Seconda Parte
I massimi tipo M
I massimi sono abbastanza diversi dai minimi , così come lo sono le M dalle W.
Velocità, volatilità, volume e definizione : Ogni aspetto tende ad essere differente.
Perciò massimi e minimi di importanza simile non necessariamente si rispecchieranno.
I loro pattern dipendono da fattori psicologici.
Il panico è un’ emozione molto più acuta e condizionante della cupidigia e pertanto la sua impronta sul grafico risulta assai più evidente e marcata.
Mentre il più tipico pattern ai minimi è un doppio minimo , o W , le formazioni ai massimi sono normalmente più complesse, infatti il pattern più ricorrente in molti casi è il triplo massimo.
Come nel caso dei minimi dettati dal panico , anche la brusca inversione di un trend al rialzo può determinare una formazione a spike ai massimi , ma si tratta di un’ eventualità piuttosto rara.
Sono molto più comuni i massimi tipo M , o doppi massimi , composti da un rally , un ritracciamento , il successivo test della resistenza in prossimità dei precedenti massimi seguito dall’ inizio di un trend al ribasso.
Un’ comportamento riscontrabile è per esempio lo Spike & Ledge , ovvero un picco seguito da una formazione di distribuzione tipica di Joe Ross , con successiva rottura del confine inferiore tracciato sui minimi , tale pattern è possibile ritrovarlo in Street Smarts di Linda Bradford Ratsche e L .Connors , un’ ottimo pattern book .
In chiave ciclica si potrebbe asserire che il secondo massimo è il picco del 4° ciclo appartenente alla componente di due gradi maggiori , ovviamente è possibile anche il conteggio di Elliott , il doppio massimo sarebbe riscontrabile con più esattezza grazie ad una correzione della sequenza A-B-C non a zig-zag , ma piatta , per esempio di ordine 3-3-5.
Tuttavia , il più comune di tutti è il triplo massimo e una sua consueta variante che generalmente si presenta è il testa e spalle.
La formazione testa e spalle , consiste di un rally seguito da un modesto arretramento che forma la spalla sinistra.
Quindi la testa , formata da un rally verso un nuovo massimo seguito da un ritracciamento ancora più ripido che finisce tipicamente vicino al minimo stabilito dal primo arretramento.
C’è da dire che in questo pattern tipico dell’ analisi tecnica , molta importanza deve essere data ai volumi che devono per definizione essere GIUSTI , con questo intendo dire che la formazione della testa già denoterà una decelerazione della spinta propulsiva rialzista , mettendo in evidenza i primi sintomi di stanchezza inerenti al moto del movimento , questo è possibile riscontrarlo pure sui convenzionali oscillatori di velocità , dunque la spinta finale verso il top del move è sostenuta solo dall’ euforia indotta dai media , euforia che contagia di solito gli ultimi arrivati , mentre i più informati stanno già distribuendo.
Utile in questo frangente sarebbe andare a rispolverare le spiegazioni di Charles Dow per comprendere meglio quello che in questo frangente sto sottolineando.
Andiamo avanti …
Segue una flessione e un tentativo si perforare il massimo con volumi questa volta decisamente inferiori rispetto al picco precedente , a questo punto la successiva caduta vedrà consolidare un cambiamento di marcia dei volumi , ossia un’ aumento degli stessi nel tratto discendente che porterà alla rottura della linea del collo , segue di norma il test di recupero che se riuscito allora miseramente fallirà il proprio proposito e sbatterà la testa sulla neckline , fallimento preannunciato dai volumi di accompagnamento di questo movimento che saranno non consoni in quanto a forza a invertire il nuovo trend instauratosi. ( ricordate che ora i volumi hanno cambiato passo e sostengono le fasi calanti ! )
Infine si avrà la discesa vera e propria che potrà aprire le proprie danze sferrando il colpo più duro.
Un pattern M15 potrebbe essere tipico di questa fase.
