candida avrà forse pensato che quelli della Seat volevano evitare di veder trattato il titolo al rango di “penny stock” ed evitare un’eccessiva volatilità che cresce quando il valore del titolo si avvicina verso lo zero.
Invece l’aumento di capitale ha smentito clamorosamente questa generosa teoria. Sono state, infatti, offerte ai vecchi azionisti di Seat Pagine Gialle ogni 5 azioni vecchie 226 azioni nuove al prezzo di 0,106 euro. Col titolo che venerdì quotava intorno ai 6 euro un prezzo di esercizio così basso poteva sembrare un apparente regalo far pagare le azioni poco più di un centesimo. Ma il Diavolo si nasconde nei dettagli e quelli di Seat Pagine Gialle hanno, infatti, concepito un aumento di capitale veramente diabolico. Il prezzo di esercizio è basso ma al vecchio azionista chiedono di sottoscrivere una valanga di nuove azioni. Ne è una dimostrazione lampante il capitale sociale che passa da circa 41 milioni di azioni ordinarie a quasi 1,93 miliardi di titoli!
L’aumento di capitale così concepito di fatto è una “rifondazione”. Ci sono varie teorie su questo aumento di capitale cosi bizzarro e tutte mi sembrano fondate e alcune le ho elaborate in questo fine settimana:
a) con un prezzo di esercizio cosi basso Mediobanca si è parata...alla grande perchè obbligandosi a sottoscrivere l'inoptato, nel caso dovesse intervenire al termine dell'aumento di capitale costretta dalla fuga degli azionisti di minoranza, si porterebbe a casa il 50% di Seat a 100 milioni di euro. Una valutazione della società di circa la metà rispetto ai prezzi attuali calcolata rispetto ai diritti;
b) il management avrebbe certo potuto raccogliere gli stessi soldi lanciando un aumento di capitale offrendo un’azione nuova ogni azione vecchia a 4,8 euro. E anche in quel caso avrebbe incassato ugualmente teoricamente 200 milioni di euro. Ma se avesse fatto così già ieri con il prezzo complessivo dell'azione sotto i 4,8 euro avrebbe visto immediatamente naufragare la possibilità di vedere sottoscritta la quota da parte degli azionisti di minoranza, facendo fallire cosi l'aumento di capitale. Invece si sono inventati questo meccanismo che tiene molto basso il "pavimento" e consente a Mediobanca di offrire un paracadute che altrimenti non avrebbe offerto (Seat non è evidentemente Unicredit e non c’è alcun “ragion di Stato” che prevede un intervento a qualsiasi prezzo), tenendo in “pista” gli azionisti di minoranza;
c) emettere 1,88 miliardi di azioni nuove a fronte di 41 milioni azioni vecchie significa "resettare" l'azionariato e cercare probabilmente di rimettere sul mercato tutta la società se qualcuno abboccasse o ne volesse far parte. Gli azionisti di maggioranza sono abituati a mosse “spudorate” pur di fare il proprio tornaconto (si legga in proposito il mio articolo che faceva già 2 mesi fa il punto su cosa è accaduto in Seat Pagine Gialle in questi anni:
http://robinhood.it/orsettiebufale/2009/02/per-la-seat-pagine-gialle-sono-pagine-nere/) e non è da escludere che successivamente all'aumento di capitale ci sia un parziale o totale cambio di proprietà oggi in mano a diversi fondi di private equity inglesi che sicuramente si disfarebbero volentieri (lo hanno detto loro nel passato) di questa grana visto anche il debito che è stato caricato su Seat da loro stessi e che è diventato con questi mercati difficilmente gestibile;