Riepilogando : Un rally interrotto che non è in grado di stabilire un nuovo massimo e un declino che cade al di sotto dei livelli stabiliti dal primo e dal secondo ribasso formerà la spalla destra.
Il nuovo pattern potrebbe essere l’ M15 trasformato in un M12 oppure in un M7 dopo due o più oscillazioni di prezzo.
L’ultima parte della formazione come ho accennato è costituita da un rally di ritorno , che riconduce i prezzi un prossimità della neckline.
Dopo i due movimenti finali , abbiamo adesso un pattern M1 o M3.
Da questo punto in poi , il declino inizia sul serio .
Ripeto : il volume durante il rally di un testa e spalla presenta un andamento tipico : più forte sul lato sinistro della formazione , calante nella parte mediana , azzoppato come il DR.House sulla destra e galoppante nel momento in cui riparte il ribasso.
Sia i pattern di prezzo che i volumi che li accompagnano sono strettamente connessi ai fattori psicologici sottesi.
Euforia e avidità caratterizzano il lato sinistro della formazione , quando spesso il principale veicolo d’ informazione sono le voci di mercato.
Il volume è alto e l’attività notevole.
La testa è sovente accompagnata dal rilascio delle notizie anticipate dai “ si dice “ e anche se abbiamo raggiunto un nuovo massimo, il volume però non lo conferma , evidenziandoci una divergenza negativa che è indice di un segnale di debolezza latente che sfocerà in seguito in una conferma schiacciante.
Qui entra in gioco il vecchio detto “ vendi alla notizia “ , così come coloro che hanno comprato in anticipo sulla notizia o su semplici indiscrezioni, si muovono per prendere profitto !
Le loro vendite accompagnate da qualche vendita allo scoperto messa in atto dai pessimisti , formano il lato destro della testa e stabiliscono le condizioni per un’ ultima debole ripresa di ottimismo , che forma il picco della spalla destra.
L’azione è sconnessa e il volume in questo frangente è come detto prima BASSO.
A questo punto il declino diventa reale e la neckline è valicata , mentre il volume continua ad aumentare , così come la paura.
Le ricoperture di coloro che hanno anticipato il ribasso vendendo allo scoperto in prossimità dei massimi o al massimo ( questo però solo se siete Gordon Gekko ……..che presto rivedremo nel 2010 ) , sono spesso considerate un fattore rilevante del rally di ritorno verso la neckline ( i venditori allo scoperto devono infatti comprare le azioni che hanno venduto per chiudere la posizione ).
Il rally di ritorno è considerato l’ultima buona occasione per uscire , in seguito i prezzi saranno più bassi.
Fortunatamente la disamina di tutti questi fenomeni viene grandemente facilitata dalle bande di Bollinger.
La maniera migliore per considerare le formazioni ai massimi è scomporle nelle loro componenti e trattarle come una serie di M e di W.
Questi ridotti elementi dei pattern sono molto più semplici da affrontare dei pattern maggiori ma , prima pensate a questi ultimi in termini teorici.
La formazione classica sarebbe costituita da una spalla sinistra esterna alla banda di Bollinger superiore , da una testa che tocca la banda superiore e da una spalla destra che si ferma appena prima della banda superiore.
Esiste una variante molto comune della formazione testa e spalle di cui è bene essere informati , composta da tre spinte verso un massimo , questo pattern spesso si sviluppa come parte culminante di formazioni ai massimi più grandi e di maggiore durata.
Mi ricorda il Three little indian , solitamente la prima spinta sarà al di fuori della banda superiore , mentre la seconda spinta provocherà un nuovo massimo e toccherà la banda superiore.
La terza spinta può provocare un nuovo massimo marginale , anche se non di frequente , ma non avrà punti di contatto con la banda superiore.
Il volume diminuirà sensibilmente durante tutta la formazione.
Questo è il ritratto di una flessione del momentum , ritratto che dipingono molti titoli quando raggiungono il massimo.
Le formazioni tipiche di partenza sono la M15 o la M16 , vedi tabella precedente !
La prima parte della formazione testa e spalle è una formazione a M composta dalla spalla sinistra e dalla testa , solitamente rappresentata dai pattern M14 ed M15 o da una loro combinazione.
La parte successiva è un’ altra M formata dalla testa e dalla spalla destra , i cui pattern tipici potrebbero essere le formazioni M3 ed M4 od M7 ed M8.
La parte terminale è ancora una M costituita dalla spalla destra e dal rally di ritorno , esemplificato da una M1 o da una M3.
Tuttavia , a partire dal primo avvallamento dopo la testa , potreste desiderare di analizzare i pattern come una serie di W , poiché la formazione adesso presenta un’ inclinazione verso il basso con un massimo minore e il potenziale per un minimo più basso.
Una W1 o una W2 saranno le formazioni da ricercare per identificare un rally di ritorno.
Ora prima di proseguire , notate l’approccio utilizzato , da buon investigatore quale il noto Tenente Colombo , ogni elemento tende ad essere analizzato separatamente , e poi legato al resto come un’ anello di una catena continua , secondo i dettami di Cartesio , INTUIZIONE & DEDUZIONE.
A questo punto devo inesorabilmente citare i punti cardine di questo pensiro:
1. Il fine degli studi deve consistere nella guida dell’ intelligenza perché essa pronunci giudizi saldi e veri su tutte le cose che si presentano.
2. Ci si deve occupare soltanto di quegli oggetti , alla cui conoscenza certa e indubbia sembrano essere sufficienti i nostri ingegni.
3. È necessario un metodo per investigare la verità delle cose.
4. Tutto il metodo consiste nell’ordine e disposizione di quelle cose alle quali deve essere rivolta l’acutezza della mente, per scoprire qualche verità , e lo avremo osservato con esattezza, se ridurremo gradualmente le proposizioni involute e oscure ad altre più semplici , e in seguito , con l’intuizione delle più semplici di tutte , tenteremo di salire per gradi alla conoscenza di tutte le altre.
5. Per distinguere le cose più semplici da quelle complicate e per investigarle con ordine si deve , in ogni serie di cose nella quale abbiamo dedotto un certo numero di verità direttamente l’una dall’altra , osservare quale sia la cosa più semplice , e in quale maniera tutte le cose restanti se ne allontanino di più , o di meno , o in modo eguale.
6. Per completare la scienza è necessario percorrere, con moto del pensiero continuo e non interrotto da nessuna parte , una per una tutte le cose che si riferiscono al nostro argomento , e comprenderle in una enumerazione sufficiente e ordinata.
7. Si deve rivolgere tutto l’acume dell’ ingegno alle cose minime e più facili , e in esse trattenersi tanto a lungo , finchè ci abituiamo a intuire la verità in modo distinto e perspicuo.
8. Perché l’ingegno diventi sagace, deve esercitarsi a cercare quelle stesse cose che sono già state trovate da altri , e a passare in rassegna con metodo tutte quelle cose , anche le meno importanti, trovate abilmente dagli uomini, ma soprattutto quelle che mostrano o presuppongono un ordine.
9. Dopo che abbiamo intuito un certo numero di proposizioni semplici, se da esse concludiamo qualche altra cosa, è utile ripassarle con un moto continuo e non interrotto del pensiero, riflettere sui loro rapporti reciproci, e concepire distintamente più cose insieme, per quanto è possibile : così infatti la nostra conoscenza si fa di gran lunga più certa, e la capacità della mente aumenta al massimo.
10. È anche utile , il più delle volte , disegnare tali figure e presentarle ai sensi esterni, perché in tal modo il nostro pensiero si mantiene più facilmente attento.
11. Quelle cose poi che non richiedono l’attenzione presente della mente , anche se sono necessarie alla conclusione , è meglio che siano designate mediante segni molto brevi , piuttosto che mediante figure complete , così infatti la memoria non potrà sbagliare , né tuttavia il pensiero si distrarrà frattanto a ritenerle , mentre è occupato a dedurne altre.