d) il mercato dei diritti e dell’azione Seat nel primo giorno di contrattazione è stato delirante più del delirio che si attendeva. E lo sarà anche nei prossimi giorni, probabilmente (e già l’8 aprile scadrà già la trattazione) E’ accaduto che l’azione è salita ben oltre il doppio del valore teorico mentre il diritto è crollato per poi risalire un po’. Il buon senso ai prezzi di lunedì direbbe ai valori scambiati (non potendo acquistare i diritti e vendere allo scoperto le azioni che renderebbero ricchissimi gli autori di questa elementare strategia di arbitraggio) che chi ha le azioni e non vuole sborsare altri soldi (mantenendo quindi l’attuale investimento senza aumentarlo di un cent) farebbe bene a cedere le azioni e sottoscrivere l’aumento di capitale con i diritti che già possiede. Ha così l’occasione di più che dimezzare il proprio valore di carico seppure su una parte limitatissima del proprio portafoglio (circa il 2% ovvero 200 euro guadagnate ogni 1000 azioni vecchie possedute). E se proprio vuole aumentare la propria posizione su Seat può farlo comprandosi dei diritti sul mercato e sottoscrivendo successivamente l’aumento di capitale;
e) il prezzo fuori totale parità fra azioni e diritti desta qualche sospetto a essere maligni (e io nei confronti di Seat Pagine Gialle lo ammetto, lo sono quasi per partito preso, avendoci per questo motivo spesso “preso”.). E se qualcuno tenesse artificiosamente alto il prezzo delle azioni (tanto ora sono poco più del 2,1% del flottante) per illudere i risparmiatori che detengono le azioni Pagine Gialle a sottoscrivere l’aumento di capitale, facendogli balenare un affare incredibile da Gatto e la Volpe? Con i diritti, infatti, scambiati a 4,25 euro (chiusura di lunedì) si possono acquistare delle azioni a 0,2 euro mentre sul mercato battono un prezzo di oltre 0,6 euro. Un guadagno potenziale del 200% in poche settimane. Troppo, vero? E se fosse una trappola come qualcuno anche sui forum si inizia a interrogare? Un’ipotesi non proprio peregrina, forse.
Intanto mentre potrei rallegrarmi per avere consigliato da moltissimi anni ai miei abbonati di BorsaExpert.it di stare fuori dalle Seat Pagine Gialle (sbarazzandosene a qualsiasi prezzo di carico se le avevano in portafoglio) poiché mi sembrava voler investire sulle macchine da scrivere al tempo dell’avvento dei computer sono comunque dispiaciuto per le tantissime persone (e sono veramente tante e appartenenti a ogni ceto sociale, compresi i muratori che hanno ristrutturato la mia casa di campagna) che sono rimaste “incastrate” in questa storia in questi anni.
Dell’attuale gestione ho quindi la stessa fiducia che avrei del Cnr se fosse affidata a Cristina del Grande Fratello (sì quella con il seno fuori misura) la direzione visto che in questi anni l’America On Line “de’ noantri” ha dilapidato a mio parere un posizionamento incredibile, non cogliendo le opportunità incredibili offerte dal web dove doveva posizionarsi, cambiando anima (e il recente accordo con Google Adwords sembra suonare come una capitolazione e una resa al “nemico”) e trovando una propria “italian way”.
Certo tutto nel futuro potrà accadere e magari anche un cambio di “pelle”, di strategie, di management (Majocchi ha già annunciato le prossime dimissioni e vuole portare la sua “esperienza di successo” nel settore bancario come ha dichiarato) e forse di azionariato. Col titolo Seat Pagine Gialle che potrebbe magari ripartire verso nuove vette, risolvendo il problemino dei 3 miliardi di debiti (i cui soldi raccolti in questi giorni serviranno a pagare un anno di interessi) e rifacendo salire l’ebit ai livelli che quelli di Seat scrivono da anni nelle slides dei piani industriali presentati.
Sia chiaro io il futuro di Seat io non lo conosco; vedo il passato e per come è stata gestita dall’attuale tolda di comando non ho grandi speranze di turnaround (vedendo anche come è stato lanciato a “freddo” questo aumento di capitale che sembra una trappola per “topi”).
Nulla di personale contro nessuno ma quando una società brucia in Borsa oltre il 99% del proprio valore in pochi anni è difficile concordare con chi racconta al Sole 24 Ore “la validita’ delle scelte fatte e la qualita’ dell’azienda, della sua squadra manageriale e di tutte le persone che vi lavorano” come ha fatto Majocchi, parlando come un vincitore. Chi lavora dentro Seat Pagine Gialle magari ha
Da "Soldionline"