12. Bisogna esaminare direttamente la difficoltà in oggetto , facendo astrazione dal fatto che certi suoi termini sono conosciuti, altri ignoti, e intuendo attraverso passaggi corretti la dipendenza reciproca dei singoli TERMINI gli uni dagli altri.
“Intuito , il sapere non dubbio di una mente pura e attenta , che nasce dal solo lume della ragione “
Renè Descartes
Ritornando al discorso precedente , naturalmente potete scendere ancor più nel dettaglio contando ciascuna M o W nel momento in cui si presenti , “ ve ne saranno un totale di cinque in una formazione testa e spalle “ e verificando la rilevanza di ciascuna di esse.
Questo non è però necessario , eccetto forse che per i trader di breve termine alla ricerca di SETUP all’ interno del contesto della formazione.
Per i trader di posizione , generalmente è sufficiente osservare l’evoluzione del pattern , prendendo nota del suo comportamento.
Come avviene nel caso delle formazioni ai minimi , spesso le formazioni ai massimi quali il testa e spalle contengono al loro interno formazioni minori, specialmente se si trovano a un livello di ingrandimento immediatamente superiore.
Pertanto , se state esaminando un pattern testa e spalle che si sta dispiegando sul grafico giornaliero, ricercatene la conferma nei pattern di scala minore che si producono sul grafico orario.
Quando identificate una formazione che ritenete significativa, prima di agire aspettate un segno di debolezza o di forza che confermi la vostra analisi.
Questo può essere definito come un giorno con un volume e un range superiori alla media.
Esiste un’ ulteriore aspetto per attivare un trade con successo , la PAZIENZA
Spesse volte dopo un segnale di debolezza si manifesterà un rally in controtendenza che fornirà un perfetto punto d’ingresso, come avviene ad esempio con il rally di ritorno dopo la rottura della neckline.
Ovviamente ciò vale anche per i minimi , ma il fenomeno sembra più chiaro in relazione ai massimi.
Molti fra i trader aspettano questo tipo di formazione prima di entrare in un trade ! , perché consente loro di definire con precisione la relazione tra rischio e beneficio inserendo uno STOP appena al di sopra del massimo del pull back.
Con i massimi il segreto è la relatività , così come lo è per i minimi.
In molte occasioni è opportuno tornare alla cautela anche se si è palesato un nuovo massimo assoluto.
In realtà l’unico strumento per avere successo in queste situazioni sono le bande di Bollinger.
Un massimo che si delinei al di fuori delle bande seguito da un nuovo massimo al loro interno è sempre sospetto , specialmente se il secondo ( nuovo ) massimo non riesce a raggiungere la banda superiore.
Questo è l’ unico metodo conosciuto che possa fornire un fondato segnale di pericolo a un nuovo massimo , oppure di opportunità a un nuovo minimo !.
Una sequenza particolarmente evidente è costituita da un massimo al di fuori della banda superiore , un pull back , una puntata alla banda superiore , un altro pull back , e per finire un rally che manca del tutto il raggiungimento della banda superiore.
Punti da ricordare
Ø I massimi sono più complessi dei minimi , quindi sono più difficili da valutare.
Ø La più nota formazione ai massimi è il testa e spalle.
Ø Tre spinte verso un massimo sono una formazione molto comune
Ø Il classico massimo mostra una stabile diminuzione del momentum
Ø Aspettare un segnale di debolezza.
Ø È buona cosa vendere dopo un rally in controtendenza.
Camminare sul filo
Dopo aver disquisito di massimi e di minimi , ora che dire dei trend sostenuti , il momento forse più difficile per valutare il mantenimento della posizione ?.
L’errore sovente commesso impiegando le bande di Bollinger , è di vendere ciecamente al raggiungimento della banda superiore oppure di comprare ugualmente senza riflettere a un contatto con quella inferiore.
Se tali contatti ( tags ) sono parte dei pattern più estesi , oppure non vengono confermati dagli indicatori , potrebbero si essere segnali di acquisto o di vendita ma , ancora una volta , potrebbero anche non esserlo.
Non ESISTE assolutamente nulla riguardo ai contatti con una banda che di per sé costituisca un segnale preciso.
“ Camminare sulle bande “ è un processo che avviene frequentemente durante trend sostenuti.
Durante una crescita la camminata sulle bande è caratterizzata da una serie di contatti con la banda superiore , normalmente accompagnati da numerosi giorni nei quali i prezzi hanno chiuso al di fuori della banda.
Durante un ribasso è invece la banda inferiore ad essere frequentemente raggiunta o attraversata.
Queste chiusure al di fuori delle bande sono segnali di continuazione, non di inversione.
Può accadere che divengano la prima parte di un pattern che conduce a un segnale d’inversione ma , per sé sole , non lo sono.
Solitamente un pattern si svilupperà con un picco non confermato , oppure generando un segnale all’ ingresso nelle bande , ma un pattern di questo tipo non può manifestarsi prima che siano stati prodotti molti segnali di continuazione.
Gli indicatori sono molto utili per diagnosticare i periodi nei quali il prezzo cammina sulle bande.
Un indebolimento della capacità del prezzo di muoversi al di fuori delle bande costituirà spesso il segnale che il rialzo o il declino si stanno esaurendo.
Dunque : Camminate in su e in giù lungo le bande sono abbastanza comuni.
Non esiste nulla attinente ai contatti con le bande che costituisca un segnale certo di acquisto o di vendita.
Gli indicatori possono aiutare a distinguere le varie casistiche.
Analizziamo ora THE SQUEEZE
Prima di tutto …
Bandwidth = ( BD superiore – BD inferiore ) / BD mediana
Le bande di Bollinger sono guidate dalla volatilità , e la Squeeze è un puro riflesso di tale volatilità.
Quando quest’ ultima scende a livelli storicamente bassi , ha luogo la squeeze : Un indicatore denominato bandwidht descrive la volatilità come una funzione della media , ed è pertanto confrontabile da un titolo all’ altro , indipendentemente dal periodo considerato e dai mercati.
Come abbiamo visto in precedenza , la volatilità è altamente variabile nel corso del tempo : E precisamente questa variabilità è la chiave per comprendere la Squeeze.
La Squeeze può essere definita in molti modi.
Il più semplice che si adatta mirabilmente al nostro scopo è che una squeeze si produce quando il bandwidth cala al livello più basso degli ultimi sei mesi.
In altre parole la squeeze non è altro che un avvallamento che sintetizza la diminuzione della volatilità a livelli estremi , da cui si predice un’ imminente espansione , questo è anche il concetto spiegato da Larry Williams nel suo testo “ i segreti del trading di breve termine “ dove ci conferma che un restringimento delle barre è sintomatico dell’ arrivo di barre a range esteso , questo restringimento del range delle barre produce una strozzatura delle bande , una specie di compressione pronta ad esplodere in un verso o nell’ altro , in quel testo Larry ci dice anche che bisogna ricercare titoli che presentano queste situazioni , poiché garantiscono forti strappi , al contrario di altre situazioni dove il movimento del titolo rallenta e si ingolfa , procurando un aumento di stress e ansia al trader , che si sente come imprigionato nelle sabbie mobili.
Da non dimenticare che l’arrivo imminente di barre a range esteso produce anche il break-out della volatilità , che è un’ altro elemento molto importante per la decisione finale , Williams specificava che tale concetto deve essere applicato al prezzo di apertura del giorno seguente .
Vediamo ora la squeeze in azione :
Inizia un consolidamento e il trading range risultante si restringe drammaticamente.
La media si appiattisce , ( evento che genera non pochi problemi agli analisti ciclici che usano molto gli incroci fra le medie per catalogare i cicli grazie al loro crossing , per esempio un ciclo ideale di 8h sarà confermato con un crossing della media rappresentativa del ciclo a 2h su quella rappresentativa del ciclo a 8h , ossia una media mobile semplice a 1h che incrocia al rialzo una media mobile a 4h , in arte abbiamo rispetto al ciclo dominante un rapporto di 1/2 & 1/8 o se preferite la dicitura 0,5 & 0,125 ) e adesso passa proprio nel mezzo della linea delle quotazioni.
Le bande di Bollinger iniziano a serrarsi attorno alla struttura del prezzo , ora la scena è allestita.
In questi frangenti fate anche attenzione alle notizie , perché spesso agiscono da catalizzatore.
ATTENZIONE ! , c’è un potenziale inghippo che è sempre in agguato nella squeeze , ossia la HEAD FAKE , tradotto finta di testa .
Spesso verso la fine della squeeze il prezzo mostra un breve movimento ingannevole , dopo di che ritorna improvvisamente sui suoi passi e si avvia risolutamente nella direzione del trend emergente.
Per non confrontarvi con la head fake , potete aspettare fino a che il movimento si sviluppi abbastanza da lasciare pochi dubbi circa la natura del trend emergente .
Oppure , se volete attivare il trade sulla squeeze sin dall’ inizio , potete prendere una posizione iniziale nella direzione del falso movimento, quindi usare una tecnica che ponga gli ordini di STOP LOSS dietro la posizione per invertire verso la direzione opposta se si tratta realmente di un movimento ingannevole. ( questo dipende molto dall’ aggressività del trader e la sua dinamicità nel cavalcare i mercati )
Non dimenticate mai che sui mercati sono sempre all’ opera i market maker e i market mover , sempre pronti a confezionare trappole per il parco buoi come spiga bene l’ottimo Joe Ross, o se preferite come direbbe il pittoresco Migliorino i PDN cercano sempre di metterla n’der culo ai QQQ , dove pdn sta per pezzi da novanta e qqq sta per quaqquaraqua.
Se la squeeze è un riflesso della bassa volatilità e questa richiama un’ alta volatilità, allora deve esistere una funzione opposta, il contrario della squeeze , ovvero l’espansione , ed in effetti c’è.
Pur tuttavia , così come i minimi sono più evidenti dei massimi , anche una squeeze è più chiara di un’ espansione.
Un’ espansione genera una regola importante : Quando nasce un trend potente , la volatilità si espande oltremodo , talmente che la banda inferiore girerà verso il basso in un trend rialzista, oppure la banda superiore girerà verso l’alto in un trend ribassista.
Quando ciò accade siamo in presenza di un’ espansione e quando questa poi si riduce , esistono forti probabilità che il trend sia alla fine.
Il che non implica necessariamente che l’intero movimento sia terminato.
Potrebbe facilmente manifestarsi un altro impulso dipende dove ci troviamo e qui l’analisi ciclica ci viene in soccorso.
A questo punto però l’aspettativa realistica è un consolidamento oppure un’ inversione , non la continuazione del trend , cosa che sarebbe nelle speranze di tutti.
Miti e leggende
Il più grande mito circa le bande di Bollinger è che si debba vendere alla banda superiore e comprare a quella inferiore.
Può anche funzionare in questo modo , ma senza alcuna garanzia.
Ritornando alla squeeze , il termine deriva dall’ hockey , ma è altrettanto familiare in molti altri campi.
Il concetto è legato al movimento di un giocatore che pattina sul ghiaccio spingendo il disco verso la porta avversaria.
Mentre avanza gira la testa per prepararsi a evitare il difensore e appena questi si avvicina , dirige il corpo o meglio la testa nella direzione opposta e scocca il tiro in tutta sicurezza.
Ebbene uscendo da una squeeze le azioni spesso si comportano nella stessa maniera , fintando nella direzione sbagliata e quindi poi partono con il vero movimento.
Solitamente si osserva una squeeze seguita da un contatto con la banda, a sua volta seguito da un cambiamento di direzione verso il movimento effettivo.
Il più delle volte questo accadrà all’ interno delle bande e non avrete un segnale di break out fino al momento in cui il movimento reale sarà iniziato.
Fine seconda parte